Ch. 19 - Your vagina is cheap
Il corpo di Carlos venne spinto contro il muro della mia cucina ed uno strillo acuto e femminile lasciò le sue labbra quando si accorse che il pugno di Harry era pronto per colpirlo in faccia.
Carlos si abbassò velocemente, schivandolo mentre continuava a strillare come una ragazzina ed Harry fece un buco sul muro dov'era la faccia di Carlos solo qualche secondo prima.
"Beh questo sarà difficile da spiegare al mio affittuario." borbottai sottovoce, grattandomi la testa e Carlos iniziò ad iperventilare e a gattonare via, arrivando ad afferrare le mie caviglie.
"Harrietta! Ti ho sentito urlare stai bene?" Antonio piombò nella stanza seguito dal resto della famiglia che inondarono la cucina con gli occhi spalancati.
"Fanculo Harrietta! Sono io quello che urla perciò aiutami!" piagnucolò Carlos stringendo le mie caviglie per la disperazione ed Harry strappò il braccio dal buco sul muro, facendo scrostare qualche piccolo pezzo di cartongesso mentre i suoi bicipiti si flettevano e si avvicinava a Carlos rannicchiato ai miei piedi.
"Ti ho visto ficcare la tua fottuta lingua nella sua gola!" ruggì Harry, perdendo i modi di fare femminili e sollevò Carlos, tirandolo su per il colletto.
"Um, io posso assicurare che non c'è stato assolutamente nessun intreccio di lingue o qualsiasi movimento di lingua visto che, sai, io ero presente." puntualizzai, facendo una smorfia ed alzando l'indice mentre ogni testa nella stanza si voltava a guardarmi.
"Mama!" urlò Carlos, prendendo uno sgabello da bar della cucina per difendersi mentre Harry lo inseguiva.
"Che diavolo sta succedendo qui?!" si adirò Mama Carlita per la frustrazione, piazzandosi le mani sui fianchi.
"Carlos ha baciato Nat!" ringhiò Harry, afferrando le gambe dello sgabello e togliendolo dalle mani di Carlos che messo alle strette, si abbassò e cercò di gattonare via.
"Carlos come ti permetti di tradire la tua fidanzata, ti ho cresciuto fottutamente meglio di così! Mio figlio non si comporterebbe come un puttaniere!" esplose Mama Carlita, togliendosi l'infradito e mentre Harry teneva Carlos per il collo, lei iniziò a schiaffeggiare la testa di Carlos avanti e indietro alla velocità della luce con la sua ciabatta.
"Aspettate!" intervenni, correndo tra loro e togliendo Carlos tramortito da sua madre furiosa e dalla "fidanzata".
"Carlos non mi ha baciata..." dissi sospirando mentre tutti mi fissavano.
"Io ho baciato Carlos," ammisi, facendo sussultare tutti nella stanza tranne Harry la cui occhiata divenne solo più dura alla mia dichiarazione.
"Ew, ma tipo perché?" chiese Yolanda aggrottando le sopracciglia mentre faceva una smorfia di disgusto.
"Sono estremamente attratto dalla fidanzata di Carlos ed io non bacerei mai un'altra se stessi con te Harrietta!" spiattellò Antonio, creando un altro coro di sussulti nella stanza.
"Sono un ragazzo." scattò Harry, togliendosi velocemente la camicetta dalla testa, rivelando a tutti il suo ampio petto e il corpo tonico tatuato.
Antonio fu il solo a sussultare.
"Il fatto che il mio reggiseno stia meglio a lui che a me è veramente triste." ammisi e Yolanda e María annuirono in accordo accanto a me, tutti incantati dagli addominali di Harry.
"Oh tesoro avevamo capito tutti che eri un ragazzo." disse Mama Carlita con un piccolo sorriso.
"Sei un ragazzo!?" intervenne Antonio con gli occhi spalancati.
"Tranne Antonio, lui e Carlos praticamente condividono gli stessi neuroni." ridacchiò Bob mentre tutti guardavamo verso i due fratelli.
Sì, vai così Bob, vai così.
"Aspetta, mama, come avete capito-" iniziò Carlos, alzandosi in piedi e sua madre lo guardò, stringendo immediatamente gli occhi marroni fiammeggianti e pizzicandogli l'orecchio.
"Cosa pensi che sono stupida? Perfino Abuela ha capito che Harrietta era un maschio e lei è praticamente cieca. Il ragazzo ha la mandibola più definita che abbia mai visto." lo riproverò Mama Carlita, tirando l'orecchio di Carlos.
