24. Meriti la magia

-Signorina Cenere...- la madre di Rose si stropicciò la stoffa del vestito, nervosa.

-Ella. Solo Ella- sorrise l'interpellata posando un piatto di biscotti sul tavolo.

-Lily- ricambiò la donna ancora un po' sulle spine.

-Sono qui! Sono in ritardo, ma sono qui- entrò in casa Caesar con una busta in mano.

-Non morire Caesar, da bravo- lo sfotté bonariamente Sabe -Respira-

L'avvocato la guardò male: -Sei peggio dei bambini-

Lei rise: -Dai, vieni a sederti-

Caes dette un'occhiata al tavolo: -Aspettavi me per il tè?-

-Aspettavo te per evitare di "gettare alle ortiche il buoncostume"- Cinder mimò le virgolette in aria.

-Che intendi?- s'inserì nella conversazione Rose allibita da quelle conversazioni che a casa sua sarebbero state terribilmente inappropriate.

-Che lei è inglese e il suo concetto di tè sta nel ficcare in microonde una tazza di acqua calda e bustine per due minuti e mezzo. O sulla stufa per un'era glaciale...- l'avvocato ignorò il precedente ordine della ragazza e cercò il bollitore nell'armadio della cucina -Questo voi lo usate mai?-

Cenere sorrise piegando la testa di lato: -Se ci pensi un po', arriverai da solo alla risposta, ne sono sicura-

Rose rise e la madre le lanciò un'occhiataccia.

Caes scosse la testa rassegnato: -Sai dov'è Darrel?-

Ella si appoggiò al piano fornelli: -In camera sua. Io ho fatto il poliziotto buono-

-Quindi devo fare quello cattivo?- fece Caesar accendendo la fiamma.

Sabe alzò le spalle: -Una volta a testa, ricordi?-

L'avvocato annuì dirigendosi verso le stanze: -Così non si abituano male ed entrambe le figure sono equilibrate, sì... comunque rimango del parere che tu sia più terribile di me quando perdi le staffe!-

"Solo perché io le perdo raramente" Ella riportò lo sguardo sui fiori del signor Williams, signore che non era presente, in quel momento.

-Detesto essere, come dire, indelicata...- iniziò Lily.

"Tipico preludio di una frase indelicata" alzò le sopracciglia Cenere in attesa.

-... ma sareste un'ottima coppia- finì la donna.

-Caesar si è fidanzato con il mio migliore amico. Si sposeranno a maggio- sorrise Ella -Io e lui non abbiamo mai preso in considerazione quell'eventualità per noi. Siamo i tutori, ci rispettiamo. Nulla di più-

Lily sospirò.

-Signore, qui c'è qualcuno che vuole dire qualcosa- Caesar spinse avanti Darrel.

-Mi dispiace- Darrel si costrinse a guardare gli occhi bicolori della compagna di classe -Non volevo farti del male. Avevo paura che se la prendessero con me-

Ella sorrise, ancora appoggiata al piano fornelli, e con lo sguardo cercò la reazione della signora Williams stupendosi nel vederle sul viso la sua stessa espressione.

-Ti...- Darrel tirò in dentro le guance, nervoso -ti va di vedere un cartone?-

Sabe alzò un sopracciglio perplessa: quello non rientrava nei piani... ma dalla cucina si potevano tenere d'occhio i due e lei e Caesar potevano capirne di più sui Williams.

Il bollitore si fece sentire e l'avvocato spense la fiamma: -Volete del tè prima di scegliere qualcosa?-

Il bambino lanciò uno sguardo interrogativo a Rose che spalancò gli occhioni bicolori sulla mamma. Lily annuì con un dolce sorriso: -Va', da brava, sii gentile-

La bimba seguì Darrel sotto lo sguardo attento dei tre adulti.

-Ci scusi, signora Williams, so che può sembrare strano ma credo che voglia fare ammenda- fece Caesar versando l'acqua bollente nella teiera del servizio buono.

-In effetti era di questo che volevo parlarvi- pronunciò Lily intrecciando le mani sul tavolo -Ho parlato con la preside e mi ha accennato alla vostra situazione... peculiare. Nonostante tutto, mi ha garantito che il bambino non ha mai fatto nulla del genere prima d'ora, per cui... mi stavo chiedendo se fosse tutta colpa di Darrel-

-Non capisco- corrugò le sopracciglia Caesar capendo perfettamente -Crede che sia stata sua figlia?-

-Non totalmente: nella scuola precedente ha rotto al naso ad un ragazzo perché la prendeva in giro. Magari è passata alle mani lei per prima in risposta a un commento infelice- spiegò la donna facendo cenno a Caes di smettere di versarle il tè.

