PACCHETTO LILLA - GRUPPO PUPAZZI DI NEVE
PERSONAGGIO: Daniel Ricciardo
CARATTERISTICA: Il personaggio ama il Natale, ma gli mette anche una certa tristezza che non è mai riuscito a scacciare (sarà questo l'anno buono?)
PROMPT: vestitino rosso
QUELLO CHE MI MANCA
Daniel aveva sempre amato il Natale: gli alberi decorati, i balconi delle case pieni di lucine, i pacchi regalo avvolti con la carta colorata, i pranzi, le cene con i parenti e la marea di cibo presente in tavola. In più, era sempre stato il festaiolo della famiglia.
Ogni anno però, c'era sempre qualche pensiero che non gli permetteva di godersi a pieno le feste in famiglia o con gli amici. La prima volta che passò il Natale a Monaco insieme a Max e ai suoi colleghi, circa quattro anni fa, si era chiesto se fosse stato giusto non tornare a Perth, seppure i suoi parenti gli avessero detto di non preoccuparsi e di passare delle buone vacanze assieme agli amici. L'anno scorso aveva ricevuto l'invito di Charles per una mega festa a cui avrebbe partecipato la maggior parte dei piloti, ovvero quasi tutti quelli che si trovavano da quelle parti per il periodo natalizio. Daniel aveva gentilmente declinato, preferendo tornare in Australia a grigliare le costine per Natale e Capodanno. Anche quella volta se ne era quasi pentito, aveva sbagliato a rifiutare l'invito dei suoi amici? Qualsiasi cosa succedesse, pensava di non aver preso la scelta giusta.
Quest'anno il Natale, almeno secondo la sua aspettativa, sarebbe andato di male in peggio. Il Coronavirus non aveva fatto sconti, anzi. Daniel, seduto sul divano a fissare il vuoto, pensava alle feste di famiglia, i party con gli amici, le uscite di gruppo e al fatto che non avrebbe potuto andare da nessuna parte. Se di solito sentiva un po' di rimorso per aver scelto tra i parenti in Australia e gli amici a Monaco, stavolta le feste in arrivo si preannunciavano una delusione su tutti i fronti, almeno per una persona estroversa come lui.
L'australiano era così assorto nei suoi pensieri che non sentì la porta aprirsi. La sua ragazza Ellie era appena tornata dal supermercato, dove si era recata qualche ora prima per fare la spesa. "Hey, Dan" la sua voce dolce bastò per risvegliare il pilota da quella fase di trance in cui era sprofondato. "Ciao Ellie" si alzò, per poi andare verso la fidanzata e darle un bacio sulla fronte. "Tutto bene?" gli chiese la francese, avendo notato il comportamento del suo ragazzo poco prima. "Certo, come mai?" rispose lui, nel modo più disinvolto possibile. "Sembravi abbastanza pensieroso... comunque, stasera è la Vigilia di Natale, e siccome non possiamo andare da nessuna parte, avevo pensato di preparare una cena per noi due" sorrise Ellie, sperando che l'idea potesse piacere anche al suo fidanzato. "Oh, va bene, mi sembra un'ottima trovata" le rispose Daniel, leggermente più sollevato. La giovane si diresse verso la cucina per mettere a posto la spesa.
Il pilota australiano, intanto, era tornato a stendersi sul divano, accendendo la televisione. Con la coda dell'occhio guardava Ellie, intenta a riporre delle verdure nel frigorifero. Non era da molto che si erano messi insieme, circa cinque mesi, ma nonostante la giovinezza della loro relazione, Daniel sapeva già che quel rapporto sarebbe durato molto a lungo. Si erano conosciuti lì, a Monaco, durante il Gran Premio di due anni prima, che aveva visto trionfare proprio l'australiano, e da quel giorno, in un modo o nell'altro, si erano sempre ritrovati. Elle lavorava come fotografa per una nota rivista sportiva, e ciò le permetteva di essere presente a quasi tutte le competizioni automobilistiche in giro per l'Europa.
