Ch. 21 - Vanilla boy
N/A: foto di Carlos
Harry era praticamente raggiante di orgoglio, guidando velocemente verso il ristorante italiano dove si trovava Lisa mentre io lo fissavo incredula.
"Non riesco a credere che hai convinto quella donna fredda a darmi una proroga per il libro..." ripetei per la decima volta da quando avevamo lasciato l'edificio ed Harry si morse un labbro per trattenere un sorriso, continuando a guardare la strada.
"Il merito è tuo Nat, anche se non mi hai mai mostrato uno dei tuoi manoscritti lo so che sei una scrittrice fantastica e lo sa anche quella redattrice..." fece spallucce Harry, la voce profonda e sincera ed io appoggiai la testa contro il finestrino per sorridergli.
"Grazie amico." sospirai di sollievo, felice che quel calvario fosse finito e diedi dei colpetti giocosi al mento di Harry con il mio pugno, facendolo ghignare.
"Ho capito." sorrise, dandomi il pugno senza staccare lo sguardo dalla strada prima di parcheggiare finalmente di fronte al ristorante.
Entrambi sbirciammo attraverso il vetro delle finestre del ristorante per trovare Lisa seduta ad aspettare pazientemente in un tavolo con la tovaglia bianca, la stanza illuminata solo dal lieve tepore delle candele che risaltavano la sua abbronzatura dorata e lo stretto vestito rosso che indossava.
"Diamine..." sussurrammo io ed Harry quando la vedemmo.
Non vedevo Lisa da un paio di settimane visto che era stata fuori città per dei viaggi di lavoro ma sì la mia amica era fantastica sta sera.
"Okay, okay, hai solo cinque minuti di ritardo ma giuro, l'unica cosa che devi fare è arrivarle alle spalle e baciarla, mettici un po' di lingua e si dimenticherà tutto." dissi, piazzando le mani sulle sue spalle per voltarlo a guardarmi e gli sistemai il colletto, stirai le pieghe dello smoking e mi leccai il pollice per passargli la mano tra i capelli.
Glielo dicevo dalla mia esperienza personale, anche se Harry era ubriaco e non si ricordava di quando ci eravamo baciati, io me lo ricordavo, e l'attimo il cui le sue labbra avevano toccato le mie, tutto intorno a me era come svanito.
Comunque era una bella cosa che fossi andata avanti.
Sorrisi quando Harry cercò di spingere via le mie mani dai suoi capelli, afferrandomi i polsi e i nostri occhi si incontrarono e mi scappò una piccola risata sotto il suo sguardo intenso.
"Grazie per essere la migliore spalla." disse, senza lasciarmi andare i polsi ed io gli feci una smorfia per poi sorridere.
"A proposito," iniziai, allontanandomi e velocemente recuperando la mia borsa per estrarre una scatolina nera di velluto.
"Visto che ci siamo persi la telefonata per la collana di Lisa, ho preso questo come riserva." sorrisi mentre Harry mi guardava interrogativo, aggrottando le sopracciglia per la confusione prima di prendere la scatolina e aprirla.
"No. No Nat sei pazza?" sbatté le palpebre Harry, cercando di restituirmi la scatolina ma io scossi la testa.
"Oh andiamo, mi stai dicendo che Lisa non amerebbe questo paio di orecchini di diamanti, sappiamo entrambi che le starebbero una favola." ragionai e gli passai di nuovo la scatolina che fece avanti e indietro tra di noi.
"Nat non sono stupido, so che questi sono gli stessi orecchini per i quali hai risparmiato per settimane, non li prenderò." disse Harry a denti stretti, mettendomi di forza la scatolina nella mano.
"Amico ho i miei orecchini poco costosi, mi vanno bene, lo so quanto hai aspettato per comprare quella collana perciò prendi questi dannati gioielli." ribollii ed Harry uscì velocemente dall'auto, lasciandomi la scatolina tra le mani e lanciandomi le chiavi.
"Ti lascio la macchina per tornare a casa ed io vado da Lisa. Vai a riposarti, arrotolati in qualche coperta, ti ho fatto uno smoothie al mango in frigo perché so che ti piace e poi guarda Netflix." disse Harry, sporgendo la testa per guardarmi mentre io lo guardavo in cagnesco, facendo scomparire per un attimo il mio cipiglio alla menzione del frappè che mi stava aspettando a casa.
Huh, immagino di sapere cosa fare stasera.
Prima che potessi rispondere, Harry chiuse la portiera di colpo, lasciandomi dentro l'auto e mi fece un piccolo sorriso prima di passarsi una mano tra i capelli castani ed entrare nel ristorante.
Raggelai quando ricordai il regalo di Lisa per Harry, gli aveva comprato una costosa giacca di pelle nera vintage per il loro mesiversario ed Harry si stava presentando a mani vuote, cinque minuti in ritardo per colpa mia.
