MERRY MILKMAS - @aasia19


PROMPT: cappellino da Babbo Natale
EVENTO: evento a scelta
CARATTERISTICA: il personaggio è un disastro a fare i regali
PERSONAGGIO: Carlos Sainz



MERRY MILKMAS
aasia19



Il periodo natalizio è il migliore in assoluto. Riserva molte sorprese, come i calorosi addobbi presenti nelle case e nei negozi, le luci delle città che aumentano e il sorriso delle persone che si allarga, oltre alla neve che ricopre il terreno. Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Entro in classe e noto che, come me, tutti i miei compagni indossano un cappellino rosso uguale a quello di Babbo Natale. Per la prima volta nella mia vita sono contento di essere un ritardatario cronico. Guardo verso la cattedra e noto che anche il professor Alonso è appena arrivato in classe, infatti si sta togliendo la giacca. Mi saluta e mi rivolge un sorris.opo, sorvolando come suo solito sul ritardo, e mi vado a sedere.
L'ora di storia è una delle mie preferite. Amo questa materia e ne seguo sempre le lezioni; trovo anche che le spiegazioni di Alonso siano approfondite e coinvolgenti. Questa mattina non funziona così: trovo la lezione noiosa e la mia mente è alla continua ricerca di ricordi, come se si rifiutasse di ascoltare il discorso del professore. Ho capito subito di aver perso la testa per lui: in quel primo giorno di scuola era stato molto gentile con noi e con il nuovo alunno, Lando, che era molto agitato; egli si era seduto nel banco di fianco al mio, che era rimasto libero, ed ancora oggi è al mio fianco. Ben presto avrei capito che il carattere di Alonso ha poco a che fare con gli aggettivi pacato e tranquillo, ma sono stato fortunato a non sperimentarlo in prima persona. Fino ad ora: immerso nei miei pensieri vengo richiamato dal professore.
<<Sainz, cosa le passa per la testa questa mattina? Proprio tu che sei sempre attento ti vuoi prendere un'insufficienza nella verifica che faremo al ritorno dalle vacanze?>>
<<Lando, quando ha parlato di una verifica?>> bisbiglio stupito al mio compagno di banco.
<<Ne sento parlare per la prima volta anch'io. Eppure, a differenza tua, ero attento.>> scherza come sempre Lando.
<<Sainz e Norris, ditemi di cosa parlate. Coinvolgete anche il resto della classe.>> ci riprende il professore con un tono più brusco.
<<Oh, mi scusi professore. Mi sono distratto questa mattina perché non sto molto bene.>> ed accenno un colpo di tosse.
<<Se non sta bene chiami casa. Altrimenti cerca di prestare almeno un po' di attenzione alla lezione.>>
<<D'accordo>> e ricomincio a prendere appunti. Sarà ancora più difficile per me prendere appunti e restare attento rispetto a prima. Sono stato rimproverato per la prima volta da parte del professor Alonso, ciò mi preoccupa.  Devo ammettere di non essere un alunno modello. A differenza di essi, devo ancora capire come facciano a seguire tutte le lezioni senza mai annoiarsi, sto attento quasi esclusivamente durante questa materia.
Questa mattinata è molto noiosa e le prime ore scorrono lentamente. Per fortuna arriva l'intervallo e mi volto un attimo a guardare il professor Alonso che esce dall'aula prima di mettere a posto i libri sui quali ho finto di seguire.
Sento il mio vicino che mi chiama e gli rispondo.
<<Lando! Ti sembra il caso di urlarmi nell'orecchio?>>
<<Certo, ti sto chiamando da cinque minuti. Ti eri imbambolato.>>
<<No, mi ero soltanto voltato un attimo, mentre mettevo a posto le cose. Confermi Charles?>> mi rivolgo al ragazzo seduto davanti a noi, Charles Leclerc, un ragazzo dalla mente brillante.
<<No, ti eri incantato, Sainz.>> risponde lui <<Se continui così lui se ne accorgerà della tua cotta.>> Temo che se ne sia già accorto da un po'.
<<Stavi ancora pensando al rimprovero del prof?>> mi chiede il riccio al mio fianco. Annuisco e lui, sbuffando, mi poggia una mano sulla spalla. <<Non devi farne un dramma, è capitato anche agli alunni migliori, come Charles.>> Anch'io torno a sorridere, anche se soltanto per il tono di voce premuroso che usa.
Il monegasco, preso di nuovo in causa, si mette una mano fra i capelli e riprende il discorso dell'amico. <<Ti ricordi quel giorno in cui Max è stato rimproverato nell'ora del professor Ricciardo?>> Non posso che pensare alla fortuna di Max. Lui si gode tutte le attenzioni del suo amato e può, cercando invano di tenere nascosto il tutto, frequentarsi con lui. Non rispondo. Non voglio discutere con loro proprio questa mattina. Parla Lando al posto mio, ma io non li sto più ascoltando.
