Capitolo 37
Si trovava ad Hogwarts oramai da qualche settimana, era inizio agosto, le lettere ai futuri studenti erano già state inviate a firma della preside McGranitt. Ad Artemisia erano state assegnate le stanze nei sotterranei appartenute a Severus fino a giugno, ne era contenta, quando le erano state proposte aveva capito che nessun altro le avrebbe mai volute e così erano sue adesso.
Vi passava poco tempo in verità, cercava di farsi vedere il più possibile in giro tra la Sala Grande e il giardino, aveva poi chiesto a Pomona di darle qualche consiglio su dei rifornitori per la dispensa e l'allegra capocasa di tassorosso aveva insistito per accompagnarla personalmente a rifornirsi. Era stata felice di rincontrare i professori, e iniziare a chiamarli per nome e dargli del tu era un passaggio che le riusciva ancora complesso, quando si riferiva alla McGranitt ad esempio le era impossibile pensarla come Minerva.
Era una mattina calda e assolata, era contenta perché il suo compleanno si avvicinava e lo avrebbe passato nel luogo che maggiormente sentiva come casa. I gufi planarono sul tavolo degli insegnanti portando la posta e i giornali. Artemisia prese in mano la sua gazzetta del profeta e iniziò a sfogliarla leggendo le notizie distrattamente, era ormai quasi alla fine del quotidiano quando in un riquadro in fondo a una pagina titolava: "Nominato alla presidenza di Hogwarts Severus T. Piton". L'articolo proseguiva con una rassegna di titoli e ruoli che l'uomo aveva ricoperto, non su faceva nessun accenno all'omicidio di Silente, né alla sua vicinanza con Voldemort, si parlava di lui in termini quasi entusiastici.
Si guardò intorno aspettandosi che qualcun altro avesse letto la notizia ma nessuno era già arrivato a quel punto del giornale soffermandosi sulle notizie da prima pagina. Si alzò delicatamente dalla sua posizione e si avvicinò alle spalle della McGranitt. "Professoressa, forse dovrebbe vedere questo" e le porse la pagina indicandole il riquadro.
Il passo spedito di Minerva non presupponeva nulla di buono mentre si incamminava verso l'ingresso della scuola seguita dal corpo docenti al completo. Le barriere di Hogwarts erano state attraversate da qualcuno e tutti loro sapevano chi aspettarsi. Quando giunsero al portone Piton si trovava già lì come se li stesse attendendo, dietro di lui Alecto e Amycus Carrow. "Tu..." ringhiò la McGranitt con la voce che parve il soffio iroso di un gatto, la bacchetta rigida nella mano lungo il fianco. "Minerva che piacere vederti. Che piacere rivedervi tutti, cari colleghi. Come spero sappiate la dirigenza della scuola mi è stata affidata, per i miei molteplici meriti" li stava istigando e da parte sua si stava divertendo molto.
Artemisia lo fronteggiava unita al gruppo di insegnanti, era leggermente laterale, a fianco a lei c'erano Madama Bumb e Septima Vector. "I meriti di un assassino" senti sussurrare dalla professoressa di quiddich.
"Ero già a conoscenza delle mancanze nel corpo docenti di due figure dunque ho proceduto alla nomina dei professori di babbanologia e difesa contro le arti oscure. Mi aspettavo di vedere Horace alla mia decennale cattedra invece constato le vostre discutibili scelte." tirò alla sprovvista in causa Artemisia che però non si tirò indietro. "Avrei da ridire professore, su tutto ciò che ha detto, ma mi limiterò a rispondere alla sua provocazione: sono stata la sua migliore studentessa se considera la mia nomina discutibile imputi la colpa a sé stesso" si era involontariamente fatta avanti mentre parlava e ora capeggiava il gruppo al fianco di Minerva.
"Stupida ragazzina, modera i toni quando parli con il preside", Alecto era intervenuta e Artemisia non seppe dire al momento se stava recitando o se fosse ignara della sua posizione. Non aveva effettivamente mai lavorato con i Carrow e li aveva visti talmente di rado che dubitava si ricordassero di lei ma sperava che quanto meno fossero stati avvisati, stupidi com'erano.
