Ch. 14 - Nice dick
"Non sei stata tu a dirmi di lasciare Harry?" chiese Lisa con un sorriso mentre incrociava una gamba sopra l'altra e sorseggiava la sua tazza di caffè.
"Lo so lo so, ma giuro che è cambiato- okay no aspetta, detto così suona patetico ma è migliorato molto." ragionai, cercando di essere la miglior spalla possibile per il mio amicone, raddrizzandomi nella sedia.
"Natalie non lo so." aggrottò la fronte Lisa, abbassando lo sguardo sul suo caffè e sbattendo le lunghe ciglia mentre si passava una mano curata tra i capelli mossi.
"Fidati ragazza, non si comporterebbe più come prima posso giurartelo." le promisi con un sorriso di rassicurazione, appoggiando la schiena sulla sedia e prendendo un morso del mio croissant.
"Ascolta non devi decidere adesso. Solo considera quello che ho detto." aggiunsi e lei annuì dall'altra parte del tavolo.
"Davvero Harry vuole stare di nuovo con me?" chiese quasi esitante dopo qualche secondo di silenzio, un'espressione nervosa e piena di speranza sul volto delicato ed io sorrisi.
"Decisamente." confermai, facendole spuntare un grande sorriso sul volto, le sue guance arrossirono e abbassò lo sguardo sulle sue cosce, prendendo un altro sorso di caffè.
Lisa era così bella, aveva i capelli con delle onde perfette e un piccolo corpo fasciato da un vestitino estivo.
Anche la sua personalità era fantastica, aveva questa cosa della brava ragazza ma allo stesso tempo non aveva paura di esprimere quello che pensava.
Non avevo dubbi del perché Harry si fosse innamorato di lei.
"Mi piacciono i tuoi space buns." disse Lisa improvvisamente con un sorriso amichevole.
Space buns?
"Grazie sto facendo squats, anche a me piace il tuo sedere." dissi, presumendo stesse parlando delle mie chiappe (ass buns), facendole d'un tratto andare di traverso quello che stava bevendo e la guardai scioccata.
"Oh no," rise, scuotendo rapidamente la testa mentre abbassava la tazza, riprendendo fiato per poi sorridermi.
"Space buns sono i piccoli chignon che hai in testa." spiegò, sorridendo ancora mentre io facevo un lungo "ooohhhhh..." prima di palpeggiarmi le piccole crocchie sulla testa.
"Quindi è così che si chiamano, io li ho fatti solo perché i capelli non mi andassero in mezzo alla faccia." dissi continuando a mangiare.
"Oh Nat sei adorabile." ridacchiò, abbassando lo sguardo quando il suo cellulare vibrò. Aggrottò la fronte verso lo schermo, i suoi occhi andarono avanti e indietro leggendo il messaggio.
"Qualcosa non va?" chiesi con la bocca piena di croissant, raddrizzandomi sulla sedia mentre mi liberavo di qualche briciola dalla maglietta.
"No è solo," sospirò, bloccando il telefono prima di alzare lo sguardo su di me, imbronciando le labbra infastidita.
"C'è questa collega di lavoro che è un po' maleducata con me ed... è davvero arrogante." sbuffò Lisa, scuotendo la testa mentre io annuivo in comprensione e bevevo dalla mia bottiglietta di acqua in modo veramente poco femminile.
"Nat tu sei brava a dare consigli, cosa dovrei fare se continua a infastidirmi?" domandò con occhi imploranti.
Io aggrottai la fronte, facendo un piccolo ruttino prima di appoggiare la schiena alla sedia con la bottiglietta in mano.
"Io dico di tirarla per la coda."
"Um, penso di non aver capito-"
"Okay allora ti avvicini ai suoi capelli e li tiri e così trascini il suo culo su tutti i piani del vostro edificio come una stronza." ripetei mentre Lisa mi guardava con gli occhi spalancati afferrare l'aria come se stessi strattonando un pugno di capelli.
"Così," dissi ritraendo la mano bruscamente come se trascinassi qualcosa.
"Sì tipo così." finii quando Lisa non disse niente, si incantò per qualche secondo prima di scoppiare a ridere in modo isterico.
"Oh Nat sei così divertente! Scherzi sempre." squittì, tenendosi la pancia mentre scuoteva la testa verso di me.
"Ha, già..." tagliai corto, facendo una risata nervosa prima di iniziare a bere silenziosamente la mia acqua.
Io non stavo scherzando.
"Ma riguardo la cosa di Harry," sospirò dopo essersi leggermente calmata, asciugandosi una lacrima solitaria dagli occhi e schiarendosi la gola.
"Non sto dicendo di sì ma ci penserò," promise con un piccolo sorriso ed io annuii emozionata.
