Ventitré.

Speciale #3

Mi stavo disperando.

«Dove sono?»

Maledizione, volevo piangere, ma avrei dimostrato di essere debole. Pensando a quanto stupida e debole io fossi, mi scontrai con qualcuno. Questa volta caddi.

— Accidenti, guarda dove vai. — disse con rabbia.

— Ehh?

«Quella voce!»

— Io...i...io l...lo faccio.

— Ti sei persa?

— Sì, mi puoi aiutare?

Mi sollevò il viso, facendomi immediatamente arrossire. Indossava gli occhiali.

— Certo.

Nessuno disse niente durante il cammino, mi aveva aiutato solo là fuori dove mi trovavo.

— Sei molto timida. — il mio cuore quasi uscì fuori.

— Ehm...sono qualcuno di poche parole.

— Già l'ho notato. Sei la ragazza con cui mi sono scontrato la volta scorsa? — annuì dubbiosa. — Non mi riconosci un po'?

— All'inizio non ti ho riconosciuto, ma dopo che ti ho visto meglio mi sono ricordata chi sei. — mentì, lo sapevo che era lui.

— Nemmeno una parola sul fatto che uso gli occhiali.

Ora mi sentivo intimidita, credetti che mio fratello avesse ragione...

— Hai paura di me?

— Credo che già tu mi possa...mi possa lasciare qui, grazie.

Me ne andai senza salutare.

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