76. Codardo
Ella scattò a sedere sul divano, sentendo la porta sbattere.
-Scusa- bofonchiò Royal con le mani piene, lo sguardo imbarazzato.
-Non è nulla- si alzò Cenere tentando di non cadere di faccia sul pavimento, avviluppata com'era nelle lenzuola -Che ore sono?-
Il ragazzo sorrise, con aria di scuse: -Le sette e mezza. So che di solito ti svegli prima ma ti sei addormentata solo verso il mattino e il fuso orario non aiuta. Se il divano era tanto scomodo, perché hai rifiutato il letto?-
Cinder alzò il viso su di lui, un sorriso mesto in faccia, il livido pulsante sul candore della cute: -Con l'emicrania di questa notte avrei dormito poco anche lì. Perché costringerti a dormire sul divano che, per inciso, non è così scomodo quando non sarebbe cambiato nulla?-
-Testarda- scosse la testa lui lanciandole un sacchetto -Ho fatto un salto in farmacia-
Lei lo prese al volo: -Grazie-
-Qui c'è la colazione e ho trovato del tè-
Ella sorrise, vestita di riconoscenza.
-Kalinda sembra star bene. Robert mi ha chiamato: tra le riprese e il processo, ci massacreranno di lavoro e dovremo correre da una parte all'altra del Paese in continuazione ma, se ci impegniamo tutti, riusciremo a farti tornare a casa per l'inizio della scuola dei ragazzi-
-Grazie-
Royal deglutì, abbassando lo sguardo sulle mani di Sabe che gli stavano stringendo debolmente gli avambracci: -Bretzel?-
Lei inarcò un sopracciglio, annuendo: "Cosa stai cercando di evitare?"
-Mangi mai in cucina?- sorrise Cenere staccando un pezzo di pane della volpe.
-Sempre, quando sono da solo- Roy la guardò con sfida -Pensavo trovassi il divano comodo-
Cinder lo guardò senza sapere cosa dire per un istante.
Scoppiò a ridere esasperata spingendolo sul torace con una mano: -Ma davvero?!-
Lui ghignò, gli occhi ad adombrarsi un momento.
Sabe finse di non farci caso: -Quindi oggi torniamo sul set, Aron ci spiega come procedere, forse giriamo un paio di scene e poi torno in alberg...-
-L'invito non era solo per stanotte- lo sguardo di Royal le finì addosso.
Cenere tentennò scegliendo le parole e calibrando il tono: -E io ti ringrazio, ma devo comunque passare a prendere i miei vestiti là-
-L'offerta è ancora valida- si avvicinò lui.
-Anche il mio ricatto- mise in chiaro Sabe, lo sguardo di chi mai sarebbe sceso a un compromesso.
Royal sbuffò sorridendo: -Sei testarda, impiastro-
-Tu dici?- alzò un sopracciglio lei per poi incupirsi -Posso chiederti una cosa?-
-Con quel tono preferirei di no- aggrottò le sopracciglia lui -Che succede?-
-Acosta ha mai detto a tuo fratello che gli ricordava lui da giovane?-
Roy la fissò sorpreso: -Un paio di volte, sì. È una testa di cazzo ma, da qualche parte, deve avere una briciola di cuore. Ely stava passando un periodo di merda: era di nuovo ritornato a farsi per sostenere un provino dopo l'altro e sfondare in qualche film; a un certo punto è incappato nei provini di Aron per una parte da comparsa, la mia, e Acosta l'ha buttato fuori per mezzo errore di dizione. Due giorni dopo, me lo ha riportato coperto di vomito da sbornia. Mi ha lasciato un biglietto con scritto il suo indirizzo e ha detto che Ely sarebbe stato il primo ad avere una seconda possibilità con lui e che non gli conveniva sprecarla-
Ella sentì una spiacevole sensazione su per la schiena: -Aspetta, Royal... tuo fratello ne è veramente uscito?-
Il ragazzo alzò gli occhi su di lei, una specie di sorriso incredulo sul viso: -Te l'ho detto, quella testa di cazzo, ha un cuore da qualche parte: mi sono presentato a casa sua con Ely che aveva passato lo scoglio dei tre giorni e stava male sul serio... non so se l'hai mai visto in una qualsiasi situazione da teatro ma diventa impossibile farsi ascoltare se c'è una parte di mezzo. Voleva sentire la proposta di Aron e io stavo solo pregando che non mi morisse in macchina. Hai mai visto qualcuno in astinenza, Els? Fa paura-
Lei non rispose, troppo occupata ad annegare in quella spirale che i racconti esercitavano su di lei.
