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Nda: questa storia, che non mi ero accorto di non aver pubblicato, nasce per il Secret Santa indetto dalla pagina facebook Non solo Sherlock ed è il mio regalo di Natale per BombayBombay, per il prompt: "cos'è la crema che c'è sul divano?" "quella non è crema"
L'immagine che mi ha ispirata è questa di @rkgknno su X

Con un bel po' di ritardo, Buon Natale e buon divertimento!


Ok, aveva sistemato tutto, la stanza era in ordine, il piccolo albero di Natale sullo sfondo era acceso, il tavolo per il PC posizionato in modo che la luce non disturbasse l'immagine, la webcam funzionava, aveva già fatto tutti i controlli di cuffie e microfono. Poi aveva tolto le cuffie. Poi le aveva rimesse... la sua vanità del tutto inutile con i suoi migliori amici. Sapeva come sarebbe andata in ogni caso: Matsukawa lo avrebbe preso in giro con la sua solita voce piatta. Hanamaki avrebbe riso di lui, dei capelli schiacciati, delle cuffie da nerd, degli occhiali. Lui avrebbe fatto il civettuolo vantandosi in qualche modo per ognuna di quelle critiche. Iwa-chan lo avrebbe offeso per il suo flirtare anche con loro e per le cuffie ridicole, nascondendo il proprio imbarazzo e il proprio orgoglio nel vendergliele indossare (𝘥𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘦𝘳𝘢 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘶𝘪 𝘢 𝘳𝘦𝘨𝘢𝘭𝘢𝘳𝘨𝘭𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘶𝘧𝘧𝘪𝘦 𝘥𝘢 𝘨𝘢𝘮𝘪𝘯𝘨 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘪𝘦𝘯𝘰 𝘧𝘭𝘶𝘰𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦!)Sarebbe stato tutto come sempre. (𝘚𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰.)Ci sarebbe stato uno schermo nel mezzo. Era il suo primo Natale in Argentina. Il suo primo Natale lontano da casa. Lontano da loro. Kami! Si sentiva così patetico, non è che se fosse stato in patria avrebbero fatto chissà cosa. Sarebbero andati al tempio insieme. Qualche ragazza avrebbe provato a convincerlo ad andare ad un appuntamento. Lui avrebbe fatto il civettuolo fingendo di voler accettare. Matsukawa e Hanamaki avrebbero riso come le due iene malefiche che erano e Iwaizumi (𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘯𝘵𝘪𝘭𝘭𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘳𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢) gli avrebbe dato una botta in testa (𝘣𝘦𝘩 𝘥𝘪𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘎𝘰𝘥𝘻𝘪𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦) portandolo in salvo.Natale in Giappone era per gli innamorati. Natale nel resto del mondo era per la famiglia. Lui quell'anno non avrebbe avuto né l'uno né l'altro. (𝘐𝘯𝘴𝘰𝘮𝘮𝘢, 𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘯 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘣𝘳𝘪𝘭𝘭𝘢𝘷𝘢)Non era pentito delle proprie scelte, era felice della strada che aveva deciso di intraprendere, ma aveva scelto una strada di solitudine e in quel momento, mentre aspettava la chiamata delle persone a cui non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi, era un po' nostalgico.


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La chiamata fino a quel momento era andata bene, beh eccetto gli sbadigli, ma quelli erano inevitabili. Matsukawa sbadigliava sempre, apparentemente annoiato dalla vita, fare quell'incontro online tutti e quattro contemporaneamente non aveva certo migliorato le cose: considerando i fusi orari era dura per tutti tranne Oikawa. Avevano deciso che l'idea migliore fosse incontrarsi alle 12.30, orario di Buenos Aires, Iwaizumi era l'unico che si sarebbe alzato presto senza problemi anche il giorno di Natale, quindi era sembrato naturale scegliere quell'orario. Ciò non toglieva che a Tokyo fosse già passata la mezzanotte e Hanamaki -che la mattina aveva avuto tirocinio- avesse la testa che in alcuni momenti ciondolava per la stanchezza; mentre Iwaizumi, appena sveglio, beveva quello che probabilmente era il terzo caffè... alle 7.30 del mattino. Nonostante ciò avevano ormai parlato per ben più di un'ora, la chiamata era andata bene, a tratti malinconica (𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘦́, 𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦), ma nel complesso era felice (𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘦𝘳𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘦, 𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘴𝘢𝘯𝘵𝘦, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘧𝘪𝘵𝘵𝘦, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢)Stavano per salutarsi.(𝘕𝘰𝘯 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘷𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘳𝘭𝘪)Tutto secondo il copione, fino a quel momento... «Ehi ma hai festeggiato senza di noi?» aveva chiesto con tono ironico Hanamaki. Oikawa lo aveva guardato confuso, non capendo a cosa si stesse riferendo l'amico. «Cos'è la crema che c'è sul divano?» Oikawa spostò lo sguardo, verso quella macchia che non aveva notato. Ah. Sicuramente quella di Hanamaki non era un'allusione, sicuramente farne una avrebbe reso meno tristi i saluti... «Oh, ma questa non è crema!» risata civettuola, occhiolino e... chiudi.