Anche Lando ha avuto una cotta per un professore, ma tra loro la situazione è diversa. Lui è innamorato, ormai da anni, del professor Rossi, che però insegna in altre classi. I due hanno avuto un'avventura ma il più grande ha subito chiarito che non ci sarebbe stata nessuna relazione stabile tra loro e Lando ci ha sofferto molto. Con il tempo si sta riprendendo: io mi confido con lui per le questioni che riguardano Alonso perché sono sicuro che mi possa capire.
Dopo qualche minuto Charles esce dalla classe e Lando decide di restare con me. Non gli rivolgo la parola mentre controllo le notifiche del cellulare e così fa anche lui. Poi mi porge una piccola scatola, come per tagliare il silenzio ormai imbarazzante. La apro e rimango stupito dal contenuto, che consiste in una foto con due persone che sciano. Il mio amico mi dice di girare il foglio. "Sette giorni e sei notti mi dovrai sopportare, con gli sci ai piedi le giornate potrai passare." Bene, a quanto pare dovrò restare una settimana in montagna; il biglietto dice anche che partiamo dopo Natale. E non so nemmeno sciare.
<<Grazie mille Lando, non dovevi.>> Lo penso veramente e lui lo capisce dalla mia voce, che non riesce a nascondere le emozioni. Temo di non essere dell'umore giusto per trascorrere le vacanze in compagnia. Non mi sembra giusto che lui non si debba divertire per colpa mia.
<<Non dire così. Sarà una settimana bellissima. Non ti ritroverai nemmeno a pensare a Fernando.>> Lo spero, Lando, ma sai anche tu che non sarà così. <<Può succedere di tutto.>> La sua faccia cambia espressione e mi chiedo cos'abbia in testa quel ragazzo. <<Lando, non so sciare!>> <<Nemmeno io, ma non è un problema. Cadremo un po' di volte, ti ritroverai con qualche livido di troppo, ma ci divertiremo comunque.>> Quest'idea di divertimento mi sembra strana, ma è intrigante. Soprattutto ce lo si può aspettare da uno come lui. Non sono ancora del tutto convinto, ma accetto la sua proposta e lo ringrazio con un piccolo abbraccio.
Il resto della mattinata scorre tranquillo, con altre lunghe ore di lezione che non riescono a passare. Purtroppo non riesco a concentrarmi e la mancanza del prof Alonso alla cattedra non aiuta. Quell'uomo, che riesce quasi sempre a tenermi concentrato, mi mancherà terribilmente durante le vacanze. Spero che Lando abbia ragione, che la vacanza mi faccia bene e spero di riuscire a divertirmi. Ma, come sempre, a differenza del mio amico, sono pessimista su queste cose; lui invece ne vede sempre il lato positivo e, sinceramente, mi piace questo lato del suo carattere. 
<<Lando, hai voglia di venire a casa mia per pranzo? Ho dimenticato a casa il regalo e vorrei dartelo lì.>>
<<Non ti preoccupare, me lo puoi dare in montagna. Non c'è nessun problema.>>
<<In realtà sì. Non posso portarlo in montagna>> devo insistere, non posso fare altrimenti. Gli sto dicendo la verità.
<<Va bene. Verrò a mangiare da te. Ho fame e non rifiuto un pranzo in compagnia.>>
Lando viene a pranzo a casa mia, ma appena entra va a sbattere contro l'albero di Natale mentre cerca la cucina. Avrei dovuto comprargli un navigatore satellitare. Però non posso più, quindi lo chiamo per dargli il regalo.
<<Lando, se vieni ti faccio vedere il mio regalo.>> apro il frigo e gli mostro i quattordici litri di latte fresco che ho acquistato per l'occasione, ma sul suo volto prende forma un'espressione preoccupata. <<Grazie mille, Carlos. Dev'essere impegnativo portare un carico del genere fino a qui. Ma ora cosa faccio con tutto questo latte?>> Non capisco <<È fresco, quindi scade tra pochi giorni.>> Come avevo fatto a non pensare alla scadenza? È un grande consumatore di latte, ma non può berne tre litri al giorno. <<Forse ho avuto un'idea>> mi dice lui tutto d'un fiato <<Ti piacerebbe aiutarmi ad organizzare una festa?>>
Sono perplesso, ma lo ascolto. Mi accenna la sua idea e mi rendo conto che il suo è stato un vero lampo di genio. La festa va, per motivi ormai ovvi anche a me, organizzata entro pochi giorni. Quindi decidiamo di farla per l'indomani, altrimenti ci si avvicina troppo al Natale. Nel pomeriggio iniziamo ad organizzare la festa: non sapendo come attirare un po' di gente abbiamo deciso di chiamare un esperto. Suona il campanello, vado ad aprire e Lewis fa il suo ingresso trionfale, con al seguito i suoi due cani. Roscoe e Coco infatti lo seguono come se fossero le sue guardie del corpo. Lewis Hamilton è un nostro compagno: è il secchione della classe, alla sera però diventa l'anima della festa. Infatti è uno dei ragazzi più popolari della scuola.
