90. Sangue
-Ella!!!- Emily si lanciò giù per le scale di corsa, inciampando nei gradini e venendo afferrata da Lloyd che si assicurò che fosse stabile prima di lasciarla andare.
Maggie, dietro di lui, si sporse per controllare che stesse bene: -Dove corri?-
La ragazza prese un paio di respiri profondi per poi emettere un suono acutissimo e saltellare lanciando il cellulare al bibliotecario che lo afferrò al volo facendo partire un video.
-Oddio Oddio!- si unì a lei Maggie abbracciandola.
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-C'è un po di lavoro da fare- Royal aprì la porta di casa sua a una ragazza dai capelli di caramello con un vestitino bianco a fiorellini -ma è casa-
La ragazza alzò un sopracciglio in attesa facendo intendere al suo ospite di farle strada nell'appartamento quasi totalmente spoglio; Roy la condusse per il piccolo corridoio fino al cucinino e al salotto.
Divano e televisore fecero la loro apparizione di fronte allo sguardo di Ella.
-Rendila tua- sorrise lei -Se ti piace, il prossimo passo è questo-
-Mi verrai a far visita spesso?- le circondò la vita lui dandole un buffetto sul naso.
-Solo se tu verrai spesso da me- si tirò indietro lei fingendosi indispettita dal gesto.
-Allora la renderò mia- Roy tentennò.
Sabe colse il suo sospendersi: -Che succede?-
Il ragazzo sospirò: -È presto per lasciarti le chiavi?-
Ella scoppiò a ridere.
-Allora?- domandò lui quando si fu calmata.
-In qualsiasi altra situazione direi di sì- ammise lei -Ma in questo momento le pretendo-
-Addirittura?- sorrise Royal infilando una mano nella tasca dei jeans.
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-Muoviti, amore, saranno qua tra dieci minuti- Caesar chiuse lo sportello del forno dopo aver fatto uscire il dolce.
-Mi auguro proprio di no, dal momento che casa di Roy è libera- Michele finì di asciugare i piatti - Caes, rimetti quella torta in forno: è cruda!-
In quell'esatto istante, Cecily aprì la porta di casa Shaw sentenziando come si sentisse puzza di bruciato; Darrel dal piano di sotto lanciò un urlo da far rabbrividire gli acuti di Alice e la signora Cartrige ruppe un altro vasetto d'erica facendo una manovra inesistente su qualsiasi manuale di scuola guida.
L'avvocato esalò, rivolto al marito: -Chiama qualcuno che ci porti del cibo da asporto; io controllo di sotto-
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-Non pensavo potessi essere più bianca di quel che si vede di solito- sorrise Royal mentre Cinder si allacciava il reggiseno.
La ragazza gli lanciò un'occhiata con un sorrisino sul volto: -Non sembra dispiacerti-
-Infatti- ricambiò il ragazzo saltando giù dal mobile della piccola cucina per chinarsi a lasciarle un bacio sulla spalla.
Ella rabbrividì sotto il soffio delle sue parole: -Sai di miele e sale, sai?-
-E tu sai- si voltò la ragazza a spingerlo da parte nel tentativo di recuperare la maglia -che siamo in ritardo? Che stai cercando di fare?-
-Io credo che tu lo sappia, Els- si chinò ancora lui, l'aria da malandrino, ghiaccio bollente su di lei.
La ragazza gettò un'occhiata all'orologio: -In dieci minuti cosa possiamo fare?-
-Scopriamolo- la prese per le gambe fasciate dai jeans, lui, per portarla sul divano della stanza accanto.
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-Stanno arrivando, stanno arrivando!- saltellò la piccola di casa, alla finestra.
Caesar lanciò un'occhiata oltre ai vetri sorridendo: -Si tengono per mano, Michael!-
-Lo vedo- l'imitò il marito sentendo la porta del pianterreno aprirsi.
-Sorpresa!!!- gridarono all'unanimità amici e parentado inglese.
Ella e Roy si bloccarono in mezzo al corridoio, spaesati.
-A cosa dobbiamo il piacere?- sorrise Cinder facendosi avanti.
Caes s'infilò in mezzo alla coppia, posando le braccia sulle loro spalle: -Per quanto voi non siate minimamente informati sulla cosa, sappiate che è uscita la prima puntata della stagione che avete girato insieme. Stasera festeggiamo-
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-Oddio, sono loro! Siete voi!- Maggie fece quasi volare per terra la sua porzione di Cottage Pie.
Sullo schermo, gli occhi di Ella e Royal s'incontrarono per l'ennesima volta.
-Tu te n'eri accorto? Che cercavano noi? Neanche questa era sul copione- sussurrò Cinder al giovane che (con la benedizione di Margaret, sorvegliante dalla sua sediolina imbottita) teneva una mano sulla sua coscia da metà episodio.
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-"Agli amori destinati a sbiadire sul fondo di un bicchiere"- sentenziò il protagonista nello schermo, alzando il suo calice pieno fino all'orlo per poi svuotarlo di colpo e sbatterlo sul bancone della taverna.
La figura del calice dorato venne inquadrata e sostituita da un bicchiere a stelo lungo in cristallo; Ella ne accarezzò i bordi sovrappensiero.
-Vieni dentro- ordinò la voce di Ely fuori campo.
