THE FAULT IN THE SNOW - @J_Livingstone
PROMPT: Neve
EVENTO: Evento a scelta
CARATTERISTICA: Il personaggio ha una pila altissima di maglioni natalizi ed imbarazzanti
PERSONAGGIO: Max Verstappen
THE FAULT IN THE SNOW
J_Livingstone
Cortina D'Ampezzo, Natale 2019
*•:♡°Angelica
Aspettavo questo momento da mesi e mesi.
Per le vie di Milano iniziava già a sentirsi profumo di neve e lucine in pieno Novembre, perciò, appena i telegiornali hanno annunciato che erano attesi, proprio per la settimana che precedeva il 25 Dicembre, ben 15 centimetri di fiocchi bianchi, io e Max non abbiamo aspettato un minuto di più e siamo partiti per Cortina il week-end del 22.
La casa di famiglia sulle dolomiti è ormai diventata la nostra tana: nel periodo a cavallo tra Natale e Capodanno, io e Max ci fiondiamo sulle piste, pronti a passare ben due settimane di neve, sciate e panettone immerso nella cioccolata.
Papà e mamma ovviamente sono rimasti a Montecarlo, ospiti dai loro amici per le feste e, ancora una volta, si prospetta una vacanza perfetta.
Il cielo è limpidissimo, privo di nuvole e l'aria, frizzantissima, sferza sul viso portando con se profumo di ghiaccio e crema solare.
Bar Stazione, davanti alla strada principale, qualche metro più in là dal nostro chalet, ha sparato al massimo Last Christmas dei Wham!, mentre Max armeggia con gli agganci dei porta sci che non si vogliono aprire.
"Ogni santo anno è sempre la stessa storia..." borbotta, mentre armeggia con i guanti di lana mezzi su e mezzi giù.
"Sei tu che sei sempre lo stesso, dai lascia fare a me"
Mi avvicino e, stando particolarmente attenta a non tagliarmi con le lamine, lo aiuto a sganciarli.
Bastano un paio di movimenti per liberare gli sci dagli attacchi e, con un sorrisino divertito, guardo verso Max, che mi squadra dalla testa ai piedi stretto nella sua giacca a vento.
"Poi mi spieghi come hai fatto" sbotta ad un certo punto, mettendo su una finta faccia offesa.
"Facciamo che te lo spiego davanti ad una tazza di cioccolata bianca all'albergo Cristallo?"
Lui alza le mani in segno di resa, per poi scoccarmi un'occhiata d'approvazione.
"Affare fatto Angie, a patto che però paghi tu!"
"Eh no, ho proprio ragione io, passano i Natali ma tu sei sempre il solito Max"
Ci abbracciamo e mi lascia un bacio sulla cuffia grigia, mentre lentamente scendiamo dai gradini.
La via principale di Cortina è piena di turisti che si affrettano per i regali last minute, fidanzate con giacche costose e occhiali di Versace, sciatori con sci o snowboard in spalla, pieni di neve e con le facce visibilmente provate.
I bar del corso si immedesimano nella preparazione all'aperto di crêpes e cioccolate calde, mentre quelli che hanno a disposizione un piccolo spiazzo sul davanti, hanno allestito con varie sedie a sdraio, su cui siedono eleganti signore a parlare di cosa mettere la sera di Natale.
Stringo la mano a Max e lui mi guarda sorridendo, prima di arrivare davanti al Cristallo.
E' un albergo stupendo e storico, conosciuto per avere ospitato grandi personaggi dello spettacolo e dell'alta moda; per noi è ormai un punto di riferimento, soprattutto per la sua discoteca e la piscina.
- Anzi, mi devo segnare di chiedere alla Giada e alla Cate se vogliono venire con me a centro benessere
Ci sediamo ad un tavolino all'esterno, riscaldato da lampade apposite, sotto una sorta di porticato in legno lavorato, dove diversi gruppetti di giovani stanno sorseggiando aperitivi o cioccolate.
Un dj scalmanato, di fianco all'entrata dell'albergo, sta mixando varie canzoni a tema, mentre camerieri in pile nero e pantaloni eleganti fanno avanti e indietro con vassoi pieni di bevande.
Max chiama con un cenno una ragazza dai capelli biondi, che sorridendo, si avvicina con il taccuino in mano.
"Ciao ragazzi, ditemi pure"
Sorride cordiale e Max ordina per entrambi.
"Due cioccolate e magari una fetta di torta, a tua scelta" risponde lui, mentre mi guarda in cerca di approvazione.
Annuisco e la ragazza ci sorride smagliante, illuminata dalla luce sul finire del pomeriggio.
