1^capitolo: Conseguenze spiacevoli.

<Al mio tre, gettate l'acqua!> Sussurrò Jack, nascosto dietro il muro mangiucchiato dalle termiti.

Susan annuì, osservando ogni cosa, cercando di captare il minimo movimento corporeo.

<Allora, va bene.> Udirono una voce maschile, bassa e profonda.

<Siete proprio sicuri di volere lui, signor Percy?> Domandò la suora, con voce insolitamente tremula.

<Certo, certo. Vedrò Jack proprio ora, conducetemi da lui.> Affermò l'uomo, con voce calma e sicura.

Al suon di quelle parole, Primrose ed Elisa afferrarono istintivamente la maglia dell'amico, che si trattenne dallo scoppiare a ridere.

<Fate silenzio, da quella parte!> Li ammonì severamente Lily,

sentirono un breve, acuto, scatto e la porta si aprì cigolando.

<Lasciate che passi per prima io, signore.> Disse la donna, sorpassandolo ancor prima che potesse replicare ed ispezionò nervosamente il corridoio.
Quando la donna passò davanti a Prim, senza notarla, proseguì di qualche passo facendo cenno al signor Percy di seguirla verso i dormitori.

<1...> Mormorò Jack, legando il laccio al polso.

<2...> Susan legò l'altra estremità al suo al polso, tirandolo finché non fu teso ed alla giusta altezza.

<3, ADESSO!>

E tutto avvenne così velocemente, che nessuno capì molto bene il seguito.  Prim ed Elisa, utilizzarono il laccio come fionda, per tirare un palloncino pieno di succo di ciliegie, che colpì la divisa dell'uomo, confuso dal frastuono.
Lily, invece, salvò appena in tempo la suora per evitare che la sua veste bianca si macchiasse.

<PICCOLE PESTI!!!!!!>  Urlò, in preda all'ira. <Oh, Buon Dio!> Aggiunse poi, nel constatare la situazione dell'abito nuovo dall'uomo, ormai irrecuperabile.

Ma i cinque, erano ormai troppo lontani per esse raggiunti.

---------(1)---------

Ragazzi di strada, ecco cos'erano realmente, non consideravano 'casa' l'orfanotrofio in cui vivevano, l'unica cosa che li accomunava veramente era il fuoco.

Il fuoco che aveva rovinato le loro vite.

<Ce l'abbiamo fatta, di nuovo!> Esclamò raggiante Elisa, che come Prim, aveva un enorme sorriso stampato in volto.

Susan, Lily e Jack invece si fissavano con aria colpevole.

<Voi lo distraete ed io rubo dalla cesta, okay?> Sussurrò Lily a Jack, che annuì facendo cenno a Susan di seguirlo.

Le restanti due, curiose, rimasero immobili nel guardarli agire.

<Ci scusi, signore, saprebbe indicarci la via per il mercato?> Chiese in fretta Susan, con voce gentile e dolce, troppo amabile per essere ignorata, questa era la sua abilità: fingere di essere ingenuamente innocua.

<Oh, ma certo.> Disse l'uomo, che dimenticò completamente le offerte per la Chiesa, mentre illustrava il percorso ai due ragazzi. Lily, approfittando di quel momento di distrazione, afferrò la sacca con più soldi possibili e la passò a Rose che, dopo aver controllato che nessuno avesse visto nulla, camminò velocemente via, seguita dalla gemella e subito dopo, anche da Lily che, a stento, sopportava il peso delle monetine.

<Scusami Dio, ma ho rubato per sopravvivere visto che mi hai già tolto i genitori.> Si giustificò con il nulla apparente, per poi sorridere allegra alle amiche.

Jack e Susan raggiunsero poco dopo il resto del gruppo, pieni di frutta secca.

<Quell'uomo era un babbeo credulone.> Spiegò semplicemente Jack, con un ghigno che andava da orecchio ad orecchio. <Susan, sei crudele, come hai potuto sfruttare la tua dolcezza in modo così vile?> La prese in giro, mentre infilava alcune mandorle nella sacca di Elisa.

Susan sospirò frustata, lanciandogli uno sguardo furioso, prima di rispondere: <Smettila, sai che odio doverlo fare. Ma la gente é davvero tanto credulona?>

<Non tutte.> Tagliò corto Lily, questo era un degli argomenti che non voleva neanche sentir nominare.

Susan annuì, chinando il volto in avanti per nascondere l'imbarazzo, che aveva tinto di rosso il suo viso.
Dimenticava spesso gli argomenti "proibiti" che avevano scelto di eliminare appositamente.
Era il loro patto.