Roy continuò: -Acosta neanche ci ha fatti sedere: ha ficcato in mano ad Ely un foglio. Un foglio e basta. Si è stravaccato sul divano e gli ha detto che pretendeva sapesse cosa fare-
Lo sguardo del ragazzo era perso in quel ricordo che aveva dello straordinario: -Non so che cazzo gli sia preso, l'ha letto una volta e poi ha recitato tutta una scena. Una scena che poco aveva a che vedere con quel che c'era scritto sul pezzo di carta ma era... sembrava vivo, capisci? Non si vedeva il dolore dell'astinenza, non si vedeva praticamente nulla se non la base di quello che sarebbe diventato il Kejer che tutti acclamano come uno degli antagonisti meglio impersonati negli ultimi anni. Ho sempre avuto fiducia in lui, anche quando dormivamo in macchina e toglievamo la parte ammuffita dal pane del pasto del giorno ma quella, Els quella è stata la prima volta in cui ho pensato: "Se non lo può fare lui, nessun altro lo merita"-
C'era un affetto, una sconfinata ammirazione, nello sguardo di Royal che fece tremare il cuore a Ella e le distese le labbra in un sorriso, raggrinzire la pelle intorno agli occhi in rughe despressione.
-Aron disse di sì?-
Il ragazzo sorrise: -Aron fece un cenno a Robert, che nessuno aveva notato in un angolo della stanza, e gli chiese se per la parte di Kejer lo convinceva. Furono concordi a patto che Ely si disintossicasse completamente e che la smettesse di frequentare quella gente. Aron lo costrinse ai gruppi di sostegno finché non iniziarono le riprese, poi alla psicoterapia e alla terapia di gruppo ma d'elitè attoriale tutto a sue spese, all'inizio. L'unico vincolo è sempre stato il non andarsene. Scoprii che aveva fatto diverse ricerche su di noi, che sapeva di Grayson e della nostra situazione, bene o male. L'unico atto di gentilezza, Acosta, lo ha riservato a mio fratello. Lo tratta di merda e lo tiene su un piedistallo, in qualche modo. Pensa che, poco dopo la sua prima assunzione, Ely ha chiesto se ci fosse il modo di tenermi con sé e Acosta ha riscritto la sceneggiatura per far in modo che la mia comparsa fosse una costante. Robert è andato in brodo di giuggiole all'idea di un parkourer nel cast ma ad Acosta non sono mai andato a genio... negli ultimi mesi, poi-
"Penso di sapere il perché" Ella storse il naso.
-Perché questa domanda?- Roy la distrasse dalle sue elucubrazioni.
-Solo una sensazione- sorrise Cinder cercando di non dar peso alla cosa -Piuttosto, tu hai letto il copione?-
-Dovrei? Avrò tre battute in croce in tutta la serie, come al solito. Mi chiederanno di togliere la camicia un paio di volte e di fare un paio di cose molto sceniche; al pubblico è sempre bastato- Royal prese il suo caffè senza darci peso.
Sabe allungò la mano a frugare nella borsa: -Leggi anche solo le prime tre pagine-
Il ragazzo sbuffò ma obbedì, sbiancando dopo le prime due: -Dovrei farti il filo?-
-No quello puoi farlo al di fuori delle riprese, se vuoi- ghignò Cenere dando un morso al suo Bretzel -Devi solo guardarmi spesso, molto spesso, e devi dire qualche battuta in più del solito-
-Io lo ammazzo quel figlio di...-
-Roy, datti una mossa!- una voce maschile si fece sentire dall'altra parte della porta.
