26. La prima
(IMPORTANTE ~ per miei motivi personali ho deciso di non descrivere dettagliatamente il weekend di SPA, spero possiate capire. Credo nessuna parola potrebbe mai essere adeguata e tantomeno troverei giusto parlare di un evento così reale e doloroso in una storia di puro intrattenimento. Mi limiterò a citare ciò che ritengo necessario per la trama, nulla di più❤)
Quella malinconia costante nei momenti felici c'è ancora.
Sono ferma in un angolo, guardo Charles scendere dalla macchina e sorrido. Io, che della vita non so proprio niente, oggi ho imparato che nessuna gioia può placare la tristezza che qualcuno si porta dentro, e la cosa più importante è che noi, dal nostro punto di vista, non abbiamo idea di cosa provi una persona realmente. Lo vedo festeggiare, a modo suo, pacato e dolce come dev'essere in un giorno come oggi, il sole splende su SPA e il mio, forse non più tanto, principino ha finalmente vinto la sua prima gara. Gli ho promesso che ci sarei stata e così è, magari in un angolo, dove nemmeno può vedermi, a rallegrarmi da sola per lui asciugando una lacrima, ma ci sono. Glielo devo.
Respiro forte prima di prendere coraggio e bussare alla sua porta, questa volta per davvero non come le prime 5 in cui ho ritirato la mano all'ultimo istante "Martina, che ci fai qui?" Mi domanda il ragazzo evidentemente confuso, come se non bastasse questa giornata già difficile per lui "Volevo congratularmi, te lo meriti" gli sorrido dolcemente mentre mi fa entrare in stanza. Faccio un paio di passi e già mi sembra di essere nuovamente incatenata a tutto quello, al suo profumo, il letto disfatto, il computer acceso sul comodino, le scarpe buttate a casaccio e la valigia semi disfatta "Allora, come stai?" Mi volto verso di lui che ora sorride porgendomi il trofeo "Così" risponde semplicemente passandomi il premio tanto ambito "Non doveva andare così" la voce mi si spezza e lui, accorgendosene, mi abbraccia immediatamente "Non piangere Tini, è tutto ok, sono felice sia finita così, è giusto sia per lui che per me" Vorrei ribattere ma non posso, non riesco. Vorrei dirgli che la mia affermazione non era riferita alla gara, che sto piangendo per quello che è finito tra noi o, peggio, non è finito. Vorrei restare tra le sue braccia per sempre, riempirmi del suo profumo, conservarlo per quando ne avrò bisogno.
"Charles ti ricordi la proposta che mi hai fatto?" "Certo" mi invita a sedermi sul letto al suo fianco e io lo seguo "Grazie di non essertene andato" "Martina come potrei andarmene? Ti amo e continuerò a farlo, nonostante tutti i tuoi no" ora ha un sorriso vero e sincero sul viso, un sorriso da perderci la testa e io, innamorata come sono, ci casco di nuovo. "Charles io non so cosa dirti, davvero. Si perché quando una ragazza come me dona il suo cuore a un ragazzo come te, poi non riesce più a riprenderselo. Perché quando una ragazza come me ama uno come te per una volta, non torna più indietro. Perché tu non sei mai stato uno di tanti, non sei mai stato il ragazzo normale, l'ex comune. Perché quando una ragazza come me ama, lo fa per sempre" Gli prendo le mani tremante e con gli occhi lucidi, sono sicura sia dovuto all'emozione di questi giorni, alla tensione e alla malinconia, ma non mi sono mai sentita così vicina al baratro e so che non avrò altre occasioni per salvarmi. Devo farlo, ora, da sola. Non posso aspettare qualcuno, non posso fingere, non più "Perché sono una semplice ragazza innamorata, che di cazzate ne ha fatte tante, che prende decisioni avventate e si pente costantemente di tutto. Io sono così e non posso prometterti che starò con te per sempre o che da oggi sarà sempre tutto perfetto, ma posso garantirti che nonostante tutto il mio cuore ha sempre e solo battuto per te, principino" Si