f. 114
Era l'alba, il momento che preferiva. Per i colori, il silenzio e il profumo. E la promessa insita in quel nuovo giorno appena cominciato. [...]
Tutte identiche, ma allo stesso tempo molto diverse. Quelle spagnole, ad esempio, incendiano il cielo terso e sapevano di lacrime, ma anche di libertà e di infinito. Quelle nordiche, invece, erano opalescenti e gelide, razionali ed efficienti. Più a sud, in Grecia, l'aurora si presentava all'improvviso, sfavillante come un fuoco d'artificio.
La custode del miele e delle api di Cristina Caboni
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