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Mattia:
Dentro al comodino c' è un quaderno, vuoto, con una bella copertina in pelle verde scuro...di quel genere che ricordano un po' 'Harry Potter'. Ho chiesto all' infermiera se potevo scriverlo e mi ha detto di sì. Sotto i raggi del sole del primo mattino il suo viso è un po' più bello, o forse è perché oggi non indossa la mascherina e posso guardarla in faccia...non è una donna avvenente e usa acconciarsi i capelli come 100 anni fa; ma oggi io pure sto un po' meglio, a parte il dolore atroce sulle natiche destra e sinistra...perché ieri mi ha fatto ben due siringhe, non una! Della serata appena trascorsa ho ricordi offuscati. Sono sicuro di aver subito due punture di cortisone, ma con una siringa di ferro. Sono certo di aver visto quell' arnese con il quale facevano iniezioni ai nostri nonni e bisnonni avvicinarsi al mio sedere e provocarmi un male cane! Non so nemmeno se è vero. È una cosa che ho visto ieri, quando le candele bruciavano e gli infermieri non volevano saperne di usare la luce elettrica. Potrebbe anche darsi che non è vero niente, ma ho le natiche che mi dolgono come non mai. Inoltre, oggi, dovrò subirne altre due; sempre dalla stessa infermiera, perché la febbre non si è ancora abbassata come dovrebbe...spero che da qui a stasera mi si sfiammino un po'. Ho saputo che, per qualche mese, dovremo frequentare questa scuola. Per me non è un problema: ha un grande giardino, tanti fiori ed è molto spaziosa; oltre che essere estremamente pulita. Perfino il pavimento dell' infermeria profuma di 'mocho alla marsiglia'. Qui prendono i cellulari, a parte di sera; e anche questo è un bene. La scuola non ha Wi- Fi. Trovo insolito ciò, ma non bisogna mai parlare male di qualcosa o qualcuno che ti ha salvato la vita. Trovo insolito anche il dover frequentare per forza questo collegio, in cui si usano ancora candelabri e lampade ad olio, specialmente se non risulto nemmeno iscritto; ma... se così deve essere...
Il distanziamento fra ammalati, qui, non è male. Insieme a me ci sono soltanto altri tre ragazzi, che dormono ancora come ghiri. Quando si sveglieranno proverò a conoscerne qualcuno...
Altra cosa insolita è che sembra che qui la pandemia non sia mai arrivata. Ne parlano, quello sì; ma la definiscono quasi come uno strano fenomeno che come qualcosa si reale. Eppure il virus ronza in Italia dal 2020...
Tuttavia, dopo quello che ho passato ieri, durante la tormenta, mi sembra meschino e vile lamentarmi. Se soltanto il sedere mi facesse meno male direi di essere stato addirittura graziato... che le punture bruciano sempre, purtroppo, è vero; ma il dolore che sento io è talmente forte da sembrare quasi irreale. Non posso toccarmi, non posso massaggiarmi e perfino il cotone dei boxer mi fa malissimo al solo contatto con la mia pelle. È insolito che il mio corpo reagisca in modo così avverso al cortisone, visto lo stato in cui ero ieri. Credo, nel delirio, di aver mandato a quel paese anche la stessa infermiera! Poi, va beh, è possibile che io sia sensibile agli aghi più degli altri; visto che è una cosa che, effettivamente, fa sempre male abbastanza, a quasi tutti! Sono secoli che le siringhe bruciano! Pazienza, se proprio dovrò subirle anche stasera, le subiro'; basta che poi guarisco, e davvero! Più tardi mi scattero' un selfie con questo pigiama che mi hanno dato e manderò la foto ai miei genitori, oltre che postarla su Instagram. Teniamo presente che ho addosso un pigiama che solo mio nonno avrebbe comprato: è a scacchi, bordeaux e verdi; ma dentro all' armadietto me ne hanno regalati altri due. Uno è identico a quelli che mettono alcuni cantanti asiatici e che solo a comprarlo sale la febbre a 42, per il prezzo altissimo appeso all' etichetta. Un' altro è di lino, pesante, a 'camicia da notte'. Non so se avete presente nel film di 'Pinocchio' della 'Disney', Geppetto, mentre gira per la casa con una candela in mano! È molto 'gothic creepy' a vederlo dal vero...
