Ch. 18 - Five dollar foot long
"Queste sono María, Rosa, Gloria, Yolanda, e i miei fratelli Juan, José, Antonio, Pepito, e an sì, questo è solo Bob." aveva presentato Carlos, riunendoci tutti nel tavolo della sala da pranzo, sedendosi accanto ad Harry altamente irritato.
"E conoscete tutti mi madre Mama Carlita, e mi abuela (nonna) Anna."
Dopo uno scambio di saluti, tutti gli occhi nella stanza si focalizzarono su Harry- o dovrei dire Harrietta mentre mangiavamo il cibo che Mama Carlita aveva portato.
Harry aveva passato tutto il tempo a fissarmi attraverso il tavolo, facendomi visibilmente sudare nella sedia prima che spalancassi gli occhi verso di lui, senza farmi notare, prendendo un sorso d'acqua.
Sii convincente gli dissi mentalmente con il contatto visivo al quale lui strinse gli occhi verdi in due fessure, probabilmente immaginando di lanciarmi fuori dalla finestra ma mantenni il suo sguardo.
"Carlos perché la tua ragazza è più muscolosa di te?" chiese il fratello più piccolo di Carlos con gli occhi spalancati mentre guardava Harry con stupore.
"Pepito!" lo rimproverò Mama Carlita, baciando suo figlio di otto anni sopra la testa.
"E' okay Ma'," sorrise Carlos, appoggiando la schiena sulla sedia per circondare Harry con un braccio, facendolo irrigidire e flettere i muscoli sotto la camicetta.
"Preferisco le ragazze con un po' di carne." spiegò Carlos, facendo un occhiolino ad Harry che accoltellò il suo Cochinita Pibil (piatto messicano: maiale) mentre ricambiava il suo sguardo.
"Già, specialmente la carne tra le loro gambe." borbottai sottovoce con un ghigno, mettendo in bocca una forchettata di carne speziata e ridendo silenziosamente per la mia stessa battuta.
"Non va bene per una bella signorina come te borbottare sottovoce come una donna pazza gatita." sussurrò accanto a me Antonio, il fratello più vecchio di Carlos, sporgendo la testa vicino alla mia mentre mi derideva, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Amico," iniziai mentre Carlos, sua madre e le sue sorelle conversavano parlando fluentemente e velocemente in spagnolo che nessuna maratona di episodi di Dora l'esploratrice avrebbero mai potuto aiutarmi a capire.
"L'unica ragione per cui stai flirtando con me è perché sono l'unica ragazza qui che non è imparentata con te o impegnata." biascicai con la bocca piena di cibo prima di voltare la testa per guardarlo impassibile e lui ridacchiò.
"Non direi, la fidanzata di Carlos è da quando siamo qui che continua a fissarmi." disse con un sorrisetto compiaciuto ed io socchiusi gli occhi verso di lui prima di alzare lo sguardo e incontrare quello intenso di Harry.
Harry stava ancora guardando corrucciato Antonio accanto a me, stringendo la presa sul coltello da burro nella sua mano, fino a far diventare le nocche bianche e la mandibola serrata per la rabbia.
I suoi occhi giada d'un tratto scattarono nei miei e li socchiuse prima di sbuffare e girare la testa.
Okay cos'ha, le mutande degli orsetti del cuore con la giornata storta adesso?
"Harrietta perché le tue gambe sono così pelose?" continuò ad assillarlo Pepito ed Harry prese un respiro profondo.
"Perché a Carlos piace quando sono tutta naturale." praticamente ringhiò Harry tra i denti, facendo un sorriso forzato e guardando corrucciato il ragazzino.
"Perché sei così tanto più alta di Carlos?"
"Ho bevuto tanto latte." ribatté Harry, sporgendosi verso di lui in modo minaccioso e Pepito si alzò in piedi.
"Perché la tua voce è così profonda."
"E' rauca, non profonda."
"Perché hai così tanti tatuaggi?"
"Perché mi fai così tante domande piccolo-" scattò Harry, alzandosi bruscamente in piedi, facendo strisciare la sedia sul pavimento e cadere il silenzio nella stanza.
"Piccolo... raggio di sole.." si bloccò Harry, schiarendosi la gola a disagio e fece una risata nervosa prima di pizzicare la guancia di Pepito, facendolo urlare.
"Harrietta.." Carlos sorrise, ovviamente nervoso mentre Harry si risedeva sulla sedia, sistemandosi la camicia mentre tutti lo fissavano.
