Ch. 13 - John Green but horny

Vergini.

Puri e innocenti, tendono a sconvolgersi facilmente alla sola menzione del sesso.

Sapete, fare cose come arrossire o balbettare.

Dunque, prendete tutti questi fatti e stereotipi che sapete sui ragazzi vergini, e buttateli fuori dalla finestra.

Buttateli 

Andati.

Le tipiche caratteristiche stanno volando via nell'aria e non torneranno perché per qualche ragione, tutto questo non può essere applicato nel caso di Harry.

Sono sorpresa quanto voi, mi aspettavo che le sue labbra lasciassero qualche innocente e adorabile balbettio, diamine, mi aspettavo anche che quel adorabile rossore apparisse sulle sue guance.

Niente.

Guardai gli occhi di Harry spalancati un poco, sbattere sorpresi un paio di volte per quello che aveva detto prima che un lento, quasi orgoglioso sorriso si facesse spazio sul suo volto e si prese il labbro inferiore tra i denti, guardandomi prima di annuire lentamente.

"Sì Nat, io sono vergine." confermò Harry, la voce profonda e sensuale mentre ci guardavamo negli occhi, il resto del mondo fermo a rallentatore mentre io boccheggiavo.

"Ma che cazzo Harry." spiattellai, cercando a riacquistare la mia compostezza mentre lui ridacchiava evidenziando le sue fossette.

"Eccola! C'è la pedofila che ha provato ad agganciare il mio bambino!" urlò una donna dall'altro lato della stanza, facendomi ritornare alla realtà ed io e Harry ci voltammo per trovare la madre del bambino a cui avevo mostrato le tette indicare infuriata verso di me.

"Tu devi darmi molte spiegazioni..." scattai, afferrando il colletto della maglia di Harry che sorrise con il divertimento negli occhi prima di correre insieme fuori dalla vasca, spargendo e inciampando sulle palline di plastica mentre la sicurezza ci cacciava fuori dall'edificio.

++

"Stai mentendo." dichiarai mentre Harry seduto continuava a lanciare e riprendere la pallina di tennis nella mano dall'altra parte della stanza, mordendosi il labbro per trattenere un sorriso e guardando verso il soffitto per riprendere l'oggetto. 

"In che modo perrito?" mi derise, guardandomi e inclinando la testa di lato in maniera innocente.

"Oh dai, lo sbattimento sui muri, i gemiti, la milf!" elencai frustrata, camminando avanti e indietro mentre lo fissavo poco convinta della sua affermazione.

Lui ridacchiò, apparendo totalmente sereno in quella situazione mentre io ero in iperventilazione di fronte a lui.

Era come se tutto il suo atteggiamento fosse cambiato dopo avergli chiesto della sua verginità.

Voglio dire, cosa stava succedendo?

"Tu lo sai che c'è più di un modo per far gemere una donna e farla venire senza farci veramente sesso vero?" disse Harry alzando un sopracciglio, un sorrisetto sul volto mentre mi guardava e si sporse in avanti appoggiando le braccia toniche sulle ginocchia.

"E riguardo i colpi sul muro? La testiera del letto non dovrebbe sbattere contro il muro in quel modo solo per dei preliminari-"

"Hai ragione." tagliò corto con voce seria, uno sguardo beffardo nei suoi occhi verde scuro e si alzò in piedi, avvicinandosi a me con un sorrisetto malizioso.

"No se non l'avessi legata o magari anche ammanettata alla testiera, facendola strattonare e implorare mentre mi scopavo la sua fessura bagnata con la lingua e le dita." gracchiò Harry, la voce rauca e profonda ed il mio respiro si spezzò mentre continuava ad avvicinarsi lentamente verso di me.

"Santo Harold!" dissi, fingendo un sussulto e spalancando gli occhi alle sue parole prima che un sorriso beffardo mi spuntasse sulle labbra, facendogli serrare la mandibola per la rabbia.