"Sembrerai un coglione totale." urlai, aprendo freneticamente la portiera con le chiavi dell'auto e la scatolina nella mano prima di uscire, chiudere la portiera con il piede e correre verso l'entrata del ristorante.
Vidi dalle finestre Harry prendere posto e unirsi a Lisa sul tavolo, un sorriso affascinante sul volto e lei appoggiò i gomiti, sporgendosi in avanti, rapita da qualsiasi cosa lui stesse dicendo.
I miei occhi si spalancarono con orrore quando vidi la postura di lei irrigidirsi, alzare l'indice al gesticolare di Harry per chiedergli di aspettare un momento e prendere il regalo dalla grande borsa ai suoi piedi.
Cazzo è la giacca.
Vidi il pomo d'adamo di Harry fare su e giù e gli occhi verdi spalancarsi allarmati, un sorriso nervoso sul viso e tossì a disagio.
Corsi velocemente dentro il locale, scuotendo le braccia in aria e chiamando silenziosamente il nome di Harry.
"Ka-ka! Ka-ka! Ka cazzo ka stronzo!" cercai di starnazzare, mettendo le mani ai lati della bocca per il segnale per attirare la sua attenzione.
"Mi scusi signora ma, ha una prenotazione?" chiese la proprietaria del ristorante con impazienza e un'occhiata perplessa, alzando un sopracciglio.
"Oh no io devo, io devo solo dare una cosa al mio amico che ha lasciato in auto." sorrisi, bloccandomi sul posto prima di fare altri richiami, facendo sussultare la donna per i versi.
"Harry! Harry!" scattai sottovoce, scuotendo le braccia in aria alle spalle di Lisa e lo sguardo di Harry si spostò dal viso di Lisa al mio e spalancò gli occhi verdi.
"Cosa stai facendo?" mimò Harry con le labbra, fissandomi ed io saltellai all'entrata della sala, indicando scatolina di velluto nera nella mia mano.
"Harry c'è qualcosa che non va?" sentii Lisa chiedere, piazzando una mano su quella di Harry che deglutì e serrò la mandibola.
Lui fece no con la testa, mormorando un "va tutto bene" con un sorriso nervoso e irrigidendosi quando Lisa iniziò a voltarsi lentamente sulla sedia per seguire lo sguardo di Harry verso di me.
Harry immediatamente spinse il bicchiere di champagne sul tavolo, il vetro si ruppe sul pavimento facendo voltare Lisa per la sorpresa che si abbassò per cercare di spostare la borsa dal liquido.
"Via! Vattene! Via! Gnat (moscerino) via!" scattò sottovoce Harry, scuotendo le braccia in aria per mandarmi via ed ogni testa nel ristorante si voltò per guardare me ed Harry che conversavamo in silenzio attraverso la stanza.
"No fanculo." mimai con le labbra, portando indietro il mio braccio destro come un giocatore di rugby e lanciai la scatoletta oltre la mia spalla, Lisa ancora abbassata assolutamente ignara mentre cercava di aiutare il cameriere a ripulire il disastro sul pavimento ed Harry con gli occhi spalancati prese la scatolina al volo, appoggiando la schiena sulla sedia con le braccia in aria.
"Sì! Oh grande vai così bello!" acclamai, sorridendo e guardando la proprietaria del ristorante chiamare la sicurezza.
Harry si alzò in piedi, un'espressione di rabbia e frustrazione mentre mi guardava in cagnesco attraverso la stanza, strinse gli occhi e scosse la testa, alzando il braccio per rilanciarmi la scatolina prima che Lisa si alzasse a guardarlo, facendolo bloccandolo sul posto.
"Cos'è quella?" chiese Lisa, indicando la scatolina ed Harry fece una risata nervosa mentre le due guardie della sicurezza si avvicinavano, prendendomi per le braccia per trascinarmi fuori, gli occhi di Harry fissi nei miei per una frazione di secondo ed io alzai il pugno in aria in segno di vittoria, facendogli un sorriso.
"Hey! Non toccatela!" scattò Harry, piazzando la scatolina sul tavolo e corse attraverso la stanza per poi spingere la sicurezza via da me.
"Sì va tutto bene, vanilla boy qui vi sta dicendo di togliervi dalle palle." urlai, saltellando come un lottatore, alzando le mani di fronte a me mentre Harry cercava di tirarmi via.
"Gesù Nat sei pazza cazzo?"
"Guarda! Guarda Harry guarda!" avvertii, mettendogli un pugno sul petto e indicando freneticamente Lisa che aveva lo sguardo basso verso la scatolina nella sua mano e sorrideva verso il paio di orecchini con i diamanti.
Mi accucciai immediatamente sul pavimento quando Lisa si voltò per sorridere ad Harry attraverso la sala.
