Il Dio del massacro ( Carnage - Roman Polanski)
Si siede alle tavole,
nei salotti,
non lo riconosci subito,
Ha vestiti puliti,
volto cortese
La gentilezza
ma che bel salotto
che bella casa
Signora, che torta squisita,
I fiori, deliziosi!
È stato tutto un terribile
Malinteso
Ma noi siamo persone
Civili, acculturati
( Non ci siamo mai mossi
da qui
Ma scriviamo saggi
Sui massacri
D'Altrove)
Suvvia
Son solo bambini
Ma a otto anni
alcuni imbracciano già
il fucile
come gli adulti
Preparano e sfoderano
Parole,
Vomitate
sui libri d'arte.
( La bellezza
la cultura
salveranno
Il mondo...
Ma chi ci salverà
da noi stessi?)
Eccolo
Comincia
ad aggirarsi
fra i presenti
È sempre più magro
perde i connotati
Umani, è mostruoso
(come tutti gli esseri umani
che finalmente
Mostrano il vero volto)
Ha scelto
Dei correlativi
Oggettivi:
Basta
Un telefono, una torta
( Quante parole non dette
incastrate in gola
Conati
di rancore )
Un drink
disnibitore
di parole
di freni
Di rimorsi.
( Di nuovo, lo stato di natura
prevale
sulla civiltà
L'uomo è un lupo per gli
altri uomini
e il Leviatano
Divora
il contratto sociale
resta solo
La bestia dell'egoismo)
Ma fuori
i bambini
Giocano,
Hanno dimenticato
i rancori,
le bastonate - sono solo
giochi
violenza in sboccio
Ma i cuccioli
si graffiano
E poi fanno pace
rincorrendosi
( E nell'appartamento
Il dio del massacro
ha
vinto
"Il solo che governa
in assoluto, fin
dalla notte
dei tempi" )
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top