Ch. 23 - Fuck-you-up cappucino

N/T: ciao a tutti! dal momento che piano piano state crescendo volevo rubarvi un minuto per dire che, come avrete notato, sì, ho terminato il sequel (clichéd) prima di cliché... perché ? il motivo è che lo scorso anno c'era già una ragazza che aveva iniziato la traduzione ma non aveva più continuato quindi solo ora ho preso la palla al balzo. Ho amato questa storia e da brava pazza che si rispetti avevo già iniziato a tradurla per me. Ho deciso di postare ogni dieci giorni. Buona lettura♥

  "La puoi smettere di guardarmi in quel modo." dissi impassibile, risucchiando rabbiosamente i miei noodles alla cantonese in bocca con le bacchette mentre Harry mi guardava dall'altra parte dell'isola della cucina mentre entrambi mangiavamo il nostro cibo.

"Posso essere un buon amico." borbottò Harry sottovoce in tono difensivo, abbassando lo sguardo con un cipiglio mentre raggiungeva il mio piatto e prendeva come sempre tutta la carne che avevo messo da parte intanto che dividevo i ravioli tra noi due.

"Ne sono felice." sorrisi, picchiettandogli la testa. Alzò lo sguardo con rimprovero ed io indicai con le bacchette il mio cibo prima di prendere l'ultimo pezzo di carne e scuoterlo di fronte al suo viso.

"Ne hai dimenticato uno." notai ancora tenendo la carne tra le bacchette con una mano ed abbassai di nuovo lo sguardo per prendere uno gnocco cinese dalla piccola scatola di take away.

"Colpa mia." disse Harry, prendendo la carne in bocca direttamente dalle mie bacchette mentre io inzuppavo il mio gnocchetto nella salsa scura in mezzo a noi.

"Quindi... lui era, lui era um," iniziò Harry, soffocando leggermente nel cibo che aveva in bocca prima di deglutire e schiarirsi la gola. Sbatté le palpebre ed io mi voltai con le sopracciglia aggrottate verso di lui, tirandogli delle pacche sulla schiena.

"Carlos era bravo?" concluse. La sua domanda uscì nella parte finale più come uno stridulo sussulto e fece un sorriso forzato mentre stringeva considerevolmente la presa sulle sue bacchette.

"Ecco prendi un raviolo, non sei in te quando hai fame." offrii con tono condiscendente mentre gli sporgevo il raviolo al vapore al quale rispose con un'occhiata infastidita.

"Cosa. Non è questo di cui gli amici parlano di solito?" scattò d'un tratto Harry, alzando la testa ed io aggrottai le sopracciglia per il suo tono.

"E' stato bravo Nat? Ti è piaciuto? Ti ha fatto godere con il suo piccolo caz-"

"Woahhh..." lo interruppi, guardando come si fosse incazzato Harry ed allontanai la testa per lanciargli un'occhiata.

"Woah." ripetei, alzando le sopracciglia e appoggiando il gomito sul bancone.

"Ho bisogno che abbassi il tono di sette tacche okay amico." dissi, accarezzandogli una guancia per poi dargli qualche schiaffetto giocoso prima che mi afferrasse il polso.

"Non farlo." pretese Harry con uno sguardo severo, spingendo via la mia mano.

"Hai ragione, non farlo, come non fare la puttanella che è proprio come ti stai comportando ora. Calmati, io non ho fatto niente con Carlos." dissi, alzando gli occhi al cielo infastidita mentre Harry mi osservava.

Cadde il silenzio per qualche minuto durante il quale continuai a scrivere, annotando qualche appunto e colpo di scena sui fogli e nel frattempo sentivo Harry masticare lentamente alle mie spalle.

"Non l'hai fatto?" chiese, rompendo il silenzio.

"No, è di Carlos che siamo parlando." notai con la bocca piena di noodles unti ed alzai la testa per incontrare l'intenso sguardo di Harry.

"Oh." si accigliò Harry, l'espressione di rabbia sul suo viso lentamente scomparve mentre mi guardava di rimando con sollievo negli occhi verdi.

"Scusa...comunque hai un po'..." disse con la voce bassa ed allungò una mano per strofinare via una macchia di salsa di soia dall'angolo della mia bocca con il pollice ed io feci spallucce.

"Non so perché mi sono arrabbiato così, immagino sia tipo come il complesso del fratello maggiore che non riesce a fare a meno di essere protettivo nei confronti della- oh Nat, ho della salsa di soia nel mio raviolo potresti-"

Morsi la parte del raviolo che era sporca di salsa dalla sua mano senza alzare lo sguardo dal mio foglio, facendo mormorare ad Harry un timido "grazie" prima che ne mangiasse la rimanenza e continuasse.

