SECOND FAMILY - @aboutali16
PACCHETTO LILLA - GRUPPO PUPAZZI DI NEVE
PILOTA : Pecco Bagnaia
CARATTERISTICA : il personaggio ama il Natale ma gli mette una certa tristezza che non è mai riuscito a scacciare ( sarà questo l'anno buono?).
PROMPT : Vestitino Rosso.
SECOND FAMILY
aboutali16
Francesco, o meglio, Pecco ama il Natale. Per lui è sempre stato quel periodo da passare con la propria famiglia. Quei pranzi di famiglia dove difficilmente ti riprendi a fine giornata, quelli che per smaltirli devi ,a fine di tutte le feste, fare palestra forzata per almeno un mese.
A Pecco piace il Natale perché si respira sempre quell'aria di spensieratezza che non guasta mai. Si ritorna sempre un po' bambini, aspettando quei regali che sai che probabilmente ti deluderanno, perché dai diciamocelo, i maglioncini color cachi, fatti dalla zia Amanda non sono la cosa più stilosa che si può indossare, però nonostante fossero orrendi a Pecco davano aria di casa, aria di famiglia e di unione familiare.
Pecco adora il Natale perché alla fine, la domanda a cui scoccia sempre rispondere " e la fidanzatina?" , fatta dalla nonna curiosa e dalle zie zitelle , alla fine fa pensare come ogni anno le routine non cambino mai, e che alla fine quella domanda alla quale non c'è via d'uscita, fa piacere perché tutto rimane sempre così com'è, senza cambiare di una virgola.
A Pecco non dispiace il Natale perché ritrovi parenti di cui nemmeno ricordi il nome, però fa sempre piacere vederli per sentirsi dire: " Come sei cresciuto, mi ricordo quando eri piccolo così", si peccato io non mi ricordi di te, però alla fine piace perché lo fa sentire a casa. Rivedere tutta la schiera di zii e cugini venire nella propria casa per gli auguri di natale.
Pecco odia il periodo di Natale perché lo passa lontano da casa, quindi non vive come vorrebbe l'aria di spensieratezza e non riesce più a sembrare un bambino quando spacchetta i regali, perché sa che non ci sarà il disgustoso maglioncino color cachi ad aspettarlo al di la della carta regalo, uguale a tutti gli anni.
A Pecco non piace il natale perché non riceve più la domanda della nonna: "e la fidanzatina?" , si perché la nonna non c'è più, e questo a Pecco non fa altro che malinconia, perché non è mai riuscito a dirle: " si eccola te la presento" .
Pecco non sopporta il Natale perché un po' gli mancano quei parenti da ricordare solo in questo periodo, quelli che ti diranno ogni anno :" come sei cresciuto" e tu continuerai a pensare, chi ti conosce.
Pecco proprio, non riesce a farsi piacere l'atmosfera natalizia perché non passa il Natale a casa. Perché è proprio in questo periodo che affiorano quei ricordi che fanno soltanto che male. Quei ricordi da cui difficilmente ti stacchi, quei ricordi con cui hai un legame speciale , sono quei ricordi alla quale si è talmente affezionati che vorresti non scordarteli mai.
Ogni anni per Pecco , il natale diventa sempre più duro da affrontare. Per la prima volta, in questi anni, vorrebbe soltanto che tutto passasse velocemente, portandosi via i ricordi e la malinconia di essi. Ogni anno si chiede com'è possibile soffrire così tanto non passando il natale con le solite persone. Lui che da bambino ha sempre odiato fare il giro degli auguri. Lui che non ha mai amato le strapazzate alle sue povere guance paffute , gentilmente offerte dalle zie che non lo vedevano da tanto tempo. Lui che da piccolo ha sempre pensato che il Natale da grande lo avrebbe passato con i suoi amici, ma ora rimpiange quelle parole , ora nemmeno con i suoi amici si diverte più.
Ormai da quando è entrato a far parte della VR46 rider academy, si è trasferito subito a Pesaro, vicino al famosissimo paese, terra del suo pilota preferito, Valentino Rossi. Quando gli è stato detto che avrebbe fatto parte della academy quasi non ci credeva, che si è perfino messo a piangere. Si Pecco è sempre stato un ragazzo emotivo, se non fosse capito.
Romagna, terra di piloti e di motori.
Tavullia, terra del suo idolo.
Pesaro, terra dove ormai vive la la sua quotidianità.
Forse quella quotidianità che in questo periodo, non è la stessa cosa del resto dell'anno.
