Ch. 20 - Mid-dab

Mi svegliai di soprassalto e feci una smorfia per il torcicollo, sibilando di dolore.

"Grazie della pazienza, siamo dispiaciuti per l'inconveniente." disse la voce metallica femminile attraverso il telefono nella mano di Harry.

Aggrottai la fronte, scuotendo la testa per svegliarmi e mi pulii la bava con il braccio mentre velocemente staccavo il foglio appiccicato alla mia fronte per il sudore.

"Siete il quindicesimo cliente in linea, Jay's Jewlers vi ringrazia della pazienza." dichiarò la voce metallica dal telefono ed Harry fece un altro grugnito dal mondo dei sogni sul divano.

Io strinsi gli occhi, guardando fuori dalla finestra del mio soggiorno confusa e lentamente mi alzai dal pavimento e fissai Harry addormentato sul mio divano, la sua lunga figura distesa sui cuscini con la bocca mezza aperta, una mano teneva a penzoloni il telefono dal quale era stato in linea tutta la notte.

"Oh merda, Harry svegliati cazzo! Alza il culo bianco ora! Sveglia!" scattai, il panico si era impossessato del mio corpo e strapazzai i fogli sul mio tavolino da caffè, ammucchiandoli in una cartellina e stringendoli al petto.

"Obama... non adesso... Michelle potrebbe vederci.." gracchiò Harry, sussurrando l'ultima parte prima di cambiare posizione sul mio divano e ridacchiò leggermente mentre sorrideva nel sonno.

Mi pietrificai sul posto, strinsi le labbra e allargai le narici, fissando il ragazzo addormentato sul mio divano con occhi irritati e spalancati.

"Non è il momento dei tuoi sogni erotici con Obama, alzati!" esplosi, afferrando uno dei cuscini dal pavimento prima di lanciarglielo dritto in faccia.

"Sono sveglio! Sono sveglio!" scattò Harry dal divano, ansimando pesantemente mentre stringeva forte il telefono nella sua mano con i capelli castani che sparavano in tutte le direzioni.

"Sono le cinque e cinquantasei e farai tardi alla cena per il secondo mesiversario ed io farò tardi al mio secondo appuntamento mensile per la pubblicazione!" farneticai, facendo avanti e indietro per la stanza, cercando di raccattare tutte le mie cose mentre i fogli si spargevano dalla mia mano al pavimento.

Erano passati due mesi da quel giorno in cui Lisa aveva dato un'altra possibilità ad Harry e avevano avuto quel bellissimo momento nella mia cucina e di sicuro non avrei lasciato che mandasse a puttane la sua relazione arrivando in ritardo alla loro cena.

"Scusa, correggimi se sbaglio ma non mi avevi proposto di venire da te così ci saremmo aiutati a vicenda per non dormire, sai, io per aspettare in linea per la collana di Lisa e tu per scrivere?" sbadigliò Harry, strofinandosi gli occhi e abbassando lo sguardo sul suo cellulare.

"Siete il quattordicesimo cliente in linea, Jay's Jewlers vi ringrazia per la pazienza." disse la voce metallica dal cellulare di Harry, facendogli spalancare gli occhi per l'emozione mentre mi riaggiustavo la felpa e mi passavo una mano tra i capelli aggrovigliati.

"Gesù Nat! Hai sentito?! Quattordicesimo cliente! Da novantasei la scorsa notte a quattordici!" esclamò Harry, saltando in piedi e stringendomi in un abbraccio facendomi ringhiare.

"Non ti serve comprare una collana alla tua ragazza se ti scaricherà per aver fatto tardi alla vostra cena, ora esci in terrazzo, non facciamo in tempo a lavarci entrambi anche se sappiamo di caffè e sudore perciò usa il tubo per annaffiare." brontolai, staccandomi dal suo abbraccio e spingendolo verso il terrazzo, mettendo da parte i fogli e aprendo il getto d'acqua.

"Dai un'annaffiata al tuo culo antipatico." ordinai, passandogli il tubo dell'acqua sul petto prima di correre dentro casa per recuperare degli asciugamani e una saponetta.

"Hai due minuti!" annunciai, lanciando il sapone ad Harry e lo guardai mettere da parte il telefono prima di lavarsi velocemente il corpo, bagnando tutti i vestiti e scosse la testa di capelli castani gocciolanti.