"Perfetto ragazzi, arrivano subito" si dilegua, lasciando il piccolo post it con l'ordinazione sul tavolo.
Max si stiracchia sulla sedia, sbottonandosi un paio di occhielli della giacca a vento, che rivela un colorato maglione con le renne.
"E quel coso da dove salta fuori?"
"Uh? Intendi il maglione? Daiiii Angieee stiamo insieme da due anni e non sei ancora a conoscenza della famosa Leggenda dei Maglioni Natalizi di Max Verstappen? Che tra l'altro è una tua fissa" ridacchia alludendo alla mia fanatica passione per i maglioni natalizi.
Mia nonna ogni Natale si presentava da noi con pile e pile di maglioni fatti a mano da lei, che poi regalava a tutti noi nipoti.
Tutti gli anni così, finchè purtroppo è venuta a mancare.
Era in piena estate e purtroppo malattie come il cancro non si curano di chi hanno davanti.
Forse è uno dei motivi perchè amo l'inverno e... i maglioni di lana.
Mi rabbuio, ma Max allungando la mano mi sfiora le dita sul tavolino di legno, mentre mi sorride sereno.
"Qualunque fosse stato il pensiero, ricorda che sei finalmente nel tuo posto del cuore"
Scoppio a ridere, mentre un leggero venticello mi scompiglia le ciocche che fuoriescono dalla cuffia.
Ha proprio ragione, Cortina ormai è la mia casa.
"E poi se guardi bene, si prospettano delle sciate fantas..."
Non fa in tempo a finire la frase che, all'improvviso, una palla di neve all'apparenza ben compatta e calibrata, colpisce il lato destro del suo viso.
C'è solo una persona in tutta Cortina che è in grado di lanciare una così perfetta palla di neve senza sbagliare di un millimetro.
No, non è uno studioso di fisica delle traiettorie.
E' solo Lando Norris.
Max si gira verso la direzione del misfatto, lo emulo e noto che dall'altro lato della strada, in mezzo ai turisti milanesi, c'è un Lando con una giacca a vento arancione mandarino.
"Verstappen!" grida, agitando le braccia.
Insieme a lui ci sono anche Charles, Carlos, Daniel insieme a Caterina e Roberta, la nuova ragazza di Daniel.
Mi stupisco di non vedere quella bionda atomica che è Giada, ma effettivamente ricordo che lei e il monegasco hanno rotto proprio prima delle feste.
Agito una mano, mentre Max si toglie i guanti di lana per fare una palla di neve con i fiocchi sulla balaustra abbastanza compatta da tirare a Norris.
"Te la faccio passare io la voglia di tirare palle di neve!"
Lancia l'ormai blocco di ghiaccio dietro a Lando, che si ripara dietro Charles, anche se la direzione verte di più verso Caterina.
E' questione di un attimo e il look della bella morettina si riempie di freddi fiocchi di neve.
Non faccio in tempo a mettermi a ridere che inizia una fitta battaglia, rigorosamente usando come trincea i due marciapiedi.
Max scende dagli scalini del Cristallo, correndo dietro agli altri, ignorando le mie lamentele.
I turisti che passano si girano incuriositi, mentre io vorrei solo sprofondate.
- A volte sono davvero infantili
"Ma abbiamo appena... ordinato! Max! Devono ancora arrivarci le cioccolate!" sbotto, forse con una nota di fastidio.
Lui si gira e mi lancia un bacio.
"E divertiti! È o non è un bellissimo modo per inaugurare il Natale?" domanda, correndo dietro agli altri lungo la via principale.
Increspo un angolo delle labbra, in piedi, appoggiata al tavolino, da sola, mentre si avvicina la cameriera di prima con la fetta di torta e le due cioccolate.
Le sorrido e lei ricambia, prima di dileguarsi per un altro tavolo.
Sbuffo e mi siedo, leggermente interdetta.
Davvero, nonostante siano ormai quattro anni che stiamo insieme, continuo a pensare che non sia per nulla un uomo matura.
"Ma che dici" sussurro subito dopo, stupendomi delle mie stesse parole.
E' bellissimo essere qui ora, ho aspettato questo momento da un secolo, non vedevo i ragazzi da una vita... ma insomma, una cioccolata sola con Max non accadeva da secoli.
Sospirando apro una bustina di zucchero e la rovescio nella bevanda calda, che con il freddo all'esterno crea condensa.
Inizio a mescolare, mentre guardo il via vai di gente lungo la strada. La cioccolata al posto di Max, vuoto, e la fetta di torta al centro del tavolino, guarnita con un ciuffo di panna e una spolverata di zucchero a velo sono un desolante quadro di solitudine mentre porto alle labbra la tazza rovente.