La prima volta che era arrivato a Pesaro non aveva ancora 18 anni.
Deve essere devastante per un ragazzo non ancora maggiorenne iniziare a vivere da solo, senza avere più il sostegno dei genitori e i loro consigli. O meglio, non averli accanto.
Pecco però pur di seguire il suo sogno di diventare un pilota e di guidare, quella moto che aveva sempre sognato fin da bambino, la famosissima rossa Ducati, avrebbe fatto qualsiasi cosa.
E' determinato più che mai.
Ed è grato a Valentino Rossi per avergli dato una grande opportunità.
Da quel giorno si diede da fare, fino ad approdare nel mondiale moto 3, per poi passare al mondiale moto 2 fare una stagione da rookie e l'anno dopo vincere il mondiale, fino ad arrivare a fare un contratto con la Ducati, la Pramac, quella del team satellite, fino a quest'anno con l'annuncio che sognava da una vita, quello del passaggio nella Ducati ufficiale. Finalmente, Pecco, stava realizzando un altro dei suoi più grandi sogni.
Ormai Pecco poteva sentirsi realizzato, o quasi. Si era contento fino a dove era arrivato, ma la sua casa in Piemonte gli mancava. E per di più ora che è Natale.
La malinconia dei ricordi si fa sentire.
Ricordi, maledetti, ricordi.
-Pecco, amore , preparati tra poco dobbiamo andare da Vale , gli altri ragazzi ci aspettano- Domizia, la sua ragazza, fa capolino dalla porta della camera, per informarlo che tra poco dovevano andare a fare il cenone della vigilia di natale con i ragazzi della academy e le corrispettive ragazze, Vale e Francesca, Uccio , Pamela e la loro bambina, e gli amici più stretti di Vale che lavoravano al ranch o nel suo team.
Pecco a questo annuisce, in segno di risposta, mentre comincia a pensare come la storia d'amore con Domizia era iniziata.
Era proprio durante le feste Natalizie. Ancora quando le passava a casa , nella sua amata Torino. Avevano poco più di 16 anni. Pecco era innamorato di lei dai tempi della scuola. Si perché erano compagni di classe dal periodo elementari e medie. Lui aveva una cotta per lei da sempre, però non era mai riuscito ad esternarsi, poiché lui era un ragazzino molto timido e aveva una paura atroce di essere rifiutato.
Se la ricorda ancora aveva addosso un vestitino rosso, adatto per il periodo che si stava trascorrendo. Lui la trovava bellissima, non aveva occhi per le altre , solo per lei. Aveva pensato tante volte a come dichiararsi, aveva cercato tante occasioni, aveva pure provato davanti allo specchio un discorso di senso compiuto da fare quando si sarebbe trovato davanti a lei. Eppure ogni volta le parole gli morivano in bocca. Ogni volta entrava in apnea quando lei passava di fianco a lui, per poco non si sentiva male quando lei, gli rivolgeva la parola. Quando passava non tanto lontano da lui, sentiva il suo profumo, vaniglia e cioccolato, lo amava.
Ogni volta pensava che quell'anno fosse quello buono, però non si dimostrava così.
Ah l'amore. Che scherzi che fa.
Però l'anno buono ci fu, il coraggio di parlarle anche, quell'anno finalmente c'è la fece e si dichiarò alla sua Domizia. E si dopo quel giorno sono ancora insieme.
Sta di fatto che con tutti questi pensieri Pecco non si era ancora cambiato. Però quella tuta era troppo comoda per essere tolta e sostituita con una camicia e dei pantaloni neri, un po' più eleganti del solito.
Fece uno sbuffo contrariato per poi decidersi di indossare abiti più coerenti per l'occasione. Prese appunto l'outfit pensato e in poco cambiò look.
Si sta guardando allo specchio quando Domizia fece, un'altra volta il suo ingesso in camera. Apre la porta, la vista di Pecco in camicia è , ai suoi occhi, una cosa paradisiaca. E' ancora li bloccata , vicino la porta. Stringe ancora la maniglia con la mano.
-Domi, tutto ok?- chiede Pecco, con il sorrisino sotto i baffi.
-Si si, ero venuta a vedere se eri morto oppure se ti eri finalmente cambiato, visto che è più di un'ora che ti sbraito dietro di farlo, ma tu non mi ascolti- dice lei con alzando le sopracciglia e incrociando le braccia.
-Come vedi mi sono cambiato, anche se la tuta mi diceva di non abbandonarla- dice ridacchiando.