"Tocca a te."

"No, aspetta, non penso sul serio-" non terminai la frase che Harry mi puntò il tubo dell'acqua in faccia e gorgogliai il resto delle parole, sputacchiando e chiudendo gli occhi mentre lui mi girava intorno, muovendo il tubo su e giù il mio corpo.

"Ascelle." ordinò Harry ed io tossii acqua mentre lui afferrava la saponetta.

Alzai le braccia, strizzando gli occhi per l'acqua e lui strofinò la saponetta sopra la felpa, spruzzandomi più acqua.

"Okay siamo a posto." disse Harry ed io gli lanciai un'occhiataccia attraverso i capelli fradici prima di afferrare gli asciugamani, asciugandoci per poi tornare dentro casa. Harry raccolse le sue cose mentre io preparavo tutto quello di cui avremmo avuto bisogno in una grande borsa di carta, infilandoci anche i miei fogli.

"Prendiamo la mia auto." disse Harry ed entrambi uscimmo dal mio appartamento, l'acqua che grondava ancora dai nostri vestiti e capelli mentre cercavamo di asciugarci con gli asciugamani nell'ascensore e masticavamo rumorosamente delle gomme alla menta.

Sentivo il mio corpo sbattere contro il finestrino della corvette di Harry mentre accelerava tra le strade trafficate ad una velocità probabilmente sopra il limite, girando bruscamente il volante a destra e sinistra rapidamente mentre sorpassavamo le altre macchine che ci suonavano infastidite.

Presi i miei vestiti dal sedile del passeggero, Harry lanciò la mia felpa e i pantaloni della tuta nei sedili posteriori mentre io incurvavo la schiena, cercando di stringere i miei rotolini di ciccia e chiudere la zip della mia gonna a tubino grigia a vita alta per poi infilarmi la felpa cropped bianca.

"Sul serio sei l'unica ragazza che conosco che indosserebbe mai la gonna a tubino e una felpa cropped con il cappuccio insieme." ridacchiò Harry, guardandomi con la coda dell'occhio prima di togliere una mano dal volante e abbassare di più la felpa cropped per coprire la mia pancia scoperta.

"Volevo indossare qualcosa che dicesse, Hey, sono elegante ma non significa che esiterò a farti il culo se devo." spiegai, scacciando via la sua mano e lui ridacchiò mentre io cercavo gli accessori.

"Cerchi oro o argento?" chiesi, prendendo gli orecchini mentre Harry svoltava, evitando per un pelo il rosso e sgommando sull'asfalto.

"Oro."

Me li misi velocemente prima di sporgermi verso Harry e afferrare il volante.

"Hai tre minuti, il completo è nella borsa." informai ed Harry recuperò lo smoking, togliendosi la maglia e i pantaloni della tuta e vestendosi, colpendomi in testa con il gomito moltissime volte.

"La guardi la strada!" sibilai, girando il volante violentemente per evitare una donna anziana che attraversava, facendo vibrare tutta l'auto.

"La cazzo di zip si è incastrata." ringhiò Harry irritato, facendomi abbassare lo sguardo sui suoi punti bassi per trovare il tessuto quasi strappato per quanto stava tirando.

"Gesù, lascia fare a me." scattai e lui prese il volante, la parte superiore del mio corpo praticamente sdraiata sulle cosce di Harry mentre cercavo di far scorrere la stupida zip per chiudergli i pantaloni.

"Ci sono i dossi! Ci sono i dossi!" annunciò Harry e l'auto rimbalzò, facendo andare su e giù la mia testa e sbattere la fronte sul cazzo di Harry, facendolo strozzare un urlo di dolore.

"Mi hai appena dato una testata sul cazzo!" ribollì Harry sopra di me.

"Sai è l'ultimo dei tuoi problemi in questo momento..." dissi a denti stretti, realizzando che uno dei miei orecchini a cerchio si fosse incastrato nella zip di Harry.

"Siete ora il nono cliente in linea, Jay's Jewlers vi ringrazia per la pazienza." ripeté la voce metallica dal cellulare di Harry.

"Fanculo te e i tuoi gioielli." scattammo io ed Harry contro il telefono.