-È una cosa che non fanno molti genitori, porsi questo tipo di problema- sorrise Cenere -Lo apprezziamo... tuttavia, temo che sentiremo ancora parlare di quei due: quello di oggi è stato un magnifico teatrino ma per perdonare veramente una persona, ci va un po' più tempo-

Gli altri due seguirono il suo accenno fino a posar lo sguardo sui due bambini seduti sul divano a parlarsi con il sottofondo del televisore acceso.

-In ogni caso, può essere giusta la sua ipotesi- sospirò Cenere -oppure potrebbe essere per tutta questa situazione: Darrel ha perso in un incidente la madre e il padre. Io e Caesar, siamo diventati tutori di sette ragazzini e prima di iniziare ad abituarsi c'è voluto parecchio tempo... E tre mesi fa è morto Everett, suo fratello, e di lì le cose sono un po' in bilico per tutti-

-Caesar crede che debba essere più gentile con te- mormorò ad un certo punto del programma Darrel voltandosi verso la bimba tutta boccoli biondi ed espressione altera -E forse lo penso anch'io-

-Non ho bisogno di nessun amico- replicò lei guardando ostinatamente le figure muoversi nello schermo.

-Quindi cosa vuoi fare? Di là si aspettano che facciamo pace-

-E allora facciamo finta di farla- sbottò la Rose tornando a guardarlo con quegli occhi bicolore -Tanto non vuoi che ritorniamo in questa situazione, no?-

Darrel scosse la testa, silenzioso.

-Bene- sentenziò la bambina tornando con lo sguardo sulla TV.

-Rose?- si fece coraggio lui.

-Che cosa c'è?- gli diede retta per esasperazione l'altra.

-Io non volevo farti del male- sussurrò lui -Mi hanno detto di farlo e io...-

-E tu l'hai fatto- replicò impassibile lei.

-Sì, ma non volevo- insistette flebilmente lui.

-Ma l'hai fatto lo stesso- troncò la discussione Rose con la flessibilità di un menhir.

-È stato un piacere conoscervi, davvero- sorrise Lily ormai fuori casa -Ci siamo appena trasferiti e mio marito è un po'... scontroso, così non abbiamo molte conoscenze. Spero che, indipendentemente dal comportamento dei bambini, potremmo continuare a vederci, io e lei-

Ella alzò un angolo della bocca: -È per questo che è qua da sola? Perché suo marito è "scontroso"?-

-Mio marito ritiene l'avvocato Lewis un po' troppo...-

-Omosessuale?- provò ad imbeccarla Sabe.

La donna annuì a disagio, spostando il peso da un piede, calzato da un tacco bianco, all'altro.

Cenere si strinse nel cardigan e uscì dalla porta, chiudendosela alle spalle: -Perché lei è qui?-

Lily alzò lo sguardo, timidamente: -Perché io non ci vedo nulla di male, ammiro il vostro coraggio e mi sembrate persone splendide. Anche se devo ammettere che senza il discorso della preside non avrei accettato l'invito nemmeno sotto tortura-

-Posso comprendere il perché- sorrise Cinder -Ascolti, ci sono tante piccole e grandi cose in questa famiglia che possono urtare le persone ma non chiederò mai a nessuno dei suoi membri di farsi da parte. Detto ciò, se lei o Rose o suo marito vorrete passare per un tè o una pizza, saremo più che felici di accogliervi-

-Mamma!- la rosa richiamò il giglio.

-Io devo andare- si scusò la donna.

-Signora Williams?- Ella aspettò che Lily si voltasse prima di continuare -Per quanto riguarda la sua proposta... non so se sia solo cortesia o una cosa che pensa veramente, ma ne sarei felice-

-Le hai detto un sacco di cose- mormorò Caesar -Non lo fai quando si tratta di te-

Ella sollevò le mani dal computer: -Ho agito distinto. Probabilmente ho anche sbagliato ma, in quel momento, ho pensato fosse giusto così: i Williams meritavano una spiegazione, indipendentemente da come possono sembrare o essere, e per i ragazzi non è qualcosa di cui vergognarsi. Deve non esserlo-

L'avvocato si sedette accanto a lei: -Hai fatto la cosa giusta. Mi chiedevo solo il perché-

Sabe sorrise tristemente e si tolse gli occhiali riponendoli nell'astuccio.