"E' abbastanza ovvio anche dal pomo d'adamo," commentò Rosa.
"Non dimenticatevi i muscoli." aggiunse Pepito.
"E il cazzo." disse Abuela Anna facendo voltare tutte le teste verso di lei e Jośe velocemente piazzò le mani sopra le orecchie di Pepito.
"Cosa? Ho un sesto senso, posso sentire la presenza di qualcuno con un grande churro anche quando è nascosto." fece spallucce Anna, un sorriso furbo le spuntò lentamente sul viso raggrinzito ed Harry fece un passo indietro per creare più distanza tra loro.
"Abbiamo solo pensato fossi gay e ti amiamo a prescindere Carlos." disse Gloria e tutti annuirono mentre Mama Carlita ridacchiava.
"E' quello che ho pensato anche io, ma poi ho capito di conoscere il mio bambino troppo bene per sapere già che non si fosse ancora sistemato o fosse in una relazione stabile!" sibilò Carlita, trascinando Carlos per l'orecchio mentre lui urlava.
"Non vuoi farmi dei nipotini!?"
"Mama tu hai praticamente la famiglia Brady qui, avere dei nipoti è l'ultimo dei tuoi pensieri- ow! Ow! Misericordia mama! Misericordia!" (Pietà mama! Pietà) piagnucolò Carlos infine liberandosi dalla presa della madre, strofinandosi l'orecchio rosso e tramortito.
"Sei fortunato che non ho le zeppe di legno te lo giuro Carlos!" disse Mama Carlita, alzando la mano ed ogni parente nella stanza trasalì.
"Soggiorno, adesso." ordinò lei, facendo muovere immediatamente tutti i figli uno per uno.
Mama Carlita spinse Carlos fuori dalla porta, la sua voce echeggiava nell'appartamento anche quando lasciò la cucina.
"Todos vosotros vaís a tomar una buena lectura de como y por qué no deberíais engañar a mamá porque yo siempre estaré un paso delante vuestro- José para de reírte de Carlos o tú serás el siguiente!" (Tutti voi avrete una bella lezione su come e perché non dovete mai ingannare vostra madre perché io sarò sempre un passo avanti a voi- José smettila di ridere di Carlos o sarai il prossimo!)
Nella stanza cadde il silenzio mentre le loro voci si allontanavano lungo il corridoio, lasciando soli me ed Harry in cucina e mi strofinai la faccia per la frustrazione.
"Come si toglie questa stupida cosa." sentii Harry borbottare, facendomi alzare lo sguardo per trovarlo a dimenarsi nel reggiseno di pizzo nero, incurvando la schiena e agitando le braccia ovunque.
"Ti aiuterei ma visto che hai deciso di fare la cosa di hulk su Carlos tirando un pugno nel mio muro, puoi continuare a dimenarti come punizione." ribattei, alzando le sopracciglia verso di lui, facendogli stringere gli occhi prima che strappasse il pizzo con uno strattone senza sforzo.
"Sei serio cazzo?" borbottai incredula, la mandibola spalancata alla vista del mio povero reggiseno di Victoria's Secret a brandelli nel pugno di Harry che ghignò verso di me.
"Probabilmente era da due soldi comunque." mi derise, lanciando il sottile tessuto strappato nella mia mano e camminò verso il frigo, aprendolo.
Lasciai la mia mano chiudersi intorno al mio reggiseno in un stretto pugno prima di respirare profondamente, arricciando le labbra.
"Perché tutto quello che hai qui dentro sono birra e pizza avanzata." brontolò Harry, sbirciando dentro il frigo con una mano sulla porta, facendo flettere i muscoli.
"Trentacinque dollari."
"Cosa?" chiese Harry confuso, voltandosi per trovarmi a digitare rapidamente numeri sulla calcolatrice nella mia mano.
"Il mio reggiseno costa trentacinque dollari." ripetei in tono lento, alzando gli occhi per guardarlo un istante, per poi tornare a digitare prima di alzare l'indice indicando il buco sul muro.
"Il muro che hai colpito, mi servono cinquecento dollari belli e buoni per riparare quella merda." ringhiai, alzando l'indice contro di lui e sbuffando.
"Ecco, tieni i soldi allora." disse Harry, tirando fuori una mazzetta di soldi da solo dio sa dove e piazzando seicento bigliettoni nel bancone della cucina.
"Dove diavolo tenevi questi soldi?" chiesi, aggrottando le sopracciglia e facendo un passo indietro per guardarlo.
Era senza maglietta e indossava solo una gonna senza tasche, perciò o poteva far apparire magicamente soldi dal nulla o aveva una scorta infilata nel sedere.