"Divertiti questa notte." sussurrai ai suoi piedi, strattonandogli una gamba dei pantaloni e lui mi fissò ed io sorrisi, alzando i pollici e gattonando poi fuori dal ristorante.
"No Nat," cercò di fermarmi Harry ma io ero ormai già fuori.
L'aria fredda soffiò contro la pelle nuda delle mie gambe e pancia e mi alzai in piedi goffamente, traballando sui tacchi.
Voltai la testa, guardando dalla vetrata del ristorante per vedere Lisa avvolgere le braccia intorno ad Harry in un abbraccio amorevole, gli orecchini nuovi addosso e si alzò in punta di piedi, unendo le labbra a quelle di Harry in un bacio appassionato.
Un piccolo sorriso si formò sul mio viso a quella vista, nel petto sentivo... del comico a guardarli abbracciarsi in quel posto caloroso e romantico.
Nat tu hai bisogno di farti curare mi dissi, ridendo e scuotendo la testa mentre ritornavo all'auto di Harry.
Guidai per un po', ascoltando del lento R&B pensando alla trama del mio libro mentre muovevo le dita a tempo contro il volante.
Arrivai a casa un'ora più tardi, camminai nel mio appartamento e feci un respiro stanco, lasciando cadere la borsa sul pavimento.
Strinsi gli occhi, aggrottando le sopracciglia verso il piatto di brownies sul mio tavolino da caffè e mi guardai intorno confusa.
Non ricordavo di averli.
"Probabilmente deve averli fatti Harry con il frappè." feci spallucce, prendendo un dolcetto dal piatto prima di infilarmelo in bocca.
"Oh merda, li voglio tutti." dissi dopo qualche secondo, prendendo tutto il piatto e continuando a mangiarli.
Calciai via i tacchi, camminando a piedi nudi nel mio soggiorno e prendendo un sorso d'acqua, rimettendo il piatto di brownies nel tavolino da caffè e iniziando a sentire la testa pesante e intontita.
"Questi brownies.... sono davvero buoni..." farfugliai, ridacchiando a me stessa mentre inclinavo la testa all'indietro per prendere un altro sorso d'acqua, calcolando male i movimenti e spandendo il liquido sulla mia felpa.
"Che casino....... che casino che ho fatto..." risi, sputando il resto di acqua sul pavimento facendolo sembrare un bell'arcobaleno.
Che carino, dov'è andata l'acqua? E' scomparsa sul pavimento.
D'un tratto sentii un leggero lamento maschile che mi fece aggrottare le sopracciglia e camminare fuori dalla stanza confusa.
Quando ha iniziato il mio materasso a piagnucolare.
Improvvisamente pensai ad Harry per qualche ragione.
Non importa.
Mi accigliai sorpresa quando trovai Harry sdraiato sul mio letto, una bottiglia di liquore in mano mentre piagnucolava tra i miei cuscini.
"Le donne sono così cattive con me..." piagnucolò ed io inciampai verso di lui, accarezzandogli la testa come un cucciolo.
"I brownies che mi hai fatto erano fantasticiiii..." mi complimentai con gli occhi mezzi chiusi e ridacchiai.
"Non ora Nat, sono ubriaco..."
"Cos'è successo al tuo accento inglese, quello che suonava come se stessi mangiando i biscotti con la regina." risi, punzecchiando la guancia di Harry.
Lui aprì gli occhi verdi, il respiro mi si fermò in gola e schiacciai le sue guance nella mia mano.
Poi chiusi lo spazio tra di noi, non volendo nient'altro che sentire di nuovo le sue soffici labbra sulle mie e il suo corpo si irrigidì di colpo al nostro bacio.
"Natalie.." sussurrò, afferrando la mia vita mentre ci baciavamo.
Non ero così tanto in me per realizzare quello che stava succedendo ma sapevo dove stavo toccando, molti strusciamenti e neanche cinque minuti dopo i nostri vestiti erano sul pavimento ed Harry iniziò a baciarmi sul collo, facendomi incurvare la schiena.
Ci rovesciò, le mie gambe si avvolsero intorno ai suoi fianchi tonici e gli tirai i capelli.
"Harry, i tuoi capelli sembrano diversi." sussurrai mentre lui mi baciava la mandibola, le sue mani mi tracciavano la pelle e aggrottai la fronte confusa per la mia vista offuscata.
"Non sono Harry Nat." fu la risposta roca del ragazzo mentre faceva scendere le mani sotto il mio ombelico per poi farle scivolare dentro l'elastico del mio intimo ed io mi aggrappai ai suoi bicipiti e lo guardai sorpresa, sbattendo le palpebre quando i suoi occhi verdi diventarono di un marrone familiare.
"Carlos?" gracchiai e lui piegò le dita tra le mie gambe, spingendomi ulteriormente sul materasso e la notte si offuscò in un misto di gemiti e urli.
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