"Tranquilla Alecto. Artemisia si arrischia a parlarmi così per una eccessiva confidenza che le avevo concesso e che ora sarebbe il caso lei ridimensionasse" la pose come una spiegazione alla mangiamorte ma il tono era elevato affinché tutti lo sentissero, rimasero sconcertati più che dalle sue parole dal sentire Piton chiamare un qualsiasi studente per nome, a dimostrazione di quel rapporto confidenziale che doveva esserci stato.
Non le permise però di ribattere perché voltandosi verso di loro gli intimò di fargli spazio affinchè potesse prendere posto nelle sue nuove stanze. "Non riuscirai a entrare in presidenza", "La scuola non ti farà entrare", "Il gargoyle si sposta solo per chi è degno" fu il coro di lamentele che si levò dagli insegnanti, con la McGranitt che sputava quelle parole con uno sdegno tale da poterlo sentire sulla pelle.
"Vedremo allora" si incamminò seguito dai suoi tirapiedi che avevano l'intenzione di coprirgli le spalle, tutto il corpo docenti andò nella stessa direzione pronto ad assistere alla giustizia della scuola. "Tu sei entrata Minerva?" chiese Piton ghignando maleficamente una volta giunti davanti al gargoyle. "Non ho neanche osato accostarmi alla scrivania di Silente" rispose la donna fiera della propria umiltà. "Vuoi provare?" la derise ancora, "Non mi presto ai tuoi giochi". "Come vuoi. Sarai stupita dal sapere che io non sono stato smistato in Grifondoro, non posseggo la tua invidiabile purezza d'animo, quindi di sedermi alla scrivania di un morto poco mi importa" a quelle parole un boato di protesta si alzò dagli insegnanti e la stessa Artemisia si unì al coro, non per finzione, ma per indignazione.
Piton non se ne curò pronunciò la prima parola che gli venne in mente e che sarebbe stata la parola d'ordine per il resto dell'anno "whiskey incendiario" e sotto gli occhi sorpresi di tutti la statua si mosse rivelando le scale.
Artemisia lo raggiunse diverse ore dopo, via camino, e fu per lei un colpo ritrovarsi nell'ufficio di Silente dopo tutto quel tempo. Severus non era lì, forse si trovava negli alloggi.
"Signorina ti sembra il modo di arrivare? Senza avvisare, niente?" alzò il viso in alto e riconobbe il quadro di Phineas Nigellus Black che le parlava con il suo solito tono sprezzante. "Non vedo quale sia il problema" gli rispose con sufficienza ignorandolo.
Si guardò intorno godendo di ogni angolo, ogni oggetto particolare, tra tutti il pensatoio la catturò: diversi ricordi vorticavano all'interno e immagini sbiadite si affacciavano sulla superficie di quel liquido quasi gassoso che roteava all'interno, alcuni ricordi erano di Severus, ne era certa, altri si rese conto essere ancora di Silente.
Tornò a concentrarsi sulla stanza i quadri dei presidi erano stati spostati, lasciando libera una porzione di muro il più vicina possibile alla scrivania. Scrivania che al momento era vuota, spoglia, in attesa di essere sommersa dal disordine metodico del nuovo preside.
Improvvisamente sentì bussare alla porta e un campanello di allarme le si accese, chi poteva essere? In un attimo vide Severus attraversare la porta che dava accesso sugli alloggi e superarla come se nulla fosse, gettò una pergamena sulla scrivania e aprì a chiunque avesse bussato.
Minerva McGranitt si trovava sulla soglia, sotto il braccio aveva qualcosa di molto ingombrante, dai contorni rettangolari. Era sorpresa di scorgere la sua nuova collega alle spalle del preside ma fece finta di nulla.
"Sono venuta a portarti questo, spero apprezzerai la sua compagnia", gli porse l'oggetto che era incartato con una decorazione rosso oro.
Piton lo prese e poi lo porse ad Artemisia. "Mettilo sulla poltrona, lo libereremo dopo" la ragazza fece come le era stato detto, ancora tesa per essere stata vista lì senza un motivo evidente.