Harry sarebbe stato così fottutamente felice, non vedevo l'ora di dirglielo.
Certo avevo accantonato la mia storia ma avevo già trovato il colpo di scena del cattivo ragazzo vergine ispirato al riccio stesso.
C'era bisogno di molto di più in una storia comunque...
Mi ritrovai a fissare Lisa che stava digitando sul suo cellulare probabilmente rispondendo al messaggio e mi venne in mente un'idea.
Harry e Lisa erano perfetti l'uno per l'altra, Lisa era la brava ragazza e Harry il cattivo ragazzo ed io avrei potuto usare la loro storia per ispirarmi a scrivere.
Mi raddrizzai sulla sedia con emozione, rovistando nella borsa alla ricerca del mio taccuino fino a realizzare.
"Oh merda!" imprecai forte, gli occhi sbarrati e il cuore che batteva all'impazzata, realizzando che non c'era traccia del mio taccuino.
Avevo parlato così forte che una vecchia coppia aveva alzato lo sguardo dai loro giornali al tavolo accanto al nostro per fissarmi, facendomi pietrificare e sorrisi loro imbarazzata.
"Come butta?" feci un cenno del capo e la coppia si scambiò un'occhiata prima di guardare altrove.
"Qual è il problema Nat?" chiese Lisa con preoccupazione, mettendo da parte il telefono.
"Ho dimenticato qualcosa di importante a casa di Harry quando sono uscita oggi." borbottai, chiudendo la borsa di scatto e alzandomi in piedi.
"Oh no, sono sicura che sia ancora lì Nat." disse Lisa, piazzando una mano sul mio braccio con un'espressione di comprensione.
"Spero, scusa se faccio la maleducata ma ti dispiace se-"
"No certo! Tra poco devo tornare a lavoro in ogni caso, vai a riprenderti quello che hai dimenticato." sorrise lei, scacciandomi con la mano per dirmi di andare mentre mi mettevo la borsa in spalla.
"Grazie bella, è stato carino prendere un caffè con te, dovresti venire a casa mia qualche volta." dissi, prendendo una matita dall'astuccio nella mia borsa prima di scribacchiare velocemente il mio indirizzo in un pezzo di carta e porgerglielo.
"Certo!"
"Bene," sorrisi, spingendo la mia sedia sotto il tavolo e prendendo le mie cose prima di camminare via.
"Ci vediamo presto!" urlai, scuotendo la mano prima che i miei occhi si spalancassero e ritornai indietro, correndo di nuovo verso di lei.
"Scusa, questa roba costa tipo cinque bigliettoni." borbottai, recuperando il mio croissant mezzo mangiato dal tavolo prima di infilarmelo tutto in bocca, briciole dalla pasta mi caddero dalla bocca e bofonchiai un ultimo saluto prima di correre via, facendo ridere Lisa alle mie spalle.
++
"Tesoro, sono a casa..." canzonai in tono piatto, aprendo la porta dell'appartamento di Harry con le chiavi di riserva che nascondeva nel vaso di felci nel corridoio.
Chiamai il nome di Harry, guardandomi intorno in attesa di una risposta che non arrivò e iniziai a rovistare in giro per il soggiorno e nel divano.
Mi prendo solo il taccuino e me ne vado-
"Natalie..." sentii la voce di Harry mormorare dal corridoio dell'appartamento.
"Ayo Harry, sono qui solo per il taccuino che ho dimenticato l'hai visto?" chiesi, seguendo la direzione dalla quale avevo sentito provenire la voce, avviandomi verso la sua camera.
"Non c'è sul divano e ho davvero bisogno-" mi fermai sui miei passi solo poco prima della sua porta, la mia mandibola praticamente toccò il pavimento quando lo intravidi dalla porta lasciata leggermente aperta.
Harry era sdraiato sul suo letto, stringeva con una grande mano le lenzuola bianche mentre l'altra era dentro... beh, dentro il davanti dei suoi pantaloncini sportivi.
C'erano molti movimenti nell'area del pacco sotto le mutande, si masturbava con il braccio avanti e indietro e fece cadere la testa all'indietro con il respiro affannoso, aggrottando le sopracciglia mentre la bocca rimaneva aperta nel piacere.
Santo guacamole questa stronza doveva andarsene.
Mi portai le mani alla bocca e indietreggiai lentamente dall'entrata della sua stanza, cercando di ignorare i leggeri gemiti di Harry.
Ho capito, è tipo 'il tempo per se stesso' okay, prenderò il mio taccuino più tardi-
"Cazzo Natalie..." ansimò Harry facendomi fermare a metà strada nel corridoio ed i miei occhi si spalancarono per lo shock.
Manco per il cazzo.
