5
Fa freddo, fa sempre freddo qui ultimamente poiché l'inverno si sta avvicinando, eppure nel mio cuore è sempre primavera.
Jimin voleva uscire dalla camera d'ospedale ma non ha più le forze per rimanere in piedi da solo per cui l'abbiamo fatto sedere su una sedia a rotelle ed ora siamo seduti su una panchina nel giardino.
Si sente l'odore dei fiori invernali che coltivano nelle aiuole qui intorno. Mi sono sempre chiesto come facciano a sopravvivere al maltempo ma evidentemente devono curarli molto. Sposto lo sguardo su Jimin ma arrossisco leggermente quando lo trovo già a guardarmi dolcemente. Solitamente sono io quello a farlo arrossire, non è giusto!
Rimango a guardarlo silenziosamente perché lo conosco come le mie tasche e so che sta per dirmi qualcosa. «Ti ho mai detto che sei il mio rifugio? Il mio posto preferito. Con tutta questa tecnologia ammetto di essere anche io una vittima di internet, ma ho trovato la mia dolce fuga quando sono solo con te».
Distrattamente afferro il labbro inferiore tra i denti e sorrido. Jimin ha sempre avuto questo vizio di parlare spesso e volentieri attraverso frasi di canzoni che con il tempo ho imparato a conoscere anche io. Cerco di fare mente locale scavando tra tutte le canzoni che condividiamo insieme per poi trovare l'illuminazione. «Disconnected».
Il mio uomo annuisce sorridente, fa scoccare la lingua contro il palato e parla. «Dei Five Seconds of Summer».
Una risatina scappa dalle mie labbra quando un ricordo mi attraversa la mente. «Era la band preferita di tuo cugino. Ne andava matto».
«È ancora la sua band preferita, non dobbiamo azzardarci a parlare al passato o è capace di strozzarci» ridacchia Jimin scuotendo la testa in modo divertito. Non posso che dargli ragione.
«Ricordo ancora quando li ho "conosciuti" per la prima volta», poi un'idea mi balena in testa. «Se sono stato abbastanza intelligente in passato, dovrei aver trasferito i miei video anche sul tablet. Ti va di rivedere quel video?».
Al biondino sembrano illuminarsi gli occhi alla mia proposta ed annuisce immediatamente. «Quando Taehyung si è esibito per noi?». Scoppiamo a ridere solo al ricordo di quel giorno. Prendo il tablet e rovisto nelle cartelle personali. Esulto ad alta voce quando trovo quella dedicata a Jimin e, senza neanche farlo a posta, il video di cui parliamo è il secondo che avrei comunque visto da solo questa stessa sera. Avevo promesso a me stesso che quando avrei ricominciato a vedere i video di quella cartella li avrei finiti tutti e così sarà. Fino all'ultimo.
Jimin scivola verso di me stando attento a non colpire la sedia a rotelle davanti a lui ed io faccio partire il video che pochi secondi dopo si anima sullo schermo.
L'inquadratura non è stabile, trema leggermente ed in sottofondo si sentono le risate mie, di Jimin e di Jungkook. Il video è datato 20 Aprile 2011, erano passate poche settimane dal primo incontro con i due ragazzi ma ricordo che già mi sentivo parte di un piccolo gruppo. I miei atteggiamenti non erano ancora spontanei ma non rimanevo zitto sempre ed era già un buon passo.
La videocamera pare fermarsi e l'inquadratura non è più sfocata come prima. In primo piano appare Taehyung con indosso un pigiama alquanto imbarazzante che ritrae tutti gli Avengers. Nella mano sinistra stringe un mestolo da cucina come un microfono improvvisato. È in piedi davanti alla TV dove si intravedono le parole di una canzone. I nostri sghignazzi si affievoliscono ma sono sempre presenti.
«Kookie, adesso ti fa una serenata» si sente sussurrare da Jimin, poi il rumore di un sonoro schiaffo. Quando meno ce l'aspettiamo il cugino del mio amico inizia a cantare a squarciagola il testo di una canzone a me sconosciuta. Sorprendentemente è molto intonato ma la sua espressione è così concentrata e convinta che fa scoppiare a ridere i noi del passato ed i noi del presente coprendo qualche verso della canzone.
«You're just a little bit out of my limit. It's been two years now you haven't even seen the best of me. And in my mind now I've been over this a thousand times. But it's almost over, let's start over» Taehyung muove a ritmo la testa ed inizia ad improvvisare delle mosse di danza ma è chiaro sin dall'inizio che è un pessimo ballerino, è scoordinato.
