25. Sudore, lacrime e sangue
-Sono settimane che Rose non mi parla- si lamentò Darrel stravaccato sul tavolo.
Ella alzò gli occhi dal computer per dare un'occhiata al fratello e lanciare l'amo: -Credevo fosse quello che volevi quando è iniziata questa storia-
-Non proprio- il bambino lasciò andare un lungo sospiro -volevo che reagisse. Stava sempre lì, senza dire nulla a tutti quelli che la prendevano in giro... e poi, dopo che l'ho graffiata e mi sono scusato volevo che mi parlasse di nuovo-
-E perché?- domandò Caesar da sopra le sue carte.
-Perché a me sta simpatica! Ha degli occhi strani, d'accordo, ma è l'unica ragazza che non pensa a farsi le trecce e parla di cose interessanti! Ha sempre addosso quei vestiti ridicoli ma li odia perché non riesce a correre con quelli-
-Darrel?- sorrise l'avvocato -Perché queste cose non gliele dici?-
-Perché non mi ascolta-
-Mettile un biglietto nello zaino- suggerì Caes -Magari non firmarti, così lo legge-
"E lo prende per una presa in giro" inarcò un sopracciglio Ella allungando il braccio verso il suo cellulare.
Ciao, Lily. Ti va un tè vicino alla libreria in centro, domani pomeriggio?
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-Ciao, Ella- sorrise mesta Cecily entrando in casa con un codazzo di compagnette altere dietro.
-Ciao, tesoro. Salve, ragazze- sorrise Cinder aggiungendo una pila di tovaglioli sul tavolo della merenda.
-Buongiorno, signora Cenere- si sbagliò di dire un'ochetta.
Sabe la fulminò con lo sguardo: -Sono ancora nubile, per mia fortuna-
-Perché "per sua fortuna''?- s'osò la bambina.
Ella sorrise assassina avvicinandosi a prendere sciarpe e cappotti: -Perché spesso la gente, indipendentemente dal sesso, è stupida e cerca di inculcare i concetti che pensa lei nella testa del compagno... E poi, ho solo ventun anni!-
Ily la guardò senza sapere che pensare: sua sorella ogni tanto partiva per la tangente tendendo ad una meta che vedeva solo lei, con i suoi occhi da ninfa e le sue mezze risposte sibilline. Conosceva Cinder da abbastanza tempo per nutrire la forte convinzione: quelle frasi non c'entravano nulla con le relazioni amorose.
-... sul tavolo c'è la merenda, i vostri genitori dovrebbero venirvi a prendere intorno alle cinque e io sarò sul divano al computer, se mai doveste aver bisogno. Buon lavoro ragazze- terminò zuccherina Sabe con lo sguardo d'acciaio.
Cecily le sorrise, grata: se Isabella era lì vicino, non sarebbe successo nulla.
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-Grazie, signorina Cenere- Maxwell si riprese il diavoletto bruno -E sappia che il prossimo anno costringerò i genitori a votare per lei: fare il rappresentante è piuttosto faticoso-
Sabe rise, minacciandolo: -Lo faccia e sarà lei a portarmi le arance in prigione-
L'agente tolse il disturbo della figlia ed Ella si voltò verso l'ultima bambina rimasta, quella che la incuriosiva di più: -Elizabeth, per cortesia, puoi chiedere ai tuoi genitori di fermarsi per un tè? Ormai è quasi ora-
La bambina bionda abbassò i cerulei occhi: -No, signorina: mio padre forse potrebbe ma siamo al primo piano, quindi mia madre sicuramente no-
Cecily alzò un sopracciglio alla maniera di Cinder: -Perché no?-
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-Pensi che andrà bene?- domandò Michele aiutando Sabe a sistemare i cunei sotto l'ultima plancia di legno.
-Spera di sì: non so quanto possa costare la sua carrozzina e non lo voglio sapere- replicò l'amica alzandosi.
Un furgoncino non proprio identico a quello di Ella entrò in giardino e Michael gli fece cenno di fermarsi per corrergli incontro a dargli indicazioni.
