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La bambola se ne stava a testa all' insù, distesa nel piccolo torrente; che divideva la scuola delle 'Otto Mura' dal resto del bosco. Era lunga quasi quanto una bambina di tre o quattro anni e, sotto il suo vestitino di pizzo da sposa, aveva una gambina rotta, la destra. Sembrava guardasse i passanti. Eppure; le bambole, dicono, non hanno anima.
Mentre; all' interno del recinto del collegio si consumava un banchetto, fatto di pasta al forno, carne alla brace, maialino al barbecue e insalate di mare (per chi era vegetariano); l' oggetto di porcellana galleggiava e galleggiava. L' abito si riempiva di acqua, si stringeva sul piccolo dorso, faceva apparire il giocattolo più piccolo di quello che era in realtà...finché la mano di una ragazzina, pallida e minuta, non lo sollevò da quel triste destino.
"Dobbiamo impedire agli studenti di entrare in quel bagno?" Si chiedeva, a poca distanza, un vociare soffuso di tanti individui vestiti da pinguini. "Stamattina ci ho trovato Stefano" puntualizzò la sola donna presente, vestita con un lungo abito color prugna. "Un' altra regola da trascrivere sulle mura delle loro stanze. Sono ragazzi, non possiamo impedir loro di muoversi come se fossero dentro a una caserma!" Sostenne l' insegnante di Etica; ciò che gli studenti avevano soprannominato come il più umano di tutti.
"Anche dei garzoni ci sono entrati qualche anno fa" dichiarò un altro "abbiamo dovuto trattarli come scolaretti indisciplinati". (Per chi non lo sapesse; i garzoni, una volta, erano una specie di 'lavoratori minorenni' o 'giovani adulti', che sceglievano di essere gli 'schiavi' di ricche famiglie o di nobili decaduti in cambio di un piccolo stipendio, vitto e alloggio. È un lavoro, ormai, in disuso. Oggi verrebbe definito 'in nero'; in quanto gli adolescenti coinvolti, se non eseguivano gli ordini imposti, potevano anche essere puniti dai loro padroni. Spesso venivano picchiati crudelmente per non essersi sottomessi alla loro volontà. I garzoni, di solito, non avevano meno di 14 anni né più di 35. Tale 'lavoro' è ancora molto diffuso in Oriente; specialmente verso l' Arabia, le Indie e una parte della Cina. In Occidente è quasi ovunque illegale).
"Loro non sono garzoni, sono studenti!" Disse d' istinto Fiamma "Dovremo semplicemente far loro capire che ci sono luoghi, nel collegio, che non devono esplorare..."
"E come glielo facciamo capire? Mettendoli sulle gambe e sculacciandoli finché le nostre mani non si stancano? Non sono già abbastanza rosse le loro natiche?"
"I ragazzi potrebbero anche dire che voi siete solo in grado di usare la violenza!" Spiegò, correttamente, il professore di Etica "Con loro si può provare a parlare, anche se vengono da un mondo diverso dal nostro".
"Siamo stati vivi anche noi finché la bomba non ci ha presi in pieno! Come si parla con dei ragazzi nati dopo il 1988? Credi che siano come quelli del 1918?"
"Perché? Con te hanno mai parlato i tuoi insegnanti?" Rispose aspra la voce femminile. "Senti, Fiamma, non ti ci mettere anche tu! Conoscono solo quel sistema 'Azione- Reazione'! Esattamente come i garzoni".
"Penseranno solo che non possono disturbare Hanne Lhiese!" Piagnucolò la segretaria "Era signorina, povera cara!"
"È morta mentre faceva il bagno, da vestita. Era il 1942, è successo e basta. Che vogliamo fare? Mica è colpa nostra se c' era la guerra..."
"Allora dovremo negarle una compagnia umana fino al giorno del giudizio?"
"Tanto da quella vasca non si può spostare. Quando hanno tolto il corpo da là dentro era pieno di insetti nella parte superiore. Quella sì che era una scena da film dell' orrore, altro che le sciocchezze che creano oggi dicendo che sono tratte da una storia vera".