Non sapeva che cosa l'avesse conquistato di lei, e non aveva nemmeno idea del quando avesse iniziato a provare sensazioni diverse quando era in sua compagnia. La ragazza, originaria di una famiglia italiana emigrata in Francia qualche decennio fa, era di statura piuttosto minuta, aveva dei lunghi capelli biondi leggermente ondulati e degli occhi color nocciola. Daniel la trovava bellissima, sempre e comunque.
Il primo ad aver notato che l'australiano sembrasse provare qualcosa per la fotografa fu Max, che gli aveva sussurrato un "È proprio carina la bionda", in attesa di una reazione. L'olandese sapeva che per quanto il suo amico fosse timido riguardo le ragazze che lo interessavano, rimaneva comunque uno lievemente geloso, infatti la sua risposta fu un diretto "Ti interessa Ellie?" accompagnato da un'occhiataccia. Daniel si rese conto solo allora che il pensiero che qualcuno ronzasse introno all'amica gli dava estremamente fastidio. Qualche mese dopo, l'australiano era riuscito, finalmente, a confessare i suoi sentimenti alla ragazza francese, con un semplicissimo "Hey Ellie, ti trovo una persona molto carina ed interessante, ti va di uscire con me qualche volta?". Il risultato? Inseparabili dal primo appuntamento. Ogni volta che giravano insieme per il paddock, Max si prendeva tutto il merito per aver spronato Daniel a proporle di incontrarsi fuori dal contesto lavorativo.
"Dan? Sei ancora sul pianeta Terra?" lo chiamò la ragazza, sventolandogli una mano davanti alla faccia. Il pilota sbatté velocemente le palpebre, per poi farfugliare un "Uh, sì, ci sono". Ellie aveva capito che qualcosa lo stava facendo pensare troppo, e di conseguenza gli stava rovinando la giornata. Si sedette vicino a lui.
"Sai che puoi dirmi se qualcosa non va, prima di essere la tua ragazza rimango una persona di cui ti puoi fidare, no?" disse la bionda, con il suo classico tono di voce molto dolce e rilassato. Daniel strinse i pugni. Non aveva mai parlato ad Ellie di come di solito si sentisse durante il Natale, forse perché lui, l'Honey badger, il pilota più sorridente in griglia, non voleva farsi vedere triste da lei. "Se non vuoi dirmi nulla pazienza, non voglio mettere il naso in cose che magari non mi riguardano" la ragazza fece per alzarsi, quando Daniel le prese delicatamente la mano e la tirò di nuovo verso il divano.
"Vedi... ogni tanto durante le feste sono triste, non so perché. Sarà che l'anno giunge alla fine, quindi penso a quello che ho e non ho fatto, oppure il fatto che devo fare delle scelte" confessò finalmente l'australiano. Ellie era rimasta lì a guardarlo con i suoi occhioni nocciola, sapeva che il discorso non era finito e non voleva interrompere il suo fidanzato. "Scegliere con cui devo stare a Natale non mi piace, che stia qui a Monaco con Max o che torni a Perth con la mia famiglia, non vedo differenze, manca sempre qualcosa" si passò la mano sinistra tra i riccioli, ormai diventati troppo lunghi per i suoi gusti. La sua ragazza non disse niente, si limitò a prendergli l'altra mano e pensare a cosa dire.
"So che non posso darti ciò che ti danno i tuoi amici o la tua famiglia, ma vorrei provare a tirarti su di morale" disse piano, accarezzando il dorso della mano di Daniel con il pollice. Il pilota voltò la testa verso di lei "Non devi farlo per forza". "Stasera vestiti bene, facciamo una cena di gala solo per noi due, poi a mezzanotte scartiamo i regali" Ellie lo guardò negli occhi, confidando in una risposta positiva. "Va bene" sorrise.