Sono quasi tentata dall'alzarmi, lasciare la mancia sul tavolino e chiamare gli altri, quando qualcuno oscura i raggi del soli pomeridiani che fino ad ora mi riscaldavano il viso.
Alzo lo sguardo e smetto di rigirare la cioccolata.
"E' libero? Ho visto che sei qui da sola e mi chiedevo se magari avessi voglia di un po' di compagnia"
Deglutisco e con fatica accenno ad un sì con la testa.
Lui sorride e si siede al posto a cui, qualche minuto prima, c'era Max.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante e mi sento avvampare; d'improvviso l'aria fredda mi pizzica le guance.
I capelli scuri e il viso abbronzato lasciano spazio ad una leggero chiarore sugli zigomi, tipico di chi prende il sole dimenticando di togliersi gli occhiali.
Sorride e io abbasso lo sguardo, arrossendo come una bambina.
"Sono Christopher" dice, porgendomi la mano dalle dita lunghe.
Qualcosa mi dice di guardarmi attorno, per vedere se Max o Cate stanno per sbucare da qualche parte, ma effettivamente siamo solo noi in mezzo a gente che non conosco.
Eppure qualcosa mi dice di non farlo...
"Piacere, Angelica" rispondo, stringendogliela.
La sua e'una stretta piuttosto forte, con lo sguardo incastonato nel mio.
Rimaniamo così per un istante, ma poi mi ritraggo, con una scarica elettrica lungo la schiena.
"Era il tuo ragazzo?" mi domanda, senza troppi giri di parole, appena cala uno strano silenzio.
Si appoggia allo schienale della sedia, mentre con una mano si taglia un pezzo di torta alle mele che Max poco prima aveva ordinato.
Seguo con cautela ogni movimento, per poi salire di nuovo sui suoi occhi color ebano.
"Beh... sì" dico, titubante.
Ma Angie che ti prende?
Lui sorride soddisfatto, senza ombre o veli nello sguardo.
"E perchè ti ha lasciato qui da sola? Di solito i fidanzati stanno insieme"
Si sporge, portando alle labbra il pezzo di torta.
Mi guarda dritto negli occhi, appoggiato al tavolino ora con entrambe gli avambracci, dentro alla giacca a vento blu.
"Non sono affari tuoi"
Sfioro con le dita la tazza di cioccolata.
Angie, lascialo perdere è solo un cretino.
E poi, è ora di andare.
Mi alzo di scatto, conscia che stia solo cercando compagnia con la persona sbagliata, ma lui fa lo stesso e mi prende delicatamente per il polso.
Lo fulmino con lo sguardo, ma lui sorride.
"Scusami, non volevo essere indiscreto, permettimi almeno di offrirti le due cioccolate..." porta una mano alla tasca dei jeans stretti.
"No, non ce n'è bisogno" lo fermo, con un tocco sul braccio, ma lui insiste.
"Te lo devo, sono stato invasivo, mi devi scusare"
Apre il portafoglio e lascia sul tavolo una banconota da dieci euro.
Poi torna a guardarmi.
"Come posso rimediare? Credimi, non ci stavo provando" sussurra.
"Magari lasciandomi andare, non vorrei che i miei amici pensino di punto in bianco che mi sia data all'asocialità"
Christopher ride cristallino e sereno, per poi portarsi una mano dietro i capelli, incescpicando con le Nike di pelle sulle assi del soppalco del Cristallo.
"Facciamo che alla fetta di torta che ti ho smangiucchiato e la cioccolata del tuo ragazzo..."
"Non è il mio ragazzo"
- Dannazione
Mi esce spontaneo, come quando sputi una caramella all'eucalipto che ti avevano spacciato per fragola, e appena me ne rendo conto, cambio direzione dello sguardo.
Ma che diavolo mi è preso?
"... hey, io volevo solo essere gentile e pagarti la scocciatura di dover parlare con uno sconosciuto" risponde, sempre sorridendo, con un'espressione tranquilla.
D'improvviso si accendono le luci attorno alle insegne dell'albergo ed il dj pensa bene di far partire una canzone anni 80' dei Queen.
I bagliori argentei e d'oro delle mille lampadine rischiarano i nostri volti e, sotto questi chiarori, i suoi occhi hanno un ritorno di sfumature nocciola e gli zigomi dolci sono spruzzati di abbronzatura da montagna.
"Facciamo che non sia accaduto nulla?" domanda ad un certo punto, notando il mio imbarazzo.