"Cazzo." mormorò Harry sottovoce quando si sentì il suono delle sirene della polizia dietro di noi.

"Che diavolo stai facendo ancora lì sotto, lascia perdere la zip." scattò lui mentre cercavo di staccare il mio orecchino inutilmente e lui faceva rallentare l'auto sul ciglio della strada.

"Non posso..... sono impigliata..."

"Cosa cazzo vuol dire che sei impigliata!?"

"Vuol dire quello che ho detto cazzo sono impigliata! Il mio orecchino a cerchio si è impigliato ai tuoi pantaloni eleganti da due soldi!" sibilai facendo imprecare Harry prima di sentire la sua grande mano afferrarmi i capelli da dietro, alzarmi gentilmente e la sua altra mano cercare di togliermi l'orecchino.

I nostri corpi si pietrificarono, i muscoli di Harry si tesero quando una torcia picchiettò sul finestrino dell'auto, catturando la nostra attenzione.

Harry prese un respiro tremante, la mia faccia praticamente schiacciata contro il cavallo dei suoi pantaloni e lui esitante abbassò il finestrino.

"Buonasera agente! C'è qualche problema?" sentii Harry ridere nervosamente, schiarendosi la gola con la mia testa ancora sulle sue cosce e l'agente ridacchiò.

"Beh prima di tutto, dovrebbe essere concentrato mentre guida il che spiega come mai la sua auto andasse così veloce e sbandasse per gli scorsi cinque isolati." informò l'agente con tono contrariato.

"Scusi agente, era un po' troppo eccitata." disse Harry con tono allegro, dandomi qualche colpetto sulla testa e i miei occhi si spalancarono per la rabbia.

"Non gli sto facendo un pompino!" dichiarai, la mia voce attutita dal cavallo di Harry ed infine mi tolsi l'orecchino, liberandomi e alzai la testa, spingendo via Harry.

"Guardi! Il mio orecchino si è impigliato!" informai con gli occhi spalancati, indicando la zip di Harry dove si trovava ancora il mio orecchino.

"Come ci è finito il suo orecchino lì in primo luogo?" chiese l'agente con tono sospettoso.

"Oh andiamo amico mi dia una tregua, non faccio quella vita, stavo solo aiutando il mio amico a chiudersi la zip, Gesù." dissi frustrata, spingendo via i ricci afro dalla mia faccia e facendo un sospiro, guardando negli occhi il giovane poliziotto.

"Liam?" chiesi, un sorriso si formò sul mio viso e spalancai gli occhi per la realizzazione.

L'agente inclinò la testa di lato, sbirciando nella macchina per stringere gli occhi verso di me prima di cambiare i suoi modi di fare e sorridere amichevolmente.

"Nat? Sei tu?" sorrise Liam, il suo corpo si rilassò e appoggiò un braccio sull'auto.

Harry guardò tra noi due, aggrottando le sopracciglia prima di lanciare un'occhiataccia a Liam con gli occhi verdi irritati.

"Già sono io, amico non ti vedo da un po' come te la passi?" dissi, sporgendomi verso il finestrino ed Harry fece uno sbuffo.

"Sto alla grande. Non ti avevo neanche riconosciuta con quei capelli. Sei ridicola." rise Liam, facendo un cenno della testa verso i miei capelli afro ed io aggrottai le sopracciglia, aprendo la bocca per difendere i miei capelli naturali ma sentii la voce irritata di Harry anticiparmi.

"Io penso che Nat stia bene. A me piacciono i suoi capelli afro." scattò Harry, stringendo di più il volante e voltandosi per guardare Liam.

"Oh no, sì certo, è carina stavo solo scherzando-"

"Nat ed io dobbiamo andare." intervenne Harry, senza lasciar finire Liam.

"Oh giusto, scusate, volevo solo aggiornarmi con la mia tatuatrice preferita. Dopo tutto lei è quella che mi ha fatto la maggior parte dei miei tatuaggi." mi fece l'occhiolino Liam ed io ghignai, facendo schioccare le dita e indicando verso di lui.

"Nat mi ha tatuato i fianchi, era in mezzo alle mie gambe, vicino al mio cazzo." disse improvvisamente Harry, serrando la mandibola e guardando in cagnesco Liam.

"Uomo fortunato." ridacchiò Liam, facendo sbuffare Harry mentre io lo guardavo interrogativa.