"Scusate... ho le mie cose." si scusò con un tono acuto e femminile e si schiarì la gola di nuovo mentre le donne al tavolo eruttavano in un coro di rumorose approvazioni.
"Ti capisco ragazza, ti capisco," annuì Yolanda, alzando il bicchiere come per dire 'alla salute' prima di prendere un sorso.
"Aw lo stesso Harrietta!" annuì Rosa sorridendo.
"Ay, ricordo quando avevo le mie cose..." disse Abuela Anna, scuotendo la testa e borbottando a se stessa.
"Allora, come vi siete conosciuti voi due?" chiese Mama Carlita con un sorriso emozionato ed Harry ed io ci irrigidimmo sul posto.
"Umm..." iniziò Harry, prendendo velocemente il suo bicchiere prima di iniziare a bere, sprofondando sulla sedia così che non potesse parlare.
"Okeh ascoltate bene tutti perché lo dirò solo una volta," ridacchiò Carlos, un sorriso sfrontato sul volto, alzando le sopracciglia e raddrizzandosi sulla sedia, un espressione maliziosa sugli occhi e tutti si sporsero in avanti per ascoltare.
"Allora io e i miei vecchi amici giusto, tutti noi eravamo cinque ragazzi e abbiamo fondato una mariachi band chiamata Juan Digestion all'età di sedici e siamo diventati famosi in tutto il mondo-"
"Carlos a sedici anni eri chiuso in camera tua a schiacciarti i brufoli ascoltando Fergalicious e piangendo su Samantha Gordi-"
"A nessuno interessa Bob!" scattò Carlos e tutti accanto a me ed Harry si voltarono per lanciare occhiatacce a Bob.
"A me interessa Bob." dissi sottovoce, piazzando una mano sulla sua spalla e lui mi fece un sorriso grato in risposta.
Povero Bob.
"Come dicevo," disse Carlos, passandosi una mano tra i capelli neri e alzandosi il colletto della maglia con un ghigno.
"Juan Digestion era famosa a livello mondiale e presto iniziammo a viaggiare per il mondo, esibendoci in posti diversi, incontrando donne meravigliose, e poi in un concerto in particolare, mentre scuotevo le maracas e guardavo tra il mare di persone chiedendomi cosa ci fosse di più nella vita che graziare le persone con il mio innegabile talento e la mia bellezza..." strascicò Carlos mentre Harry alzava un sopracciglio e lentamente appoggiava la schiena sulla sedia.
"E bam diamine!" esplose Carlos, sbattendo forte una mano sul tavolo, facendo scattare tutti all'indietro sulle sedie e la sua voce echeggiò nell'intera stanza, gli occhi guizzarono tra i nostri volti.
"Lì fuori, tra un milione di persone e un milione di volti nella folla, i miei occhi incrociarono un paio di occhi verdi," continuò dopo qualche secondo di silenzio, voltando la testa in modo drammatico per guardare Harry che si stava stropicciando la faccia per la frustrazione.
"Ok uccidimi..." borbottò Harry sottovoce.
"E ho capito subito che Harrietta era l'unica, anche non conoscendo il suo nome o niente su di lei, sapevo che era lei quella giusta. Perciò le ho fatto lasciare la sua vita alle superiori e abbandonare i suoi genitori per venire in tour con me e il resto dei Juan Digestion." sorrise Carlos, allungando la mano per pizzicare una guancia di Harry in modo amorevole, facendogli stringere la mandibola per la rabbia e i suoi occhi verdi si spalancarono con furia.
"Oh smettila..." rise Harry tra i denti stretti, staccando velocemente la mano di Carlos dalla sua guancia e stringendo la presa su di lui sotto il tavolo, facendo squittire Carlos per il dolore.
"Carlos stai diventando rosso." notò Antonio mentre tutti annuivano.
"Cosa posso dire, immagino di avergli tolto il fiato." ringhiò Harry, i muscoli tesi sotto la camicetta mentre continuava a piegare il polso di Carlos all'indietro che iperventilava e mi lanciava occhiate supplichevoli.
"Quindi um, che altro è successo ai Juan Digestion?" parlai, calciando Harry sotto il tavolo e facendo scattare il suo intenso sguardo su di me.
Harry lasciò immediatamente andare il polso di Carlos che risucchiò un respiro profondo come un pesce fuor d'acqua e appoggiò la fronte contro il tavolo.