Sentii l'aria lasciare i miei polmoni quando mi fece sbattere la schiena contro il muro, immobilizzandomi le mani, con il suo volto solo a qualche centimetro di distanza dal mio.

"Ti ho detto di non chiamarmi così." respirò con voce bassa e minacciosa, i suoi occhi scattarono sui miei ed io mi costrinsi a non spostare lo sguardo.

"Non lo trovano strano le ragazze che le stuzzichi e alla fine non vai neanche a segno." ribattei, provando a liberarmi inutilmente, facendo solo stringere la sua presa sui miei polsi.

"Non penso si possano lamentare molto dopo il nono orgasmo." disse rapidamente ed alzai lo sguardo su di lui con gli occhi praticamente fuori dalle orbite, facendolo ridere.

"Mi piace far godere le donne e mi piace tanto quando queste fanno godere me. Pensaci, sono così bravo che riesco a far venire un orgasmo ad una ragazza dieci volte in una notte solo con la bocca e le mani, riesci a immaginare cosa potrei fare se in realtà volessi scoparle." disse, i suoi occhi intensi non lasciarono mai i miei ed io aggrottai le sopracciglia per la confusione.

"Perché allora non lo fai? Segui quello che dice la Nike e just do it." lo presi in giro, ancora sbigottita ma continuando a cercare sul suo viso qualche possibile indizio che stesse mentendo.

"Se penso al sesso non voglio solo infilarmi in qualche buco di una donna il cui nome neanche mi ricorderei più tardi. Quello che voglio è l'esperienza intera. Se lo faccio voglio farlo bene," iniziò, l'espressione seria e la voce sincera, tenendomi prigioniera sotto il suo sguardo.

"Voglio aspettare la persona giusta. Quando entrerò dentro una donna, voglio che ogni sensazione sia al massimo per portarmi oltre ai limiti e questo significa anche le mie emozioni. Quando verrò dentro alla sua calda eccitazione, continuando a spingere e sentendo il suo corpo contrarsi dal piacere, voglio che i nostri occhi siano connessi nel momento in cui entrambi veniamo, per rivelare le nostre crude emozioni e connessioni che non possono essere espresse in nessun altro modo." disse nel mio orecchio, le sue labbra mi accarezzarono la pelle mentre io respiravo a fatica.

"Gesù Cristo tu sei come un John Green ma arrapato! Lasciami!" scattai infastidita, la mia pazienza esaurita ed il mio corpo colpito dalle sue parole, i brividi erano comparsi sulla pelle in un'agonizzante sensazione di bruciore mentre digrignavo i denti per il fastidio.

"Sconvolta Nat?" chiese Harry, ghignando verso di me mentre mi dimenavo sotto la sua presa.

Avevo letteralmente ribaltato questo stronzo sulle spalle qualche ora fa perché diavolo non riuscivo a togliermelo di dosso?

"Okay e riguardo la mamma." ringhiai, ansimando per tutta la forza che avevo usato per liberarmi.

"Oh lei, sì, lei mi ha fatto un bel pompino... io non le neanche fatto niente, quella donna era così disperata per avere un pene in bocca più grande di quello di quattro centimetri del marito che praticamente mi ha implorato." fece spallucce sorridendo al ricordo.

"Lo sai, questa conversazione sarebbe decisamente meno imbarazzante se solo mi lasciassi il mio spazio personale." sibilai, alzando il ginocchio pronta per colpirlo sullo stomaco.

"Beh penso che non hai molto da aggiungere su questo, giusto? Sei tu che hai voluto sapere e io te lo sto dicendo." grugnì Harry, stringendo gli occhi verso di me mentre abbassava la testa e ghignava.

Feci un sospiro frustrato prima di alzare la testa, alzarmi in punta di piedi fino a sfiorare le mie labbra contro l'angolo della sua bocca facendo irrigidire tutto il suo corpo al mio piccolo bacetto prima di tirarmi indietro.