"Voglio solo che tu stia con qualcuno che ti tratti nel modo in cui meriti di essere trattata." disse Harry, facendomi alzare occhi per incontrare i suoi e gli feci un leggero sorriso di apprezzamento che lui ricambiò.

"Grazie amico, e grazie per il cibo da asporto." dissi, facendo sorridere Harry che continuò a mangiare con tranquillità.

"Okay, ho una domanda, cosa provi quando sei insieme a Lisa?" chiesi, leggermente irritata con me stessa visto che non mi veniva in mente niente da scrivere dal punto di vista del cattivo ragazzo della storia.

"E'... casuale." rifletté, lanciandomi un'occhiata ed io sorrisi, scuotendo la testa.

"E' per il mio libro, sai, il ragazzo protagonista parla della ragazza che ama, tutta quella merda sdolcinata. Dovresti saperlo." lo presi in giro, dandogli una pacchetta giocosa al braccio con il mio e lui ridacchiò, tornando a guardare il suo cibo.

"La ragazza che amo..." lo sentii ripetere sottovoce, fece scorrere la lingua lungo l'interno della sua guancia ed alzò lo sguardo, fissando intensamente il muro e pensieroso come se stesse contemplando qualcosa.

Lo guardai di profilo, preparando intanto la matita sul foglio, aspettando pazientemente che fosse pronto.

"Allora, sono il più felice ogni volta che sono con lei, lei è simpatica, non ha paura di dire quello che vuole ed è una cosa che ammiro tantissimo di lei, ammiro praticamente ogni cosa di lei." iniziò Harry mentre io annuivo, annotando le parole come appunti che più tardi avrei usato.

"Vedendo il suo sorriso e sentendo la sua risata, giuro è come aver vinto alla cazzo di lotteria solo guardandola così e tutto quello che voglio per lei è che sia felice, anche se tendo ad essere egoista e la voglio tutta per me. Non posso evitare di arrossire e balbettare quando le sono intorno e mi fa sudare un sacco ma in modo positivo e- tutto quello che voglio è che sia felice." finì Harry con un sospiro. Lo sentii deglutire leggermente mentre continuavo a scrivere furiosamente sul foglio.

Dopo qualche momento alzai infine lo sguardo e sorpresa e impreparata, mi trovai gli occhi verdi di Harry a studiarmi.

"Dovresti davvero dire a Lisa tutto questo una volta." mi raccomandai con un sorriso triste, sentii ancora il petto bruciarmi ed abbassai lo sguardo sul foglio, sentendomi agitata sotto lo sguardo di Harry.

"Già." concordò, prendendo un sorso dalla sua bottiglia di acqua.

"Sai cosa," dissi, spingendomi via dal bancone della cucina e sbattendo la matita sul mio quaderno.

"Penso che mi hai appena aiutato a prendere una decisione." conclusi, dandogli una pacchetta sulla spalla e lui mi guardò, alzando un sopracciglio.

"Riguardo?"

"Andrò all'appuntamento con Liam oggi." informai con un sorriso, afferrando il mio cellulare e digitando il numero che Georgia mi aveva dato questa mattina.

Harry d'un tratto sputò fuori l'acqua, tossendo prima di voltarsi verso di me con un'espressione sofferente.

"Cosa!? Come ti è venuto in mente- io non-"

"Hey Liam, sono Nat." salutai attraverso il cellulare quando lui rispose, ignorando lo stato di panico di Harry che cercava di raggiungermi dalla parte opposta dell'isola della cucina con urgenza.

"Nat dammi il cellulare." soffiò Harry, sporgendosi per cercare di raggiungermi.

"Bello sentirti Nat, immagino che la colazione non sia in programma per noi visto che la mattina ormai è passata." sentii Liam ridacchiare dall'altro lato del telefono e sorrisi.

"Pensavo più ad un caffè." chiesi mentre la faccia di Harry impallidì mentre mi inseguiva intorno l'isola della cucina, fermandosi e cambiando direzione per cercare di fregarmi. 

"Nat no!" scattò Harry infastidito, avanzando verso di me ed io afferrai una padella dalla credenza, puntandogliela come un'arma.

"Faresti meglio a indietreggiare amico." lo avvertii, alzando le sopracciglia mentre alzavo la padella in aria come per colpirlo in testa.

"Scusa cosa?" chiese Liam attraverso il cellulare.