<Dobbiamo tornare.> Constatò Elisa, chiudendo per bene la sacca, rompendo il silenzio che si era formato.
<Già. Hai ragione. Non credo che Suor Maria ce la farà passare, questa volta.> Sibilò Jack, mettendo le mani in tasca.
<Forse non sa che siamo stati noi, insomma... Non ci ha visti. No?> Tentò Lily, stringendo in mezzo ai pugni la veste, un tempo bianca.
<Certo che sa che siamo stati noi.> Affermò convinta Prim, affrettando il passo, furono le ultime parole prima che un silenzio ostile calò su tutti e cinque.

-------(2)-------

Un rumore di passi svelti e decisi si udì improvvisamente fra l'erba. Quello era il loro posto, la loro scorciatoia, nessuno lo conosceva tranne loro, di questo ne erano più che sicuri. Era da lì che tornavano all'orfanotrofio, senza essere beccati.

<Datemi le sacche.>
<Cosa vuoi far...>
<Non parlate, ho detto, datemi le sacche.>
<Lily... Tu non sei tanto forte. Non dire cose di cui potresti pentirti!>
<Fidatevi di me.>
<Dicci cosa vuoi fare!>
<Ho poco tempo, sbrigatevi! Fidatevi di me.>

Riluttanti, obbedirono alla più grande, che tentennò appena, cercando però di sopportare il peso che aveva su entrambe le spalle.
Susan stava per dire qualcosa, ma si fermò poco prima, il suo sguardo lasciava trasparire molta preoccupazione. Avrebbe voluto prendere il suo posto, se solo fosse stata in grado di arrampicarsi.

<Se ti arrampichi: al lato del decimo ramo, c'é una buca, lasciaci i soldi, poi, copri tutto con delle foglie in modo che nessun animale lo scambi per cibo, o peggio, rubi quello che noi abbiamo rubato. Gli scoiattoli potrebbero mangiare la frutta secca, quindi, nascondine quanta puoi sotto la veste, e poco più lontano dalle monete lascia qualche arachide. Okay?> Spiegò piano Prim.

Lily annuì, seguendo passo passo le istuzioni, per poi tornare qualche minuto dopo sana e senza macchie.

Ed ecco che lei arrivò, il suo sguardo era furioso, non l'avevano mai vista in quel modo.
I cinque si presero istintivamente per mano.

Passarono istanti di puro terrore misto a silenzio troppo prolungato, evidentemente, aveva così tante cose da dire che non sapeva da cosa partire.

<Venite con me.> Disse infine, con voce piatta. I ragazzi, titubanti, obbedirono senza protestare, seguendola all'interno dell'abitazione, fino a raggiungere il suo studio.

<Vorrei che capiste, una volta per tutte, la gravità della situazione.> Espose freddamente, guardandoli uno ad uno con i suoi penetranti occhi verdi che mostravano rabbia e delusione. <Quell'uomo era un nobile. Ha minacciato di chiudere questo posto, sapete cosa vuol dire?> Esclamò furiosa, i cinque sconvolti, annuirono lentamente.
<Esatto. Che questa baracca verrà chiusa, e voi, lasciati soli in mezzo ad una strada o separati in altri orfantorofi della zona.> Il suo volto, pallido più che mai, prese un po' di colore poco dopo.

<La notizia buona é che dopo Natale tutti avranno una famiglia ed io tornerò in un convento, in attesa di essere assegnata ad un altro orfanotrofio. Ma voi, siete i colpevoli di tutto questo. E dubito ci sia qualcuno sano di mente, ancora disposto a portarvi con sé in una casa vera dopo la cattiva parola il signor Percy farà circolare sul vostro conto, non lo biasimo, del resto. Succo di ciliegia, eh? Ma che cazzo vi é saltato in mente? Quasta volta, più di tutte, l'avete seriamente fatta grossa. Spero che ora siate felici, che abbiate realizzato la vostra più grande ambizione.>

E detto questo, li congedò senza aggiungere altro. Senza fare la ramanzina che solitamente, ripeteva ogni volta. Come se non le importasse più di loro.
Sorpresi più che mai, nessuno disse nulla, quella sera.
Non avrebbe avuto senso. Anche se duro come il pane, che servivano solitamente a cena, quello era il loro destino e avrebbero dovuto accettarlo così com'era. Non si poteva rimediare con una bella sculacciata, quel che avevano fatto era irrimediabile.
Già. Irrimediabile. Come il loro comportamento.

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