Capitolo 38

1 ottobre 1997

L'aria in Sala Grande era tesa, la luce buia e fredda, il cielo del soffitto nuvoloso. Al tavolo infondo alla stanza sedevano già molti insegnanti, tra loro Alecto e Amycus erano stati relegati all'estremità destra, vicino a loro la Vector, la Sinistra, la Cooman e Vitius, all'estremità sinistra si trovavano in ordine Hagrid che occupava due posti, la Bumb, la Sprite e Artemisia, la McGranitt che sarebbe stata di fianco a lei mancava perché era andata ad accogliere gli studenti del primo anno, del preside Piton non c'era nessuna traccia.

I primi studenti giunti con le carrozze iniziarono a entrare, portando con sé un leggero chiacchiericcio che animò in poco la Sala, coperti da quel rumore alcuni professori si concessero qualche parola. "Sono dimezzati, nessun genitore sano manderebbe i suoi figli qui quest'anno" disse preoccupata Pomona, "Ci sono solo i serpeverde al completo" constatò Hagrid con rabbia, "È certo, sono tutti figli di mangiamorte" affermò senza timore Rolanda. Artemisia si sporse oltre al tavolo e tirò un respiro di sollievo solo alla vista di Draco incolume, era finalmente al sicuro, poi si concentrò sugli altri tavoli che come avevano già visto erano semivuoti. "Però ci sono degli studenti validi, mi ricordo di Ginny, Neville e Luna" disse rivolgendosi ai colleghi. "Loro vengono da famiglie coraggiose che sfidano apertamente questo regime" fece come per spiegarle la Sprite. Ogni rumore in sala fu poi interrotto dall'apertura delle pesanti porte d'ingresso, si aspettavano tutti di vedere il corteo di bambini entrare ma invece ad attraversare la sala fu la figura nera di Severus Piton. Al suo ingresso seguì un applauso scrosciante degli studenti Serpeverde a cui cercarono di contrastare i Grifondoro con fischi e lamentele ma essendo in minoranza furono coperti, qualche Tassorosso cercò di dargli manforte ma dall'altra parte alcuni Corvonero si unirono all'applauso. Bastò un gesto della mano di Piton per ammutolire l'intera platea.

Pochi minuti dopo il portone fu nuovamente spalancato e sta volta entrarono i ragazzini del primo anno, spaventati e incerti, la McGranitt li scortava con espressione severa e consapevole mentre assolveva al compito che era stato suo fin da quando era entrata come docente in quella scuola. Posò il cappello parlante sullo sgabello ma quello per la prima volta in tutta la scuola di Hogwarts si rifiutò di cantare, si passò subito dunque allo smistamento. La metà dei ragazzi fu smistata in Serpeverde, tra loro Artemisia riconobbe qualche cognome di mangiamorte e dovette dare ragione ad Hagrid, i restanti furono suddivisi equamente tra le altre case, ma l'entusiasmo con cui avvenne il tutto fu una pallida ombra della festa che solitamente si scatenava. La McGranitt prese posto di fianco a lei poggiandole stancamente una mano sulla spalla. Intanto Piton si alzò, non gli fu necessario usare un incantesimo sonorus perché la sala era priva di alcun suono.

"Non ho intenzione di sottrarvi tempo ma si rendono necessarie alcune informazioni per l'inizio del nuovo anno scolastico. In primis vi segnalo alcuni cambiamenti nel corpo docenti: la cattedra di babbanologia è stata assegnata alla professoressa Alecto Carrow, quella di arti oscure ad Amycus Carrow, la cattedra di pozioni invece è a partire da quest'anno della professoressa Artemisia Carter, che qualcuno ricorderà come ex studentessa di questa stessa scuola. In seconda istanza dichiaro precluso l'accesso alla foresta proibita per gli studenti di ogni anno, le uscite ad Hogsmead saranno limitate, manufatti insoliti, a partire dai gadget dei TiriVispi Weasley, confiscati. A riavvalorare il rispetto di tali divieti saranno istituite nuovamente le punizioni corporali, su richiesta del custode Gazza. Vi sconsiglio dunque, spassionatamente, di farvi scoprire a violare le regole perché le conseguenze potrebbero essere spiacevoli e rimesse alla volontà del custode..."