-Signorina Cenere?-
Cinder si volse verso Elizabeth; -Dimmi-
-Grazie-
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-Olivia Green- tese la mano la donna, non appena fu in casa -Grazie mille per averci invitato-
Ella la strinse sorridendo: -È un piacere. E poi in questa casa siamo talmente tanti che tre posti in più non fanno differenza-
-Vedo- sorrise divertito il padre di Elizabeth -Sono tutti suoi?-
Al solito, la ragazza rimase spiazzata dalla domanda: -Beh, dipende cosa intende per "suoi"-
-Ella intende dire- scese le scale Caesar con un pacco di amaretti morbidi in mano -che ne siamo i tutori, non i genitori. E no, non stiamo insieme. A maggio mi sposo con la bellezza qui dietro-
Michele fece capolino dalle scale, sbalordito: Caes non era mai stato così diretto con degli estranei.
-Beh...- riuscì a trovare le parole dopo qualche istante il signore -Capisco perché, avvocato-
Sabe sorrise sollevata: -Bene. Prendiamo questo tè?-
-È pronto, signorina- entrò in scena la Davies -Portiamo tutto di là, su, bambini-
-Ma c'è anche lei?- sussurrò Alice deprimendosi.
-Acuta, Alice- sorrise Ella accovacciandosi -Lo fai uno sforzo per me?-
-Solo per te- mise in chiaro la piccola, sapendo già che ci sarebbe stata una ricompensa in dolciumi.
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A dispetto delle previsioni apocalittiche della piccola di casa, la Davies non disse una parola per tutto il tempo: consumò i morbidi dolci con la velocità con cui Cenere finiva i libri e ascoltò l'intera conversazione sembrando quasi priva di parte della capacità di relazione.
Olivia sorrise tutto il tempo guardando Isabella come se fosse il sole e Oliver, suo marito, non lasciò un secondo la mano di entrambe le donne di famiglia.
Doveva essere bello, pensò per un istante Cenere, essere amati di quel tipo di amore...
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Una volta che la carrozzina, con la signora Green ancora sopra, fu assicurata al retro del furgoncino, Ella si sporse per salutarla: -Volevo solo dirle che mi sembrate davvero splendide persone; mi piacerebbe vederci ogni tanto, se possibile-
La donna annuì e Sabe le regalò un ultimo sorriso prima di chiudere le portiere.
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Michael raggiunse la sua migliore amica nel prato davanti alla casa.
Ella esalò, lo sguardo perso sul furgoncino: -Sai, prima di incontrarti ho attraversato una fase di depressione... neanche me ne rendevo conto ma stavo solo esistendo, sopravvivendo... credo che tu possa comprendere anche se la parola non è mai quella esatta. Da quando ho più o meno ripreso in mano la mia vita, da quando ho ricominciato a provare a vivere davvero, a sentire... non voglio ritornare a sopravvivere... ho il terrore di essere solo una sopravvissuta, qualcuno che s'impedisce di morire ma che esiste soltanto-
-Ella posso...?- Michele aprì le braccia, titubante: la sua migliore amica era una di quelle anime in rivolta, spirito di fuoco che mai avrebbe compreso davvero.
-Michael, tu devi- lo fissò negli occhi lei, i suoi soli ambrati lucidi.
Il ragazzo la strinse in un abbraccio sentendo il corpo dell'amica incerto, a metà strada tra il lasciarsi andare e l'irrigidirsi: -Non ti sei ancora arresa, Cinder, tu i tuoi sogni te li porti ancora cuciti addosso. Non hai rinunciato a nulla, hai solo rimandato... di anni, d'accordo, ma hai solo rimandato. Sei forte, Cinder. Sei forte e stai vivendo. Stai vivendo. Stai vivendo-
-Grazie- mormorò lei, la guancia contro il maglione giallo di lui, il sorriso a fiorirle sulle labbra fini.
