82. "Preferisco le armature"

Sabe si fermò accanto a uno dei recinti di fronte al ranch; una cavalla dal pelo scuro scalciava e correva in tondo senza che nessuno si curasse di lei.

-Non s'azzardi ad aprire il recinto o a entrare: è selvaggia, le farebbe solo del male- Christopher neanche fermò la sua camminata, carico di corde.

La ragazza mormorò un assenso, seguendolo con lo sguardo.

-Che atmosfera bollente, ragazzi! Quasi mi sento il terzo incomodo!- frecciò Ely dopo tre minuti di pesante silenzio in macchina.

Roy tirò un lungo sospiro guardando nel retrovisore: Ella si appoggiò al finestrino esalando e alzò gli occhi a incrociare i suoi.

-Accendi il condizionatore- suggerì la ragazza alzando un angolo delle labbra per sorridere a Roy che distolse lo sguardo.

-Si vede ancora un po'- s'adombrò il truccatore trovando il pennello che cercava.

Asa fece capolino nella roulotte adibita a camerino: -Qua c'è il vestito e Acosta mi ha minacciato con il licenziamento solo per dirti di stare tranquilla per Kalinda-

Ella scosse la testa: -Quell'uomo deve finirla con le minacce-

Il make-up artist le afferrò la mascella: -Stai ferma-

Sabe ruotò gli occhi ma obbedì sentendo la porta del caravan sbattere e il truccatore imprecare per una linea asimmetrica. Sorrise.

-Foto per i fan- sorrise Ely abbracciando Cinder, insaccata dentro all'opera darte dei costumisti.

-No, no, no, no!- si divincolò come poté la ragazza per sfuggire all'obbiettivo.

L'attore alzò le mani, la fotocamera interna disattivata: -Va bene, Serenei, va bene-

Lei sorrise, riconoscente.

-Ti sta bene, comunque- l'attore accennò al pretenzioso vestito dorato sopra la sottogonna di piume colorate.

Ella scoppiò a ridere: -Bugiardo! Sono una caramella incartata!-

-Incartata bene, però!- ammiccò Ely ricevendo un pugno sul costato -Ella, cazzo, mi distruggi così!-

-Smettila di fare l'idiota, allora! Se continui così, anche Kali ti vorrà strozzare!-

-Kali?- la squadrò lui.

-Mi ha mandato un paio di messaggi su Rowen... e poi qualcuno più leggero- alzò le spalle lei.

-Ti ha detto niente su...- lasciò intendere Ely.

Sabe sorrise alzando gli strati dello sfarzo che indossava per incamminarsi verso la zona delle riprese di quel giorno: -Forse-

Ella piegò la testa verso il green screen seguendo l'immaginario profilo della fortificazione che avrebbe dovuto circondarla. Aggrottò le sopracciglia verso il cielo, poi stese il braccio verso l'alto.

-Rifacciamo!- urlò Robert quando lei non prese il rotolino di pergamena lanciatole da Asa, sostituto del rapace che avrebbero aggiunto in digitale.

Sabe lanciò la pergamena al trovarobe con un sorriso stirato: era la quarta volta che provava.

-Riprendi gli occhi di Roy ora, Liam- Robert dette un colpo alla spalla del cameraman.

Liam spostò la macchina da presa da Ella che camminava seguendo la carovana all'angolo della strada a Royal, a cavallo accanto a Ely.

Sabe accettò la mano dell'attore dagli occhi azzurri che la fece salire dietro di lui per la sesta volta.

Non era nella scena, non l'era mai stato... ma lo sguardo dei due, mare al largo e nubi di temporale, si calamitò... esattamente come le precedenti volte e quelle a venire.

C'era del non detto ed entrambi lo sapevano, entrambi si dicevano con lo sguardo che dovevano parlare.

Ed era esattamente quel che serviva a Robert per quella scena.

-Bene! Facciamone ancora un paio- urlò il regista.

-Ciao- Ella si sedette accanto a Royal sull'erba secca, in jeggings e camicia di Ely a quadri.

Il ragazzo si girò verso di lei, un sorriso tirato sulle labbra carnose: -Ciao-

-Forse dovrei dirti che mi dispiace per ieri ma non sarebbe vero- sospirò lei guardandolo negli occhi -Mi dispiace per come stai ma dovevo dirtelo: se finisse male, tu devi saperlo. Devi sapere che vali-

-Mi hai fatto entrare tu in quella casa-

-E mi sono chiesta in ogni singolo istante se avessi fatto bene- lenti blu in occhi d'argento -Ho cercato di darti spazio, lì dentro, di non starti addosso ma... a un certo punto, ho pensato di andarmene e lasciarti affrontare tutto da solo come forse doveva essere... ma volevo essere sicura di esserci, se ne avessi avuto bisogno-

Royal strinse i pugni, inspirando: -Hai visto la vittima-

-Credo fosse inevitabile: eri solo un bambino- il sussurro di Cenere non fu di compassione.

Il ragazzo deglutì, voltandosi verso di lei: -E ora? Vedi ancora la vittima?-

Sabe scosse lievemente la testa: -Vedo quel che sei diventato. Ed è tanto, Royal, tantissimo-

-Ed è abbastanza?- domandò lui con lo stesso groppo in gola della sera precedente.

-Come?- mormorò la ragazza.

-Els- esalò lui prendendole il viso tra le mani -Mi sono innamorato di te e non voglio che finisca male-

-Neanch'io- sussurrò lei, seria.

-E perché?- mormorò lui roco.

