Vi racconto una storia.

Buongiorno ragazzi, dato che ultimamente non ho materiale ho deciso di raccontarvi una storia.

Quale storia, vi chiederete.

La storia della mia vita.

*zittisce gli 1D che hanno iniziato a cantare*

Partiamo dal presupposto che io da piccola pensavo che c'era solo un modo di fare bene le cose: come le facevo io.

E gli altri sbagliavano tutti.

Ero particolarmente testarda su questo punto, credendomi migliore di tutti in tutto.

E questo è un perché.

Da piccola mi piaceva giocare coi maschi soprattutto a calcio, perché noi femmine all'oratorio eravamo in 2-3 o c'ero solo io, quindi mi aggregavo agli altri e giocavo a calcio.

Lì, mancavo ampiamente la palla, finendo col riempire di calci i miei amici.

E questo è un secondo perché.

Poi ero, e forse sono tutt'ora, un po' pettegola, infatti pretendevo di essere a conoscenza di alcuni segreti, che poi andavo in giro a "spifferare".

E questo è un terzo perché.

Vi sarete chiesti a cosa servono questi perché.

Sono i perché che hanno spinto i miei amici a prendermi in giro e poi escludermi dal loro gruppo dalla quarta elementare fino alla terza media.

A questi si è aggiunto quello che la mia unica "confidente" fosse mia madre.

E quindi mi è stato appioppato il soprannome di mammona, piagnona, spiona e altri.

I miei amici non mi hanno mai fatto del male fisico, si limitavano a farmene dello psicologico.

Mi facevano scherzi di cattivo gusto, mi escludevano dal loro gruppo e mi prendevano in giro.

Ora vi racconto meglio, in ordine cronologico.

Tutto è iniziato il giorno del mio compleanno di quarta elementare.

Avevo invitato le mie compagne di classe a casa mia e ci eravamo dette chi ci piaceva o altro (a me non piaceva nessuno e sinceramente non trovavo l'utilità di avere qualcuno che ti piace), poi lo stesso giorno a catechismo lo avevo detto proprio a due dei diretti interessati.

Lo so, ero stupida.

Da quel momento non mi hanno detto più nulla.

Alle medie pensavo che le cose sarebbero migliorate, ma era lì che è iniziato il peggio.

Avevo provato ad andare d'accordo con le ragazze della mia classe, ma ho scoperto che non erano sulla mia stessa lunghezza d'onda.

C'è anche da dire che la Gaia di adesso non è la stessa di quattro anni fa.

Ero molto sensibile e impressionabile.

Una volta mi avevano invitato ad un pigiama party dove volevano vedere IT, quello vecchio e ricordo bene di essermi cagata in mano appena ho visto la scritta "IT STEPHEN KING" con la musica inquietante sotto.

Un'altra volta era venuto fuori Jeff The killer e una mia amica era andata in cucina a prendere un coltello di quelli lunghi più di venti centimetri, agitandolo davanti alla faccia di ognuna di noi.

Io mi ero messa a piangere spaventata e questa continuava imperterrita, anche se vedeva che a me non faceva piacere.

L'anno dopo avevo provato a stare con quelle dell'altra classe, amiche mie delle elementari, però anche queste dopo un po' si stufarono di me e cominciarono a non chiamarmi più quando uscivano, non mettermi nei grupoi dove si mettevano d'accordo o altro per escludermi.

E io ci soffrivo molto.

Poi in terza media ci si sono messi anche quelli del primo a prendermi per il culo.

E a peggiorare il tutto è arrivato wattpad, dove avevo scritto una storia fantasy che ora ho eliminato, perché era una classica storia con la protagonista uguale a me e le coprotagoniste sono le mie amiche.

Quella storia che prima era motivo di orgoglio e di autostima, era diventata motivo di scherno e ci stavo male.

Ringrazio molto il fatto di aver iniziato a fare danza moderna, dove ho avuto modo di conoscere persone a cui ora sono molto legata e senza delle quali non sarei riuscita a staccarmi dal mio paesino.

Diciamo che nel secondo quadrimestre della terza la situazione si era quasi affievolita, perché bene o male ero più sicura di me e avevo degli amici su cui contare.

Ma ricordo ancora quella volta in cui avevano giocato a calcio con il mio cilindro tridimensionale, fatto per un lavoro di tecnologia.

Ricordo quando mi hanno distrutto ben due volte un disegno che dovevo consegnare per un concorso scolastico (era per le copertine del diario scolastico), a cui stavo lavorando da settimane.

Alla fine non l'ho più consegnato, avevo perso interesse e sapevo che se ne avessi fatto un altro, me lo avrebbero distrutto.

Ricordo anche quando mi avevano scattato una foto a tradimento e ci avevano fatto un meme.

Ora non me ne frega se i miei amici lo fanno, non me la prendo, ma ero davvero molto permalosa io.

Ricordo di come volevo a tutti i costi scegliere la scuola dove le mie "amiche" non sarebbero andate.

Non le volevo più vedere.

Comunque ora che sono alle superiori è tutto diverso, sono tutto sommato felice, ho delle amiche che mi vogliono bene e nessuno che mi prende in giro.

Il mio carattere è davvero mutato dalle medie alle superiori e spero che sia cambiato in meglio.

Questo era un piccolo sfogo, perché volevo che sapeste cosa mi ha fatto diventare quel che sono oggi.

Gaga💕

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