Michele Verdi ci sarebbe sempre stato e quelle non erano parole al vento. Forse perché studiava psicologia da anni, ormai, o forse perché aveva una sensibilità unica, per certi versi ancora più fine della sua... lui capiva, lui sapeva cosa stava passando, ancora e ancora...-
Il sussurro della ragazza fece contrarre i bicipiti a Michael, stritolarla ancora di più in quella che era una morsa di affetto e dolore: -Ci sono sempre, Cinder. Sempre-
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-Cos'è quell'espressione?- fece Dorian vedendo Ella sorridere esasperata di fronte allo schermo del cellulare.
Lei gli mostrò l'immagine sul telefono: Ely, palesemente sul set della serie in cui stava recitando, era stravaccato su un trono di diamanti. La foto seguente mostrava Royal in armatura nera, serio e composto a fianco al fratello ora decisamente più impettito e regale. L'ultima ritraeva un computer sul quale campeggiava il volto di Roy chiaramente inalberato con qualcuno, gli occhi chiari che trafiggevano lo spettatore sul posto, la bocca aperta per l'urlo privo di sonoro catturato dal momento congelato nel tempo.
La frase che accompagnava quest'ultima recitava: Non ha preso benissimo il mio cambio di grado.
Dorian restituì ad Ella il cellulare, il volto un po contratto: -Lui ti piace?-
Sabe sbatté le palpebre per poi sorridergli: -No! Dorian, cielo, no! Siamo solo amici... li eravamo da un po' ma poi abbiamo litigato e... e nulla: è venuto qui e abbiamo parlato un po'. E forse qualcosa si sta sbloccando e possiamo tornare quel ch'eravamo ma non... non c'è proprio possibilità d'essere altro-
-Perché no?- domandò il ragazzo decidendo di abbandonare definitivamente il libro sul tavolo.
La sorella sorrise scompigliandogli i capelli: -Perché Ely non è la persona giusta per me e perché sono innamorata di altre testoline che mi fanno disperare-
Il fratello le afferrò la mano sorridendo: -Ci ho messo anni a metterli a posto-
-Oh, mi dispiace- il sorriso di Cenere si corredò di un'alzata di sopracciglia.
-Non è vero- rise Dorian sapendo che la sorella non l'avrebbe forzato a parlare di cose che non gli andava di affrontare -Ella?-
-Sì?- la ragazza gli dedicò tutta la sua attenzione, dimentica degli appunti e del cellulare.
-Se ti sbagliassi, se decidessi di lasciar entrare l'amore nella tua vita, noi capiremmo-
E, senza una parola di più, ritornò al suo libro.
-Sabe?- Cecily s'affacciò alla porta della cucina -Posso parlarti?-
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-Li hai invitati per un tè perché pensi che sia una buona persona?! Non è che lei mi difenda, Sabe!-
-Immagino- Ella si sedette sul copriletto azzurro di Cecily -Rispondi onestamente: ti ha mai detto o fatto qualcosa? O non ti ha mai fatto nulla ma non ti ha mai nemmeno aiutata?-
-Non ha mai fatto nulla- fece Ily.
-Bene... sai qualcosa sulla resistenza partigiana all'Italia fascista?-
-Che cosa centra questo ora?- chiese frustrata Cecily.
