PARCO PATAGONIA
Terzo giorno in Patagonia, annullato il trekking al Monte San Lorenzo. Diluvia. Nathaniel sceglie un'altra meta, il Parco Patagonia.
Sono 72 km in lunghezza. Il paesaggio molto vario è abitato da una quantità impressionante di guanachi.
Dobbiamo stare attenti perchè sbucano improvvisamente sulla strada, attraversandola.
Nonostante il cielo grigio ho visto laghi e corsi d'acqua con colori quasi fluorescenti.
Com'è possibile?, chiedo a Nathaniel.
Sono i sedimenti, mi risponde.
Mamma brava, hai imparato a ritoccare le foto! Mi dice Carlotta. No, veramente non ho ritoccato nulla, le rispondo.
Il colore prevalente della vegetazione nel parco è il giallo con molte delle sue sfumature. Al ritorno abbiamo attraversato il Rio Baker caricando l'auto su una specie di zattera a motore e scelto altre strade che passavano attraverso paesaggi selvaggi.
Quanti conigli selvatici abbiamo visto! In un tratto sbucavano da tutte le parti attraversandoci la strada.
Di nuovo 160 km di auto. Non ho rimpianto il trekking.
Alterniamo discorsi anche profondi - sempre in quattro lingue - a risate e silenzi. Nessun imbarazzo durante i silenzi, parla la natura. È molto attento. Ci fermiamo spesso per permettermi di fotografare.
Questo è l'ultimo giorno a Terra Luna.
Ceno presto e vado a salutare e ringraziare coloro che in questi giorni hanno cucinato per me le zuppe più buone della mia vita e mi hanno caricato la stufa facendomi trovare la camera calda e accogliente la sera al mio rientro.
Vado in camera presto. Cammino lentamente, al buio, nel bosco, non ho più paura. Me la godo ancora per una notte la camera. Scrivo di oggi e come sottofondo ho il rumore delle onde del lago e il crepitio della legna nella stufa. Scaldarsi con la legna, prenderla nella legnaia appena fuori dalla stanza e caricare la stufa per la notte: gioia pura.
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