Sospiro e cerco di mettere su un'espressione adatta al momento, anche se la mia priorità, ora, è scappare da Max.
- Posso quasi sentire le mille chiamate perse che già avrò dalla Cate
"Facciamo che non sia accaduto nulla" rispondo a tono io, istanti dopo.
"Allora permettimi di invitarti a cena"
Avvampo.
I meno sette gradi che il termometro della Profumeria "Laura" in fondo alla via segna, sembrano essere diventati di colpo gli afosi trentacinque di questa estate in spiaggia.
"No" dico, cercando di non guardarlo negli occhi, consapevole di starmi cacciando in un bel guaio.
"So che lo vuoi"
"No che non lo voglio" mento.
Ma perchè sto mentendo? No, io non sto mentendo.
O forse sì?
Aaaahhh che casino! Perchè non sono andata a fare a palle di neve con Lando? È sempre una buona idea andare con Lando!
"Domani sera alle 20, qui"
"Christopher... io non..."
"Abbiamo tempo per conoscerci" mette subito a tacere la mia frase in sospeso.
- Maledizione, maledizione e ancora maledizione
Sospiro.
Non ho altra scelta.
"Non farmi aspettare, cambio idea molto velocemente"
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"Cosa mi stai dicendo? A piano, a piano, a piano! Hai conosciuto uno strafigo al Cristallo e domani sera avete un appuntamento?"
Caterina e Roberta sono sedute entrambe sul mio letto con un'espressione che i media pagherebbero per vedere.
"Sshh!! Max è sotto con gli altri!" dico, portandomi un dito alle labbra ed intimando loro di fare assolutamente silenzio.
"Mi sento così in colpa" dico, sedendomi sulla sedia girevole della mansarda che abbiamo qui, dove di solito ci troviamo la serata del 31 Dicembre.
Ormai è di rito festeggiare insieme la nostra prima serata, di solito quella del 23 qui a Cortina ordinando le pizze, giocando a Monopoly in compagnia di film sulle reti più conosciute come il classicissimo Una poltrona per due.
L'incontro di questo pomeriggio, però, mi ha rovinato lo spirito.
Magari non rovinato ma... insomma, è tutto così strano.
"Devi! Cavolo Angie! Hai un ragazzo d'oro come Max e ti vai a ficcare in situazioni del genere?" sbotta Roberta, piuttosto sconvolta.
"Ragazze, è successo tutto così in fretta, non ho avuto tempo nemmeno di chiedermi cosa diavolo stessi facendo!"
"No vabbè, parliamone"
Caterina alza gli occhi dal nuovissimo iPhone che Pierre le ha fatto trovare sotto l'albero e mostra una foto di due ragazzi, molto probabilmente sulle piste qui intorno.
Sono molto simili, stessa altezza e stesso abbigliamento da sci; le montagne innevate incorniciano la foto da tantissimi like, ma la cosa che più mi colpisce è il nickname.
Per poco non mi ribalto dalla sedia girevole.
@chris.belforti
Con un paio di click, Caterina apre il suo profilo, leggendo ad alta voce le sue informazioni.
"31, ingegneria aerospaziale, snow lover, Cortina... Angie è lui!"
Roberta si avvicina a carponi sul letto per spulciare insieme alla mora le varie foto che deduco abbia pubblicato, anche se per ora vederlo come un potenziale follower delle mie due amiche è l'ultimo dei miei pensieri.
"Beh, figo è figo" risponde Giada, sempre però rimanendo sulla difensiva.
"Sei davvero sicura di volerci uscire? Se Max lo dovesse venire a sapere, proprio sotto Natale, hai idea di quanto sarebbe terribile?"
Sbuffo, alzandomi in piedi e iniziando a girare intorno per la mansarda.
Ho una valigia mezza sfatta dal quale spuntano un paio di maglioni natalizi, uno dei quali è il mio regalo per Max.
Come al solito, no?
Abbiamo una passione incredibile per i pullover e i dolcevita, quindi perchè non prenderne due coordinati per Natale...
Il solo pensiero che tutto però possa andare all'aria per uno sconosciuto mi fa sentire veramente in colpa.
"Però Robi, basta che Max non lo venga a sapere, no?"
Caterina alza un sopracciglio interrogativa mentre rimbecca la bionda, che rimane sulla difensiva.
"Verstappen non perdona" sospira leggera Giada, sdraiandosi sul letto dalla parte dei piedi.
"Non siete d'aiuto, sapete?" sbotto io ad un certo punto.
Si guardano entrambe, per poi finire col fare spallucce.
"Dipende tutto da te" sussurra la ragazza di Charles, guardandomi sottosopra, mentre si stiracchia.