Di fronte a un bicchiere di latte caldo l'inglese inizia a parlarci della festa. <<La faremo domani sera, benissimo. Anche se è molto presto vi assicuro la gente che verrà comunque. La festa è solo a base di latte?>> ci chiede con un'espressione stupita. Il mio amico, ridendo, gli risponde che è così. E che la colpa è solo mia, anche se sa che non è vero. <<Va bene. Saremo in un locale del centro. Voi pensate al latte, al resto ci penso io.>>
Ed ecco che ci ritroviamo, in un freddo sabato sera di dicembre, all'interno del grande locale scelto da Lewis. Ci sono molte persone, ma non riconosco tutti, e la musica è assordante. Sono con Lando, Max e Charles. Vedo, poco lontano, Lewis circondato da alcune ragazze. Non è possibile non notarlo con quell'abito celeste. Rivolgo poi l'occhio all'entrata, dove si vedono il professor Alonso con un uomo che sembra il professor Webber. I due si frequentano da molto tempo, ma dicono di essere soltanto amici. Non sembra, dati gli sguardi d'intesa che si scambiano di tanto in tanto quando sono insieme. Speravo che stasera non ci fossero, ma so di non potermi fidare di Lewis. Quel ragazzo in una verifica ha addirittura suggerito tutte le risposte sbagliate ad Alex, un ragazzo, solitamente studioso, che non era riuscito a studiare perché il giorno prima era tornato dalla Thailandia. <<Ragazzi, avete visto che Lewis ha pensato bene, o forse no, di invitare anche dei prof? Ma come gli è venuto in mente?>>
<<Certo che ce ne siamo accorti, hai la bava alla bocca da quando è entrato lui.>> mi risponde pronto il monegasco, con la testa rivolta verso la direzione dalla quale proviene Fernando.
<<Me ne sono accorto anch'io, infatti vi abbandono. Vado a passare la serata con Daniel, che almeno so di concludere bene. Visto che qui non c'è manco un alcolico.>> Max si volta e se ne va.
<<Ecco perché il prof Raikkonen mi ha dato buca. Di chi è stata l'idea?>> si fa sentire Sebastian, che si è appena unito a noi. Lando canta subito il mio nome. <<Mia?>> chiedo con voce infastidita. <<E chi mi ha regalato quattordici litri di latte?>> risponde.
Ringrazio Alonso che mi fa uscire dalla situazione imbarazzante, anche se mi porta in una situazione quasi più imbarazzante, venendo verso di noi a farci i complimenti. <<Bella festa ragazzi! Analcolica, almeno sono sicuro di non dover fare il taxi per le strade per la città, soprattutto per certi colleghi.>> La sua voce infastidita fa abbassare la testa a Sebastian. <<Quel vostro collega non è nemmeno venuto.>> <<Non ti preoccupare Seb, tu gli piaci molto. Ma sai bene che senza alcol non esce nemmeno di casa>> gli bisbiglia Charles ad alta voce.
Conversiamo con i due professori per qualche minuto e, prima che ci lascino, Lando propone un brindisi. <<A questa serata, alle coppie che si formano, che si disfano e che non si formeranno mai.>> lancia un'occhiata per ciascuno di noi <<Al pessimo regalo di Natale di Carlos, senza il quale non saremmo qui, e al Natale. Auguri!>> e alziamo tutti il bicchiere.
Ho passato una bella serata, ballando molto, sempre in compagnia di Lando, Charles, Seb, che si è ripreso un po' rispetto all'inizio della serata, ed altre persone che restavano un po' con noi. Alla fine di una canzone, mentre eravamo da soli, Lando mi prende da parte ed inizia a parlarmi con i suoi occhi rivolti verso i miei. <<Carlos, è stata una serata magnifica, una delle più belle che io abbia mai passato. Lo è stato perché non ho dovuto reggere la testa a nessun ubriaco mentre vomitava. Ma soprattutto lo è stato grazie a te. Senza di te non avrei mai passato una serata così. >> Mi parla sorridendo. Poi si alza sulle punte dei piedi, mi prende il viso tra le sue mani e mi bacia. Rimango sorpreso, ma sento il bisogno di continuare e prendere la situazione in mano. E così faccio. Dopo qualche momento il riccio si stacca e sento di essermi in parte liberato. Lo abbraccio di nuovo e torniamo a ballare.
Dopo poco tempo corro in bagno perché ho bisogno di vomitare. Devo liberarmi, inizio a pensare che non sia stata la migliore idea che abbia mai avuto quella di una festa esclusivamente a base di latte ma, nonostante ciò, lo è stata comunque. Dopo aver finito mi alzo, esco dal bagno e mi rivolgo al mio compagno, che aspettava fuori dalla porta. <<Lando, sono intollerante al latte.>>

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