Cenere sorrise: -Quando l'Italia venne liberata dagli Alleati e dalle forze partigiane, quasi tutti si riversarono in piazza a festeggiare. Per anni si volle credere che la Resistenza fosse enorme, che contasse tutte quelle persone che, fazzoletto al collo, erano scese a gioire insieme di uno stato libero dalla dittatura. Non era così: i partigiani erano pochi. E quei pochi sono riusciti a sopravvivere solo grazie alla zona grigia-
Isabella si sistemò meglio sul letto: -La zona grigia è una zona di sopravvivenza: una zona in cui si accettano le regole di quello che sembra il più forte, di quello che detta legge... per preservare sé stessi. Si accetta, si acconsente ma non si condivide l'idea, l'ideologia. Questo tipo di gente è molto facile da trovare, Ily: è quel tipo di persona che sta in equilibrio, che gioca le carte in modo da non perderci mai completamente e mai in prima persona... ma questo tipo di persona non è fascista convinto e non è convinto bullo. Non è cattivo davvero... Elizabeth è quel tipo di persona, Ily. Gli insegnanti spesso dicono che "i bambini si fanno tirare" ed è vero: la maggior parte di loro non sono bulli, non sono cattivi... magari pensano addirittura che sia sbagliato quel qualcosa che fanno reginette e re della classe... ma li ignorano, non si mettono in mezzo, non fanno nulla per fermarli. Perché è più facile essere invisibili che stare dalla parte del bersaglio-
-Tutto questo per dirmi cosa? Che sono partigiana?- domandò Cecily, gli occhi lucidi.
Ella le accarezzò una guancia sorridendo: -Tutto questo per dirti che la zona grigia è sempre esistita e sempre esisterà; è difficile prendere posizione, Cecily. Dai a Elizabeth un motivo per farlo: dimostragli che vali tutto quello che potrebbe affrontare se decidesse di passare dalla tua parte-
-Solo perché ti piacciono i suoi genitori?! Solo perché provi compassione per Olivia?- la voce della ragazzina uscì stridula.
-Solo perché Elizabeth piace a te- sorrise dolcemente Sabe, delicata da straziare il cuore -Non è detta che vi metterete insieme ma... se è riuscita a colpirti così tanto, forse dovresti almeno provare a dimostrarle che potrebbe essere la ragazza più fortunata del mondo ad averti come amica, no?-
-Come l'hai capito?- chiese Cecily con le lacrime a creparle le gote; come la sorellastra, lei piangeva solo in silenzio -Tu queste cose non le capisci mai...-
-Hai due tutori, Ily- sorrise Ella -E Caesar ha deciso di giocare a fare Cupido... vuoi che ti mandi Michael? O che ti lasci da sola?-
-Da sola, per favore-
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-Hai paragonato Cecily ai partigiani?- fece allibito Michael fuori dalla porta.
-Tu hai preso lezioni dalla Davies, vedo- gli lanciò un'occhiataccia lei.
-Non è che fossero dei santi, insomma! Loro...- continuò lui.
-Anche alcuni di loro bruciavano tutto, erano violenti e non sempre per i giusti motivi, sì- fece Ella dirigendosi verso la cucina -Ma volevo parlarle della zona grigia, non paragonarla ad un partigiano-
-Stai bene?- domandò il ragazzo squadrandola cauto.
Lei si morse un labbro: -La Arendt è la mia filosofa preferita, te la ricordi? È quella che ha detto che non è necessario essere dei mostri per fare del male, che è sufficiente rinunciare ad avere un libero pensiero, chiudere gli occhi e lasciarlo perpetrare... non opporsi-
Michele la vide sedersi: -Cosa mi stai cercando di dire?-
-Quando ho smesso di dire la mia opinione, Michael? O meglio, ho mai iniziato davvero? Da quant'è che non scelgo da che parte stare?- domandò Ella con gli occhi vibranti.