"Già, gli Juan Digestion stavano andando alla grande ma uno dei membri della band voleva fare musica da solista con la sua tromba perciò ora siamo in pausa."
Cadde il silenzio nell'intera stanza.
"Congratulazioni Carlos, questa è stata la storia inventata più idiota e irreale che abbia mai sentito." disse Antonio, rompendo il silenzio mentre i membri della famiglia ridacchiavano in accordo.
"Allora Harrietta come vi siete conosciuti tu e Carlos?" chiese Mama Carlita, facendo un'espressione scettica a suo figlio prima di sorridere amichevolmente ad Harry.
"Ci siamo scontrati, lui mi ha aiutato a raccogliere i libri e ci siamo conosciuti da lì." informò velocemente Harry impassibile e con voce monotona e tutti fecero un lungo "Awwww's".
"Oh dai la mia era una bella storia!" protestò Carlos, alzando le mani per l'incredulità ed Harry chiuse gli occhi, strofinandosi il collo, sembrando pronto a scoppiare da un momento all'altro.
"¡Dios mío! Harrietta quello è un succhiotto?" squittì Maria con entusiasmo, gli occhi spalancati per l'incredulità e tutti fissarono a bocca aperta il segno sulla pelle di Harry, rivelato per essersi strofinato il collo, togliendo il correttore che avevo applicato.
"Finalmente il mio fratellino ce l'ha fatta!" acclamarono Juan e Antonio, alzandosi in piedi e sporgendosi sopra il tavolo per dare il cinque ad un confuso Carlos, dandogli pacche sulla schiena mentre io ed Harry ci guardavamo con gli occhi spalancati e le donne alzavano gli occhi al cielo per i fischi.
"!Ni es nada! En mi día podrías ver markas de manos y mí culá con markas de culo." (Non è niente! Ai miei tempi potevate vedermi segni di mano e succhiotti sul culo) dichiarò Abuela Anna, raddrizzandosi sulla sedia prima di incrociare le braccia al petto.
"Mami!" Mama Carlita la rimproverò con gli occhi spalancati.
Harry ed io continuammo a fissarci mentre Carlos ci guardava, il resto della sua famiglia all'oscuro ed Harry si toccò il segno sulla pelle prima di ghignare verso di me, capendo immediatamente che glielo avevo fatto io.
"Voi due smettetela, state mettendo in imbarazzo una povera donna." esaminò attentamente i suoi figli Mama Carlita e loro risero, ritornando sulle loro sedie.
"Oh dio, hai visto dov'è piazzato il succhiotto Carlita?" disse Anna, un sorriso rugoso sul viso e fece un cenno della testa alla figlia, indicando il confuso Harry che beveva silenziosamente dal suo bicchiere di acqua.
"Oh mio dio sì, proprio di lato e sotto la mandibola." annuì Mama Carlita facendo fissare a tutti il succhiotto.
"Vedi è proprio il segno di un vero amante e dominatore," concluse Anna facendomi fermare un pezzo di boccone in gola e soffocare mentre Harry sputò l'acqua che stava bevendo addosso ad un urlante Carlos.
"State bene?" chiese Mama Carlita con preoccupazione mentre Harry cercava di recuperare il respiro ed io tracannavo il mio bicchiere per far andare giù il cibo.
"Alla grande." sibilai, la mia voce suonava come quella di un fumatore di settant'anni e tossii schiarendomi la gola.
"Come potete dire che è di un dominatore solo guardando un succhiotto, forse sono io che comanda nella relazione." disse Harry, sembrando irritato e le sue guance arrossirono quando i suoi occhi verdi determinati incontrarono i miei.
"No hija, sei stata marchiata, confermo!" informò Abuela Anna con tono entusiasta.
"Immagino che non sei tu che comandi." ribattei in tono casuale, prendendo un sorso di acqua per nascondere il mio ghigno di trionfo mentre Harry mi fulminava con lo sguardo.
"No, no, ci possono essere due dominatori in una relazione," disse Anna, arricciando le labbra e annuendo con la testa.
"Oh vero mami ma quello è molto difficile, voglio dire i due dominatori litigano sempre per avere il controllo sull'altro ed è un casino." disse Mama Carlita, alzando le sopracciglia e sospirando.
"Che diavolo di stronzata alla lupo mannaro è questa?" borbottò Carlos, prendendo una manciata di tovaglioli per continuare a pulirsi la maglietta bagnata.