Il discorso andò avanti ancora per un po' e quando fu concluso molti dovettero constatare che gli si era chiuso lo stomaco.

Artemisia aveva già preso posto in aula dietro la cattedra quando i primi ragazzi iniziarono ad entrare aveva lezione con il sesto anno Corvonero-Serpeverde, ne era contenta, forse non avrebbe cominciato con un vero e proprio disastro.

Quando tutti si furono accomodati puntuali ai loro posti Artemisia si alzò e iniziò a parlare: "Mi presento perché è giusto sappiate chi sia la persona che vi insegna una qualsiasi materia, sono Artemisia Carter la nuova docente di pozioni, molti di voi hanno volti noti ai miei occhi e magari qualcuno si ricorda di me perché fino a 2 anni fa studiavo in questa scuola, ho preso i miei MAGO col massimo dei voti e poi mi sono specializzata in Francia, a Parigi, in Pozioni e Formule Alchemiche. Questo è il primo anno che insegno, e questa la mia primissima lezione quindi capiremo insieme come strutturare il lavoro in aula e fuori. Ora, io vorrei capire un attimo come lavorate quindi faremo una pozione insieme. Tutti in piedi e vicino alla cattedra, prego". I ragazzi incuriositi da quella nuova insegnante così giovane si alzarono e la raggiunsero, alcuni in piedi più vicini a lei, altri si sedettero sulla prima fila di banchi.

"Allora, pozione dello scorso anno: corroborante. Ingredienti?" chiese alla classe e un ragazzo Corvonero si fece immediatamente avanti elencando esaustivamente tutti gli ingredienti e fu premiato con 5 punti. Artemisia a quel punto si spostò dietro la cattedra e vi materializzò un calderone e tutto l'occorrente. "Procedimento?" chiese nuovamente e sta volta una ragazza serpeverde volle tentare: "Bisogna preparare prima una mistura vegetale: estrarre il succo di un fiore di aeroso, poi polverizzare i fiori di coclearia, sminuzzare un bulbo balzellante e poi unire tutto con il sangue di salamandra. Questo composto bisogna farlo fermentare 48 ore, ma come faremo a concluderla oggi?", "Ci riusciremo".

Artemisia dunque iniziò a lavorare davanti ai ragazzi facendogli vedere e spiegandogli ogni passaggio e mostrandogli anche qualche piccolo trucco dell'esperienza. Quando ebbe concluso coprì il suo composto con un panno scuro e rispedì i ragazzi alle loro postazioni. "È il vostro turno, io intanto girerò per i banchi", prima di spostarsi in mezzo ai ragazzi però trascrisse con un gesso una runa sul panno e la circondò con due cerchi.

Fu stupita positivamente dai ragazzi, non avevano una grandissima velocità ma non gli mancava la precisione e vide molti ritentare i suoi consigli. Dovette intervenire solo una volta quando un bulbo balzellante aggredì un ragazzo Serpeverde saltandogli nell'occhio. "Le avevo detto di abbrustolirlo prima, il fuoco li inibisce e rende più facile togliere la pelle" disse amareggiata, ma contenne il danno senza troppi problemi. Quando tutti ebbero finito la videro passare con il gesso a segnare anche i loro composti, ma non si seppero spiegare il perché.