"Quando arriva la pizza?"
"Vado a prendere una boccata d'aria" dico, piena di pensieri.
Apro la porta finestra del balconcino e tiro su dalla scrivania il cappotto, appoggiandolo sulle spalle.
Appena metto piede sul balcone una ventata di aria fredda mi pizzica il viso, creando con il mio respiro la classica nuvoletta di fumo e ciò mi riporta alla mente le due cioccolate del Cristallo di questo pomeriggio.
- A volte dovrei solo imparare a stare zitta
Mi appoggio alla balaustra di legno, ghiacciata dal freddo e lascio che le luci attorno ai balconcini delle abitazioni qui intorno abbaglino i miei occhi.
Natale è un periodo così particolare dell'anno e pensare di rovinarlo in una maniera così stupida mi manda su di giri.
Ma è altersì vero che resti tutto un segreto tra me e Christopher.
Dopotutto, è solo uno sconosciuto affascinante, no?
"Getta la treccia!" esclama ad un certo punto una voce dal basso.
Mi sporgo e noto Max e Charles con in mano le pizze, sorridenti.
"Dai su! Sbrigati sennò la tua quattro stagioni la mangio io" ridacchia il monegasco, prima di entrare in casa.
- Quanto odio prendere decisioni affrettate!
Mi chiudo la porta alle spalle e in cuor mio, ahimè, una parte abbastanza sproporzionata, verte al presentarsi al Cristallo, domani sera.
*•:♡°Max
Abbiamo appena finito la pizza e Daniel mi sta dando una mano a sparecchiare.
Le ragazze sono in salotto con Carlos e Charles, probabilmente parlando di quanto sia stata stronza Giada a lasciarlo proprio la settimana prima di Natale, classici discorsi tra amici che si supportano.
"Hai intenzione di darle l'anello domani sera o vuoi aspettare Capodanno?" domanda ad un certo punto l'australiano, cercando di piegare i cartoni della pizza per farceli stare tra la spazzatura.
Faccio spallucce.
Per ora, l'anello che ho comprato come regalo di Natale per Angie è chiuso nella sua confezione e sepolto sotto dieci mila pantaloni da sci e cuffie di lana.
"Sai, a Capodanno c'è il rischio di una potenziale sbronza e poi una volta ubriachi non si capisce più nulla... credo che domani sera sia perfetto"
"Invitala a cena"
"E come faccio? Carlos e Roberta si possono benissimo arrangiare, ma mi dispiace lasciare soli te e Charles proprio la Vigilia" dico, mettendo a bollire un padellino di latte per la cioccolata.
Daniel scoppia a ridere e sdrammatizza con un gesto della mano.
"Non ti preoccupare per noi, ci possiamo sempre trovare per mangiare il panettone"
- Diavolo, vorrei avere a volte la sua voglia di vivere.
"La porti nel migliore ristorante di Cortina, le fai la classica dichiarazione davanti a tutti e le dai l'anello poco prima di mezzanotte, poi arriviamo noi, aggiorniamo i nostri instagram e poi tutti ad aprire i regali... accidenti, che cosa posso regalare a Carlos? Quel ragazzo è imprevedibile" borbotta sul finire Dan, mentre si appresta a raggiugere gli altri in salotto.
"Non lo so amico..." sussurro, mescolando la cioccolata, ma mi interrompo subito appena vedo affacciarsi Angelica.
Sorride da dietro i lunghi capelli castano chiaro e mi chiede se la cioccolata sia pronta.
Scuoto la testa e, intuendo, Daniel la trascina in salotto.
Sono davvero fortunato ad avere degli amici così, dico tra me e me, mentre travaso la bevanda bollente nelle tazze.
*•:♡°Angelica
"Oh! No non ti guardo giuro!" si copre gli occhi con il palmo della mano, ma noto che sbircia dalle dita.
"Eh! Ma così non vale!" rispondo io, immersa fino al collo nella schiuma profumata.
Ridiamo entrambi, ma poi lui entra, sedendosi su un piccolo sgabello che uso per struccarmi, davanti alla vasca da bagno.
"Che devi dirmi?"
"Sai, stasera pensavo di uscire, solo io e te, prima che poi arrivi la sfilza di natale-santo stefano-capodanno-primo dell'anno con tutti gli altri"
Vorrei poterli abbracciare e dirgli che lo amo da impazzire, ma eppure qualcosa mi tiene tra la schiuma bollente.
E quel qualcosa, è il pensiero che tra meno di un paio d'ore uscirò con quello stramaledetto Christopher dell'hotel Corona.
