Ricomporre i cocci
CAPITOLO 1
Un coltello colpì in pieno il petto del fantoccio con le fattezze da demone.
Chris spostò una ciocca dorata dietro l'orecchio per avere una visuale più chiara. Tese la schiena leggermente all'indietro per caricare e lanciò anche il secondo coltello. La lama luccicante fendette l'aria, fino a conficcarsi nella testa del fantoccio.
Erano circa due mesi ormai, che si dedicava all'allenamento fisico e magico e allo studio di tutte le materie che si studiavano e praticavano all'istituto. Per lei però, c'era molto di più da fare. Oltre ai corsi, si allenava con Derek Hudson, il nuovo giovanissimo e abilissimo professore di controllo dei cinque poteri base.
Era un tipo abbastanza singolare, non parlava molto, ma Chris era riuscita a carpire qualcosa di lui durante le tante ore passate insieme ad allenarsi. Derek aveva appena trent'anni, viveva nella città magica e fino a poco prima di essere assunto come professore di Evelyne, lavorava come guardia di alto rango nell'esercito degli stregoni.
- Migliori a vista d'occhio - esordì Derek, la voce quasi monocorde.
Era appoggiato con la schiena sulla parete di pietra fredda e umida della stanza in cui una volta, era custodito il libro delle ombre.
Ora, non era altro che una stanza speciale in cui c'era tutto l'occorrente per allenarsi. Fantocci appesi alle pareti e al soffitto, che con la magia avrebbero anche potuto muoverli, asce, spade, lance, archi e frecce e quant'altro.
- Non abbastanza - replicò Chris, scuotendo la testa.
Aveva visto con i suoi occhi quello di cui era capace Ombra e in cuor suo sapeva che in realtà non aveva nemmeno visto tutto.
Afferrò un altro coltello, caricò il lancio, per poi rilasciarlo dopo un attimo. Stavolta con più forza. Il coltello arrivò anche stavolta a destinazione, nel cuore di un altro fantoccio.
Un'immagine le balenò nella mente. Sua nonna, la sua dolce nonna, che veniva pietrificata dalla strega oscura. Chris, inginocchiata al suo fianco, piangendo disperatamente, mentre una risata maligna si insinuava nella sua mente per non uscirne mai più.
Chris portò le sue mani madide di sudore alla faccia, per poi ravviarsi i capelli con un sospiro.
Derek avanzò verso di lei, il passo lento e sicuro.
Chris lo guardò avvicinarsi. Esteticamente, il suo professore non aveva nulla di particolarmente bello o che facesse intuire quanto fosse forte realmente. La muscolatura era appena evidente, al di sotto della tenuta da combattimento che indossava. La pelle pallida contrastava parecchio con il nero della divisa, come anche i suoi occhi verdi. Non erano di un verde intenso come quelli del suo migliore amico, ma piuttosto chiari.
La particolarità era nei suoi capelli. Bianchi, bianchi come la neve che in inverno ammantava le panchine, gli alberi e le case nel quartiere dove vive Chris. O meglio, dove viveva. Non tornava a casa da più di un mese ormai.
Viveva a Evelyne, ora, e sapeva che era giusto così. Inoltre, era impegnata così tanto che non avrebbe nemmeno avuto il tempo di tornare a casa. Spesso quando finiva l'allenamento con Derek, proseguiva con Paige.
La relazione tra le due era cambiata parecchio negli ultimi tempi. Chris si era rivolta alla ragazza dal carattere prorompente pur di non avere a che fare con Darren. Non perché tra di loro ci fossero ancora dei problemi, ormai era acqua passata. Ma perché non voleva distrazioni. E sapeva che lui per lei lo era.
L'unica cosa che Chris voleva era diventare più forte e partire per la missione il prima possibile.
Spesso Darren, aveva chiesto di parlarle, ma lei lo aveva sempre liquidato con una scusa nuova. Sapeva di non poter scappare a lungo dai suoi sentimenti, ma credeva che in quel momento era la cosa giusta da fare.
Lo stesso era successo con Jason. Quest'ultimo, le aveva inviato svariati messaggi e chiamata diverse volte. Ma Chris aveva sempre deviato.
Paige, invece, era stata una grande scoperta. Ovviamente, nessuna delle due si considerava amica dell'altra, ma Chris iniziò a percepire qualcosa di diverso da parte della gemella di Jacob. Stima forse? O solidarietà femminile? Non si era ancora data una risposta. Preferiva stare più con lei ultimamente, che con Darren. Forse perché era più semplice. Forse perché con lei poteva scegliere di stare in silenzio e non dare alcuna spiegazione.
- Non devi essere così dura con te stessa - ribatté Derek, ricacciando all'indietro una ciocca bianca. - Non hai esperienza nè come strega, né come combattente. E se consideriamo questo, posso affermare che non ho mai visto nessuno avanzare così tanto in così poco tempo.
Chris non rispose, si portò le mani ai fianchi, respirando affannosamente.