"Li infilo nell'elastico dei boxer." fece spallucce, chiudendo il frigo e appoggiandosi contro il bancone accanto a me.
"C'è una cosa chiamata portafoglio." ribattei, leccando la punta del mio pollice per contare i soldi che mi aveva dato.
"La mia bambolina è contenta con i suoi soldi?" strascicò d'un tratto, la voce roca e scherzosa che fece irrigidire il mio corpo per l'irritazione.
Sapeva dannatamente bene che odiavo quella merda.
Alzai lo sguardo su di lui, la rabbia nei miei occhi incontrò il suo sorrisetto beffardo e si bagnò il labbro superiore con la lingua.
"Oh no paparino, non penso siano abbastanza, forse dovrei averne di più," dissi con un sorriso forzato, inclinando la testa da un lato e agganciando le dita all'elastico della sua gonna, tirandolo più vicino fino ad avvicinare le nostre facce a solo pochi centimetri di distanza.
"Fortunatamente quando prendo più soldi dai tuoi boxer, il tuo cane da guardia vergine non mi morde-"
Harry mi strappò i seicento dollari di mano prima di spingere la mia altra mano via dalla sua maglietta e fulminarmi con lo sguardo.
"Sai cosa, fanculo il tuo reggiseno da due soldi e fanculo il muro perché ora io non pago per questa merda, oh e indovina, mi terrò anche la gonna perché le mie gambe sono fantastiche qui dentro a differenza delle tue." scattò Harry, alzando in alto la mano con i miei soldi rubati ed io saltai e urlai come un'ossessa.
"No! Sai cosa, mi devi un sacco di soldi oltre al mio stupido reggiseno e al muro okay! Mi hai causato seri danni alla vagina negli scorsi giorni e devi darmi quei soldi!" scattai, spingendogli il petto e afferrando la calcolatrice dal bancone.
"La mia vagina si sente personalmente vittimizzata di vederti sempre nudo e poi il tuo stupido ghigno, okay, mi devi tipo mille bigliettoni amico perché la mia vagina non è da due soldi." inveii, scrivendo una grande quantità di numeri sulla calcolatrice prima di spingergliela in faccia.
"Sei sicura di questo?" schernì Harry, abbassando il dispositivo dal suo viso e guardandomi con un sorrisetto di sfida ed io esplosi.
"Hai sorriso di nuovo, questi sono altri duecento bigliettoni da aggiungere alla polizza della mia vagina." ringhiai infastidita, sbattendo la calcolatrice sul bancone.
"Suona come qualcosa di cui deve preoccuparsi Jake di State Farm, non io." (compagnia di assicurazione americana, lascio i video degli spot qui sotto) dichiarò Harry, incrociando le braccia al petto mentre continuavamo a fissarci a vicenda.
https://youtu.be/47cAxRX3aDg
Poi iniziammo entrambi ad intonare il jingle di State Farm ancora fissandoci a vicenda.
"Like a good neighbor state farm is there."(come un bravo vicino state farm è qui.) canticchiammo sottovoce ed io rimisi la calcolatrice in uno dei cassetti.
https://youtu.be/OB6r2Wi0E98
"Abbiamo la tua vagina sotto controllo Nat." inventò Harry a ritmo, piazzando la sua grande mano sulla mia spalla e facendo fermare le mie azioni per guardarlo.
"Anche se la tua vagina è da due soldi."
"Non è da due soldi, è gucci stronzo." scattai, togliendomi la sua mano di dosso e lui rise, scuotendo la testa.
"Tieni, ti pago per il muro e tutto." disse Harry dopo qualche istante, un sorriso ancora sul volto mentre si strofinava il retro del collo e mi passava i soldi.
"Comunque perché hai dato di matto?" chiesi infine, prendendo il denaro e infilandolo nella tasca della felpa nel caso provasse a riprenderselo.
"Cosa? Quando tu e Carlos vi siete baciati?"
"Sì."
"Non ho dato di matto, ero solo infastidito perché io e Carlos stavamo avendo una fantastica finta relazione finché tu non hai fatto la sfascia famiglie con il tuo buco da due soldi che chiami vagina-"
"Coglione," scattai, cercando di trattenere una risata quando lo vidi sorridere scherzosamente prima di colpirlo in testa.
"Ammettilo, eri geloso." ghignai, dandogli delle pacchette con il mio braccio contro il suo ed un cipiglio si formò sul suo viso.
"Hai ragione. Lo ero." dichiarò Harry, cogliendomi di sorpresa e lo guardai con gli occhi spalancati.