- Cristo Angie, si può essere così indietro?
Sono a tanto così da ficcare la testa sott'acqua, ma lo sguardo di Max mi blocca dal farlo.
E adesso?
"Angie? Tutto okay?"
Annuisco, guardando fuori dalla finestra: ho solo due chance, o do' retta a Caterina ed esco con Max facendo finta di nulla, o mi invento una scusa.
"Sai Max..." inizio, con la voce leggermente tremante.
"Sì?" sussurra quasi impercettibile lui.
- Solo per questa volta, lo giuro
"Questa sera non credo di farcela"
*•:♡°
C'è pienissimo qui al Posta, uno dei ristoranti più belli e lussuosi di tutte le Dolomiti.
Le mille luci dei lampadari sul soffitto, vecchio stile, illuminano appena i nostri volti, disegnando sulle tovaglie rosse strani ghirigori con il riflesso dei bicchieri di cristallo.
"Sei bellissima"
Alzo lo sguardo dal lunghissimo menu, pieno di nomi in francese e abbinamenti eleganti, per incontrare gli occhi color ebano di Christopher.
Deglutisco e sorrido debolmente.
"E sono felice che tu sia venuta"
Allunga una mano e mi sfiora un polso scoperto dalle maniche del vestito nero, di lana pesante.
"Forse non avrei dovuto" sussurro, scorrendo le pagine senza riuscire a scegliere nulla.
"E' per quel ragazzo?"
"E' per il _mio_ ragazzo" dico, marcando le parole, anche se suona come un memorandum più per me che per lui.
Increspa le labbra e poi sorride, mostrando una schiera di denti bianchissimi, incorniciati dalle labbra perfette.
La luce delle candele gli spruzza sul viso una sfumatura di lentiggini e marca il segno dell'abbronzatura sui tratti spigolosi.
"Non sarei dovuta venire..."
"Concediti uno sgarro una sera, no? Da come mi sembra di aver capito, non lo potrebbe mai venire a sapere" sbotta, con una nota di ironia che mi da incredibilmente fastidio, ma che svanisce subito.
Ho detto a Max di essere uscita con Cate per una serata alla Spa prima delle feste ufficiali, anche se dentro mi fa stare malissimo.
"I sinori vogliono ordinare?" chiede ad un certo punto un cameriere, interrompendo il nostro gioco di sguardi e poche parole.
L'occhio mi cade su una _banalissima_ pastasciutta, che nonostante sia a dei _banalissimi_ frutti di mare, viene la bellezza di trentacinque euro suonati.
Guardo spaesata Christopher, che intuisce e si limita ad ordinare una bottiglia di vino rosso e due risotti all'arancia dal nome complicato, anche quelli troppo cari per il mio semplice portafoglio da studentessa.
"Non dovevi..." sussurro, appena il cameriere si allontana con l'ordine.
Lui sorride, ravviandosi i capelli che gli ricadono sulla fronte e mi accarezza di nuovo la mano.
"Lascia fare a me, okay?"
"Ma certo, leva solo quella cazzo di mano da quella della mia ragazza"
Alzo lo sguardo, al suono di quella voce così _troppo_ famigliare.
Mi alzo di scatto, seguita a ruota da Christopher e dagli sguardi curiosi dei presenti.
Vorrei mettermi a piangere, ma è tutto troppo veloce.
Max è una cinquantina di centimetri davanti a noi, con la giacca a vento bagnata dalla neve e un'espressione indecifrabile sul viso.
"Max giuro ti posso spiegare" mi avvicino, ma lui con un gesto mi blocca.
"Chi cazzo è" sussurra quasi atono.
"Giuro io..."
"Dimmi chi cazzo è Angelica"
Christopher si mette tra me e lui, svettando di un bel po' sull'altezza di Max.
"Christopher no" balbetto, cercando di spostarlo.
Noto che Max stringe tra le dita una scatoletta di velluto nero, piccola, sottile, che sparisce tra le sue nocche bianche dallo sforzo.
- Stupida, stupida, stupida, stupida
Ci guardiamo negli occhi.
La saliva mi si azzera e sento un groppo in gola, mentre guardo Max oltre la spalla capiente di Christopher.
"Ti prego, ti prego è stato un errore!" dico alzando la voce, con le lacrime agli occhi.
Max scuote la testa, con le iridi oltremare luminescenti, schiarite dai lampadari, come uno strano surigato dei bagliori color caramello degli occhi di Christopher.
Poi si volta.
E mi crolla il mondo addosso.
"Max! Max no! Giuro io ti posso spiegare!"