La giovane francese si fiondò subito in cucina a preparare l'arrosto per la cena, decisa a far passare una bella serata al suo fidanzato. Era contenta che per una volta Daniel le avesse detto cosa non andava senza troppi giri di parole, e in quanto sua ragazza, aveva il compito di riuscire a fargli tornare quel bellissimo sorriso di cui era innamorata. Nel mentre l'australiano si era messo a guardare qualche serie tv a caso su Netflix, con il puro scopo di far passare il tempo un po' più in fretta e rendere più piacevole l'attesa.
Appena infornata la pietanza principale, Ellie posò il grembiule e le presine da forno, dirigendosi in salotto. Lì ci trovò un Daniel quasi totalmente nel mondo dei sogni e l'episodio di una serie televisiva sconosciuta a tre quarti del globo. "Dan" gli scosse un braccio, nel tentativo di svegliarlo. Nessun segno di vita. "Dan, se non ti alzi prendo le pentole e faccio casino" ripeté la bionda, incline all'attuare una soluzione drastica. Niente da fare. Ellie sbuffò rumorosamente, tornando verso la cucina, diretta al mobiletto dov'erano riposte le pentole in acciaio.
La giovane, avvicinandosi con cautela al bell'addormentato, sbatté due coperchi a mo' di piatti da orchestra, causando il rimbombare di un forte rumore metallico. "ODDIO!" esclamò Daniel, quasi cadendo dal divano per la sorpresa. "Ellie, maledizione, ma ti sembra il modo?" si lamentò, ancora mezzo addormentato. La ragazza, piegata in due dalle risate, si appoggiò al muro per riprendere fiato. "È da quindici minuti che ti chiamo, tu sembravi morto, quindi ho deciso di svegliarti a modo mio" disse poi Ellie, facendosi scappare un'altra risata. "Adesso ti prendo" Daniel si alzò, pronto a correrle dietro e farle il solletico per averlo svegliato in quel modo brusco. "No, tu non fai nulla. La carne è in forno, sarà pronta tra circa un'ora e tre quarti, quindi vai a farti una doccia e vestiti bene". "E tu? Dove vai a cambiarti? Non che mi dispiacerebbe se venissi con me" scherzò il pilota, facendo l'occhiolino alla sua fidanzata, ora rossa come un peperone. "Vado nel bagno degli ospiti, se entri giuro che ti sbatto fuori casa" la ragazza si affrettò ad andare in camera e prendere le sue cose, mentre Daniel era probabilmente morto dal ridere in salotto.
Ellie si chiuse in bagno, appoggiando sul termosifone alcuni asciugamani per quando sarebbe uscita dalla doccia. Prima di andare sotto il getto caldo, rimase a fissare il vestito che aveva deciso di indossare per la serata. Un tessuto leggero e delicato di colore rosso acceso, lunghezza poco sopra il ginocchio, scollo di pizzo all'americana con qualche paillette. Era un regalo di Daniel, risalente a qualche mese prima, ma che non aveva mai avuto il coraggio di utilizzare. Il fidanzato le aveva consigliato di indossarlo per la festa di compleanno di Charles, e nonostante Ellie l'avesse portato, alla fine si era messa un tubino nero con le maniche lunghe, dicendo che a quanto pare il suo vestitino rosso fosse stato lasciato involontariamente a casa. La francese inspirò ed entrò in doccia.
Daniel intanto si stava già asciugando i capelli, tentando di districare qualche nodo formatosi tra i suoi riccioli. Li aveva lasciati un po' spettinati, come piacevano alla sua ragazza. Successivamente indossò l'unica camicia bianca che aveva nell'armadio, o meglio, l'unico "capo normale" secondo Max, e la abbinò ad un paio di jeans neri strappati all'altezza del ginocchio. Sapeva che Ellie l'avrebbe quasi sicuramente rimproverato per il suo stile, perché "Alle occasioni importanti ci si veste in modo consono", stessa frase continuamente dettagli pure dalla madre anni prima.