-Perché...- Ella stiracchiò le labbra in un sorriso -Quando ho terminato le superiori, ho scritto una lista di cose da fare prima di morire... più della metà di quelle voci sono paure da affrontare o fantasmi del passato-

Sabe prese fiato, deglutì e continuò, lo sguardo bruciante di Roy sulla pelle: -Sono cresciuta da allora, anche se sembra incredibile... sono una persona diversa, e ne ho spuntate di voci... Però, quest'ultimo anno mi sento particolarmente maturata, più aperta al mondo, più felice, più forte... e non è per te. È per me. Se domani mattina tu mi dicessi che ti sei preso una sbandata per Kalinda, io non perderei tutto quello che sono riuscita a raggiungere. Ci rimarrei malissimo, magari comprerei cioccolata per un paio di settimane e mi metterei a guardare i film in bianco e nero della Monroe ma, dopo, andrei avanti. Senza la necessità di trovarmi un uomo che mi pende sopra la testa come la spada di Damocle. E questo deve valere anche per te-

-Proviamo a farla finire bene, per ora- la strinse a sé Roy.

Ella si accoccolò contro il suo petto sapendo che non aveva ancora ucciso il drago nato la sera prima.

-Buonasera, Ella Sabe- Acosta alzò un calice di vino rosso alla sua.

-'Sera- stiracchiò un sorriso lei.

-Che ci fa a zonzo a questora? Almeno ha mangiato?-

-E lei? Cena a base di dolcetto?- alzò un sopracciglio Cenere, leggendo l'etichetta.

Aron posò il bicchiere: -Un paio di panini e una bottiglia di rosso. Le andrebbe di rivedere il copione con me, dopo cena?-

Cinder si strinse nelle spalle: -Mangio un boccone con i Johnson e vedo di concederle due minuti-

-Quindi il weekend lo passiamo dai miei e la settimana qua?- si stiracchiò Ely sulla sedia pieghevole.

Ella annuì in silenzio.

-È Stacey- si alzò dallo sgabello Royal con il cellulare in mano -Vi dispiace? Ha di nuovo perso le chiavi-

-Vai pure: io ed Ely dobbiamo andare da Acosta-

-E che cazzo, neanche mangiare, mi lascia- sbuffò Baby Johnson.

-Qui puoi improvvisare- Acosta evidenziò una battuta di sette righe e porse il copione a Ely.

L'attore dette una scorsa al foglio: -È una delle portanti-

-Stupiscimi- lo sfidò il produttore.

-Quanto a lei- si voltò verso Ella -ha fatto quel che le ho chiesto?-

La ragazza gli porse un paio di pagine di appunti.

-Non le vanno molto a genio i vestiti, vero?- sorrise Acosta.

-Preferisco le armature- bofonchiò Sabe senz'alzare gli occhi dalle pagine -Sono meno ingombranti-

-Dimmelo dopo aver registrato dall'una alle sette con mezzo chilo di cuoio e ferro addosso- sorrise Ely -e non dimentichiamo il mantello in estate!-

Aron alzò lo sguardo su Ella, comprendendo l'allusione alle armature.

Sorrise.

Sabe bussò alla porta del camper, incerta.

Royal le aprì, stranito: -Hai dimenticato la copia delle chiavi?-

Lei si strinse nel maglioncino: -Non ero sicura di essere opportuna-

Royal la prese per il polso, tirandola dentro: -Dovresti smettere di avere così paura di farmi male-

-Quando non ce l'ho io, sei tu ad averla- Ella si chiuse la porta dietro di sé -Hai paura di me?-

-Els- sospirò lui -Tu me la fa affrontare, la paura-

Lei stiracchiò un sorriso: -Posso rimanere?-

-Devi- celiò dolce lui.

Ella rese il sorriso più genuino nella sua totalità.

-Royal?- sussurrò Cinder, la mattina dopo, sdraiata sul basculante accanto a lui.

Lui continuò a dormire tranquillo ed Ella gli scosse una spalla.

-Che c'è?- bofonchiò lui.

-Sono le sei. Normalmente ti saresti svegliato tra mezz'ora per andare a correre ma volevo essere sicura di dirti una cosa di oggi... è una cosa che sa solo Michael, una cosa che magari giudicherai stupida ma che, ogni tanto, sogno ancora di notte-

Ella si tolse la rondella nera dal medio e gliela porse: -Leggi-

⏯️ Film con Marylin Monroe
...che, più o meno, la consacrarono tutti allo stereotipo di "Dumb blonde" da trama "leggera".
Date un'occhiata su internet per maggiori informazioni.

⏯️ Green screen
È una parete, un pannello, una superficie orizzontale o [...] di un telo a tinta unica verde che viene collocato dietro ad uno o più soggetti ripresi in video facendo in modo che nell’immagine risultante il colore verde nasconda tutto risultando come sfondo.
Il colore verde può avere una gradazione diversa da caso a caso, ma di solito si preferisce il colore pantone 354 [...].
Fonte: www.griend.it > cos'è un green screen e come funziona

⏯️ Dolcetto
La stessa origine del nome non è certa: l’ipotesi prevalente ritiene che derivi dall’elevata dolcezza dell’uva matura: infatti, mentre Barbera e Nebbiolo sono tendenzialmente più acido il primo e più duro per via dei tannini il secondo, il Dolcetto presenta bassa acidità e bouquet suadente, tanto da risultare molto più morbido al palato. Una seconda tesi ritiene che il suo nome derivi dall’espressione piemontese per indicare dosso o collina (dosset).
Fonte: www.quattrocalici.it > vitigni

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