Prima di sapere cosa stessi facendo ritornai silenziosamente fino alla porta, strisciando sul pavimento sembrando un qualche pesce fuori d'acqua mentre sbirciavo dalla porta leggermente aperta.
L'uomo di casa stava parlando di me?
Okay no, mantieni la calma Nat, potrebbe parlare di un'altra Natalie, non c'è modo che possa pensare a me mentre si masturba.
"E' così carina..." sentii Harry ridacchiare leggermente, la voce rauca mentre continuava a smanettare in fretta sotto i pantaloncini, gli occhi verde scuro guardavano qualcosa sullo schermo del suo televisore.
Mi spostai dall'altro lato della porta per vedere cosa stesse guardando e mi andò di traverso la saliva quando vidi il video di me che facevo la danza del ventre di fronte alla telecamera.
Continuai a stronzarmi in silenzio e deglutire, il mio viso arrossato per molte ragioni mentre cercavo di ritrovare il contegno.
Realizzai che la parte del video che stava guardando non era in realtà la parte in cui ballavo con il vaso o il cha cha cha.
Vedete, alle elementari ho avuto la fase per Shakira e mi esercitavo sempre nel copiare il suo movimento del bacino fino a riuscirci alla perfezione.
La parte che stava guardando Harry era quella in cui ridevo e sorridevo mentre muovevo i fianchi con movimenti molto circolari ma non capivo come questo potesse eccitarlo quando la mia pancia non era proprio tonica e stavo facendo la stupida.
Oh merda.
Ritornai a guardare Harry che aveva il labbro tra i denti e la vena del collo evidente, i movimenti della mano nelle sue mutande diventarono più veloci e strinse i denti, gli occhi incollati allo schermo della televisione e le guance arrossate.
"Cazzo Natalie..."
Immagino ci siano molti fattori che potrebbero eccitare me o qualsiasi altra persona in questa situazione, poteva essere il modo in cui la sua mandibola definita era stretta per il piacere, i forti gemiti rauchi che gli scappavano dalle labbra, o i muscoli delle braccia in tensione ad ogni movimento della mano ma quello che mi fece davvero eccitare furono le guance arrossate.
Certo non sono quello, ma il modo in cui aggrottava la fronte come se stesse per venire ad ogni secondo, lo faceva sembrare così innocente.
Così scopabile.
"Natalie mi fai sentire così bene..." gemette, alzò i fianchi dal letto continuando a muovere la mano dentro le mutande, facendo fremere il mio intero corpo al suono e alla vista.
Cazzo gemeva.
Era così diverso dai grugniti rauchi e profondi, era così bisognoso e vulnerabile.
Il mio cuore iniziò a battere più forte quando si insinuò dentro di me il pensiero che Harry fosse ancora vergine, non aveva mai fatto del vero sesso con qualcuno in tutta la sua vita e il pensiero mi eccitava molto più di quanto dovrebbe.
Che proprio non dovrebbe.
Anche quando lo avevo visto nudo cioè, sì era impressionante la grandezza e il fisico ma sapevo già fosse figo e non era il mio tipo.
Prima di scoprire che fosse vergine non c'era modo che potessi pensare di saltare sul suo pene da malattia venerea che infilava ovunque visto che era un cattivo ragazzo.
Ma adesso...
"Sono figlia di dio, sono figlia di dio." mormorai sottovoce, sorpresa dei miei stessi pensieri riguardo ad Harry e mi allontanai dalla porta, quasi inciampando sui miei stessi piedi e appoggiando le mani contro il muro del corridoio come stordita.
"Figlia di dio, io amo Gesù." ripetei quando sentii l'orgasmo di Harry che urlò il mio nome con un ringhio animalesco e iniziai ad iperventilare, correndo per il soggiorno.
Mentre avanzavo verso la porta notai il mio taccuino incastrato nella fessura tra i cuscini.
Mi precipitai a prenderlo, strattonandolo dal divano con le mani sudate e il battito cardiaco accelerato quando sentii i passi di Harry muoversi verso il bagno e il rumore dell'acqua corrente del rubinetto riempire le stanze.
Quando riuscì infine a tirare fuori il taccuino il cuore mi cadde nel sedere vedendo le pagine scritte strapparsi dal libro e volare in aria prima di spargersi su tutto il pavimento.
Sentii il rubinetto del bagno chiudersi.
"Oh merda oh merda oh merda," ripetei sottovoce, inginocchiandomi e cercando di raccogliere velocemente tutti i fogli sul pavimento, infilandoli nel taccuino.
Prendi e infila, prendi e infila, oh fanculo questa stronza deve andarsene.
Afferrai l'ultimo dei fogli sul pavimento e corsi verso la porta, la mia mano sospesa proprio sopra il pomello della porta quando sentii la voce di Harry alle mie spalle.
"Natalie?"