Spalanco la porta del ristorante, seguendolo fuori, sotto i fiocchi di neve gelidi sulle mie spalle quasi nude.
"Non c'è nulla da spiegare" sussurra, gettando quella piccola scatoletta tra i mucchi di neve arroccati ai lati delle strade.
Mi porto una mano alla bocca, singhiozzando.
Christopher mi appoggia il suo giubbino di pelle sulle spalle e mi circonda con il suo braccio tonico.
"Lascialo perdere, è solo un _ragazzino_"
*•:♡°Angelica
30 Dicembre
Ormai è passato anche il Natale.
Dalla vergogna non mi sono presentata nemmeno dagli altri e non ho avuto il coraggio di cercare Max, dopo la catastrofe del Posta.
Sono stata sola con Christopher, mi ha accompagnato a casa sua e abbiamo passato le feste tra champagne costoso e sveglie rigorosamente a mezzogiorno.
Mi manca.
E sono solo una stupida.
- Stronza
Ho il cellulare pieno di messaggi di Caterina chiamate perse da Daniel, ancora nulla da parte di Max.
E dopotutto, lo capisco.
Mi fermo ai tornelli, appoggiando gli sci ad un muretto limitrofo, per andare a rinnovare lo skipass.
Christopher mi blocca appena prima.
"Tranquilla, ho già fatto io"
Mi porge la tessera magnetica, brillante alla luce di questa mattina di fine Dicembre.
"Serio?" domando, interdetta.
"Serio"
"Cazzo, Chris, è un sacco di soldi!" alludo al tabellone esposto qui fuori dalla cabinovia di Cortina, dove il prezzo più basso per questi skipass è un inguardabile 70€ suonato.
Non oso immaginare quanto effettivamente abbia pagato.
Lui fa spallucce.
"Cosa c'è, il tuo vecchio amico non era così?" ridacchia peovocatorio.
Schiudo le labbra interdetta e, dopo avergli strappato li skipass dalle mani, mi dirigo verso i tornelli.
Quando, in mezzo ai bambini con giacche a vento colorate e mirabili ragazze in tute attilate e sci costosi, intravedo una singolarissima chioma bruna.
"Cate!" grido, appena la vedo accingersi a mettersi in fila con la sua tuta da sci bianco polvere.
Lei si gira e le si illuminano gli occhioni scuri.
"Angie, ma che cazzo"
Esce dalla fila beccandosi qualche interiezione dalla gente intorno, per poi raggiungermi e stringermi in un abbraccio.
"Allora è lui?" sussurra sulla mia spalla.
Annuisco quasi impercettibile, percependo lo sguardo tagliente della mora più bella di Cortina su di lui, che rimane piuttosto in disparte.
"Perchè cazzo non rispondi alle mie chiamate?" sbotta as un certo punto, staccandosi, senza però levare le mani dalle mie spalle coperte dalla giacca a vento rossa.
Distolgo lo sguardo, con gli occhi lucidi, ma lei mi accatezza una guancia.
"Hai fatto una cazzata sì, ma ti prego, abbiamo tutti voglia di rivederti"
"Fosse così facile Cate!"
Tiro un calcio al pavimento di cemento, con gli scarponi da sci ancora mezzi aperti, facendola sobbalzare.
- Mi prenderei a sberle
Lei increspa le labbra.
"Max non è più lo stesso, ti prego, manchi a tutti e... insomma, Capodanno è qui dietro l'angolo e tu lo vuoi passare lontana dai tuoi amici di una vita? Per un ragazzo? Andiamo!"
Dalla fila sbuca Pierre, che, sorprso dal vedermi lì, si incastra tra i tornelli.
Scoppio a ridere, mentre lo guardo cadere in avanti e perdere gli sci che fino a pochi ostanti pfima teneva in mano.
Cate sorride e scuote la testa.
"Lo so che ti manca tutto questo e so che vuoi tornare... ti prego, Angie" sussurra, stringendomi le mani tra i suoi guanti tecnici.
Abbasso lo sguardo e con la coda dell'occhio noto che Christopher si sta avvicinando.
"Allora Angelica, hai finito di perdere tempo?" sbotta, senza degnare Caterina di un saluto.
Lei lo guarda interdetta, senza battere ciglio, anche se ormai la conosco troppo bene e immagino che stia meditando su che cosa dire.
Poi, rivolgendosi a me, sorride smagliante.
"Hai davvero intenzione di passare quei pochi giorni che ti restano con uno che pensa che tu sia perdendo tempo?"
- Questa è Caterina.
E così, come se niente fosse, mi sfilo un guanto e, tenendolo fermo con il braccio, tiro fuori dalla tasca lo skipass, sbattendolo in mano a Chris.