La cosa positiva, però, è che qui tutti hanno il loro armadio con il lucchetto e tutti hanno le loro cose. Ce n' è uno per ogni lettino e solo gli 'studenti ammalati' hanno le chiavi. Inoltre, gli indumenti sporchi vengono immediatamente portati in lavanderia. Infatti ieri si sono presi la mia felpa e il mio jeans e li hanno mandati a lavare... mi hanno detto, anzi, mi hanno ordinato "Tanto dal lunedì al giovedì dovrai indossare l' uniforme, il resto della settimana potrai vestirti come vuoi". Francamente, non so nemmeno come sia questa 'uniforme' che dicono...
So solo che sto scrivendo con una penna stilografica a inchiostro e che, quando termina, devo reinserire la punta su un contenitore per ricaricarla. Altro che il telefilm 'Il collegio'! Qui siamo negli anni '30 avanzati, ragazzi! Quando avrò caricato il telefono e potrò usare 'Instagram', otterrò '800 mi piace' solo con quel selfie, ne sono sicuro. E ho anche il titolo perfetto: "Infermeria anni '40". Chissà se riuscirò a prendere anche l' infermiera...
Quando scattò la foto, apparve lui, vestito così com' era; ma l' infermiera alle sue spalle sparì. "Si sarà nascosta vicino al letto a castello" si disse Mattia "Non voleva venire nel selfie. Magari, come una scema, avrà avuto paura che denunciassi le iniezioni di ieri ai miei followers...come se fosse la prima volta che subissi punture lombari! Perché dovrei denunciare qualcosa che mi ha aiutato? Eppure è un' infermiera! Avrà visto braccia e sederi di un sacco di gente!".
"Con quel coso rettangolare non scatterai mai foto decenti!" Espresse la donna, notando il risultato della foto. Poi si avvicinò a un comò a tre ante e prese, dal suo interno, una vecchia Canon, a pellicola, in bianco e nero "Se vuoi che facciamo una foto insieme dobbiamo usare questa!"
"Io non sono un fotografo!" Mugolò il ragazzo "so fare foto solo con il cellulare! E, se permetti, ho anche la quad- cam!"
"Ecco perché vieni sorridente e carino, anche se il tuo aspetto è di un ammalato!" Assentì "Tanti ragazzi usano questi strani aggeggi oggi, anche se io non sono mai riuscita a comprarne uno!"
"Ma dai! Esci da queste montagne e vai all' Euronics, con lo stipendio che hai puoi permetterti un Samsung di ultima generazione! E poi, a 40 anni, non usi un touch? Preferisci rimanere fuori dal mondo?"
"Non mi fido di quegli oggetti! Cambiano le facce alla gente!"
"E ti fidi di quella?" Indicò la vecchissima analogica "Che ti ritrae esattamente come sei, con tutti i tuoi difetti? Da dove vengo io solo le belle donne si fanno scattare con quella, specialmente se in bianco e nero!"
"Oh cielo! Devi venire da una città molto triste tu!"
"Va bene, senti, provo di nuovo a scattarti con il cellulare, solo a te però..."
"Fai come vuoi, basta che poi mi fai avere la foto, in mano!" Prese un cappellino di quelli larghi, di colore bianco, e se lo mise in testa; in modo da coprirsi i capelli biondi. "Perché li nascondi? Sei musulmana?"
"No! Io, semplicemente, non sono sposata!" Rispose lei, in tono offeso.
"Tu sei proprio strana, sai?" E scattò. Tuttavia, poco dopo, il cellulare vibro' forte; spengendosi subito dopo.