Appena finì di sistemarsi, uscì dal bagno principale e si diresse verso la porta di quello di servizio, dove si era chiusa Ellie. "Tutto bene lì? L'arrosto credo sia quasi pronto" Daniel bussò un paio di volte con le nocche. "Certo, tra poco esco, vai a controllare il cibo!" urlò la ragazza dalla parte opposta della porta. L'australiano, senza opporsi, andò in cucina a vedere se la cena fosse cotta a puntino. Nella stanza era presente un odorino fantastico, e quando si accucciò per dare un'occhiata al forno, notò che Ellie aveva replicato una delle ricette di sua madre. Adorava l'arrosto di mamma Grace, tanto che ogni volta che tornava a Perth dopo un anno o più di scorribande in giro per il mondo, le chiedeva se poteva cucinarlo assieme a lei come quando era piccolo.
Daniel era rimasto lì, bloccato ancora una volta nei suoi ricordi, senza accorgersi che la sua ragazza era finalmente uscita dal bagno. "Dan?" lo chiamò lei. Il pilota tirò fuori velocemente la teglia dal forno, poggiandola sul piano della cucina. "Sì, l'arrosto è pro-" non appena si girò verso la fidanzata, rimase senza parole "Oh, wow... Ellie...". "Come sto?" chiese poi la ragazza, facendo una giravolta. Si era arricciata leggermente i capelli, facendo delle onde morbide che andavano a posarsi sulla schiena, aveva messo un po' di trucco sugli occhi, giusto una linea di eyeliner e dell'ombretto rosso scuro, le labbra erano coperte da un gloss, anch'esso tendente al rosso. Quello che risaltava di più agli occhi di Daniel era il vestito, proprio quello che le regalò tempo fa. Le stava veramente una meraviglia, la lunghezza dell'abitino le slanciava la figura e la parte dello scollo, coperta dal pizzo carminio, le donava un'eleganza straordinaria. "Sei bellissima" furono le uniche parole che riuscì a dire, accompagnate da un senso di calore all'altezza del petto.
Quel "Sei bellissima" era diverso da tutti gli altri. Non era il "Sei bellissima" inteso come "Vorrei toglierti il vestito e stendermi con te", ovvero il solito significato che conosceva Ellie. Quelle due parole stavolta erano più un "Ti prego, rimani così, voglio guardarti un altro po'", era questo che voleva Daniel: restare a guardarla, osservare come quel vestitino rosso la facesse sembrare mille volte più aggraziata, perdersi nei suoi occhi. Voleva mettere in pausa, tipo un film su Netflix, e rimanere in quell'istante per un altro po'.
"Daniel, quante volte ti ho detto di non abbinare le camicie eleganti con i jeans strappati?" rise la bionda, andando verso l'australiano. "Shh, so che mi ami anche per questo" disse lui, abbassando lo sguardo e nascondendo uno dei suoi classici sorrisoni. "Scherzo, stai bene anche così" Ellie non aspettò altro tempo, le sue mani andarono a posarsi sul viso del fidanzato, delicatamente, si mise sulla punta dei piedi e lo baciò. Un bacio dolce, romantico, un bacio vero e carico d'amore, di cui ormai troppi ignorano ancora l'esistenza. Finito il piccolo momento tra loro due, Ellie si accoccolò tra le braccia dell'amato, stringendolo a sé.
"Adesso però mangiamo, altrimenti si raffredda tutto e non voglio avere problemi di stomaco domani mattina" rise poi la ragazza, staccandosi dal petto di Daniel e prendendo la teglia dal bancone. Il pilota la seguì verso la stanza adibita a sala da pranzo, dov'erano presenti il tavolo, decorato da un bel centrotavola rosso con le stelle di Natale, e solo due sedie invece che le classiche sei. Lui, per fare il galante, spostò una delle due sedie, invitando Ellie ad accomodarsi. "Fai pure il gentiluomo ora?" scherzò la ragazza, alludendo a tutte le volte in cui Daniel aveva fatto qualcosa di così cortese, ovvero molto poche. "Hai preparato l'arrosto che mi piace tanto, mi sembra il minimo" disse l'australiano, sfoderando uno sei suoi sorrisi con tanto di fossette sulle guance.