-Ella, lo so che non sono Michael, ma... stai bene?- le domandò gentile Caes.

Lei si morse il labbro poi sospirò: -Non sei Michael ma tanto lui queste cose le sa già... No, non sto bene: ho passato otto anni di bullismo psicologico e fisico. Non avrei mai pensato che una persona della quale io ho la responsabilità si mettesse dalla parte del bullo... Non volevo diventare mamma: detestavo i bambini. E ora quei ragazzi sono quanto di più importante ho in questo mondo... E rovino relazioni in continuazione, non so come comportarmi con la gente eppure... le persone iniziano ad essere gentili con me... non so cosa fare-

-Che cosa terribile- fece sarcastico Caes -Se vuoi possiamo fargli causa-

Lei gli tirò un pugno leggero sul braccio.

-Come ti senti?-

-Sopravvissuta- mormorò Cinder abbassando lo schermo del portatile -Ma questa non è una novità-

-E come si sente una sopravvissuta?-

Ella scosse la testa, lo sguardo perso nel vuoto: -Quando quel camion ha investito la macchina, io ho perso conoscenza... quando mi sono risvegliata in ospedale e mi hanno detto che ero l'unica rimasta viva, ho iniziato a pensare a tutto quello che avrei potuto fare se fossi riuscita a rimanere sveglia...-

Cenere prese la tazza fumante al suo fianco e tacque, esistente. Sopravvivente e null'altro.

Quando Caesar fece per aprir la bocca, riprese l'uso della parola: -E poi un infermiere mi ha detto che era stata Grace a chiamare, mezza morente. Ciò significa che non sarebbe cambiato nulla perché l'unica cosa che sarei stata in grado di fare l'aveva già fatta lei. Mi sento sopravvissuta e basta... mi sento in colpa anche se non avrei potuto cambiare niente... mi sento in colpa per mia madre, per Myricae, per Grace e Benedict e per Everett, perché almeno con lui avrei potuto fare qualcosa. Magari non per lui. Ma avremmo potuto dire ai ragazzi che stava morendo...-

-Ev l'ha scelto. E forse è meglio così: sono ancora bambini, avevano il diritto di non preoccuparsi di una cosa del genere- Caesar si chinò verso Sabe -Chi è Myricae?-

Lei non lo guardò nemmeno: -Era una ragazza-

-Capito- sorrise l'altro scompigliandole i capelli già arruffati.

-Non ti sopporto quando fai così- sbuffò Cenere avanzando comunque un timido sorriso.

-Lo so- rise Caesar -Ti voglio bene-

-Anch'io- lo disse come un dato di fatto.

L'avvocato si voltò stupito verso di lei.

-Che c'è Caes?- Cinder posò la tazza.

-Ci conosciamo da due anni ed è la prima volta che me lo dici- socchiuse gli occhi morbido lui.

Lei alzò una spalla per farla ricadere: -Sono per i gesti: la parola inganna, il gesto no-

-Grazie, Cenere- sorrise l'uomo pensando che fosse peculiare per essere una scrittrice in erba.

-Per cosa?- sollevò un sopracciglio lei.

-Per aver costretto Michael a darmi una possibilità...-

-Diabete mellito ad ore dodici- sentenziò divertita Ella.

-... e per essere te. Sei una gran bella persona, Cinder-

Lei abbassò lo sguardo per poi rialzarlo a sviare il discorso: -Okay, come procedono i preparativi per il matrimonio?-

Caesar sbuffò: -È per questo che sono qui: non so più che pesci prendere, Ella-

-Faremo qualcosa di pazzesco- sorrise rassicurante lei -Tu meriti la magia, Caes-

Cinder bussò alla porta della Davies che le aprì lanciandole una lunga occhiata azzurra e sentenziò: -Tè-

Ella allungò il contenitore davanti a sé: -Ho portato i biscotti-

-Sputi il rospo, signorina Cenere- fece l'anziana donna alzatasi evidentemente con la luna storta.

-L'ultima volta non mi sono comportata esattamente nel migliore dei modi- Sabe guardò la donna mettere a bollire l'acqua -Volevo assicurarle che non ce l'ho con lei: ha i suoi difetti, come ogni persona, ma è splendida... potrei persino azzardami a considerarla un'amica-

-Io lo faccio con lei- la vecchia si voltò verso a guardarla -Io la considero un'amica. Ma non so come fare per aiutarla a fare le scelte giuste-

Sabe la guardò negli occhi sussurrando: -Lo apprezzo, signora Davies, ma forse non devono essere le scelte giuste... forse devono essere le mie scelte-

L'anziana sbatté le palpebre un paio di volte: -Capisco-

-Però può aiutarmi a fare una cosa- continuò Sabe.