Perché questo mi scalda dentro?
"Solo io posso baciare Carlos, è il mio finto fidanzato dopo tutto." rifletté, un sorriso giocoso sul viso facendogli spuntare le fossette ed io alzai gli occhi al cielo con una piccola risata.
"La scorsa notte hai detto un sacco di merda davvero profonda bello, eri come posseduto da John Green e poi posseduto da una pornostar arrapata e mi hai baciato." farfugliai da non so dove, fissando il muro ed Harry sospirò, appoggiando la testa al bancone.
"Beh, io ero ubriaco. Qual è la tua scusa per aver ricambiato il bacio?" disse senza spostare gli occhi verde intenso da me ed io aggrottai le sopracciglia, riflettendo un po' sulla domanda.
"Immagino di non averne sul serio una." mi accigliai, la mia frase sorprese entrambi ed Harry alzò la testa, continuando a fissarmi.
"Tu tipo mi fai male al cuore, a volte in modo positivo e altre in negativo quando ti vedo, e le tue labbra sono davvero belle." ammisi come in stato confusionale, volevo solo liberarmi del peso sul petto e guardai la mano di Harry sul bancone avvicinarsi lentamente alla mia.
"Ma odio tutta la cosa della competizione tra di noi, e come diventa tutto imbarazzante in un attimo, mi piace noi due che usciamo insieme come amici e prenderci in giro a vicenda." continuai, guardando la mano di Harry bloccarsi a solo qualche centimetro dalla mia prima di ritrarsi.
Combattevo contro la voglia di riprendergli la mano ma sapevo cos'era meglio.
"Lo stesso." fu la burbera risposta di Harry mentre raddrizzava la postura accanto a me.
"Allora cosa, siamo tipo... amici?"
"Non lo so, mi piaci più di solo amici ma non voglio che mi piaci di più." disse Harry, accigliandosi un poco e aggrottò la fronte per la confusione, provando a dire quello che aveva pensato nella sua testa.
"Ha senso per te?"
"Sì ho capito, provo lo stesso ad essere sincera." annuii, realizzando quanto fosse diventato tutto incasinato quando tutto quello che volevo era un'esperienza nella relazione tra il cattivo ragazzo e la brava ragazza ma senza i veri sentimenti.
Forse mi sono immedesimata troppo nelle cose e ho finito per credere alla mia stessa recita.
"Io dico di aspettare che sia l'universo a decidere." dichiarò una vecchia voce avvizzita dalle nostre spalle, facendoci sobbalzare entrambi.
"Gesù Cristo!" esclamò Harry, ritornando ad appoggiarsi al bancone e facendo nervosamente scorrere una mano tra i capelli mentre guardavamo Abuela Abba sorridere.
"Da quanto è qui?" le chiesi ed io ed Harry ci scambiammo uno sguardo spaventato.
"Oh tutto il tempo, ho sentito ogni cosa, la vagina, il bacio da ubriaco, che spettacolo." ammise e ancheggiò sorpassandoci mentre noi continuavamo a guardarla increduli.
"Ho capito, voi due non dovreste piacervi, diavolo, probabilmente avete pensato 'oh, lui o lei è l'ultima persona con cui starei' ma poi guarda cosa abbiamo qui. Eravate tutti così teneri, carini e imbarazzati, rivelando i vostri sentimenti quando ero dietro di voi aspettando del bollente sesso sul bancone della cucina per fare la pace." disse lei, lanciandoci un'occhiata colma di pietà e delusione.
"Uhhhh...." dicemmo Harry ed io all'unisono con gli occhi spalancati.
"Amici, più che amici, fate il possibile per smettere di essere così mollaccioni, e se non sapete decidere, il mio consiglio è di aspettare il destino." affermò con un occhiolino prima di lanciare ad Harry una lunga occhiata provocante e camminare fuori dalla cucina.
Entrambi fissammo la porta scioccati, il silenzio avvolse la cucina mentre ci domandavamo cosa diavolo fosse appena successo.
"Posso essere lei quando avrò settant'anni." dissi sottovoce in ammirazione ed Harry rabbrividì accanto a me.
"Mi sento violato ogni volta che è in giro." disse, scuotendo la testa mentre aggrottava la fronte verso la porta con gli occhi verdi terrorizzati.
"Tu sapevi che era rimasta con noi tutto il tempo?" chiesi, voltandomi con un'espressione diffidente.
"No, tu?" domandò Harry, aggrottando le sopracciglia mentre i nostri sguardi si incontravano e scossi la testa.