"Strano, eppure l' avevo ricaricato al 100 per 100...mi sono anche scattato un selfie ed è venuto benissimo!"
"Te l' ho detto, non funziona! Non funziona!" La quarantenne si mise a ridere: una risatina isterica e leggermente fastidiosa, con la mano rosea che le copriva le labbra. Dopodiché, rimise la macchina fotografica al suo posto e gli disse "Non preoccuparti, prima che te ne andrai farò una foto con te. Con la Canon. Te lo prometto" e si allontanò da lui, correndo verso un altro paziente. Quando Mattia riaccese il cellulare vide che lo sfondo era stato fotografato; ma, di nuovo, lei non c' era.
Non appena le lancette dell' orologio toccarono il numero 10, Mattia contattò per whatsapp i suoi amici "Mi avete lasciato solo in infermeria e siete andati a dormire. Vergogna! Avete idea di che notte abbia passato?". Non ricevette alcuna risposta ma, dopo 30 minuti, se li ritrovò innanzi a lui; con addosso l' uniforme scolastica.
La giacca dei quattro era grigia, con cucita una striscia nera sulle maniche. Sotto indossavano delle camicie eleganti, ricamate come quelle dell' '800; con una pietruzza violetta e luminosa, incastonata nella cravatta o nel fiocco al collo, di colore nero o beije come il pantalone. "Ci hanno detto che dovevamo lasciarti qui e andare a dormire" spiegò Onofrio.
"Dovete farmi un favore..." disse guardingo Mattia "dobbiamo andare in bagno, dove l' infermiera non ci vede. Dovete guardare che cosa mi ha combinato al sedere".
"Cosa? Ma sei impazzito?" Proferì in tono schifato il biondino "Ti avrà fatto delle punture, al figurarsi!"
"Sì, ma con aghi non normali. Mi fanno troppo male, c' è qualcosa che non va..."
"Diciamo che non sei abituato a subire iniezioni piuttosto! Fanno male sempre! Ed io, allora? Che devo farne una al mese, che dovrei dire?" Spiegò Onofrio, in tono arrogante.
"Dai, vengo io..." intervenne il ragazzo dai capelli rossi, con gli occhiali alla 'Harry Potter' leggermente appannati ai lati per il freddo. "Se avessi avuto bisogno io di una cosa simile, non mi avrebbe aiutato proprio nessuno!" Si lamentò l' altro ragazzo; mentre i suoi capelli, biondi e lisci, brillavano alla luce della finestra. "Tu non ci hai mai chiesto aiuto, orgoglioso come sei!" Lo zitti' il rossino, prima di dirigersi verso la toilette con Mattia. Quest' ultimo si allontanò dalla stanza, offeso. Scese le scale e uscì in giardino. Fotografo' la struttura, il cancello e le fiat 500 nere ai lati; finché un viso brutto e rustico, ma femminile; coprì il suo obiettivo. Era la 'segretaria'. "Domani cominciano le lezioni, dalle 8:10!" Disse "Obbligo di uniforme e puntualità!"
"Di nuovo lei? Noi non ci siamo iscritti! Ho addosso l' uniforme perché i miei vestiti sono a lavare. Quando me li riporterete, io me ne tornerò nel ranch!"
"Hai un ranch!"
"Chi ha i genitori ricchi esiste ancora oggi, signora!"
"Perché non sei dal tuo amico in infermeria? Sono tutti là" cambiò bruscamente discorso "non vuoi sostenere quel ragazzo? Non è colpa sua se sta male".
"Se sta così male dovrebbe stare fermo sul letto, non portarsi in bagno..." una vocina, dentro di sé, lo fermò. Onofrio mandò il suo sguardo verso i fiori, prima di tornare a guardare la donna "Perché vi ostinate a fare punture a questi mocciosi?" Buttò fuori, alla fine "Non vedete che non le vogliono fare?"