"Scusa per la velocità amico, ti ripagherò-" iniziai ma Liam alzò una mano per fermarmi.

"Che ne dici se lascio andare il tuo amico con un avvertimento e non deve pagare la multa e tu vieni a cena con me domani sera?" offrì Liam con un ghigno ed i muscoli di Harry si irrigidirono.

"Beh diamine, non dover pagare una multa e in più una bella cena con un agente di polizia carino, ci sto." sorrisi, annuendo e Liam si morse un labbro.

"Fanculo, tieni qua per la multa." ringhiò d'un tratto Harry, tirando fuori un bigliettone da cento prima di passarlo a Liam e accendere il motore.

"Nat non verrà a cena con te." disse Harry, gli occhi fissi in quelli di Liam prima di spingere sull'acceleratore, facendomi premere la schiena bruscamente sul sedile di pelle quando Harry sfrecciò sulla strada, lasciando Liam in piedi accanto ad una scia di fumo.

"Quale diavolo è il tuo problema, ci hai praticamente boicottato." lo rimproverai e le nocche di Harry diventarono bianche mentre stringeva il volante.

"Non mi piace il modo in cui ti guardava, era come se ti stesse spogliando con gli occhi." ringhiò Harry, stringendo i denti e guardando la strada.

"Beh grazie al cazzo, io stavo facendo la stessa identica cosa e lasciamelo dire, la mia immaginazione è fantas-"

Harry frenò bruscamente ad un semaforo, facendomi vacillare in avanti senza cintura di sicurezza e spalmai la faccia sul cruscotto.

"Colpa mia." ridacchiò accanto a me, facendomi girare la testa e fulminarlo mentre ritornavo sul mio sedile e mi allacciavo la cintura con uno sbuffo.

"Non ho capito perché sei così arrabbiato." dissi ed Harry staccò l'orecchino a cerchio dalla sua zip prima di passarmelo.

"Non sono arrabbiato." borbottò senza guardarmi ed io strinsi le labbra, rimettendomi l'orecchino.

"Certo...." strascicai, prendendo il rossetto e passandomelo sulle labbra.

"Vedo che i tuoi capelli afro sono tornati, perrito." ghignò Harry, gli occhi incollati alla strada ed io alzai un sopracciglio verso di lui.

"Sì beh, è una delle ragioni per cui non volevo mi lavassi con la canna dell'acqua, e cos'era quella stronzata che hai detto prima? Avevi detto che i miei capelli afro erano brutti la prima volta che gli hai visti." ghignai, l'auto sbandò leggermente, facendomi sobbalzare e sbavare il rossetto sul mento.

"Merda...." ringhiai per il fastidio alla linea marrone scuro sul mio viso riflessa sullo specchio.

"Ho mentito. Mi piacciono i tuoi capelli naturali." disse Harry sottovoce, la voce così tranquilla che quasi mi persi quella frase e vidi le sue guance tingersi leggermente di rosa.

"D'aaawwwwww.... guardati...." lo presi in giro, punzecchiandogli le guance ed Harry mi afferrò il polso, voltandosi per guardarmi in cagnesco.

"Vedo che hai sbavato un po'." ghignò Harry quando vide il disastro fatto con il mio rossetto ed io strinsi gli occhi verso di lui, cercando di pulirmi con la mano libera.

"Non muoverti." sorrise Harry, leccandosi la punta del pollice prima di sporgersi verso di me.

"No! Harry no! Bello non farlo!" borbottai, dimenandomi sul sedile ed Harry rise, strofinando il pollice sul lato della mia guancia ed io chiusi gli occhi.

"Quasi fatto." ridacchiò Harry, continuando a pulirmi la riga di rossetto dalla pelle prima di pizzicarmi una guancia ed io scacciai via la sua mano.

"E' un cazzo di abuso." mormorai, strofinandomi la guancia dolorante prima di prendere il cavo aux e collegarlo al mio telefono.

"Okay il tuo appuntamento è alle sei e mezza e la mia cena è alle sei e quarantacinque perciò accompagno prima-"

"Youuuu!" gridai lungo la canzone di Soulja Boy che risuonava dalle casse di Harry.