Era stato leggero come una piuma-tipo tocco delle mie labbra sulla sua pelle. Se avesse chiuso gli occhi si sarebbe perso l'intera cosa dato che era durato meno di un millisecondo.

Ma lui non l'aveva perso, infatti, il suo intenso sguardo scavava nel mio, la sorpresa chiara nei suoi occhi verdi e la mandibola stretta.

"Avrei voluto baciarti sulle labbra ma ora che so dov'è stata la tua bocca negli ultimi giorni-"

"Non ti vedo in quel modo Nat." disse Harry, interrompendomi e lasciando andare i miei polsi, allontanandosi lentamente con un cipiglio sul volto mentre continuava a guardarmi.

"Oh." affermai, sbattendo le palpebre verso di lui con la schiena ancora pressata contro il muro prima di annuire lentamente.

"Colpa mia amico, non avrei dovuto-"

"No è- mi dispiace Nat. Quando ho detto che non eri il mio tipo intendevo tipo... che ti vedo solo come un'amica." spiegò Harry, l'espressione afflitta sul volto mentre si strofinava il retro del collo imbarazzato.

"Va bene," sorrisi, scuotendo la mano in aria sbrigativa prima di sbuffare a me stessa.

"Sì voglio dire, ad essere onesti ci ho pensato a farti godere per un periodo ma ora che mi hai baciato ho realizzato che non mi sento in quel senso nei tuoi confronti, sai." affermò con un sorriso, infilando le mani nelle tasche dei jeans, lasciandomi a bocca aperta.

"Stai dicendo che avrei potuto avere un centinaio e qualcosa di orgasmi se non ti avessi lasciato un bacetto all'angolo della bocca?" ridacchiai, pentendomi immediatamente delle mie azioni mentre lui rideva e annuiva.

"Bene, è proprio com'è la mia vita." gemetti, ruotando gli occhi con un sorriso e appoggiando la schiena contro il muro mentre lui ridacchiava in risposta.

"Sei improvvisamente diventato molto diretto questa sera." scherzai, punzecchiandogli la pancia e lui alzò un sopracciglio.

"Se tu puoi essere diretta allora anche io." fece spallucce, stringendo le labbra e appoggiandosi contro il muro di fronte a me.

Questo era un bell'ostacolo per la mia storia, ovviamente non potevo portare avanti la recita della brava ragazza e del cattivo ragazzo se il cattivo ragazzo non mi aveva mai vista in quel modo.

Alzai lo sguardo su Harry che mi stava fissando dall'alto e gli diedi una pacchetta giocosa sul braccio con il mio, facendolo sorridere e spostare lo sguardo sui suoi piedi.

Almeno avevo trovato un buon amico in tutta questa faccenda.

"Amici?" sorrisi, alzando la mano per la sua ed i suoi occhi si mossero dalla mia mano al mio viso.

"Amici." confermò Harry, annuendo e mi afferrò la mano stringendola.

"Nah fratello dobbiamo scontrarci con la spalla." spiegai con un sorriso, afferrando la sua mano nella mia, strattonando il suo corpo e facendo scontrare le nostre spalle, facendolo ridere.

"Sei proprio unica Nat." ridacchiò Harry, scuotendo la testa e ci appoggiammo di nuovo contro il muro.

"Anche tu, mio piccolo e vergine cattivo ragazzo." lo presi in giro e lui mi arruffò i capelli infastidito mentre io gli schiaffeggiai le mani per l'irritazione.

"Hey Nat, come amici, posso confessarti una cosa?" chiese improvvisamente Harry mentre cercavo di appiattire le ciocche di capelli sulla mia testa.

"Certo bello, che succede?" chiesi, facendo scorrere le dita tra i capelli prima di guardarlo con un'espressione curiosa.

Prese un respiro profondo, chiudendo gli occhi e strofinandosi la faccia prima di tornare a guardarmi.

"Penso di essermi innamorato di Lisa."




Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top