"Perché definisci 'mocciosi' i tuoi amici?"
"Perché è quello che sono! Sono sempre a piagnucolare su quanto è ingiusta la loro vita! E per ogni cosa che 'fa male' fanno i capricci! Beh, la vita non è giusta e tutto fa male! Punto".
"Qual' è il tuo nome?" Chiese, con voce calma. "Onofrio Crumiri"
"Tuo nonno era un aristocratico?"
"Come fa a saperlo?"
"È un cognome raro 'Crumiri'. Nei tuoi anni non esiste quasi nessuno cognominato così..."
"Nei tuoi anni?"
"Nei miei i Crumiri erano importanti".
"Chi è lei? Ha spiato la mia carta d' identità? Guardi che li ho frequentati collegi, tanti! Ci chiamano i figli di papà, i damerini; finché non spacco loro la faccia!"
"Non è brutto essere definiti figli di papà..."
"Lei non ha 20 anni".
"Tu hai fatto, tu hai detto, tu dici...quante cose hai subito in questa tua breve vita? Anche il nostro collegio era di élite una volta...e quindi la tua famiglia ha retto le guerre mondiali, uscendone non violata. Incredibile".
"Chi cavolo è lei? Come fa a conoscere la mia famiglia? Noi non la conosciamo!"
"Conoscevo tuo nonno. Era una testolina calda, come te".
"Impossibile, il mio nonno paterno è morto nel 1970...all' età di..."
"38 anni". Onofrio si senti' gelare le ossa. Lei continuò "Lo avevano detto i dottori. Sì, lo ricordo. È sempre stato cagionevole di salute".
"Quanti anni ha lei?"
"Io...sono una segretaria..."
"Non mi ha risposto!"
"Io non ho alcuna intenzione di rispondere a un ragazzo così tanto più piccolo di me. Specialmente se è una testa calda come Giovanni Crumiri. Quando mia cugina si è sposata non ha più voluto saperne di noi. Non le ha scritto più e lei si è lasciata andare, portandoselo con sé". Onofrio trattenne appena una risata "Figuriamoci se mio nonno andava a guardare la cugina di una segretaria, con tutti i soldi che aveva! Sicuramente si confonde con un altro Crumiri! Sì è vero, si chiamava Giovanni anche mio nonno, ma dubito potesse provare qualcosa per sua cugina! Senza offesa, ma ci sono donne ben più avvenenti di lei!"
"Vedi di non fare tardi alle lezioni piuttosto, domani" sospirò "o ti ricorderai che poter stare seduti è un lusso, giovanotto".
"Li conosco i collegi! Sono tutti uguali!"
"Come vuoi".
"Si vede bene dove ti ha fatto le punture" spiegò il ragazzo dei capelli rossi, stando molto attento al rumore dei passi che proveniva dall' infermeria "non ti ha messo alcun cerotto?"
"No, ahi! Mi bruciano da morire".
"Ci credo" e lo ricoprì "devi farne altre?"
"Stasera..." disse Mattia, con un filo di voce. "Dille di non fartene più, dille che la febbre si abbasserà da sola! Stai già molto meglio rispetto a ieri!"
"Mi obbliga...e poi darei solo soddisfazione ad Onofrio!"
"Non devi ascoltare le sue cavolate, lo sai come è fatto! Lui fa un' iniezione lombare al mese, non puoi paragonarti a lui!"
"Credi che io non sappia sopportare i dolori che sopporta lui?"
"No, non intendevo dire questo..."
"Nerio, io le subirò finché non sarò guarito del tutto, è chiaro?"
"Sì, tutto chiaro. Però stai attento, non è normale che, nel 2022, si vedano così bene i segni...il bruciore che hai ora è solo l' inizio, temo". Mattia sentì le farfalle sullo stomaco "Tu dici?"
"Dico, e difficilmente sbaglio. Mi conoscete bene ormai".
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