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«𝘔𝘮𝘮𝘩 𝘴𝘪̀, 𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘰 𝘐𝘸𝘢-𝘤𝘩𝘢𝘯!» 𝘢𝘯𝘴𝘪𝘮a𝘷𝘢 𝘦 𝘨𝘦𝘮e𝘷𝘢, 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘨𝘦𝘯𝘥𝘰𝘴𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘣𝘢𝘴𝘴𝘰, 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘨𝘳𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘥i𝘭𝘥𝘰 𝘧𝘪𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘶𝘭 𝘥𝘪𝘷𝘢𝘯𝘰, 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘏𝘢𝘫𝘪𝘮𝘦 𝘢 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘪, 𝘢 𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢.𝘊𝘩𝘦 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘴𝘶𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘣𝘶𝘴𝘵𝘰 𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘪𝘯𝘨𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘪 𝘤𝘢𝘱e𝘻𝘻o𝘭𝘪. 𝘍𝘪𝘯𝘨𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘨e𝘮𝘪𝘵𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘮𝘣𝘪.𝘊𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘤𝘦 𝘳𝘰𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘨𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘰𝘮𝘦. «𝘏𝘢-𝘏𝘢𝘫𝘪𝘮𝘦!» 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘰𝘣𝘣𝘦𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘢 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦. 𝘈𝘤𝘤𝘦𝘭𝘦𝘳𝘰̀ 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘵𝘮𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘪𝘶̀, 𝘴𝘤𝘦𝘴𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘨𝘢𝘮𝘣𝘦, 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘯𝘥𝘰𝘴𝘪 𝘢 𝘶𝘯 𝘳𝘪𝘵𝘮𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘷𝘦𝘭𝘰𝘤𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘴𝘰, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦...

Iwaizumi raggiunse l'orgasmo con un'intensità che non provava da tempo, immaginando quella scena di pura lussuria. Aveva inviato quel regalo fingendo che fosse uno scherzo, consapevole che avrebbe voluto che la reazione di Tooru fosse esattamente quella che aveva appena immaginato. (𝘒𝘢𝘮𝘪, 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘴ì 𝘤𝘢𝘭𝘥𝘰!)Avrebbe avuto tempo in un altro momento per i sensi di colpa per essersi masturbato immaginando il suo migliore amico fare altrettanto.


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«𝘛𝘢...𝘛𝘢𝘬𝘢𝘪𝘳𝘰, 𝘢-𝘢𝘩 𝘮i𝘦𝘳𝘥𝘢, 𝘮𝘶𝘦́𝘷𝘦𝘵𝘦!» 𝘢𝘯𝘴𝘪𝘮𝘰̀, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘮𝘮𝘰𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘣𝘳a𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘮𝘦𝘷𝘢 𝘥𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦. 𝘊𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘰̀ 𝘥𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘰, 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘦𝘳𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘰, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘭𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘰 𝘪𝘯 𝘨𝘪𝘳𝘰 𝘦 𝘵𝘰𝘳𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘱𝘳𝘦𝘨𝘢𝘳𝘦... 𝘮𝘢 𝘪 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘴𝘪 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘪𝘯 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘴𝘰, 𝘢𝘧𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘭𝘢𝘴𝘩𝘭𝘪𝘨𝘩𝘵 𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘯𝘥𝘰𝘭𝘰 𝘨𝘦𝘮e𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢. «𝘍𝘰𝘭𝘭a𝘮𝘦! 𝘐𝘴𝘴𝘦𝘪, 𝘐𝘴𝘴𝘦𝘪 𝘧o𝘵𝘵𝘪𝘮𝘪, 𝘷𝘪 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦𝘯𝘵𝘳𝘢𝘮𝘣𝘪, 𝘰𝘳𝘢!» 𝘊𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘢𝘷𝘢 𝘢 𝘴𝘱𝘪𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦 𝘱𝘪𝘢𝘨𝘯𝘶𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦, 𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘣𝘰𝘤𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘏𝘢𝘯𝘢𝘮𝘢𝘬𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘰𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢𝘷𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘭 𝘭𝘪𝘮𝘪𝘵𝘦, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘔𝘢𝘵𝘴𝘶𝘬𝘢𝘸𝘢 𝘨𝘭𝘪 𝘧𝘢𝘤𝘦𝘷𝘢 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘭𝘭𝘦. 𝘚𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘪𝘮𝘱𝘢𝘻𝘻𝘪𝘳𝘦, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘨𝘦𝘮e𝘷𝘢 𝘰𝘳𝘮𝘢𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦. 𝘐𝘯 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘵𝘢 𝘣𝘢𝘭𝘪𝘢, 𝘦𝘴𝘢𝘵𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘷𝘢, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰.

Issei guardò il proprio fidanzato, consapevole che si erano persi nei loro pensieri dopo quella chiamata, immaginando scene molto simili. Si scambiarono un bacio di fuoco, ancora seduti di fronte al pc. (𝘋𝘦𝘭 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤'𝘦𝘳𝘢 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘴𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘳𝘦𝘨𝘢𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘕𝘢𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘰.)


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Oikawa osservò la macchia di crema lasciata dalla torta al dulce de leche con sguardo critico. Come aveva potuto dimenticare di pulirla? Era lì, evidente e chiara nell'immagine della webcam. Offensiva dopo tutto il lavoro di pulizia che aveva fatto. Beh, poco male! Scosse le spalle. Chi sa che quella bugia innocente non portasse i suoi tre amici a fare un passo verso di lui finalmente! (𝘈𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘷𝘰𝘭𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳 𝘥𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘧𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘭𝘶𝘪 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘷𝘢𝘯𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘶𝘳𝘢... 𝘧𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘳𝘪𝘱𝘦𝘵𝘦𝘯𝘥𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘪 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰...)Nel frattempo aveva tre regali di Natale moooolto interessanti da inaugurare...

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