-È aperto, Matt!- urlò Royal ancora allibito.
Sabe schizzò in piedi: -Cinque minuti e arrivo-
Royal annuì, iniziando a mettere in ordine.
-Il tornado è la ragazza?- domandò l'amico entrando in casa con le chiavi della macchina in mano.
-Già- gli occhi grigi gli scintillarono quando alzò la testa per sorridere.
-Come sta? Ho saputo di ieri- Matthew iniziò a giocare con l'anello del portachiavi.
-Non ne sono sicuro: dovrebbe essere spaventata ma non ne dà segno- una ruga di preoccupazione si disegnò sulla fronte di Royal -Ha passato la notte a rigirarsi sul divano ma...-
-Sul divano?-
-Ho insistito io- la determinazione di Sabe s'impresse nel tono pacato che usò nell'uscire dal bagno.
-Matthew, piacere- tese il braccio lui di fronte a quello scricciolo.
Ella annuì scoccando un'occhiata preoccupata al corpo membruto del ragazzo: -Quello che mi deve passare al tritacarne, a detta di Acosta... Ella per tutti, ma come da stereotipo, mi chiamerai "Ancora cinque giri" per i prossimi giorni... faccio che dirti che, viva, alla fine di quei cinque giri non arriverò mai-
-Parli sempre così tanto?- celiò stordito Matt.
-Mai. Preoccupati- ricambiò con un sorriso Cenere uscendo mentre Roy se la rideva sotto i baffi.
Matthew boccheggiò: -La tua ragazza è...-
-Strana- sorrise lui -Non ne abbiamo ancora parlato, però, della ragazza-
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-Questo dovresti riuscire a infilarlo da sola- sorrise Rachel consegnandole della stoffa bianca piegata -Dopo passa dai truccatori per coprire quel livido e metterti a posto il velo; non so se abbiano idee per i capelli...-
-In che senso "questo"?- domandò Ella distendendo il vestito morbido davanti a sé, lo stesso che aveva infilato per le riprese in Inghilterra.
-Nel Wyoming implorerai aiuto per metterti il più semplice- sorrise la donna.
-Scusi, per caso sa se saremo vicini al ranch dei Johnson? Vorrei passare a salutare Pamela, se mi sarà possibile- Ella forzò un sorriso -Sono un po' svampita e mi sono dimenticata di chiedere-
-Quasi attaccati- ricambiò la donna in fretta -I cavalli sono loro-
"Aron!" ringhiò dentro di sé Cenere.
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-"Alza il velo, su!"- le intimò Ely, seduto sul suo trono di diamanti.
Ella obbedì in gesti deliberatamente lenti, piantando lo sguardo di zaffiro negli occhi chiari di chi indossava la corona, lo zigomo viola di violenza.
L'attore scese le scale, lo sguardo fissò su di lei famelico, un sorriso meschino disegnato in faccia.
Le prese il viso, affondando le dita nelle guance: -"Un bel musetto da violare"-
Sabe indurì i lineamenti, lasciando che tutto il disprezzo per quel genere di comportamento trapelasse dal volto. Ely tirò via la mano come se realmente avesse preso una scarica elettrica: -"Allora è vero: sapete come difendervi..."-
Isabella alzò un sopracciglio lasciando trapelare i mille sottintesi, uno più chiaro dell'altro, in quel minuscolo gesto.
Il ragazzo dagli occhi azzurri si chinò su di lei, l'espressione di un maniaco di fronte a una bambina indifesa: - "...ma più difficile è la pianta, più dolce è frutto, no?"-
-"Sono venuta qui per patteggiare, non per costringerti a mostrarmi rispetto Kejer"- sibilò.
-"Costringermi? Guardati intorno, sacerdotessa: io schiocco le dita e i tuoi templi finiscono in fumo"-
-"E poi? Chi rimarrà a dirti quanto sei grande?"- fu indolente il sorriso di lei, lo sguardo testardo e i lineamenti duri.