-Sei il solito Pecco- dice lei dando al ragazzo un piccolo schiaffetto sulla spalla.
-Lo sai come passo questo periodo - dice lui.
-Amore, però non puoi ogni anno stare così, lo so che ti manca, lo che per te non è lo stesso, ma prova almeno quest'anno a vivere tutto diversamente , rispetto gli anni passati- dice Domizia, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
-Domi, però... - inizia a parlare Pecco, per poi essere interrotto sul nascere dalla fidanzata.
-Lo sai benissimo cosa penso di questa situazione, ogni anno cerchi di non affrontare questa cosa, ma non sai che così ti fai più male- Domizia sospira, ogni volta si ritrova a fare sempre lo stesso discorso, sperando che vada bene - Pecco, non te ne rendi conto, la tua Famiglia è a Torino, e tu sei qui. Perché non provi a pensare che forse, la tua famiglia siamo anche noi?- dice.
-Intendi , te e l'academy?- chiede.
-Pecco si, chi altro vuoi che intenda- dice lei, ormai stanca di ripetere tutto per l'ennesima volta.
-Va bene ci proverò- dice poi Pecco, arrendendosi alle parole della ragazza davanti a lui.
-Ogni anno dici così, quest'anno vedi di farlo- dice - Andiamo?-
-Andiamo- afferma Pecco.
Escono di casa e chiudono la porta a chiave. Il freddo invernale e pungente di dicembre si fa sentire, ed entrambi rabbrividiscono al contatto con esso. Salgono in macchina e Pecco la mette in moto. Ed ora direzione casa Rossi.
Da Pesaro a Tavullia, il tempo che ci vuole per arrivarci è di circa, 20 minuti, quindi neanche tanto. Anche se Pecco è in grado di arrivare in ritardo.
Il tempo in macchina è passato dal canticchiare la playlist natalizia, messa in riproduzione con Spotify.
In poco tempo e nettamente in orario, cosa assolutamente strana da parte di Pecco, arrivarono davanti a casa Valentino Rossi. Domizia scende per prima , mentre Pecco è impegnato a fare manovre per parcheggiare decentemente la macchina. Lei va a suonare il campanello e appena aprono la porta di ingesso, si ritrovarono davanti casa i due cagnoloni di Vale, Penelope e Ulisse.
Dopo qualche carezza finalmente entrano e come sempre Migno deve dire la sua.
-Ma allora sei vero- afferma, mentre con un dico tocca la faccia del povero Pecco, cercando di capire se quello che ha davanti è un fantasma oppure no.
-Sono io in carne ed ossa Mig - dice Pecco ridendo alle solite cavolate di Andrea.
Alla fine la serata si sta svolgendo per il verso giusto, i ragazzi sono sempre i soliti, le battute non mancano mai, le risate nemmeno. La cena è abbondante e i ragazzi ormai sono pieni. Di sicuro Vale durante le feste non fa mancare gli sgarri alla dieta del pilota. Poi per non far mancare nulla ci deve essere, per forza, il pandoro con la crema al mascarpone.
-Basta Vale, se vado avanti a mangiare mi scoppiano i botti della camicia- dice Luca, stiracchiandosi sulla sedia.
-Fratello ma se sei uno stecchino, magia per metterti in forma- dice Valentino, facendo scoppiare una risata generale.
-Mi ricordi nonna, non è che stai invecchiando- punzecchia il fratello.
-Taci tu, non sono vecchio. ho solo un numero alto come età- dice .
Pecco si guarda in torno. Forse Domizia aveva ragione, forse veramente questa potrebbe essere come la sua seconda famiglia. Si sente tremendamente stupido ad non averci pensato prima. Anche con loro ha trascorso momenti felici, momenti difficili e soprattutto momenti tristi. Insomma come ha fatto a non capire che lo erano la sua famiglia e che su di loro può sempre contare. Non s'è né reso conto prima , ma sicuramente per il futuro ne terrà conto, meglio tardi che mai si dice.
Pecco rivolge uno sguardo a Domizia, si avvicina al suo orecchio e le sussurra qualcosa che sapranno solo loro due , una cosa che capiscono solo loro.
Pecco ha capito e Domizia ne è tremendamente felice, finalmente potrò ricominciare ad amare il natale come prima. Anche se senza il maglione fatto a mano dalla zia Amanda color cachi più scuro o cachi più chiaro.
Al solo pensiero Pecco fa una risatina.
Poi guarda le persone presenti a tavola e si ora è convito che questa è la sua seconda famiglia.
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