"Perché hai canzoni così vecchie nel tuo telefono?" chiese Harry, aggrottando le sopracciglia e facendo una smorfia infastidita.

"Ho tutti i classici bello." ribattei, ballando sul sedile ed iniziai a fare il dougie.

"Ti prego fermati." disse Harry, un piccolo sorriso sul volto mentre mi guardava.

"Sto per fare la dab." annunciai, facendo indietreggiare la testa ad Harry per guardarmi incredulo ed io alzai il braccio.

"Nat non ti permettere di fare la dab nella mia auto."

"La sto per fare!"

"Te ne pentirai per il resto della tua vita Nat, ti guarderai indietro e morirai di vergogna proprio come fanno tutti con il whip nae nae adesso." mi avvertì Harry ed io ghignai in risposta, sapendo avesse ragione ma lo feci lo stesso solo per irritarlo.

"Oh merda sto per fare mezza dab!" urlai, avvicinandomi per lasciar cadere la testa ed Harry rabbrividì.

"Non farlo."

"Lo sto per fare!"

"Giuro su dio che ti calcio fuori dall'auto se fai la fottuta dab-"

Feci la dab.

Ballai sulla musica di Soulja boy, facendo la dab alzando le braccia a lato, lasciando cadere la testa e velocemente appoggiandola sul gomito prima di alzare lo sguardo e ghignare verso Harry disgustato.

"Basta." ringhiò Harry, slacciando la mia cintura e sboccando la portiera dell'auto, facendomi urlare quando alzò la gamba sul mio sedile, cercando di calciarmi fuori dall'auto.

"Porta il tuo culo da dab fuori dalla mia auto!" imprecò Harry, un sorriso con le fossette sul suo viso ed io risi, prendendo il suo piede che cercava di colpirmi la pancia mentre continuava a guidare.

Infine ci fermammo di colpo di fronte all'edificio della casa editrice e deglutii, guardando il grattacielo torreggiante.

Mi pietrificai sul sedile, rimboccandomi le maniche e feci un respiro tremante alla vista.

Fanculo non ero pronta, stavo attraversando un fottuto blocco dello scrittore negli ultimi mesi e non sembravo in grado di scrivere niente.

"Hey," disse Harry alle mie spalle, piazzando una sua grande mano sulla mia spalla, facendomi sobbalzare e mi voltai corrucciata verso di lui.

"Andrai alla grande." mi rassicurò, strofinando il pollice sulla mia spalla con un sorriso confortante.

"Okay." sbattei le palpebre, annuendo e deglutii, uscendo dall'auto ricambiando il suo sorriso, cercando di nascondergli le mani tremanti.

Harry mi salutò prima di ripartire ed io mi passai le mani sudate sulla gonna a tubino, mi infilai i tacchi e mi strofinai il collo imbarazzata quando uomini e donne d'affari mi squadrarono.

Rimasi in piedi di fronte alla grande porta di vetro, il respiro pesante mentre il sudore iniziava a formarsi sulla mia pelle.

"Cazzo, sono fottuta." mormorai, trovando difficile regolarizzare il respiro e mi piazzai una mano sul cuore che palpitava.

Che diavolo le avrei detto?

La continuazione del libro stava andando male e aver scritto furiosamente la notte scorsa non aveva migliorato le cose perché era probabilmente uno schifo.

Non so quanto a lungo rimasi lì pietrificata sul posto di fronte all'edificio prima di scuotere la testa, passandomi una mano tra i capelli afro umidi e feci un respiro stanco.

"Non posso farcela, non posso..." mormorai, indietreggiando dall'edificio per l'ansia finché la mia schiena colpì un ampio petto.

Harry piazzò le sue grandi mani sulle mie spalle ed io lo guardai a bocca aperta mentre mi faceva un sorriso divertito.

"Harry che diavolo ci fai qui? Farai tardi alla cena con Lisa stupido!" dissi, voltandomi per spingerlo via ma lui rigirò il mio corpo verso l'edificio e pressò il suo petto contro la mia schiena.

"Non ho intenzione di lasciare che la mia migliore amica si tiri indietro di fronte alla sua occasione di pubblicare il suo libro. Sono qui adesso." disse Harry con voce ferma nel mio orecchio, stringendomi le spalle e spingendomi verso la porta.

"Smettila di fare la mammoletta e vai."

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