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Di nuovo Harry capì senza dover pensare. Non serviva riportarli indietro, perchè lui stava per raggiungerli. Non era lui che andava a prendere loro, erano loro che venivano a prendere lui.
Chiuse gli occhi e girò la pietra nella mano, per tre volte.
Sapeva che era successo perchè sentì dei movimenti lievi, che suggerivano la presenza di corpi delicati sul nudo terreno, al limitare della Foresta. Aprì gli occhi e si guardò intorno.
Non erano fantasmi, nè persone in carne ed ossa, lo vedeva.[...]
Meno concreti di corpi viventi, ma molto più di fantasmi, venivano verso di lui, e su ciascun volto danzava lo stesso sorriso affettuoso.
James era alto esattamente come lui. Indossava gli abiti nei quali era morto e aveva i capelli arruffati e gli occhiali un pò storti.
Sirius era alto e bello, molto più giovane di come Harry l'aveva conosciuto in vita. Avanzava con elegante disinvoltura, le mani in tasca e un sorriso in volto.
Anche Lupin era più giovane, molto meno trasandato e aveva i capelli più folti e scuri. Sembrava felice di essere di nuovo in quel luogo familiare, teatro di tante avventure da adolescente.
Il sorriso di Lily era il più largo. Avvicinandosi, spinse indietro i lunghi capelli, e gli occhi verdi, così simili a quelli di Harry, frugavano avidi sul suo volto, come se non potesse mai saziarsi di guardarlo.
[...]
Una brezza gelida che sembrava venire dal cuore della Foresta sollevò i capelli dalla fronte di Harry. Sapeva che non gli avrebbero detto di andare, che doveva essere una sua decisione.
"Resterete con me?"
"Fino alla fine" rispose James.
"Non possono vedervi?" chiese Harry.
"Siamo parte di te" spiegò Sirius. "Invisibili a chiunque altro."
[...]
Accanto a lui, quasi senza rumore, camminavano James, Sirius, Lupin e Lily, e la loro presenza era il suo coraggio, la ragione per cui riusciva a mettere un piede dopo l'altro.
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