L'insegnate li richiamò vicino alla cattedra e mostro loro la seconda parte della pozione, quando ebbe concluso stupì tutti con un colpo di bacchetta, le rune tracciate si illuminarono e andando a vedere il contenuto trovarono il composto già macerato. "Com'è possibile una cosa del genere?" chiese una ragazza sinceramente incredula. "Questa è alchimia, si unisce la preparazione di pozioni all'astronomia, le rune e la filosofia, oltre che alla scienza babbana, e si ottengono risultati impossibili altrimenti"

La sua prima lezione si era conclusa e si riteneva abbastanza soddisfatta, i ragazzi avevano lavorato bene e non aveva dovuto sottrarre punti. Gli studenti stavano lasciando l'aula e in pochi minuti sarebbe arrivato il gruppo successivo, settimo anno Serpeverde-Grifondoro. Si era riseduta alla cattedra quando una ragazza che conosceva bene le si avvicinò. "Professoressa volevo farle i complimenti per la lezione", una Corvonero dai capelli biondi quasi bianchi e gli occhi di un azzurro intenso si era accostata a lei. "La ringrazio signorina Lovegood, sono contenta sia stata di suo gradimento", la ragazza le fece un sorriso sognante. "Mi ricordo bene di lei, sa io sono amica di Hermione Granger e lei parlava sempre di quanto fosse brava, la ammirava molto e a ragione", Artemisia era un po' a disagio per tutti quei complimenti ma cercò di rispondere nella maniera più accomodante possibile: "Ricordo bene Hermione, la pupilla della McGranitt, ci incrociavamo spesso in biblioteca", "Più o meno come lei era la pupilla di Piton" fece notare la ragazza ma senza alcuna malizia. La professoressa sospirò a quella affermazione: "Si, è così, ma ad oggi sembra che averlo avuto come maestro sia una colpa", "Oh no professoressa, non volevo incolparla" si fermò a osservare un punto nel vuoto poi si scosse dai suoi pensieri e aggiunse: "Pensare di capire le persone è sciocco, si può agire per molti motivi" lo disse come se fosse una massima di vita, lasciando Artemisia interdetta.

"Ha ragione Lovegood, immagino che nessuno possa capire fino in fondo il momento storico che stiamo vivendo, l'analisi storica del resto necessita di una distanza temporale" si sentì di dirle senza nessun motivo apparente. In cambio ricevette un sorriso consapevole e dovette frenare l'impulso di addentrarsi nella mente della studentessa per capire a cosa stesse pensando. La conversazione giunse al termine e la giovane Corvonero lasciò l'aula. Dopo poco tutti i ragazzi del settimo anno entrarono in aula e sta volta il suo approccio iniziale dovette essere molto diverso.

"Sento la necessità di premettere che sebbene io conosca molti di voi personalmente, avendo condiviso per molti anni la stessa Sala Comune, ciò non pregiudicherà il mio giudizio, né permetterà libertà altrimenti impensabili, non ci saranno favoritismi" e dicendo ciò soffermò lo sguardo su Draco, Theodore, Tiger, Goyle e Pansy, i primi due erano seri, gli altri tre invece sghignazzavano. Sta volta diede una pozione da svolgere autonomamente, mentre lei girava a osservare il lavoro. Quella classe avrebbe avuto i MAGO quell'anno e lei era motivata a fare un'ottima figura. Fu soddisfatta di vedere Draco lavorare rapidamente in coppia con Nott, era davvero portato. La sproporzione tra le due case era evidente ma i pochi Grifondoro che c'erano erano assolutamente al livello degli altri. Si trovava in fondo all'aula e aveva una visuale completa su tutti gli studenti quando notò Tiger e Goyle, che lavoravano in coppia, passarsi un oggetto tondeggiante e di un colore rosso vivo, si avvicinò leggermente e silenziosa per poter vedere meglio e riconobbe un uovo di Ashwinder. Superò dunque i due ragazzi tornando alla cattedra e facendo materializzare di fronte a lei alcune pergamene su cui iniziò a scrivere, vide dunque con la coda dell'occhio Goyle sporgersi verso il calderone davanti a loro che era di due studenti Grifondoro, da sotto la cattedra effettuò un movimento secco della mano e...