Per le seguenti due strofe Taehyung si scatena come una vera rockstar rischiando varie volte in pochi secondi di cadere col sedere a terra. Quando giunge nuovamente il ritornello il cugino di Jimin si volta verso Jungkook guardandolo dritto negli occhi.
Il "piccolo" Yoongi sposta la telecamera in modo da inquadrare bene solo loro due. Jungkook sembra star trattenendo il fiato e proprio per questo, misto all'imbarazzo, è rosso fino alla punta delle orecchie. Il più grande gli accarezza dolcemente la guancia ardente e con un po' di immaginazione si può distintamente vedere l'anima del sedicenne abbandonare il suo corpo.
La scena fa trattenere a me e Jimin delle fragorose risate che, se non ricordo male, si sarebbero liberate alla fine del video. «Tae-» tenta di dire il minore con gli occhi grandi e le gambe tremolanti. Letteralmente.
Il castano scuote la testa con un sorrisetto prima di sedersi accanto a lui, circondargli le spalle con il braccio e cantare a squarciagola al suo fianco. Sta seriamente attentando alla vita del mio amico.
Proprio quando Taehyung si scatena più che mai, gettandosi a terra facendo finta di star suonando lui stesso l'assolo di chitarra elettrica, il video si interrompe bruscamente come il primo per lo stesso esatto motivo: Jimin, il quasi assassino di videocamere.
«Sei sempre stato così da ragazzino,» dico drasticamente riponendo il tablet nella mia tracolla. Mi volto verso il mio ragazzo e lo ritrovo con un'espressione indignata sul volto pallido. In ogni caso rimane sempre sorprendentemente bello.
Lui assume una posizione più dritta gonfiando il petto. «Sono sempre stato sbadato con te nei paraggi». Lo fisso con un sopracciglio inarcato e sbuffa una risata. «Okay ammetto che per un paio d'anni sono stato incline alla distruzione della tua amata videocamera indipendentemente dal mio stato d'animo ma sai che non era mia intenzione».
Dondolo la testa in cenno di assenso assumendo a mia volta un'espressione divertita. «Lo so, lo so. Rimarrà comunque un mistero per me quest'attrazione verso la mia telecamera», ridiamo entrambi dondolando sul posto. «Ricordi quel giorno?» domando poco dopo prendendogli la mano perennemente fredda anche in estate, in contrasto con il suo carattere eternamente caldo.
Jimin annuisce con un gran sorriso. «Distintamente. È stata la prima volta che hai conosciuto Steve, vero?».
Era la prima volta in cui conobbi Steve, era vero. Fu anche la prima volta che ebbi il mio primissimo pigiama party. Un genitore qualunque avrebbe avuto dubbi nel mandare il proprio figlio a dormire a casa di un quasi sconosciuto. Be' i miei genitori non erano mai stati...normali, in modo carino, e proprio per questo non ci avevano pensato due volte a darmi il permesso. Ma a dir la verità Jimin lo conoscevano anche se io non lo sapevo: mi avrebbero confessato poco più avanti che conoscevano molto bene la sua famiglia dal momento che erano vecchi amici persi di vista col tempo.
Per l'esattezza non era un pigiama party a casa Park bensì a casa Kim. Dunque la mia agitazione non era cambiata affatto rispetto alla prima volta perché era una casa nuova con proprietari nuovi.
Taehyung abitava fuori città per cui ci misi molto a raggiungere la sua abitazione e pensai che in realtà abitare in mezzo al nulla doveva portargli molta ansia soprattutto durante la notte. Ad accogliermi fortunatamente fu Taehyung stesso, spiegandomi che i suoi genitori sarebbero tornati la sera tardi. Ricordo che pensai che i signori Kim dovevano essere quel tipo di genitori quasi invisibili quando c'erano amici del figlio in casa, come spesso leggevo in qualche libro adolescenziale dove prontamente i genitori sparivano ogni qualvolta ci fossero ragazzi in casa. Un po' un cliché. Lo trovai strano ma non perché fosse un comportamento scorretto, piuttosto perché sapevo che i miei genitori non mi avrebbero mai lasciato casa libera con altre persone dentro se non per il tempo necessario di fare spesa e tornare. Non perché non si fidassero, piuttosto perché non si sarebbero mai lasciati scappare l'occasione di conoscere dei miei nuovi amici.
