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Adam e Alcide si misero in cerchio, facendo credere ai loro fans che sapevano alzare le foglie ed i fiori con la forza del loro pensiero.
Petali rossi, viola e celesti si alzarono al vento, fecero piroette su loro stessi e tornarono al suolo.
Farfalle colorate li accerchiarono, fluttuarono su di loro e raggiunsero i palmi delle loro mani, volando poi lontano. Nessuna di loro si fermò; ma l' atmosfera era, a dir poco, magica.
Diamante sollevò le fotocamere, cercò di riprenderli come loro avevano chiesto e postò tutto in Instagram.
Poi, i due cugini la ringraziarono e ripresero i cellulari.
"Credevo che questo corso fosse solo per maschi" introdusse l' argomento Adam "come mai sei qui?"
"Sono... la ragazza di Onofrio" precisò lei. "Io sono Alcide" si presentò il primo zingaro, porgendole la mano ornata di anelli finti. "Ed io sono Adam" disse l' altro, facendo lo stesso movimento "siamo semplici mendicanti italiani, vissuti dentro un camper fino a qualche mese fa. E tu sei, milady?"
"Diamante".
"Hai un nome prezioso. Onofrio ottiene sempre le ragazze migliori, vero Alcide?". Il giovane sorrise appena "Ci sono un sacco di cose che vorrei dire ad Onofrio..."
"E Diamante è una di quelle?"
"C' era una leggenda, milady, una volta, su una ragazza che si chiamava proprio Diamante". La giovane drizzò le orecchie "Si chiamava come me? Chi?"
"Una donna che si innamorò di un nobile, tantissimi anni fa" la testolina con il ciuffo all' insu di Alcide si allungò verso il volto di lei "purtroppo per questa donna, fece una bruttissima fine: morì suicida a 32 anni".
"Io devo andare" alzò le spalle la ragazza "mi dispiace per questa donna comunque".
"Alla prossima, milady".
Quando ella si allontanò, Adam tirò uno schiaffo sul sedere al cugino, talmente forte che il risuono spostò le ultime foglioline che stavano scendendo. "Ahia!" Si lagnò lui "Sei impazzito?"
"Terrorizzare così una donna? Sei tu ad esser fuori!"
"Ho solo raccontato la leggenda di Diamante!"
"Facendola scappare via terrorizzata!"
"È solo una ragazzina!"
"E tu sei solo un cretino! Potevi risparmiarti l' umorismo macabro! E adesso chi ce li fa i video, per i nostri followers?"

"Non devi giudicarli male, Diamante". Onofrio la raggiunse in giardino dopo le 15 "Soffriamo tutti qui".
"Non mi interessa! Sono crudeli e vigliacchi!"
"Evidentemente, non conoscevano una leggenda migliore... e poi, mi invidiano un po' tutti in questa scuola".
"Non capisco il perché. Ci sono donne molto più belle di me, al mondo".
"Per me, tu sei la più bella di tutte. Lasciali perdere quei due cugini. A volte il dolore ci fa dire delle cose strane".
"Il dolore?"
"Già, qua ci picchiano spesso. Ne sentiamo parecchio".
"È illegale!"
"Ci siamo iscritti noi o ci hanno iscritto i nostri parenti. Nell' iscrizione, evidentemente, c' era tutto..."
"Non ci credo".
"Diamante, non possiamo farci niente. Non so neanche se quelli che ci puniscono sono..." si morse le labbra e pensò alla parola adatta per terminare la frase: 'sono... vivi'.
"Non sai neanche se sono...?"
"Ehm, addetti all' ordine. Un po' come la polizia..."
"Parli come se fossi in carcere".
"Beh, penso che ci abbiano mandato alle Otto Mura per... rimetterci la testa a posto, okay?" Legò i capelli della giovane in una treccia "Comunque, a novembre sarà tutto finito... e siamo già alla fine di aprile".
"Dovrete stare qui fino alla fine di..."
"Ottobre" disse prontamente lui "agli inizi di novembre ce ne andremo e... ci sono le vacanze estive di mezzo".
"E vi porteranno via..."
"La seconda metà di luglio e tutto agosto" le sorrise "a settembre penso che ci tornerà a prendere Fiamma".
"Non trovate la strada per tornare, vero?"
"Nessuno la trova. Solo Fiamma la conosce. Risulta che questa scuola non esista da anni e anni. Puoi cercarla ovunque, non la troverai mai".
"Io vivo in paese. Ho incontrato Fiamma per caso, un giorno, fuori di un bar. Le ho spiegato che sono una non vaccinata contro la nuova pandemia e che non posso entrare in nessun bar o ristorante per ora..."
"A giugno potrai di nuovo..."
"Sì, è vero. Ancora manca tutto maggio, però..."
"Ti prometto che la prima domenica di giugno andremo al ristorante e che offrirò tutto io".
"Sei gentile, amore" ricambiò il sorriso.
"Resisti un' altra trentina di giorni, dai!". Lo abbracciò.
"Onofrio" mormorò dopo un poco "la foglia che mi hai regalato era per il mio compleanno, vero?"
"Sì. Purtroppo, stando qui, non ho potuto trovarti un regalo migliore".
"A me piace, non preoccuparti".
"È stato proprio Adam a farmela avere. Ecco perché ti ho chiesto di non... giudicarci troppo... fa male stare in questo luogo, credimi, fa molto male. E oggi siamo tutti cresciuti... con i capricci e il lusso... non siamo come i nostri nonni, capisci? Ma veniamo trattati quasi come i nostri bisnonni, almeno qui dentro. È un piccolo horror psicofisico... quando ci consegneranno gli attestati, però, saremo finalmente qualcuno. E valgono al giorno d' oggi, perché sono rarissimi. Già i social network hanno capito chi stiamo diventando e, presto, anche Adam e Alcide cambieranno. Il dolore andrà anche da loro, te l' assicuro, amore mio".
"Mi piaci quando senti dolore, Onofrio" spostò di nuovo il discorso su loro.  A queste parole, il corpo del biondino ebbe un tremito: "Dillo di nuovo" le ordinò, benché i suoi occhi la supplicassero. "Mi piaci quando senti dolore" ripeté Diamante "e so che a te piace sentire dolore, amore mio".
"Mi farai male un giorno?"
"Sì, succederà".
"Quanto?"
"Tanto".
"Mi punirai?"
"Sì, ti punirò".
"Sarai la mia dea?"
"Lo sarò eccome". Le braccia di lui si strinsero al corpo di lei. Erano tremanti, eppure forti. Finalmente c' era una ragazza che riusciva a capirlo dentro.
"Il dolore è per i re" gli disse lei, con gli occhi di un verde sempre più scuro e raro. Lui la baciò, mentre una lacrima, limpida e lenta, gli scese dal volto: 'Ecco' pensò 'ti ho macchiata, Diamante. Ti ho macchiata con la mia anima; ed ora quella macchia non andrà più via da te. A volte sarà più marcata, altre più tenue. In alcune occasioni sarà sbiadita, in altre sarà accesa, ma non se ne andrà mai. Sarai la mia dea bambina ed io il tuo sovrano. Oramai e per sempre. Io non sono un masochista, sono il re dei masochisti. Se i clown sono pazzi, io sono il peggio di tutti. Se le ombre sono scure, io sono quello che giocherà con esse. Sono un uomo e tu sei una donna. Per seconda sei nata e seconda sarai, ma mi dominerai! Un incubo sarò, ma il più dolce ed elegante che tu abbia mai avuto'.

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