avvicina a me e mi bacia con desiderio, mi bacia e mi coccola dolcemente "Grazie" sussurra al mio orecchio facendomi venire i brividi. Lui ringrazia me dopo avermi salvata, è assurdo. Mi giro sul fianco e lo guardo negli occhi, che belli che sono, le lacrime di oggi li hanno resi più chiari, come l'oceano e lui, lui è ancora meglio, è spaziale, non l'ho mai visto così bello o forse non l'ho mai guardato in questo modo. Io, invece, mi sento uno straccio, in colpa e sbagliata, ma leggera come non mai perché non mi interessa ciò che il mondo dice o fa, continuerà a girare anche se prendo una scelta per alcuni sbagliata. Domani sorgerà un'altra alba e ci sarà un altro tramonto anche se spezzerò il cuore a qualcuno, anche se sarò io quella imperfetta, ma non mi interessa più. Tutta questa storia mi ha insegnato che l'unica vita che posso influenzare è la mia e che non devo per forza struggermi per i problemi altrui, sembro menefreghista? Lo sono. Mi dispiace, anzi forse no, sono felice ora, in questo momento, in questo letto con questo ragazzo. Al resto ci penserò un altro giorno, magari con un gran sorriso in volto e, sicuramente, con la testa alta, come dovrebbe essere sempre.
Milano, 3 settembre 2019
"Questo è tutto" dico mettendomi le mani in tasca dopo aver caricato in macchina l'ultima valigia piena delle, poche, cose che avevo lasciato a casa di Stefano. Inutile dire che la sua reazione non è stata delle migliori ma penso di essermi abituata ormai, è brutto da dire ma dopo aver lasciato Charles penso niente possa fare più male. A proposito del monegasco, è elettrizzato da questo weekend di gara, come tutti del resto. La città è in fermento e lui si sente più a casa che mai, nella mia Milano "Ciao Martina, stammi bene" mi saluta freddamente il ragazzo davanti a me prima di tornare in quella che per qualche giorno è stata casa nostra.
"Abbiamo finito con i traslochi?" Domanda ironicamente mia mamma aiutandomi a portare in casa le cose "Giuro che d'ora in avanti qualsiasi cosa accada starò qua con te" le rispondo ridendo prima di sentire la voce di Charles lamentarsi dall'interno della casa "Ah si? Quindi non posso sperare tu venga un po' a Monaco con me?" "Assolutamente no, mia figlia resta qua ora, me lo merito" scoppiamo a ridere in gruppo, è così bello essere nuovamente noi 3, è familiare. Questa settimana sarà particolarmente impegnativa per tutti, per lui visto il Gran Premio di Monza, per me che devo sistemare sia casa che qualche pensiero ancora distratto e per mia mamma che, da santa donna qual'è, deve riorganizzare tutta la sua vita in base ai drammi di sua figlia. Per fortuna in questo periodo difficile, però, a darmi una mano c'è Maya, che a dirla tutta non se n'è mai andata e vi assicuro che è stata la mia salvezza, già perché quando sei in crisi, piangi, non mangi e non sai cosa fare della tua vita, l'unica cosa che ti può tenere a galla sono le amicizie vere, un barattolo di gelato al tiramisù e una serie di film inimmaginabile.
"Allora pensi di dirmi cosa succederà d'ora in avanti nella tua vita? Devo prepararmi psicologicamente" "Sei sempre la solita Maya! Comunque non lo so è sempre tutto un casino che ormai non provo nemmeno più a decifrarlo" rispondo ridendo mentre lei alza gli occhi al cielo "Ma potrai mai avere una relazione stabile?" "Sono Martina Azzoli, ti basta come risposta?" Scoppiamo a ridere insieme, lei così tanto da arrivare alle lacrime e contagiare ancora di più me. La scena è a dir poco meravigliosa e serena, sono in uno dei momenti più rilassanti dell'ultimo periodo e non potrei chiedere di meglio eppure ormai dovrei acer imparato che nella mia cita le cose non possono proprio andare bene
Telefonata in arrivo: papà
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