"Ho detto, sei libero oggi?" ghignai ed Harry afferrò un paio di pinze di metallo dal bancone, usandole per attaccarmi e cercando di raggiungere il telefono mentre io indietreggiavo, entrambi impegnati in un combattimento di spade con gli oggetti da cucina.

"Sì, sono sempre libero quando si tratta di te." flirtò Liam ed io ridacchiai in risposta, facendo stringere gli occhi ad Harry prima che ci mise tutta la concentrazione possibile per farmi indietreggiare sorpresa mentre cercavo di parare disperatamente i suoi colpi di spada fino a colpire con la schiena il bancone della cucina. 

Harry fece un ghigno spavaldo di vittoria, entrambi leggermente affannati. Mi appoggiai di schiena al bancone e piazzai la padella sul suo petto, portando il telefono il più lontano possibile da lui prima che mi afferrasse i polsi.

"Nat? Pronto? Ci sei?" sentii la voce di Liam chiedere quando Harry chiuse lo spazio tra di noi, i nostri corpi praticamente accaldati uno contro l'altro con solo la padella a dividerli.

"Perché non puoi solo essere felice per me?" ringhiai irritata, il mio corpo bruciava nel modo più intenso possibile per la sua vicinanza, sentendo il suo respiro leggero sul viso.

Volevo così disperatamente dimenticarlo ma mi ostacolava in più di un modo.

Volevo smettere di sentirmi così, smettere di sentirmi come se mi investissero più volte e sparassero alla sola vista di lui e Lisa insieme.

Volevo liberarmi di lui.

Harry si accigliò verso di me sorpreso, ovviamente spiazzato dalla mia domanda e indietreggiò di qualche passo.

"Andare ad un appuntamento con Liam ti rende felice?" chiese subito, il suo respiro lento mentre annuivo decisa.

Harry fece un respiro profondo, ricercò il mio viso e rimise le pinze all'interno del bancone della cucina prima di alzare le mani in segno di resa e tornare a guardarmi.

"Allora mi arrendo." disse con un'espressione sconfitta. I nostri occhi non si lasciarono ed io deglutii, abbassando la padella, sforzandomi di non tremare prima di rimettermi il cellulare all'orecchio.

"Che ne dici se ci incontriamo all'una per un caffé al..." iniziai, alzai lo sguardo verso il soffitto mentre pensavo a qualche posto dove facessero bevande decenti.

"Il Sunny's Cafe fa caffè buonissimi." suggerì Harry alzando il pollice ed io sbattei le palpebre verso di lui sorpresa.

"Al Sunny's Cafe?" chiesi, facendo un sorriso di gratitudine ad Harry.

"Sunny's Cafe sia allora." confermò Liam dall'altro lato del telefono, facendomi alzare il pollice in risposta ad Harry che mi fece un occhiolino.

++

"Benvenuti al Sunny's Cafe, cosa posso portarvi?" chiese Harry raggiante quando io e Liam alzammo lo guardo dal nostro tavolo mentre lui aspettava gli ordini.

"Tu. Lavori. Qui..." ribollii tra i denti, forzando un sorriso mentre afferravo infastidita il menù dall'uniforme di Harry.

"Nat. Perché. Parli. In. Questo. Modo." imitò Harry con un ghigno con tanto di fossette. Mi irrigidii sul posto, ripetendomi di respirare per non capovolgere il tavolo e liberare la mia furia su di lui.

"Non sapevo lavorassi qui amico." ridacchiò Liam, allo scuro dell'intera situazione mentre mi trattenevo alla vista di un altro sorrisetto del riccio.

"Ha, già, che coincidenza." ridacchiò Harry ed io strinsi gli occhi verso di lui.

"Scusa non sono ancora pronto ad ordinare, devo controllare di nuovo il menù." sorrise Liam prima di nascondere la faccia dietro al menù.

"E cosa vorrebbe questa giovane ragazza?" chiese Harry, abbassando la testa per ghignare verso di me.

Io feci una risatina falsa super esagerata, fissai Liam che era ancora incantato con il menù tra le mani e scattai la testa di nuovo verso Harry, afferrando il suo colletto e strattonandolo in basso finché le nostre facce furono a solo pochi centimetri di distanza.

"Vorrei un cappuccino Ti distruggo se interferisci nel mio appuntamento, sono stata chiara." ruggii. Il sorriso con le fossette di Harry scomparve ed io strinsi i denti per l'irritazione.

"Cristallino." sorrise prima che Liam alzasse lo sguardo dal menù, facendomi spingere violentemente via Harry prima di sorridere velocemente a Liam.