"Aye, attento a quello che dici prima che ti infili una saponetta giù per la gola." scattò Mama Carlita facendo ridere i fratelli e Carlos fece una smorfia, versando il suo drink addosso ad Harry nel processo.
"Merda." imprecò Harry, alzandosi velocemente in piedi mentre il liquido penetrava nella sua camicetta e il tessuto che riempiva il reggiseno si bagnò, facendo ingrossare le sue tette finte.
"Io aiuto Harrietta ad asciugarsi in cucina." annunciò Antonio con un sorriso accattivante, alzandosi in piedi e facendo stringere gli occhi ad Harry per fulminarlo.
"Penso che preferirei se venisse Nat ad aiutarmi invece," ringhiò Harry, il suo sguardo cadde su di me e mi fece segno con la testa di alzarmi.
Mi accasciai sulla sedia facendo un gemito di fastidio per poi alzarmi in piedi esitante e seguire Harry fuori dalla sala da pranzo mentre Antonio si risedeva con un'espressione delusa sul volto.
"Sai che non apprezzo la cosa del fulminarmi con lo sguardo quando tu hai appena inzuppato il mio reggiseno preferito." borbottai sottovoce, chiudendo la porta della cucina dietro di me ed Harry si appoggiò contro il bancone, senza staccare gli occhi dai miei movimenti.
"Mostra le tette." ordinai con voce monotona, evitando il suo sguardo mentre mi avvicinavo e mettevo le mani dentro la sua camicetta per togliere i grumi di fazzoletti.
"Già, spero tu sappia che non ti ho fatto usare uno dei miei reggiseni comprati a pochi soldi," spiegai, buttando i tovaglioli umidi dentro il cestino prima di prenderne degli asciutti.
"È okay, ti ho fatto usare uno dei miei reggiseni Victoria's Secret che sono dannatamente costosi così magari potevi stare un po' più a tuo agio-"
La mia frase venne interrotta quando Harry afferrò i miei polsi prima che potessi imbottire il tessuto nella sua camicia, intrappolandomi contro il bancone dell'isola della cucina.
Poi velocemente mi alzò, afferrandomi il sedere con le sue grandi mani e facendomi squittire di sorpresa prima di issarmi sopra il bancone della cucina, il suo corpo torreggiava sul mio prima che con una mano tirasse gentilmente un pugno dei miei capelli all'indietro.
"Harry ma che diavolo-ohh mio dio!" ansimai quando lui ringhiò e sprofondò nell'incavo del mio collo, piazzando le soffici labbra contro la mia pelle d'oca, la sua mano libera aggrappata possessivamente sotto la mia coscia, posizionandosi tra le mie gambe tremolanti e continuando a lasciarmi baci a bocca aperta sulla pelle.
Sentii il mio intero corpo accaldarsi per la nostra vicinanza, il suo petto e il bacino praticamente premuti contro di me e mi aggrappai alle sue braccia toniche, il respiro pesante quando mi spinse contro il marmo freddo del bancone fino a sdraiarmi, succhiando il lato del mio collo, proprio sotto la mandibola.
Le mie dita scavarono nella sua pelle e feci un piccolo gemito alla sensazione, il mio corpo fremeva di piacere e fece passare i denti sopra la mia pelle delicata, ghignando contro il mio collo prima di far scorrere la calda lingua sul segno.
"H-Harry..." deglutii ed Harry iniziò una raffica di piccoli baci sul mio collo prima di fare una risata roca per la mia reazione.
"Cosa vuoi da me Nat?" sussurrò Harry al mio orecchio con voce roca, il naso contro il lato del mio collo mentre ghignava, tenendomi la vita.
"Io, io non- uh..." deglutii, incurvando la schiena e lui piazzò un piccolo bacio sul mio collo mentre cercavo di ritrovare un contegno.
Harry improvvisamente si ritirò da me, il suo caldo corpo lasciò il mio e mi aggrappai a lui con bisogno, facendolo ghignare verso di me.
"Sembra proprio che sono un dominatore anche io." mi fece l'occhiolino, mordendosi il labbro leggermente gonfio e fece scorrere la punta del pollice sul succhiotto che mi aveva fatto mentre io lo fissavo a bocca aperta scioccata.
"Tu pezzo di merda!" imprecai, spingendolo via e lui ghignò, indietreggiando con le mani alzate in segno di resa mentre io saltavo giù goffamente dal bancone della cucina.