Non ci volle molto prima che Jimin si accorgesse della mia presenza venendo a salutarmi a modo suo con un abbraccio. «Benvenuto in casa Kim! Pronto a passare la notte più bella della tua vita?» domandò lui prendendo lo zaino dalla mia mano per metterlo da qualche parte mentre Taehyung si appropriava del contenitore di biscotti fatti da mia mamma. A detta sua erano buonissimi e creavano dipendenza e non potevo dargli torto.
«Idiota, così sembra che abbia pagato delle prostitute per divertirsi,» lo apostrofò Jungkook salutandomi con un caloroso sorriso che ricambiai. Cercai di mascherare l'imbarazzo con un'espressione apatica ma l'essere abulico non era mai stato il mio forte.
«Lo sai che Jimin è stupido Kookie, cosa ci vuoi fare,» rispose Taehyung a bocca piena prima di gemere sonoramente, gesto che fece trasalire Jungkook il quale arrossì subito a causa, sicuramente, degli scenari che si erano fatti vivi nella sua mente. «Yoo, i biscotti di tua madre sono sempre più buoni. Amo quella donna».
Risi sonoramente ringraziandolo tra una risata e l'altra. Mi diressi verso Jungkook per sedersi accanto a lui sul divano ma Taehyung, allarmato, mi fermò prima che potessi posare le natiche sul sofà. «Fermo! Qui c'è Steve,» esclamò indicando il posto vuoto tra lui e il più piccolo.
Corrugai la fronte e stetti per protestare gentilmente per fargli notare che non c'era nessuno ma mi fermai. E se fosse stato uno di quei ragazzi con qualche trauma che aveva le allucinazioni riguardanti qualche persona? Sapevo che non era impossibile dal momento che avevo da poco finito di leggere un libro dove il fratello della protagonista aveva allucinazioni sulla sua ex ragazza morta ma che tutti scambiavano per una proiezione infantile di un'amica immaginaria.
Poi con mia grandissima sorpresa Taehyung infilò le mani sotto al cuscino rosa e sollevò qualcosa. Il mio sguardo si illuminò immediatamente quando vidi che tra le mani chiuse a coppa aveva un piccolo riccio che annusava freneticamente le mani del ragazzo.
«Yoo, ti presentiamo Kim Steve: la mascotte del gruppo,» sorrise Jimin aprendo le braccia teatralmente. Lo guardai intenerito avvicinando di poco il viso al piccolo riccio africano dalle dimensioni minuscole, doveva essere ancora piccolo. Lui si appallottolò immediatamente vedendo il mio viso e Taehyung si lamentò un po' per il dolore provocato dagli aculei.
«È adorabile. Non ne avevo mai visto uno dal vivo,» commentai guardando come Taehyung delicatamente lo andava a rimettere nella sua teca dove andò subito a correre sulla ruota.
«L'ho adottato solo quale mese fa. È diventato come mio figlio. Condiviso con Jungkook ovviamente,» il castano scoccò un occhiolino al corvino il quale lo guardò con gli occhi spalancati sprofondando sul divano. «Di cosa ti imbarazzi! È la verità! Passi tanto tempo con lui quanto ne passo io e mi aiuti a fare la spesa per le cose che gli servono. Siamo dei genitori a tutti gli effetti».
«Tae, lo ammazzerai se continui così,» borbottò Jimin con fare divertito. Il cugino ci godeva proprio nel vedere Jungkook in quello stato per colpa sua.
Il più grande del gruppo guardò maliziosamente Jungkook. Quest'ultimo gli rivolse invece uno sguardo quasi terrorizzato. Sembravano preda e predatore. «Mi piaci quando arrossisci per le cose che dico».
A quel punto Jungkook non riuscì più a sostenerlo e si alzò di scatto afferrando la sua borsa. Scappò verso il bagno urlando: «Vado a mettermi il pigiama!».
«Ma dobbiamo ancora cenare!»
In risposta ricevemmo solamente il rumore della porta che si chiuse. Tutti e tre sghignazzammo esilarati dalla scena appena vista. Calò un leggero silenzio ma Jimin lo riempì subito avvicinandosi a me per sussurrarmi qualcosa. «Chiedigli perché il riccio si chiama Steve».
Lo guardai confuso e stranito da tale richiesta ma il suo sguardo mi fece desistere dal chiedere qualsiasi spiegazione. Col tempo imparai che con loro non dovevano per forza esserci spiegazioni valide per fare qualcosa. Mi schiarii la voce per attirare l'attenzione di Taehyung. «Allora hyung, come mai il riccio si chiama Steve?» la voce uscì un po' incerta ma nessuno ci fece caso.