Lui afferrò una sedia e s'accomodò accanto a lei: -Tu hai scelto: hai scelto di impedirmi il suicidio, hai scelto di rimandare tutto di dodici anni per seguire questi ragazzi, hai scelto di non gettarti via, hai scelto di continuare a scrivere, hai scelto di sentire ogni giorno davvero, hai scelto di leggere questo tipo di libri che non piace a nessuno nei rari momenti di pausa che ti prendi per essere poi più avvantaggiata quanto inizierai l'università, hai scelto di educare i ragazzi contro tutto ciò che secondo te è ingiusto, hai scelto di lasciar scegliere agli altri della loro vita, hai scelto di difendere le tue idee. Tu scegli, Cinder. Continuamente-
-Ma questo solo qui dentro- fece Ella, abbassando gli occhi, togliendo lo scritto di Bauman dalle mani dell'amico -È facile mettersi a difendere i propri valori dentro le mura di casa... farei lo stesso con una pistola alla tempia? Per strada? Saprei davvero scegliere di mettermi contro tutti, anche in segreto, per carità... con il rischio di venire fucilata o peggio il giorno dopo? Scegliere una parte non è mai semplice. Non lo era alle elementari e non lo è adesso. Scegliere costa... sangue, sudore e lacrime finiscono tutti lì. In quella scelta, in quel mettersi di traverso per impedire quella che consideri un'ingiustizia, in quella volontà talmente tesa alla giustizia da rischiare lo stupro, la tortura, la morte... è qualcosa che davvero farei?-
Alzò lo sguardo su Michael che piangeva, fissandolo confusa: -Stai male?-
Lui si asciugò le lacrime con un gesto stizzito: -Tu mi fai questo discorso, Ella?! Tu che stai sacrificando tutto e non c'è nessuno che può evitare di notarlo, nonostante i silenzi? Tu che vuoi viaggiare, fare l'antropologa, nelle zone di guerra anziché stare a casa come le persone normali? Tu che a tutti dai una seconda possibilità? Forse non sembri la persona più temibile del mondo, forse dici le cose talmente a bassa a voce che nessuno le sente, ma tu morirai con una dannata pallottola nel cervello perché difendi quel che ritieni giusto! E quando arriverà quel giorno, io mi sentirò morire perché non avrò ripagato il debito. Perché non sono come te, Cinder! Tu stai dando tutto: sangue, sudore e lacrime...e neanche ci sei ancora in quei dannati posti! E io mi sento un cretino perché sto piangendo come un bambino e perché so già che non sono in grado di fare quel che fai tu!-
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-Mi hai chiamato?- Darrel sbucò dalla porta, un paio d'ore dopo che Michele e Sabe avevano finito di piangersi addosso a vicenda.
-La cena non si cucinerà da sola- gli fece notare la sorella mettendo le uova sul tavolo.
Il bambino si sciacquò le mani nel lavello: -È solo per questo che mi hai chiamato?-
-Credevo ti piacesse cucinare- neanche si volse lei.
Darrell iniziò a rompere le uova nella padella, silenzioso.
Cenere s'appoggiò al piano sospirando: -Vuoi davvero diventare amico di Rose?-
Il bimbo annuì, guardandola con i suoi occhi scuri.
Ella lo invidiava quel dannato marchio della Fabbrica Shaw che avevano tutti i fratellastri: occhi color caffè o cioccolato fondente, occhi magnetici che ti portavano via, occhi che t'ingannavano anche troppo facilmente a volte, sfruttando quel calore scuro...
-Allora ti servirà tanta, tantissima, pazienza- fece Ella passandogli la saliera -Già in situazioni normali, l'amicizia è una cosa complicata, che ha bisogno dei suoi tempi... e in genere i tempi durano mesi, se non anni-
-Mi aiuterai?- cioccolato liquido.
-Sono stata creata per questo- sorrise Sabe strizzandogli l'occhio.
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-Io non sono poi così diversa da te, sai, Michael?- Ella lo raggiunse in cortile dopo cena -Semplicemente, supero alcuni dei tuoi limiti... e, tu, ne superi davvero, davvero, troppi dei miei-
Si ritrovò avvolta nel caldo abbraccio del ragazzo che le sussurrò: -Magari, prima o poi, mi farai avere l'elenco, allora-
⏯️ Buongiorno bestioline!
Prima di dimenticarmene, vi ricordo che il trentaseiesimo capitolo si avvicina, lento come una deliziosa tartarughina, e con esso, il premio di Oracolo dell'anno!
⏯️ Allora, partiamo da Olivia; non ho voluto approfondire nulla perché non è la sua condizione ad essere importante. Esattamente come tutti gli altri personaggi (secondari e non) è la persona, il suo carattere, la sua testa, non la condizione in cui è, il suo sesso, l'orientamento o che altro.