"Fanculo," sibilai sottovoce, cercando di tenere la voce bassa mentre assolutamente indignata iniziavo a diventare rossa.
"Fanculo per avermi fatto fottutamente eccitare solo per poter provare la tua dannata ragione. Pensi di poter continuare a fottere con i miei sentimenti in questo modo?" sbuffai, il mio cuore ancora che batteva forte e misi le mani a coppa sulle guance accaldate, camminando freneticamente avanti e dietro.
Stavo andando così dannatamente bene.
Così bene, assicurandomi di non pensare o lasciare la mente vagare alle possibilità di stare con Harry, e neanche solo in modo sessuale ma di più.
Questa stronza stava cercando di evitare i sentimenti, non c'era possibilità nel modo più assoluto che potessi pensare di tenere la mano allo stupido ragazzo riccio, o essere presente per farlo sorridere in quello stupido modo irritante con le fottute fossette più profonde del fottuto grand canyon.
"Dio tu sei così- ugh!" urlai per la frustrazione, facendo solo allargare il sorriso di Harry che mi guardava dalla parte opposta della stanza.
Non potrei stare con Harry neanche se lo volessi, lui merita molto di più, merita qualcuno così puro e magnifico come lo è lui.
Soprattutto aveva bisogno di qualcuno di speciale per la sua prima volta ed io sapevo che non sarei mai potuta essere quella persona per lui.
"Perché diavolo ci state mettendo così tanto- diamine!" disse Carlos, entrando in cucina prima di chiudere la porta dietro di lui e pietrificarsi sul posto mentre guardava le parti basse di Harry.
I miei occhi si spalancarono e seguii il suo sguardo verso la lunga protuberanza dura che si vedeva dalla gonna, come una tenda.
"Ha! Sei eccitato anche tu!" risi in trionfo come una pazza, indicando freneticamente la sua erezione.
"Dio, potresti solo, Gesù caverai l'occhio a qualcuno con quella cosa!" esclamò Carlos mentre Harry alzava gli occhi al cielo e faceva scorrere una mano tra i ricci castani prima di incrociare le braccia toniche al petto ampio.
"Beh, sono un ragazzo, non ti montare la testa Nat," ridacchiò Harry facendo spallucce, gli occhi verdi più scuri e fece un ghigno ostile.
Carlos spalancò gli occhi, guardando tra noi due e la sua bocca formò la forma di una 'O' mentre di nascosto prendeva un righello da uno dei cassetti, avvicinandosi ad Harry.
"Non è quello che hai detto quando mi hai baciato ieri sera." ribattei facendo sparire immediatamente il sorriso di Harry.
"Era solo un bacio Nat, niente di più, e faceva probabilmente pena visto che non mi ricordo niente." disse Harry, le occhiate ostili senza spostare lo sguardo dal mio ed io strinsi gli occhi verso di lui.
"Diamine guarda quanto è lungo! Si parla di trenta centimetri qui!" improvvisamente farfugliò Carlos, catturando l'attenzione mia e di Harry che lo guardammo mentre teneva il righello accanto all'erezione di Harry.
Io deglutii, realizzando che era lunga come il righello prima di sforzarmi di ritornare con gli occhi su di lui.
Harry strappò il righello dalla mano di Carlos, spezzandolo in due a mani nude prima di fulminare Carlos con lo sguardo.
"Che cazzo di problemi hai? Hai appena detto che è stato solo un bacio ma tu mi hai fatto un fottuto succhiotto e tu- e tu..." balbettai, pensando a quello che mi aveva detto la scorsa notte e strinsi le mani in due pugni stretti, il mio cuore iniziò a far male più a lungo guardavo l'uomo dagli occhi verdi di fronte a me.
"Perché sei così incazzata Natalie, un bacio non è niente, a meno che.. magari hai sentito qualcosa?" mi prese in giro Harry, un ghigno cinico sul volto mentre il mio petto andava su e giù.
Odiavo tutto questo, il modo in cui lui mi interessava così tanto, era esattamente quello che stavo cercando di evitare.
"Sai cosa," iniziai, i miei occhi scattarono su Carlos prima di ritornare su Harry.
"Hai ragione, un bacio è solo un bacio." dissi con un sorriso falso prima di avvicinarmi velocemente a Carlos, prendergli il colletto della maglia e tirarlo verso di me, baciandolo proprio sulle labbra di fronte agli occhi spalancati di Harry.
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