-Che cosa?- sospirò la vecchia spegnendo l'acqua sotto al bollitore.

Ella si allungò verso la credenza senz'alzarsi dalla sedia, recuperò la spessa busta verde oliva e si riavvolse su sé stessa per poggiarla sul tavolo, sapendo che gli occhi della donna si erano illuminati solo nel vederla mirare a quella.

-Ciao- Michele strinse una spalla a Caes -I ragazzi sono svegli?-

L'avvocato distolse lo sguardo dal monitor del suo computer per puntarlo su Michele: -No ma è domenica, hanno il diritto di dormire. Cenere è scesa dalla Davies con un'offerta di pace e non credo che uscirà per andare a messa; io stavo dando un'occhiata ai locali-

-Quello- Michele accennò alla proposta sullo schermo -Quello mi piace-

-Le ho chiesto di essere obbiettiva, non di confondermi- la voce morbida della ragazza contenne un sospiro d'esasperazione.

-È quel che sto facendo- protestò la vecchia donna.

-No. Lei mi sta dicendo che è pazzo di me- incrociò le braccia sul petto Ella -Mentre sembra soltanto pazzo-

-Anche lei la sembra, a volte- le fece notare la Davies.

-Non sarei qui a parlarne con lei, se non sperassi di trovare un po' di logica dietro ad un comportamento ambiguo e "bipolare"- Sabe si riprese la tazza di tè e miele.

-D'accordo- sospirò l'anziana -Consideriamo i punti a favore nello scritto che già di per sé è un punto a favore-

-Ha una bella scrittura, sì- mormorò sarcastica Ella.

-Collabori!- rise Margaret dandole un leggero schiaffetto sulla mano.

-Il murale non può essere considerato un punto a favore: non doveva entrare in quella stanza e non doveva provare a capire proprio niente di quel disegno- iniziò la ragazza, contenendo la stizza.

-Perché?- cercò di essere comprensiva la Davies sentendo che i normali ruoli si stavano ribaltando.

-Perché gli avrebbe dato la spiegazione sbagliata-

-Come mai ne è tanto sicura?- Margaret alzò un sopracciglio.

Ella chiuse gli occhi sospirando: -Perché la parte più importante di quel disegno non l'ha vista-

-E come fa ad esserne sicura?- insistette la donna.

Sabe inspirò nuovamente e l'anziana capì di non poter tirare a lungo la corda.

-Perché i mobili erano tutti al loro posto- rispose Ella dopo un paio di secondi -Prossimo punto-

-Vi siete già incontrati? Al matrimonio di Iris? Ma non comprendo le maschere...-

-Quando è arrivata la sera, ognuno se n'è messa una: ad Iris piaceva l'idea di un ballo in maschera e James ha acconsentito... Quindi la gente si è messa a saltare sotto le luci stroboscopiche e probabilmente ha anche perso l'accompagnatore-

-Lei è uscita, vero?- gli occhi azzurri della Davies scintillarono.

-Detesto essere prevedibile- sorrise a mezza bocca la ragazza -Sì, sono uscita in terrazzo. La musica si sentiva anche da lì. Ho preso lo scialle e ho approfittato del fatto che non piovesse. Royal è comparso in quel momento... ci siamo stuzzicati a suon di battute idiote e poi, non so come, mi ha chiesto il numero-

-Gliel'ha dato?- chiese Margaret avvicinandosi.

-Sì- fece in uno sbuffò Ella, sistemandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio -Non l'ha mai usato. Evidentemente non ha realmente trovato la nostra conversazione sufficientemente piacevole-

-Non mi quadra il gatto- la vecchia posò la tazza sul tavolo e allungò la mano sul contenitore di Sabe.

-Neanche a me. L'unico gatto che ha visto è quello che hanno preso Michael e Caesar a casa loro, ma non ho paura di lui. Non ho paura dei gatti- alzò le spalle Ella.

-Avete guardato uno di quei cartoni strani insieme? Questi sono meravigliosi, signorina Cenere- l'anziana donna alzò un biscotto ad omaggiare la cuoca.