"AAAH" un urlo di dolore attraversò l'aula e l'uovo volò per aria. Fu recuperato incolume da un incantesimo di levitazione e poi posato su un ripiano ignifugo. La mano di Goyle era ustionata e delle bolle di siero si stavano già formando sulla sua mano. "Di grazia, signorino Goyle, cosa ci faceva con un uovo di ashwinder, passatole dal suo compagno Tiger, durante la preparazione di una pozione che non ne richiede l'utilizzo?", "Io-io" iniziò il ragazzo singhiozzando ma non riuscì a continuare. "E si muova a mettere la mano sotto l'acqua corrente o l'ustione peggiorerà" lo rimproverò ulteriormente, mentre quello si alzava in fretta per fare come gli era stato detto, trovò subito refrigerio. "Inoltre dovrebbe sapere che tali uova se scongelate sono ustionanti, ma lei era troppo impegnato a manomettere la pozione dei suo colleghi, che adesso sarebbe il caso si rimettessero a lavoro" l'intera classe che fino a quel momento stava osservando la scena tornò al proprio compito intimorita.

"Ora prenda questo" gli porse un unguento per l'ustione, "voglio lei e il signor Tiger fuori dalla mia aula, adesso.", l'altro ragazzo che si trovava ancora alla postazione si lamentò: "non ha nessuna prova che stessimo imbrogliando!". Artemisia si sollevò dalla cattedra, scura in volto, si poggiò con entrambe le mani sul banco del ragazzo incombendo sopra di lui alla stessa maniera di Severus. "Non ricordavo fosse uso in questa scuola contraddire un docente, in ogni caso nessuno osi farlo più con me. Seconda cosa, la vostra pozione è talmente indietro con i tempi e mal fatta da essere solo da buttare, io ai MAGO non vi ammetto dunque dovete lasciare l'aula, adesso."

Sta volta nessuno dei due si azzardò a fiatare e uscirono dalla stanza in un battito di ciglia. Artemisia sospirò e decretò: "20 punti verranno sottratti a Serpeverde" poi si andò a sedere dietro la cattedra.

"Avanti" disse stancamente, si trovava nel suo studio seduta in poltrona vicino al camino, le gambe sollevate al petto. Dalla porta entrò Draco, leggermente intimorito, si guardò intorno cercandola e quando la vide la sua espressione si fece più serena. "Artemisia" le si avvicinò leggermente e fece segno di potersi sedere sulla poltrona di fronte, lei glielo accordò.

"Draco come mai qui?" chiese lei posando i fogli che stava correggendo sul tavolino adiacente. "Sono venuto a parlarti di quello che è successo l'altro giorno in classe", "Non so perché dovremmo parlarne" rispose infastidita. "Goyle e Tiger hanno scritto ai genitori, sono contrariati, non sopportano che i loro figli siano ridicolizzati da una compagna mangiamorte, vogliono chiedere spiegazioni all'Oscuro" disse preoccupato il ragazzo sporgendosi verso di lei.

"Il nostro Signore ha di meglio da fare che occuparsi di due studenti scarsi, e se i genitori vorranno venire a parlarmi che lo facciano, non temo la loro ira", "È rischioso per la tua copertura-" cercò di insistere.

"Basta Draco, non sopporto che si venga a sindacare sul mio metodo, nessuno, e neanche tu, sarebbe venuto qui se ci fosse stato Piton, posso essere alle prime armi nell'insegnamento ma valuto equamente le persone, figli di mangiamorte o meno. Sono certa che tu sia preoccupato per me ma sono capace di gestire il mio ruolo, e sono altrettanto certa che tu gestirai quei due idioti con i quali ti accompagni" spiegò con un tono che non ammetteva discussioni.

"Capisco, scusami" fu la semplice risposta di Draco che si alzò dalla poltrona avviandosi verso la porta. Fu richiamato dalla voce dell'insegnante che gli diceva con voce più morbida: "Nel momento in cui sceglierai delle amicizie migliori sarai tra gli uomini di maggiore rilievo dell'Inghilterra magica" ma Draco che era consapevole della verità di quelle parole e altrettanto consapevole di essere troppo insicuro per compiere un cambiamento del genere non rispose, si limitò ad uscire. 


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