Il respiro mi si bloccò in gola, il corpo paralizzato mentre ero pietrificata sul posto dandogli la schiena.
"Heyyyy...." dissi con voce imbarazzata e tremante, voltandomi lentamente e sorridendo.
I capelli castani di Harry sparavano in diverse direzioni, i muscoli delle braccia ancora luccicanti di sudore e le guance leggermente arrossate e il mio sguardo viaggiò in basso dove notai si fosse cambiato i pantaloni.
"Che ci fai qui?" chiese Harry, gli occhi verdi spalancati ma totalmente ignaro al fatto che l'avessi appena visto masturbarsi su un mio video qualche minuto fa.
"Io-io sono venuta qui sai, per prendermi il mio taccuino." deglutii, spostandomi una ciocca di capelli ricci dietro l'orecchio e sventolando in aria il libro nelle mie mani per mostrarglielo.
"Non sapevo avessi un taccuino, cosa ci scrivi?" sorrise Harry, facendo un passo verso di me ed io alzai le mani, indietreggiando immediatamente.
"Woah amico almeno dimmi che ti sei lavato le mani dopo esserti masturbato perché non voglio sperma nel mio taccuino!" spifferai, pentendomi appena aperto bocca e il corpo di Harry si irrigidì, spalancando gli occhi per lo shock.
"L'hai-l'hai visto?" gracchiò Harry e io feci uno stridulo "mhmm" annuendo, stringendo il libro al petto mentre ci guardavamo entrambi con gli occhi spalancati.
"Io uh..." iniziai.
"Possiamo solo-"
"Sì facciamo-"
"Che non sia mai successo." iniziò Harry, il respiro affannoso e le guance rosse, facendo accelerare il mio cuore sporadicamente nel modo più strano.
"Sì sì, certo io-sì," annuii vigorosamente, deglutendo mentre lui si strofinava il retro del collo ed entrambi evitavamo lo sguardo dall'altro.
Se mi fossi sentita a mio agio di sicuro mi sarei presa gioco di lui ma anche io per qualche ragione mi sentivo agitata.
Il pomo d'adamo di Harry fece su e giù mentre sbatteva le palpebre verso il soffitto, fece uscire un lento respiro dalle labbra e si grattò la testa imbarazzato.
Volevo saltargli addosso lo giuro.
"Mi piacciono i capelli, sei carina." disse improvvisamente Harry, cercando di cambiare discorso e si schiarii la gola mentre io sbattevo le palpebre verso di lui.
"Fanculo è strano che ti abbia appena chiamata carina- voglio dire i tuoi capelli lo sono, non che tu non sia carina io solo-" balbettò, passandosi le mani tra i capelli, tirandoli dalle radici con gli occhi spalancati.
"No no va tutto bene, io stavo per dire che mi piace il tuo cazzo (cock)- calzini (socks)! Intendevo calzini!" borbottai, tappandomi la bocca con la mano ed il corpo di Harry si irrigidì visibilmente.
"Calzini! Calzini!" ripetei come un'idiota mentre indicavo freneticamente i suoi calzini neri che aveva ai piedi e lui annuii rapidamente.
"S-sì grazie," arrossì Harry, ridendo nervosamente scegliendo di ignorare il mio errore mentre sollevava leggermente i piedi dal pavimento e li guardava.
"Erano in saldo perciò ne ho presi tipo quattro paia."
"Bel cazzo (dick)." annuii, fissando i suoi piedi finché subito la testa di Harry scattò in alto per fissarmi scioccato ed io mi schiaffeggiai una mano sulla faccia.
"Scelta (pick)! Volevo dire scelta, tipo hai fatto bene a scegliere quei calzini fanculo oh santo cielo!" dissi per la frustrazione, voltandomi velocemente per andarmene finché non sbattei la fronte contro il legno, valutando male la distanza della vicinanza della porta.
"Cazzo." borbottai, inciampando all'indietro di qualche passo mentre mi strofinavo la fronte.
"Stai bene?" chiese Harry preoccupato, afferrandomi le spalle da dietro e fissandomi dall'alto.
Alzai lo sguardo, i nostri occhi si incontrarono per un millesimo di secondo facendo arrossire immediatamente le guance di Harry che mi lasciò andare.
Io deglutii e traballai via leggermente, cercando di non inciampare e facendo fronte alla porta.
"Devo andare." mormorai sottovoce, aprendo la porta e uscendo dalla stanza prima di chiuderla.
"Uhh...." sentii la voce profonda di Harry dire dall'altra parte.
"Giusto, questo è il cazzo di armadio." dichiarai, aprendo la porta e velocemente camminando fuori dallo spazio chiuso prima di andare diritta verso la vera uscita, sbattendo la porta dietro di me e correndo verso l'ascensore senza dire un'altra parola.
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