Taehyung mi guardò con un sorriso che partiva da un orecchio e finiva all'altro. Ipotizzai che amasse particolarmente spiegare il motivo del nome del suo animaletto domestico. «Sono felice tu l'abbia chiesto! Vedi Yoo, io sono un appassionato sfrenato dei supereroi Marvel. Piacciono anche a te?».
Annuii immediatamente avvicinandomi di più a lui. «Ho sempre letto quasi tutti i fumetti da quando ero piccolo! E sono felice di vedere che stanno iniziando a realizzare anche i film,» risposi. Poi finalmente ebbi l'illuminazione: avevo capito l'origine del nome del piccolo riccio domestico. Mi diedi dello stupido per non esserci arrivato prima. Tuttavia rimasi in silenzio per lasciar spazio a Taehyung.
«Magnifico! Vedi, il mio supereroe preferito in assoluto è Capitan America e ho sempre desiderato dare il suo nome ad un animale. Quando ho preso questo bellissimo riccio ho colto la palla al balzo e l'ho chiamato Steve, come Steve Rogers».
«Gli si addice molto a dire il vero. Quando si appallottola si crea uno scudo e ricordiamo che il primo Avenger ha sempre uno scudo con sé,» commentai spostando lo sguardo sull'animaletto che era andato a bere un po' d'acqua. Taehyung annuì con enfasi e sorrisi nel vedere come poche parole lo avevano reso felice. Mi piaceva la sensazione che si provava quando si riusciva a rendere qualcuno felice anche con poco.
«Attento Yoo, se continui così potresti conquistare mio cugino e rubare il posto a Jungkook,» rise Jimin strappando una dolce risata a tutti e due. Vidi Taehyung prendere un colorito più acceso sulle gote e sghignazzai chiedendomi, però, come mai nessuno dei due facesse il primo passo poiché era palese si piacessero a vicenda. Ma non era affar mio e preferii tenere quel pensiero per me. Quando avrei preso più confidenza gli avrei detto tutto ciò che mi passava per la mente.
«Mh, potrebbe essere un buon candidato,» scherzò il maggiore guardandomi con gli occhi assottigliati. «C'è solo una cosa che potrebbe far breccia nel mio cuore: li conosci i 5 Seconds of summer?».
Sentii Jimin ridere e, spostando lo sguardo su di lui, lo vidi scuotere la testa con fare disperato ma divertito. Mi domandai chi fossero. Pensai che probabilmente era una nuova lega di supereroi a me sconosciuta. Scossi la testa aggrottando la fronte e al mio gesto i due cugini sobbalzarono assumendo un'espressione esageratamente sdegnata. Capii subito che stavano solo scherzando.
«Yoongi, non c'è futuro per noi,» brontolò teatralmente Taehyung allontanandosi immediatamente da me. Ridacchiai cercando aiuto nelle iridi di Jimin il quale comprese subito la mia richiesta.
Mi rivolse un sorriso esasperato. «Sono un gruppo musicale australiano emergente. Hanno da poco pubblicato il loro primo album e Tae ne va matto. Completamente innamorato. Pare facciano rock o qualcosa del genere. Li ha scoperti Jungkook a dire il vero, per puro caso Taehyung ha sentito con lui una loro canzone e adesso sono il loro gruppo».
Mi sciolsi in un dolce sorriso a questa confessione e notai come anche Taehyung stava combattendo per non sorridere a trentadue denti. Una delle cose più dolci che avessi mai sentito. «È una cosa molto carina. Purtroppo non ascolto musica straniera, non mi sono mai incuriosito anche perché in famiglia mettono sempre musica coreana degli anni ottanta».
Fu la volta di Jimin a guardarmi sbigottito, quella volta sul serio. Mi imbarazzai e mi feci più piccolo contro il divano. Sapevo di essere all'antica per quanto riguardava la musica. «Come fai a sentire quella robaccia? Sarà anche la mia patria ma le canzoni coreane di quegli anni sono uno strazio Yoo! Ho capito, devo passarti un po' di musica buona. Inizieremo con i 5SOS rimanendo in tema, almeno Taehyung si divertirà a cantare».