"Hai ragione Cate" dico, senza degnarlo di uno sguardo.
"Avrei dovuto ascoltarti sempre"
Mi volto, per riprendere gli sci che poco prima avevo appoggiato al muretto, per poi incamminarmi verso i tornelli.
"Hey! Angelica! Ma che ti prende?"
"Mi dispiace Chris! Ma se devo scegliere, ad un ragazzo carismatico e brillante come te, preferisco dei _ragazzini_ che giocano a palle di neve!"
Mi giro, e gli soffio un bacio, per poi raggiungere Pierre e Cate.
Pierre mi abbraccia, appena mi vede, scomparendo nella mia giacca impermeabile.
"Angie! Ma che cosa hai combinato?"
"Aaaah! Storia lunga, che ne dici se vi racconto tutto su due sdraio al sole, al primo ristoro che troviamo?"
*•:♡°Max
Alla fine gli altri mi hanno costretto a venire a questa stupida festa a casa di Daniel.
- Non è la stessa cosa senza Angie.
Il Capodanno io e lei lo abbiamo sempre passato insieme, sin dai tempi delle cene lunghissime a Montecarlo e... e saperla con quel tizio mi fa sentire una merda.
- Ma poi, chi cazzo è?
Esco dal salotto di Dan.
Ho così tanti pensieri per la testa che sento addirittura salire la nausea e la mano mi fa terriblmente male.
Dal pugno che ho tirato alla parete di casa, ho dovuto fasciare la mano e, maledizione, mi fa malissimo.
Apro la portafinestra e l'aria sottozero è come una secchiata d'acqua; le luci sui balconi di fronte proiettano le ombre dei giovani per la strada e la mia stessa sul muro.
Sospiro e guardo il cielo stellato limpidissimo, tipico delle serate serene senza nemmeno l'ombra di una nuvola.
"Ci vorrebbe Angie, sicuramente si sarebbe messa a parlare di costellazioni" sussurro, tra me e me.
"Per tua disgrazia sono qui"
Mi volto di scatto, per poi rigirarmi.
- La mano fa male, che ci fai qui?
Si avvicina lentamente e si appoggia alla balaustra come me, sorridenso appena e lasciando che quel poco di vento le smuova le ciocche bionde.
"Mi dispiace"
Alzo lo sguardo e incrocio i suoi occhi verdi.
"Che ci fai qui?"
"Sono stata una stupida"
"Lo so"
"Bene"
"Dimmi chi era"
"Un cretino, ma tu eri impegnato a fare palle di neve"
"Uhm"
Ci avviciniamo, sono ad un centeimetro dal suo viso.
"Potevi venire per Natale" dico, cercando di non guardarla negli occhi.
"Ma ho fatto in tempo per Capodanno"
Con la mano fasciata le accarezzo una guancia e lei sorride, con una lacrime che le pizzica la palpebra.
"Sei qui per restare?"
"E lo sono anche i miei maglioni"
Rido e le prendo il volto tra le mani, facendo combaciare le nostre fronti.
"Mi sei mancata Angie"
"Tu no Vertappen"
Faccio scorrere le mani tra i suoi lunghi capelli e mi fermo sui fianchi, stringendola a me, mentre con le dira sfioro il suo maglione invernale con vari decori brillantinati.
- Mi era mancata
"Hey piccioncini, è appena partito il conto alla rovescia!"
Max spalanca la porta finestra, mostrando tutti gli altri seduti sul divano, con in mano un bicchiere di spumante.
Pierre tiene in braccio Caterina, con un tubino blu elettrico, Carlos ridacchia con la sua Roberta, mentre Lando si accinge a stappare una bottiglie di spumante con un cappellino con scritto "Buon Anno!".
Angie mi trascina dentro, sedendosi subito sul divano, tra le due ragazze, facendomi segno di entrare.
"Dai! O ti perdi l'inizio!"
Mi sbrigo e, nel chiudere la finestra, Dan fa scivolare nella tasca dei miei jeans una scatolina.
- L'anello...
Ci guardiamo negli occhi e lui mi da' una pacca sulla spalla, per poi battermi il pugno sulla mano sana.
"Non ringraziarmi, pensa a farle la proposta prima che finisca tutto"
Lo sguardo mi cade su Angie, che sorride guardando l'orologio, mentre in sottofondo risuona una canzone anni 90'.
Bionda, un bicchiere mezzo vuoto di spumante e un sorriso smagliante e un maglione natalizio poco in tema, in una serata di Capodanno.
Ed è la felicità.
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