"Posso chiedere come mai sei qui, cara?" chiese la McGranitt sospettosa andando ad aumentare il suo disagio, stava per inventare qualcosa ma fu Piton a rispondere: "L'ho chiamata per convalidare la sua assunzione, la vecchia dirigenza non era legittimata a farlo. A proposito di questo, dovresti mettere una firma qui", così dicendo afferrò il foglio che poco prima aveva lanciato sulla scrivania e lo porse alla ragazza che lo lesse rapidamente per poi apporre la sua firma sul fondo.
"Anche voi altri dovrete venire a firmare, Minerva, la vostra lealtà al nuovo preside deve essere messa nero su bianco", "Siamo leali alla scuola, le cose dovrebbero coincidere", "Ovviamente".
Artemisia osservava quello scontro tra due personalità immense e quasi tremava alla vista. La McGranitt si congedò freddamente mentre con una scusa Severus trattene Artemisia lì.
"Quando dobbiamo mentire senza rischiare direttamente la vita è quasi divertente" disse la ragazza quando la porta si fu chiusa. "Sì... possiamo vederlo come un gioco sadico", "Ma tu sei un giocatore eccezionale, io stessa mi sono innervosita a sentirti parlare prima", "Ho un po' più di esperienza di te" mentre parlavano le aveva avvolto la vita con un braccio e la stava conducendo verso il pacco che aveva portato Minerva.
"È chi penso che sia?", "Temo proprio di sì" disse con un ghigno divertito Piton. "Aprilo tu, almeno la prima cosa che vedrà sarà un bel volto" le disse applicando una leggera pressione sulla sua schiena per sbilanciarla in avanti. "Hey anche tu sei bello, molto affascinante e penso che per i suoi gusti personali preferirebbe vedere te e non me".
Sentirono Phineas rivolgersi a loro con parole poco lusinghiere, stanco di quelle sdolcinatezze.
"Però se ci tieni ci penso io" acconsentì Artemisia capendo la difficoltà che aveva l'altro nel rivederlo dopo ciò che era successo. Si sedette in poltrona e posato l'oggetto in equilibrio sulle sue gambe iniziò a scartarlo rivelando dapprima una cornice dorata, poi un passepartout rosso e infine le pennellate ad olio.
"Buonasera preside" disse ridendo, trovando Silente addormentato e il quadro sottosopra, lo raddrizzò mente gli occhi azzurri dell'anziano si aprivano stancamente. "Oh, non pensavo avrebbero fatto così in fretta a dipingermi, speravo di avere ancora un po' di tempo di oblio, troppi pensieri soprattutto per un quadro" la voce rassicurante di Silente non era cambiata per nulla e la sua ironia era sempre presente.
"A quanto pare il mondo magico non riusciva a stare senza di lei" disse sorridendogli emozionata. "Cara, Severus come sta?", "È qui preside" e quando Piton si rese conto che stava girando il quadro nella sua direzione sgranò gli occhi e sbiancò ma non poté fare nulla per fermarla.
"Oh ragazzo mio che bello rivederti, mi dovrai aggiornare su un paio di cose ma c'è tempo, dimmi invece come stai" il tono gioviale dell'anziano lo rassicurò appena. "Possiamo anche evitare i convenevoli, Albus", si vedeva fosse teso. "Beh potremmo iniziare allora con il mettermi al mio posto, vedo uno spazio lì, affianco a Phineas".
Artemisia con un colpo di bacchetta piantò un chiodo e fece levitare il quadrò lì in alto dove aveva un'ottima visuale della stanza. "Artemisia cara, tu come mai sei qui?", "Oh beh... sarò la nuova insegnante di pozioni" disse emozionata, "Che cosa meravigliosa che Severus abbia passato a te il suo testimone, siete proprio una bella coppia".
Alcuni quadri annuirono convinti Phineas invece volle dire la sua: "Dovrebbero stare più attenti, Minerva è venuta qui e li ha trovati insieme". "Ho egregiamente simulato, Black", rispose in loro difesa Piton che sputò fuori quel cognome come solo il suo odio per quella famiglia avrebbe potuto. "Non ne dubito, Severus" lo rabbonì Silente, "Ora però vorrei essere aggiornato sugli ultimi eventi, e Artemisia ha da raccontarmi un intero anno".
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top