Feci un cenno d'assenso curioso onestamente di poter sentire qualcosa di nuovo. Non avevo mai preso in considerazione qualsiasi altro stile musicale che non fosse il kpop moderno o non. Scoprii poi che Jimin aveva ragione e la musica straniera era qualcosa di superiore alla musica anni ottanta del nostro Paese. Quella sera conobbi, poi, Out of my limit* della band preferita di Taehyung e Jungkook e ammisi che erano proprio bravi. Jimin in seguito prese l'abitudine di lasciarmi un foglietto ogni volta che ci vedevamo con su scritto una canzone così da creare a lungo andare una playlist, la nostra playlist.
Jungkook tornò qualche attimo dopo andando a passo svelto verso Jimin per scappare dalle grinfie di Taehyung nelle quali, diciamo la verità, non gli dispiaceva neanche stare. Il maggiore rise nel vedere i due migliori amici bisticciare. Qualcuno suonò al campanello ed il padrone di casa si alzò di scatto. «Cibo! Spero non vi dispiaccia la pizza ragazzi perché sarà la nostra cena questa sera. Non sono uno chef provetto e non vorrei rischiare di avvelenarvi».
Non mangiai pizza migliore di quella. Mi spiegarono poi che il cuoco della pizzeria era italiano e da lì capii tutto. Poche volte nel corso degli anni successivi riuscii a mangiare una pizza buona come quella.
«E poi era inciampato sui suoi piedi cadendo a terra mentre correva per farti vedere il suo poster,» Jimin sta ridendo come non mai nel ricordare quella serata ed io lo seguo a ruota. Noto lo sforzo che fa per ridere, è debole ma è genuino come sempre.
Poso una mano sulla mia pancia vibrante di risate mentre mi asciugo una lacrima all'angolo dell'occhio destro. «E quando mi ha mostrato la sua collezione di fumetti! Per quanta fretta aveva stava per far cadere tutto».
Jimin annuisce sospirando pesantemente, il petto ancora scosso per le risate. «Mi mancano da morire quei tempi, quando eravamo tutti spensierati e passavamo pomeriggi interi insieme. Quanti macelli combinavamo».
«Tu soprattutto,» commento e lui mi dà ragione. Torna a ridere probabilmente ricordando qualche altro strano episodio della nostra adolescenza ed io non perdo altro tempo: non ho la videocamera con me ma ho un cellulare con la fotocamera ancora buona. Lo prendo e faccio partire un video silenziosamente.
Purtroppo il mio ragazzo se ne accorge ed arrossisce senza smettere di ridere. «Dai Yoo! Sono bianco cadaverico, se devo posare per un tuo video avvisami così almeno mi preparo».
Ridacchio spettinandogli i capelli. «Vai benissimo così».
Mi sorride dolcemente, poi si fa forza sulle braccia piene di lividi causate dalle flebo e si muove con la sedia a rotelle. «Hey voi che state guardando questo video stupido di un Jimin malato, guardate cos'ho imparato con la carrozzina!» esclama impennando ed iniziando a girare su sé stesso.
«Non ti sforzare troppo!» esclamo per paura che le braccia possano cedergli improvvisamente facendolo cadere. Però sembra in controllo e mi lascio andare ad una risata nel vederlo così. Sembra un bambino.
Una lacrima sfugge al mio controllo ma sono veloce a scacciarla prima che Jimin se ne accorga. Mi alzo dalla panchina e lo seguo con ancora il video in corso mentre lui si diverte a correre nel prato.
Si gela, sta per arrivare l'inverno, ma quando vedo Jimin in questo stato nel mio cuore vige la primavera eterna.
OHAYOO
*Sono super consapevole che i 5sos hanno rilasciato quella canzone, ed in generale il primo album, solo nel 2012 ma morivo dalla voglia di mettere una canzone loro quindi ecco qui.
Scusatemi infinitamente per gli aggiornamenti lentissimi ma la scuola mi sta davvero impedendo di prendermi un'ora solo per me in cui scrivere. Studio dal pomeriggio alla sera e poi mi sento dire dai prof, all'interrogazione, che devo studiare di più, va bene campioni 👀👀
So che non dovrei preoccuparmi degli aggiornamenti ma ejsje è più forte di me e davvero scusatemi. Non vedo l'ora di poter stare in pace e tornare ad aggiornare almeno una volta a settimana :") probabilmente succederà a Natale con le vacanze MA VA BENE COSÌ. scusate lo sfogo, i needed it.
+ La mia Wendy MochiMin1303 ha realizzato questa copertina per la storia senza che le chiedessi nulla. Non è super carina?🤧
Ora la finisco giuro, vi auguro una buona giornata e grazie per leggere CVD💟
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