Sabe alzò lo sguardo a favore della telecamera che inquadrò anche il personaggio di Kejser ma mise in primo piano il freddo zaffiro blu della ragazza.
Sulle note epiche dei titoli di coda, Ella lasciò che Caes prendesse in braccio Alice che, addormentatasi sulle gambe della sorella maggiore, neanche si accorse del cambio.
Sabe si alzò dalla sedia, stirandosi poco aggraziata: -Grazie mille a tut...-
-La torta!- esclamò Caes sbattendosi una mano in fronte -L'ho lasciata nel forno spento!-
I coniugi Cartrige sghignazzarono cercando inutilmente un contegno introvabile; Margaret non si fece troppi problemi: -Stia tranquillo, Lewis: un giorno troveremo un'utilità anche a lei-
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Quando anche l'ultima luce di casa Shaw si spense, quando Ella ebbe congedato il suo amante con un bacio, quando ogni rumore pose fine alla sua stessa esistenza, fu allora che una figura incappucciata si voltò per tornare sui suoi passi.
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-... ma la creatura cercava sangue, ormai si era capito...- continuò Sabe, stanchissima, di fronte a un'Alice fin troppo sveglia per i suoi gusti.
Cade e Cecily, appoggiati contro il muro, di fronte alla porta della stanza, neanche si accorsero di sorridere di fronte alle parole di Ella che prendevano forma sotto alle mine delle loro matite.
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Sì, cercava sangue, la creatura della storia di Cenere...
White si accarezzò i baffi, neanche fosse il cattivo di un film, vedendo Meredith uscire di casa.
Aspettò che Aileen si palesasse per cinque ore ma, come i precedenti dodici giorni, aspettò invano.
Non era nella casa piena di bambini della frigida Isabella, non era dalla sciacquetta rossa e la casa nella quale viveva con sua madre era stata venduta. Dove minchia era?
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-Grazie- Darrel neanche ci pensò all'effetto della parola mentre scese dalla macchina per correre verso Rose.
Royal sbatté le palpebre senza capacitarsi della cosa, un sorriso ebete sul volto.
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-Oggi Darrel mi ha ringraziato per averlo accompagnato in macchina a scuola- si confidò con Caes -e da un paio di settimane Cecily non mi guarda come un appestato-
L'avvocato prese una penna dal cassetto delle riserve: -Beh, loro due sembrano gli scogli più duri e tu sai surfare, no?-
-Sì, ma come so che faccio la cosa giusta tra Ella e i bambini?-
-Se c'è una cosa che ho imparato è che non bisogna aspettare l'onda perfetta, Roy, bisogna prendersela. Tu ed Ella ve la state prendendo-
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-... You like vanilla and I like vanella
You saspiralla, and I saspirella
Vanilla, vanella, chocolate, strawberry
Lets call the whole thing off...-
-Ma Royal non parla proprio così- osservò la vocetta di Alice ricoperta di farina dalla testa ai piedi.
-Neanche noi- pontificò Darrel assaggiando l'impasto della torta e decidendo di rovesciare altre gocce di cioccolato nella ciotola.
-Gli accenti americani e quelli inglesi sono tantissimi, ragazzi- intervenne Michele con le maniche arrotolate fino ai gomiti -Il punto della canzone è che non import...-
-Pooostaaa!-annunciò Emily -Ella, questa è per te: tua nonna ha deciso di fare qualcosa con la casa-
Sabe la guardò male, prendendo la busta aperta: -E tu ti sei sentita autorizzata ad aprire per...?-
-Controllare che non ci fossero danni da parte di Leo- sbatté gli occhioni Emi.
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Royal seduto in mezzo a quella torma di bambini disordinati e speciali si rese conto che poteva lasciarsi andare a un sospiro di sollievo: la verità era che si erano presi di prepotenza un posto nel suo cuore ma lui era talmente distratto da Ella che non se n'era reso conto finché il fatto di piacere a loro era diventato più imperativo di quello che gli piacessero.
Pian piano sorrise: un passo alla volta, senz'affrettare tempi e modi, non sarebbe stato più visto come un estraneo ma come il ragazzo di Cinder, poi magari come un quasi membro della famiglia e poi, forse...
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Sabe sospirò, immaginandosi la bica che guardava ogni estate accanto alla casa in Italia: sapeva già cosa fare, semplicemente non riusciva a trovare il coraggio di staccarsi.
-Perché mi hai lasciato la casa, nonna?- domandò al cellulare.
La voce di Renata le arrivò forte e chiara nonostante i mille problemi d'interferenza: -Perché, da quando hai fatto la tua scelta, quella è sempre stata casa tua-
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White strinse la mano sul portachiavi dell'auto prima di scendere.
Sorrise, vedendo la sua preda entrare in un appartamento modesto, la madre con lei.
Fece un passo verso di loro ma scorse un uomo fissarlo dritto negli occhi, nel giardino della casa accanto.
"Pazienza" si disse, tornando sui suoi passi "Ci vuole solo un po' di pazienza"
Il vicino di casa di Aileen, tornò alle sue rose, ripromettendosi di fare qualche domanda alla madre della ragazza: Rose gli piaceva e anche la figlia era una brava persona; non voleva ritrovarsi a dover rimpiangere l'attenzione mancata. Non dopo aver letto sui giornali che fine aveva fatto la nipote di un amico, anni prima.
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