Mi sto iniziando a rendere conto, ora, di quanto possa essere abilista la visione di molti programmi, film, libri che magari partono addirittura da buone intenzioni. Pertanto, se qualcuno tra voi volesse esporsi su quest'argomento (avendo coscienza di quel che dice), mi farebbe molto piacere.
⏯️ Gli amaretti morbidi sono quelli di Mombaruzzo...
Dal momento che Michael ed Ella sono per metà italiani, mi è sembrato naturale inserire qualcosa di tipico.
⏯️ La zona grigia era tutta composta dai cosiddetti "neutrali opportunisti", di convenienza.
Vi prego di stare attenti a giudicare determinati comportamenti: non sappiamo cos'avremmo fatto in una determinata situazione, noi. Non possiamo saperlo perché siamo calati in tempi e contesti del tutto diversi.
La zona grigia, sottolineo ancora una volta, è composta da chi è interessato alla sua stessa sopravvivenza. Sopra ogni cosa o quasi.
⏯️ "... dalla parte del bersaglio" è una citazione dal brano "Fango" di Jovanotti e Ben Harper. "...E ci si sente soli dalla parte del bersaglio e diventi un appestato quando fai uno sbaglio..."
⏯️ Nota tecnica: il movimento partigiano non era compatto e organizzato (alcuni gruppi neanche si conoscevano) c'era chi era più pacato e chi sparava in faccia alle persone senza neanche guardar chi fossero.
Io ho in programma la lettura de "Il sistema periodico", di Primo Levi. In questo libro, nel capitolo dell'oro, il sopravvissuto parla della sua esperienza partigiana (e Levi non era violento)...
Se non avete voglia di una lettura comunque cruda e impegnativa, se Barbascura X vi piace particolarmente, andatevi a cercare il suo video "E allora i partigiani?" su YouTube. Ha uno stile... peculiare, ecco (Lily vibes), ma sembra abbia un cervello.
⏯️ Hannah Arendt, filosofa del Novecento. Scrisse "La banalità del male", sul processo ad Eichmann (la filosofa venne inviata dal New York Times a Gerusalemme), in cui rettifica la sua opinione ne "Le origini del totalitarismo". Molto carino anche il film con parti registrate del processo.
⏯️ I dubbi di Ella possono sembrare paranoici ma considerate che lei vive un po' in una torre d'avorio (il riferimento a Croce non era assolutamente voluto) e questo le toglie abbastanza la terra da sotto i piedi. Ma approfondiremo più avanti...
⏯️ Voglio puntualizzare una cosa: la vita da abnegante di Cinder non è stata assolutamente imposta da Michael e Caesar ma dalla natura di lei e, soprattutto, dalle circostanze. Anche qui ci torneremo poi...
⏯️ Sabe, ad inizio capitolo, ha mandato un messaggio a Lily ma non ha la minima intenzione di adoperarsi per far accedere qualcosa. Ella sa qual è il confine da non superare. L'aiuto che offre al fratellino si tradurrà in consigli e supporto ma non spingerà ad un'eventuale amicizia con la madre di Rose per Darrel.
Questo perché Cinder fa di tutto per non intromettersi nelle vite altrui (abbiamo visto la sua reticenza nei primi capitoli ad accettare informazioni da Caes e Michael); Darrel, a parer suo, deve convincere da sé Rose. E se Rose non vorrà saperne, troverà altri amici.
⏯️ L'ultima frase di Sabe, la penultima del capitolo, è qualcosa che spero ognuno di voi abbia assimilato o assimilerà presto: ogni persona è a sé, pregi e difetti.
Troveremo sempre qualcuno più bravo, bello e capace di noi. E noi saremo sempre qualcosa in più (e in meno) di ogni persona.
Perciò, usate l'autocritica e tirate un calcio nel fondoschiena della tracotanza ma amatevi. Sempre💙
E con questa mia riscoperta vena motivatrice nei confronti altrui... Chiudo.
A presto, Bestioline
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