Rabbrividimmo di nuovo.
"Beh, aspetterò l'universo." dichiarai, sedendomi sul bancone della cucina e dondolando i piedi sopra il pavimento.
"Non hai sul serio intenzione di seguire il suo consiglio vero?" mi derise Harry, lanciandomi un'occhiata e unendosi a me sul bancone, facendo penzolare le gambe accanto alle mie.
"Certo che lo farò, ovviamente non riusciamo a decidere e Abuela Anna sembra proprio che sappia cosa sta succedendo." ribattei, scrollando le spalle e lui fece una smorfia.
"E' stupido."
"Universo, avrò un cazzo per stanotte?" chiamai, dondolando il corpo a destra e sinistra e gli occhi di Harry si spalancarono e si voltò a guardarmi con un ghigno.
"Universo, avrò una vagina da due soldi per sta notte?" mi seguì Harry, facendomi scattare la testa verso di lui con un sorriso divertito che si rispecchiava nel suo.
Poi ci prendemmo per mano, seduti sul bancone della cucina, dondolando le gambe e alzammo le braccia in aria, intonando.
"Lo/a avremo universo!? Lo/a avremo universo!?" ripetemmo insieme, ridendo e ondeggiando come se fossimo strafatti.
Dopo qualche altro minuto di risate e canti, cadde un silenzio confortevole, Harry ridacchiò e fece un sospiro contento.
Io mi schiarii la gola in imbarazzo, catturando la sua attenzione ed entrambi abbassammo lo sguardo per guardare le nostre mani intrecciate prima di allontanarle.
"Le tue mani sono sudate." dissi, facendo una smorfia di disgusto per infastidire Harry e mi asciugai la mano sulla sua gonna, facendogli alzare gli occhi al cielo.
"Tutta questa cosa dell'universo è una stronzata." sbuffò Harry, stringendo il polso della mia mano sulla sua gonna e guardandomi negli occhi.
"Non ci sono segnali, niente avvertimenti dall'universo e non ci sarà nessuna-"
La porta della cucina si aprì, facendo sobbalzare entrambi e scendemmo dal bancone, creando velocemente spazio tra di noi.
"Natalie, Carlos mi ha fatto entrare e mi ha detto che eri qui..." disse Lisa, bloccandosi sulla porta con gli occhi spalancati alla vista di Harry.
"Lisa?" sussurrò Harry, l'espressione sorpresa come quella di lei che arrossì.
"Hey Lisa, che ci fai qui?" sorrisi, stringendola in un abbraccio, felice per il fatto che fosse la sua prima volta nel mio appartamento.
"Ho seguito l'indirizzo che mi avevi dato quando abbiamo preso quel caffè e sono venuta qui per darti la mia risposta." disse con voce tremante, un piccolo sorriso sulle sue labbra rosso scuro mentre i suoi occhi si spostavano da me ad Harry.
Mi allontanai dal nostro abbraccio per darle spazio e lei camminò verso Harry con il mento alto, una nuova fiducia in se stessa mentre afferrava il suo viso e lo baciava.
Il mio sorriso si spense immediatamente e l'unica parola che mi passò di mente fu ouch mentre guardavo Harry avvolgere le braccia intorno alla sua vita e tirarla più vicino nel bacio.
Sbattei le palpebre velocemente, riprendendomi velocemente con un sorriso tremolante quando si divisero e si fissarono a vicenda negli occhi.
"Harry, ho deciso di darti un'ultima occasione." disse Lisa senza respiro e vidi Harry fissarla sorpreso, cento emozioni diverse attraversarono i suoi occhi verdi prima che facesse spallucce e annuisse.
"Potrei già essere innamorata di te Harry." sospirò Lisa, scuotendo la testa e stringendolo in un abbraccio. Mi dava la schiena e affondò il viso nell'incavo del collo di Harry mentre lui le piazzava le mani sulla vita.
Il respiro mi rimase in gola quando gli occhi verdi di Harry incontrarono i miei e raccolsi tutte le mie forze per fargli un sorriso di supporto, alzando i pollici e facendogli un occhiolino.
Lui si accigliò per la mia reazione, i suoi occhi esaminarono il mio volto prima di spostare lo sguardo e avvolgere completamente le braccia intorno al corpo di Lisa, tirandola più vicino.
"Potrei anche io già essere innamorato di te Lisa..." rispose lui, evitando il mio sguardo ed io aprii uno dei mobili della cucina per cercare di tenermi occupata dal loro momento privato.
Immagino che l'universo non voglia che ne abbia uno stanotte.
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