-No- Cinder scosse la testa dopo aver risposto con un sorriso al complimento -Credo che l'abbia visto durante la serata con i ragazzi... e non ho la minima idea di quando possa aver parlato con Alice: ho sempre cercato di non lasciarlo troppo con i bambini...-

-Aveva paura che gli potesse far qualcosa?- domandò senz'accusarla, l'anziana donna.

-Anche- confessò Ella -Ma non solo...-

-Allora perché? E, soprattutto, perché sarebbe un così grosso problema se quel ragazzo provasse qualcosa per lei, signorina Cenere?- il cielo limpido della Davies cercò di penetrare attraverso gli strati di nuvole della sua complicata anima.

-Ciao, Cinder!- Michele l'accolse a braccia aperte -Abbiamo bisogno di te per i fiori-

Lei sorrise divertita dall'amico e felice della domanda: finalmente qualcosa che poteva fare.

-Proposte?- domandò Cenere accomodandosi al tavolo ingombro di carte.

-Qui c'è scritto che, per gli uomini, i fiori da regalare sono i tulipani, gli anthurium e le sterlizie- fece Emily leggendo dal cellulare.

-Gli ultimi due non so neanche cosa siano- mormorò Caesar sul punto di prendere a testate il tavolo.

-Quelli sono da regalare, però; ai matrimoni di solito si usano le rose- tentò Michael -Ma a Caes non piacciono-

-E che fiori vi piacciono?- chiese Cecily riemergendo in cucina con l'immancabile blocco in mano.

-Non mi piacciono i fiori- chiuse scontroso l'avvocato.

-Non ci ho mai pensato- alzò le spalle il suo ragazzo.

-E li volete perché "fanno matrimonio"?- alzò un sopracciglio Dorian, sembrando la controparte maschile di Cenere, per un momento.

-Sì-

-Come vi vestirete?- sospirò Ella prendendo in mano la situazione -Intendo con che colori-

-Bianco e nero, come i pinguini- Caes lo disse come se fosse più che ovvio.

-Neanche un accenno di colore? Tipo papillon giallo e scarpe arancioni?- sorrise Cecily, battendo un pennarello sul blocco da disegno.

Solo Ella dovette comprendere l'allusione perché le sorrise ammiccante nel diniego stranito dei due uomini.

-D'accordo- Cinder si massaggiò le tempie -Per il momento, che si sposino nel contesto, mi vengono in mente solo gerbere o tulipani bianchi e neri ... A che puntate?-

Caesar s'illuminò: -Tulipani-

Michele alzò le braccia arrendendosi: -Vada per i tulipani dal momento che sei stata così brava con Iris, ti andrebbe di aiutare anche noi nell'organizzazione?-

La sua amica alzò gli occhi al cielo: -Dovrei iniziare a farmi pagare-

-Per la magia?- celiò Caes.

Ella rise: -Già, per la magia-

⏯️ Capitolo intenso anche questo: Darrel e Rose faranno pace? Cinder cos'avrà voluto dire? Myricae chi è?

⏯️ L'era glaciale citata da Caes durante l'ora del tè è riferita allo spazio temporale (naturalmente esagerato) in cui l'acqua raggiungerebbe il punto d'ebollizione, sulla stufa...

⏯️ Ore 12 alias di fronte. Caes è davanti ad Ella quando si parlano...

⏯️ Anthurium (misti ⬇️)

Secondo una leggenda questa è la pianta di Cupido; lo spadice (il pistillo che hanno anche le calle) dovrebbe rappresentare la freccia del dio dell'amore... Stiamo parlando di Caes, comunque. Mi sembra azzeccato...

⏯️ Sterlizia (comune ⬇️ (esiste bianca))

Volgarmente chiamata "Uccello del Paradiso".

⏯️ Per quanto riguarda la battuta di Cecily (Ella continua con la stupidità del gioco di parole), sono convinta che vi basti guardare sotto per capire il rimando...

⬆️ Papillon e scarpe ⬇️

Sapete che ne esistono circa diciotto razze diverse? E che gli Imperatori si dichiarano con una pietra alla "pinguina"?

E, con tutto 'sto parlare di pinguini, non posso esimermi dal consigliarvi quelli di Mister Popper: Jim Carrey e Angela Lansbury nella stessa stanza bisogna vederli prima di morire e la commedia si fa guardare...



















⏯️ Mi spiace per il ritardo, bestioline...
Ieri è stata una giornata... particolare, una di quelle da non ripetere, e non me la sono proprio sentita di editare.

Vi abbraccio, so che non è molto ma di più non posso fare. So che siete in pochi per il momento ma, davvero, siete importanti. 💙

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