"Da quando in qua un insegnante di Retorica come te guarda la televisione? Dovrò stare attenta ad acquistare i prodotti dal futuro d' ora in poi! O finiranno per renderti da 'uomo probo' a 'uomo stupido'!"
"In fin dei conti" si raschiò la voce "nessuno sa quanto rimarremo ancora qui. Tanto vale godersi i giorni, finché si può...anche se, a giudicare dai film di fantasmi che fanno oggi, rimarremo molto più a lungo del previsto. Il solo film che, un pochino, si avvicina alla realtà è Casper. Ora, poi, ci hanno aggiunto anche una miriade di effetti digitali; talmente tanti che sembra davvero che siamo come ESP".
(ESP è un film dell' orrore uscito all' incirca una quindicina di anni fa. Si antepone al fantasy di Casper, sebbene risulti molto lontano dalla realtà).
"Dimentichi che, molto spesso, a causa delle nostre regole, gli studenti non possono nemmeno stare seduti, a causa del dolore che sentono; signor apprezzo- solo- Casper".
"Invece ci andiamo anche leggeri, messi a confronto con ciò che abbiamo passato noi! È un bene che non ci possono fotografare, sai che show su Instagram o Facebook?"
"La Canon in infermeria può, anche se in bianco e nero".
"È solo a causa di quella macchina fotografica che siamo ancora qui, tutti" sbottò, alla fine, un tizio che aveva ammutolito fino ad allora "non si è rotta quando la bomba ci ha colpiti. Come ha fatto non si sa nemmeno...è solo grazie ad essa se ancora oggi possiamo 'educare' i ragazzi...ed è anche un bene, almeno la bandiera italiana non è ancora caduta".
"Diventeranno tutti qualcuno una volta usciti di qui...e poi capiranno il perché delle nostre regole severe".
"Allora, chi va a scrivere la nuova regola sulla porta di Hanne Lhiese?" Chiese, alla fine, l' insegnante di Retorica; lasciando disgustato quello di Etica "Dov'è il bidello?"
"Lasciagli godere il banchetto per una volta..." alleggerì la tensione Fiamma "lo scriverò io, più tardi, dopo averne parlato con il proprietario della struttura". L' addetto alla disciplina, il solo calvo fra tutti, alzò gli occhi in direzione dell' ultimo piano "Non so se scenderà..."
"Per la foto di gruppo dovrà scendere. È la sola cosa che possiamo lasciare ai nostri studenti: delle foto, fatte con noi, con una Canon di un sacco di anni fa".
"È proprio vero che gli oggetti durano più delle persone, a volte. La comprammo a Tokyo l' ottobre prima, nel 1941...e, dopo il 1942, è sempre vecchia solo di un anno. Funziona come se fosse stata comprata nel 2021, benché il rullino in bianco e nero". La mano rugosa di Fiamma si posò sulla grossa spalla del collega "È lei il vero fantasma, alla fine, non noi. Chiunque la prenda in prestito, poi, ce la riporta sempre".
"Perché è questa casa sua" lanciò un' occhiata veloce alla scuola "io vado a mangiare qualcosa, per fare compagnia ai ragazzi e alle famiglie. Non mi farà ingrassare, perché non ci faccio niente ormai, ma il sapore lo sento benissimo!".
La bambola venne portata a Fiamma attraverso le mani di una ragazzina di 13 anni più o meno, con delle trecce nere. "Io...no?" Domandò la preadolescente, esibendo un elegante completino da pic- nic del 1967. Esso consisteva in una mini gonna a pieghe verde militare, un maglioncino a righe celesti e bianche e dei calzettoni dello stesso colore. Ai piedi portava delle scarpe ballerina marroni. "Hellie, vieni con me" le ordinò "è ora che i ragazzi ti conoscano".
"Mai troppo lontano dal fiume. Solo a mensa il pianoforte. La bambola è mia?" Chiese, percorrendo con sguardo tenebroso il giardino di ortiche che Fiamma si lasciava pian piano alle spalle. "La bambola è tua fino a stasera".
"Stasera...alle 4 di notte al fiume..."
"Ti accompagnerò io al tuo fiume, Hellie. Ora goditi la giornata".
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