La cena passò in fretta, con il pilota che si godeva i manicaretti preparati dalla fidanzata, e lei che lo osservava di sottecchi, felice che il cibo gli fosse piaciuto così tanto. "Come hai fatto ad avere la ricetta?" chiese Daniel, prendendo un'altra fettina di carne dal vassoio. "Ho chiesto a tua madre" si limitò a rispondere la bionda. "Quando? Non ricordo di averti mai lasciata da sola ultimamente" continuò lui, con uno sguardo curioso. "Quando siamo tornati da Abu Dhabi, ti eri addormentato sul divano e ho colto l'occasione" confessò Ellie. L'australiano scosse leggermente la testa, sorridendo e pensando a quanto la sua ragazza fosse fantastica e quanto fosse bello passare una giornata così al suo fianco.
Finito di mangiare e di sparecchiare, la giovane propose di vedere un film per far scorrere il tempo un po' più velocemente. A Natale non mancava molto, giusto un'oretta e poco più. Ellie si fiondò sul divano, non curante dei suoi capelli in ordine o del suo make up non ancora sbavato, seguita a ruota dal fidanzato. La giovane era alla disperata ricerca di una posizione comoda, e Daniel, vedendola in difficoltà, le fece cenno di sdraiarsi sul suo petto. Ellie appoggiò delicatamente una guancia sul busto del ragazzo, in corrispondenza del cuore, poi con le braccia tentò di circondargli il torace, fallendo per via della corporatura robusta del pilota.
Nel mentre che il film veniva riprodotto sullo schermo del televisore, Daniel notò che la sua adorata Ellie stava iniziando a prendere sonno, probabilmente stremata per tutto ciò che aveva fatto per farlo stare bene. Fece passare la mano lungo la schiena della fidanzata, coperta dal vestitino rosso che la rendeva ancora più bella di quanto non fosse già. Ormai non stava più dando attenzione al lungometraggio natalizio di Netflix, i suoi occhi erano solo per Ellie, quasi totalmente nel mondo dei sogni. Guardandola, si rese conto delle emozioni che aveva provato per tutta la sera, mai sentite prima durante una festa di Natale.
"Grazie" sussurrò lui, accarezzandole i capelli. "Per cosa?" la ragazza alzò la testa, ancora mezza addormentata, facendo incrociare i loro sguardi. "Per tutto questo". "Ma se ho solo cucinato la cena, come sempre dato che tu non mi aiuti". "No, ti sbagli" disse poi Daniel, prendendo fiato. "Hai organizzato in poco tempo una serata per noi due, ti sei resa elegante per me e per non farmi sentire triste proprio la notte di Natale. È la prima volta che mi sento così felice e non provo alcun tipo di rimorso." Ellie sorrise, nel mentre che una lacrima aveva iniziato a scenderle lungo la guancia. Daniel, prontamente, l'asciugò con il pollice. "Ho capito cosa mi è sempre mancato in questi anni. Eri tu quello che mi mancava. Ora non sento il bisogno di nient'altro, sono felice e sono con te. Spero che tu decida di festeggiare con me l'anno prossimo, dato che ora che l'ho capito, non voglio più passare un Natale senza di te." Adesso era Daniel ad essersi commosso. "Certo che verrò con te" sorrise la ragazza, abbracciandolo ancora più forte. "Ti amo, buon Natale, Ellie" e poi, con l'orologio giunto alla mezzanotte, non esitò a baciarla di nuovo.
Ellie era ciò che gli mancava.
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