"Già io vorrei il mio caffè... nero..." concluse Liam, i suoi occhi squadrarono il mio corpo oltre il tavolo alla sua ultima parola e per la sua allusione la mandibola mi cadde sul pavimento insieme a quella di Harry.

"E un pizzico di limone, sono anche asiatica." scherzai con un'alzata di spalle, facendo ridacchiare Liam e alzai le sopracciglia verso Harry che sembrava star per scoppiare da un momento all'altro, il sorriso sul viso rimpiazzato da un'espressione minacciosa di rabbia.

"C'è altro...?" sibilò praticamente Harry attraverso i denti serrati ed io sorrisi a Liam.

"Io prendo un-"

"Cappuccino alla vaniglia... lo so." tagliò corto Harry con un tono aspro. Sbuffò seccato, lanciò un'ultima occhiataccia a Liam e prese i menù prima di camminare verso il bancone del bar.

"Sei una ragazza meravigliosa Nat." si complimentò d'un tratto Liam, sporgendosi e piazzando i gomiti sul tavolo.

"Grazie amico, sei bello anche tu." dissi, facendo un cenno verso di lui con un sorriso e lui ghignò.

"Lo so che non abbiamo parlato molto, e questa cosa di conoscerci a vicenda di fronte ad un caffè è fantastica ma voglio dirti che ho notato che sei molto diretta a differenza di molte ragazze. Mi piace. Perciò ho intenzione di essere diretto anche io." disse Liam con un tono professionale, catturando la mia intenzione ed inclinai la testa di lato, guardandolo interrogativa.

"Di solito non faccio la cosa del frequentarsi, voglio dire, certo, posso continuare con la cosa del bravo ragazzo poliziotto ma tutto quello che davvero voglio è scoparti." finì, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa. Il mio sguardo si spostò poi su Harry in piedi con le nostre bevande, imbambolato dietro a Liam come una ragazzina che aveva appena sentito l'ultimo pettegolezzo. Harry strinse gli occhi, mormorò un "oh diavolo no" e serrò la mandibola per la rabbia, sporgendo la tazza di caffè di Liam proprio sopra la sua testa.

"No!" scattai prima che Harry potesse versare il liquido bollente su Liam.

Gli occhi di Harry si mossero prima che rovesciasse il caffè e mi lanciò un'occhiata di avvertimento.

"Lo so puoi dire di no ora Nat ma io ho un contratto." disse Liam con voce ferma, i suoi occhi non lasciarono mai il mio volto e tirò fuori uno spesso plico di documenti dalla tasca, facendo scivolare poi i fogli verso di me attraverso il tavolo.

"Hai portato un contratto alla nostra uscita... stronzo dobbiamo solo prendere un caffè che diamine fai...." dissi sottovoce, spalancando gli occhi e prendendo i documenti.

"Ti voglio Nat. Voglio il tuo corpo solo e unicamente per me e- oh grazie amico." disse Liam, alzando lo sguardo su Harry che praticamente sbatté i nostri caffè sul tavolo, spandendo del liquido mentre il suo respiro aumentava, fulminando Liam.

"Come dicevo, se firmi e leggi i termini del contratto il tuo corpo sarà mio, posso averti in ogni modo volessi ma posso assicurarti che il piacere sarà di entrambi. Mi piace esercitare controllo in ogni aspetto della mia vita, incluso il sesso. Io non faccio l'amore, io scopo, forte e dal minuto che ho posato gli occhi su di te quando mi hai fatto il tatuaggio ho capito che saresti stata la sottomessa giusta per me." finì Liam, prendendo casualmente un sorso del suo caffè mentre io ed Harry ci scambiavamo occhiate con gli occhi spalancati.

Harry ed io d'un tratto scoppiammo a ridere all'unisono con Harry che si teneva lo stomaco con la testa all'indietro preso dall'isteria ed io che ridevo e schiaffeggiavo il tavolo ripetutamente con il palmo della mano.

"Nat? Come sottomessa?" soffocò Harry tra le risate, asciugandosi una lacrima ed io annuii continuando a ridere prima di darci il cinque a vicenda.

"Scusate, mi sono perso qualcosa?" disse Liam con un'espressione severa, spostandosi sulla sedia.

"Sì tesoro, non si tratta della vita alla Christian Grey, voglio dire, mi piace leggerne di tanto in tanto ma non lo farei mai." feci ancora una risata, scuotendo la testa mentre guardavo Liam.

"Beh è quello che dicono tutte." disse Liam con un ghigno di chi la sapeva lunga.