Ely si sedette sul trono, piegando il capo, una scintilla di perversione nello sguardo, lascività nella smorfia a delinearsi sul suo viso: -"Temo per te che questa conversazione continuerà tra le lenzuola"-
Cinder non fece una piega quando due comparse vestite da guardie la strattonarono, lo sguardo di una donna che sapeva combattere, il livido scoperto dal trucco e un sorriso di sfida dipinto sulle labbra: -"Sarai proprio tu a fermarti, Kejer; quel talamo non mai mi vedrà mai priva di veli, te lo posso giurare"-
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-L'avete fatto apposta, vero?- Kalinda sorrise dietro la spalla di Robert, il taglio sulla guancia in fortunata via di guarigione, i lunghi capelli neri a farle da cortina -È davvero brava ma l'avete tenuta nascosta per darle una mano nel calarsi nella parte, vero? La volevate diversa, spaesata come Gyldne Fjer...-
Il regista sorrise, facendo di necessità virtù e accantonando la domanda: -Sicura di non aver bisogno di altro?-
La ragazza sincupì: -Sì. Tutto bene-
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Ella sospirò, guardando lo schermo privo di notifiche, e alzò lo sguardo a incontrare Aron, appoggiato al volante della sua macchina a mani giunte.
Raggiunse l'appariscente Chrysler dello scrittore e picchiettò sul vetro.
Acosta sbloccò le portiere e Sabe gli si sedette accanto.
-Sta gestendo bene questa situazione-
-Che vuole dirmi?- esalò luomo staccandosi dal volante.
-Non credo voglia davvero saperlo- sospirò Ella.
-Lo dica- le ordinò lui.
Sabe chiuse gli occhi, facendo uscire il suo pensiero nel peggiore dei modi: -Lei è un codardo-
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-Royal?- la voce di Grayson suonò un filino esasperata, al telefono.
-Ho due problemi. Uno più grosso dell'altro- mormorò Royal guardando Isabella infilarsi le scarpe maltrattate e raggiungerlo al termine di una conversazione con Rachel -Dice che è una buona idea portarla lì?-
-Prolungherò il mio orario fino alle sette- sospirò lo psicologo.
Assurdo come, dopo quattro anni con la stessa troupe sapesse meno cose di quelle che Cenere aveva scoperto in meno di mezza giornata.
Ella era una di quelle persone che non chiedevano, sorridevano.
E a Cinder era bastato questo perché la gente si aprisse con lei. A Cinder bastava sempre così poco per far sì che le persone si fidassero di lei...
-L'ho appena vista infilarsi nella macchina del produttore- la voce di una ragazza gli raggiunse le orecchie -Dici che se lo porta a letto? È così che ha avuto la parte, secondo te?-
Roy sentì le mani prudere.
Una voce che conosceva bene lo soprese: -Francamente, Hannah, non credo sia il tipo e solo perché tu ti abbassi a qualsiasi cosa per ottenere un minimo di visibilità, non significa che tutti gli altri siano come te... quindi va al diavolo e smettila di gettar merda sugli altri!-
"Grazie, Stacey" si voltò a sorriderle e le due avvamparono, la prima colta sul fatto e la seconda a conoscenza dell'intera situazione.
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-Domani sera da Liebes?- domandò Matthew ancora con l'uniforme da soldato addosso -Porto Kim e Stacey, Yago stacca suo fratello dalle onde e ci raggiunge con lui, Ely passa a prendere Kalinda forse, dipende come sta. Tu porta Arabella, okay?-
Roy annuì, talmente assorto da non captare il nome: -Se ne avrà voglia. Ora scusami ma devo fare una cosa -
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Emily si rigirò il biglietto della sorella tra le mani: Non sarà mai una fuga. Mai da voi.
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-A Christoper ci penso io, non preoccuparti- minacciò vivacemente la donna dall'altra parte del telefono.
-Grazie, Pam- sorrise grato Royal.
⏯️ La nuova macchinina di Acosta è una Chrysler Airstream del 1936 ⬇️
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