1. Di freddi zaffiri e sussurri adirati
"Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary, and thyme
Remeber me to one who lives there
She once was true love of mine..."
Tutto bene. Mani strette l'una nell'altra sul tavolo.
Tutto bene. Andava tutto bene...
-Tutto bene?- Michael posò le mani sulle spalle della sua migliore amica e iniziò a massaggiarle.
Lei sospirò, smettendo di canticchiare nella sua testa solo per contare mentalmente i fratelli intorno al tavolo: ce n'erano quattro; doveva subire quella tortura ancora due volte.
-Tieni il tuo ragazzo lontano da me per un po', d'accordo?- soffiò nervosa.
Le mani dell'amico si fermarono: -Sai che l'ho scoperto solo stamattina, vero?-
-Tecnicamente è stato stamattina che Caesar si è presentato sotto casa mia con i suoi... clienti. Erano le tre e quarantasei- mormorò lei tamburellando con le dita sul ripiano di legno della cucina.
Si morse la lingua dandosi della stupida: Michele ci teneva a lei e si sentiva in colpa. Mai avrebbe dovuto farglielo pesare. Non a lui.
-'Giorno- Cade entrò in cucina solo per tuffare la testa dentro il frigorifero e prendere il latte.
Il ragazzino si voltò verso di loro. Aggrottò le sopracciglia fermando lo sguardo sulle due figure sconosciute tra Michael e Caesar.
-Chi sono loro?-
-Amici- fece Caesar -Staranno qui per un po'-
-Cinder!- quasi urlò Cade.
-Non piace neanche a me- fece fredda lei guardando male i nuovi coinquilini -Ma Caesar ha bisogno di questo favore. E noi siamo una famiglia, Cade-
-Non possono stare di sotto?- fece Cecily guardando contrariata i due.
Cinder scosse la testa: -Tutti gli appartamenti sono al completo e non abbiamo neanche inquilini molesti di cui sbarazzarci con qualcuna delle vostre bravate. Sono tutte persone meravigliose-
-Tranne la signora Davies- sussurrò Alice, la piccola di casa Shaw, voltandosi poi verso la sorella -Ci sgrida sempre. Potremmo mandare via lei, Ella-
-Assolutamente no: non ha dove andare e nemmeno un amico, paga l'affitto e tiene tutto in ordine-
-Non ha dove andare perché non ha amici e tu sei l'unica che adora- fece Caesar cinico.
Michael ed Ella si voltarono verso di lui, gli occhi di fiamme verdi e vetro blu.
-Tu oggi non devi commentare nulla: stiamo facendo un favore a te, Caesar Augustus Lewis, chiaro?- sferzò Cinder, lo sguardo di freddo zaffiro fisso sull'uomo.
Lui annuì, conoscendo le ripercussioni della scelta inversa.
-Quanto staranno?- tornò all'attacco Cade.
Ella strinse le mani sussurrando colpevole: -Un mese-
-Cosa?! Sabe!-
-Lo so!- gemette lei maledicendosi letteralmente in tutte le lingue che conosceva.
Michael vide il più grande dei clienti del suo ragazzo stringere i pugni.
Al suono di qualcosa che andava in frantumi, tutti si voltarono verso la nuova arrivata che boccheggiò: -Ely Johnson? Quell'Ely Johnson? L'attore?-
Il più giovane dei due ospiti sorrise alla ragazzina e i suoi occhi azzurri lampeggiarono in contrasto con i capelli neri: -Finalmente un'accoglienza normale, in questa casa!-
≠
Mentre la famiglia si radunava intorno alla nuova stella caduta per caso in cucina, l'altro ospite si rivolse a Ella tendendo la mano: -Royal. Royal Johnson. Fratello di quel pavone-
La ragazza si morse la lingua per non sorridere: -Isabella Cenere. Ma qua mi chiamano in tutti i modi-
Afferrò la mano del giovane uomo per provare a lasciarla subito, ma lui la trattenne, puntando in quegli occhi blu scuro le sue iridi troppo chiare.
-Credo che si possa riprovare a partire con il piede giusto. Siamo tutti costretti in questa situazione, dopotutto- sussurrò.
Cinder assottigliò gli occhi con un sorrisino storto, irriverente: -Adattatevi alle regole di questa casa e io non userò nessun utensile da cucina su di voi-
Royal sorrise, divertito dal caratterino della ragazza: -Ottimo. Fammi avere l'elenco-
"Quello sguardo" pensò tra sé "l'ho già visto da qualche parte"
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Isabella alzò gli occhi dal libro sbuffando stancamente, quando la figura molesta di Ely s'inserì nel suo spazio vitale del raggio di un metro: -Che vuoi, Johnson?-
-Un letto da non dividere con mio fratello-
-Ho solo un matrimoniale a disposizione, Johnson. Il patto prevede che vi accontentiate, Non rompere le scatole, d'accordo?-
-Si può sapere perché sei così acida?-
Ella alzò un sopracciglio: -Prova a ritornare un attimo indietro nel tempo, Johnson. Magari ti viene in mente-
-So che ci conosciamo, Isabella. Ed è per questo che non capisco perché mi tratti così. Andavamo piuttosto d'accordo, no?- chiese chinandosi su di lei.
Lei s'alzò dalla sedia, chiudendo il libro: -Noi andavamo d'accordo, esatto. Poi hai deciso di diventare un idiota. Credo che risalga a poco prima della mia decisione di troncare definitivamente i rapporti con il verme che sei. Buonanotte-
Ely si sedette, il suono dei passi arrabbiati della ragazza nelle orecchie insieme all'eco della sua voce. Avrebbe quasi preferito le urla, l'attore: quelle sapeva gestirle.
Al sussurro sarcastico e arrabbiato della ragazza, invece, non era affatto preparato...
≠
Ella chiuse il rubinetto e s'asciugò le mani nella salvietta alzando lo sguardo sullo specchio.
Freddi zaffiri, occhi di pietra, senza emozioni, la scrutarono.
"Ce la fai. Ce la fai Cenere" una voce conosciuta a sussurrarglielo, una voce non sua.
Rimise a posto l'asciugamano e si diresse verso la cucina: lei aveva affrontato cose ben peggiori di una rimpatriata non voluta, anche se quasi nessuno lo sapeva.
"Un sorriso" rammentò sforzandosi d'indossarne uno.
Un sorriso a nascondere tutto...
"I know it hurts
It's hard to breathe sometimes
These nights are long
You've lost the will to fight
Is anybody out there?
Can you lead me to the light?
Is anybody out there?
Tell me it'll all be alright
You are not alone
I've been here the whole time singing you a song
I will carry you
I will carry you..." canticchiò dentro di sé percorrendo il corridoio.
Aprì la porta: "...I know you can't remember how to shine
Your heart's a bird without the wings to fly
Is anybody out there?
Can you take this weight of mine?
Is anybody out there?
Can you lead me to the light?
You are not alone
I've been here the whole time singing you a song
I will carry you
I will carry you..."
Una mezza giravolta nella cucina deserta, luogo bandito agli ospiti e dunque sicuro, il sorriso più disteso sulle labbra e gli occhi chiusi: "...You are not alone
I've been here the whole time
You are not alone
I've been here the whole time singing you a song
I will carry you
I will carry you
Is anybody out there?
I will carry you
I will carry you
Is anybody out there?
I know it hurts
It's hard to breathe sometimes"
⏯️ Come promesso, qua sotto c'è il primo albero genealogico (quelli in arancione non v'interessano per il momento)...
⏯️ P.S: c'è uno spoiler enorme qua sopra...
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