"Nat è una dominatrice comunque." specificò Harry facendo voltare Liam a fissarlo con irritazione.

"Siamo a posto con le ordinazioni, puoi smettere di intrometterti nei nostri affari personali ora." rispose Liam ed Harry alzò le mani in segno di resa, indietreggiando dal tavolo con il vassoio e un sorrisetto beffardo sul volto.

"Oh mi dispiace molto, ti prego continua a parlare del contratto sessuale in un bar pubblico mentre io penso agli affari miei." disse Harry sarcastico, facendomi sorridere prima che camminasse via. 

"Sei una dominatrice?" chiese Liam, la sua attenzione su di me ed io presi un sorso del mio cappuccino alla vaniglia e annuii prima di prendere la penna dalla mia borsa e scarabocchiare dei peni su tutto il contratto sessuale.

"Questo potrebbe cambiare." replicò e lo guardai con una smorfia mentre lui ghignava.

"Amico ti prego, guarda, sei figo e tutto e forse se non avessi così rispetto per me stessa sarei di sicuro il suo giochino sessuale senza tante storie. Ma come ho detto, non mi riguarda quella vita." spiegai con un'alzata di spalle, continuando a scarabocchiare il contratto e facendo digrignare i denti a Liam per il fastidio.

"Sei molto testarda, mi piacerebbe vederti dirlo dopo che ti ho legata e sculacciata nella mia stanza." ridacchiò Liam ed io alzai lo sguardo per rivolgergli un'occhiata irritata.

Sono stata sculacciata da solo due persone in tutta la mia vita, mia nonna quando le ho disubbidito e...

I miei occhi si posarono su Harry che guardava nella nostra direzione mentre gironzolava tra gli altri tavoli, spruzzando e pulendo con lo straccio, cercando di origliare la conversazione.

"Che dolce." mormorai, ritornando a guardare Liam che aveva iniziato a perdere la pazienza.

"Quello che faccio è tutto tranne che dolce principessa. Tu non vuoi sfidarmi." scattò Liam ed Harry lentamente si fece più vicino al nostro tavolo, spruzzando accidentalmente il cibo di qualcuno mentre continuava a guardarci.

"Liam, sei un bravo ragazzo e forse se dovessimo davvero parlare e conoscerci, invece di andare dritti al sesso, saremmo andati d'accordo. Ma lasciami essere chiara quanto ti dico questo," affermai con tono minaccioso, sporgendomi sul tavolo e strattonando Liam dal colletto per tirare la sua faccia più vicina alla mia così da guardarci negli occhi.

"Se volessi sfidarti ti avrei lasciato portarmi a casa tua e mostrarmi la tua stanza, poi avrei capovolto la situazione e ti avrei ammanettato alla testiera e mostrato cos'è un vero dominatore mentre ti sculacciavo fino alle suppliche prima di alzarmi, lasciandoti bollente e importunato, per prendere il tuo cibo." finii, spingendo sulla sedia un Liam sorpreso e arrossato per poi alzarmi in piedi con un ghigno trionfante.

"Oh! Vai migliore amica lei è la mia migliore amica!" urlò Harry dal lato, lanciando lo straccio e lo spruzzino per terra per correre al mio fianco con un largo sorriso.

"Grazie del caffè comunque." sorrisi verso Liam che continuava a boccheggiare scioccato mentre Harry saltellava accanto a me.

"Già! Giusto! Lei non vuole niente di tutto questo!" iniziò Harry, afferrando il contratto dal tavolo per strapparlo in mille pezzi di fronte a Liam, solo per trovare qualche problema a farlo visto che il contratto era troppo spesso e fece uno sbuffo, sospirando per lo sforzo.

"Ouch. La carta taglia." mormorò Harry sottovoce, guardando il suo pollice prima di succhiarlo.

"Harry andiamo." risi, camminando via.

"Sì! Questo è quello che succede! Volevi tutto quello ma non puoi!" esclamò Harry in trionfo, sbattendo il contratto sul tavolo e cominciò a fare dei gesti delle mani da gang in aria, facendomi schiaffeggiare la fronte.

"Harry, è un poliziotto e ha un stanza piena di frustini, andiamo." dissi, tornando indietro e afferrai Harry dal retro del collettoo, trascinandolo fuori dal caffè. I clienti ci guardarono in soggezione mentre Harry continuava a provocare Liam.

"Non farai mai il variegato vaniglia cioccolato con lei! Mi hai sentito!? Mai!" fu l'ultima cosa che urlò Harry attraverso la stanza verso Liam prima che ruotassi gli occhi al cielo e lo portassi fuori dal bar.





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