GEYSER DEL TATIO
Partiamo alle 5 per arrivare all'alba ai geyser. Mastichiamo delle foglie di coca per sopportare meglio l'altitudine. Ci danno anche delle caramelle da succhiare alla coca. Chissà se patirò? Beh fino a 3400 m l'estate scorsa ci sono arrivata e stavo bene. Non dormire mi raccomando durante il trasferimento, sarebbe un peccato. Guarda il cielo! Mi dice un'amica. Aveva ragione. Impossibile dormire, l'emozione di fronte a quel cielo stellato è più efficace di una flebo di caffeina pura.
Arriviamo ai geyser, si trovano a 4300 m. Mi stacco dal gruppo. Ho bisogno di silenzio, di camminare sola e guardare. Guardare la terra che sbuffa ed erutta. Fotografo. Le parole non servono. Parlano le immagini.
Il fenomeno si verifica perché questo luogo è circondato da vulcani. La vicinanza ai vulcani fa sì che il magma terrestre sia molto più vicino alla superficie. Tra la crosta terrestre e il magma, che si trova a circa 40/50 km di profondità, c'è uno strato di rocce semi permeabili, alimentate da falde acquifere. Il magma sottostante riscalda quest'acqua che va in pressione e sfoga in superficie. Geotermia, in una parola, per indicare il calore della terra. Il vettore, cioè il mezzo di trasporto del calore della terra, in questo caso è l'acqua. Il geyser non è altro che un vulcano che invece di funzionare con la lava funziona con l'acqua. L'altezza media è di circa 80 cm, tuttavia ci sono geyser il cui spruzzo d"acqua può arrivare fino a 5 m.
Non tutti i giorni sono uguali. Ci sono giorni in cui sbuffano pochissimo altri in cui sbuffano impetuosamente. Sono fortunata, oggi sbuffano allegramente!
Il ritorno in quanto a meraviglia non è da meno.
Distese immense; tantissimi animali: lama, guanachi, ermellini, uccelli di varie specie; verdi teneri, verdi brillanti, verdi impossibili eppur reali. E poi il Licancabur, un vulcano alto 5.950 m tra il Cile e la Bolivia, che è sempre con noi.
Ci fermiamo varie volte per godere del paesaggio e fotografare.
Io vorrei fermarmi più spesso. Arrivo sempre ultima sul pulmino per godermi il più possibile.
C'è una specie di uccelli dove il maschio e la femmina vivono sempre in coppia, uno non può vivere senza l'altro. Se muore uno, l'altro lo segue.
Concludiamo la giornata con una cena nel deserto. Parrillada.
Avevamo 6 telescopi a disposizione con la narrazione di un astronomo. Molto interessante il rapporto tra l'uomo andino e il suo pezzo di cielo.
Arriva alla fine della cena uno sciamano che fa un rito propiziatorio.
Le immagini della giornata scorrono nella mente prima di dormire.
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