- Direi che per oggi può bastare - riprese Derek, accennando un sorriso.
- Grazie, professor Hudson - disse Chris, mentre lo stregone si dirigeva verso l'uscita.
Rimasta sola, Chris decise di andarsi a fare una doccia. Così, uscì dalla stanza e percorse il corridoio che portava alla sua stanza.
Entrata nella stanza, si spogliò di tutto e si infilò nella doccia.
Mentre l'acqua calda le scorreva sul viso, tra i lunghi capelli e sul corpo, si ritrovò a pensare a quanto era cambiata la sua vita negli ultimi mesi.
Fino a tre mesi fa non era altro che un'adolescente che conduceva tranquillamente la sua vita come tutte le ragazze della sua età. Adesso, invece, era sempre un'adolescente, ma con un peso enorme che le gravata sulle spalle. Sentiva la responsabilità verso la missione che avrebbe dovuto affrontare, la responsabilità verso i suoi amici e la responsabilità verso sua nonna. Avrebbe fatto di tutto per riavere nuovamente indietro sua nonna.
Dopo qualche minuto uscì dalla doccia, si asciugò e indossò qualcosa di pratico: un pantalone abbastanza largo con un top. Nell'istituto la temperatura era molto mite grazie ai riscaldamenti sempre accesi.
Dei colpetti alla porta richiamarono l'attenzione di Chris. Non aveva molta voglia di vedere qualcuno. Si costrinse ad aprire.
Era Paige, i lunghi capelli neri come la notte la avvolgevano come una nuvola. - Posso entrare? - chiese, una mano poggiata sullo stipite della porta.
Chris si spostò per lasciarla entrare. Era strano che fosse lì. I loro unici incontri erano quasi sempre nella stanza del libro delle ombre oppure nella sala grande.
Senza ulteriori cerimonie, Paige si sedette sul letto di Chris, incrociando le lunghe gambe. - Dobbiamo parlare di Darren - sentenziò, la voce forte e decisa come sempre
Chris corrugò la fronte - io e te? Questo sì, che è strano!
Paige incrociò le braccia, a disagio. - Sì, lo so cosa stai pensando. Non sono una tipa molto eloquente...o meglio, le cose che dico spesso non sono carine o sono troppo dirette, oppure possono risultare fastidiose e...
- Paige - la interruppe Chris, mettendo le mani avanti. - Và al sodo, so come sei fatta. - Non l'aveva mai vista così vulnerabile.
La ragazza la guardò intensamente, mentre traeva un sospiro. - So di essere stata sempre molto dura con te, anche quando non c'era nessun motivo per esserlo.
Chris notò, con un certo stupore che il tono di voce era cambiato. Sembrava più dolce. Mai le era successo di sentire la sua voce incrinata.
- Ma lo facevo per proteggere Darren - riprese a parlare, facendosi coraggio. - Sapevo che tra di voi sarebbe nato e cresciuto qualcosa di importante. Me ne accorsi dalla prima volta che posò il suo sguardo su di te. Non aveva mai visto quella luce negli occhi di mio fratello. Semplicemente, non volevo si facesse male, tutto qui.
Chris incrociò le braccia, esortandola a continuare.
- Speravo che se avessi avuto paura di me ti saresti allontanata e lui sarebbe stato al sicuro. E di solito ha sempre funzionato. - Increspò le labbra carnose in un sorriso sincero. - Ma con te non è stato così.
- Apprezzo quello che stai cercando di fare, davvero - disse Chris, allargando le braccia. - Ma in questo momento non posso pensare a me e Darren...
Paige si alzò dal letto e con un gesto portò una ciocca ondulata dietro l'orecchio. - Non ti sto chiedendo di tornarci insieme - ribatté, fissandola negli occhi. - Ti sto solo chiedendo di parlarci. Dopo, potrete scegliere liberamente di voltare pagina o cambiare direttamente il libro.
Chris prese un lungo respiro, senza riuscire a rispondere. Continuò semplicemente a sostenere lo sguardo di Paige, mentre le tornava alla mente una cosa che le disse Darren alcuni mesi prima riguardo alla sorella, a cui lei non aveva minimamente creduto. "Paige fa la stronza, ma in fondo ha un cuore d'oro".
Paige portò una mano sul braccio di Chris, stringendo leggermente. - Sarà la prima ed ultima cosa che ti chiedo - disse, quasi sussurrando. Dopodiché, uscì dalla porta richiudendosela alle spalle.
Nella mente di Chris, un turbinio di pensieri le affollava la mente, confondendola. Pensò a Darren, a come si erano lasciati e a quello che aveva fatto con Jason. Sapeva che in parte non era colpa sua. Il legame lunare l'aveva confusa. Ora aveva le idee piuttosto chiare su quello che provava Jason. Tuttavia, aveva continuato ad evitare Darren perché sapeva che lui l'avrebbe perdonata, ma lei pensava di non meritarselo. Di non meritare una persona come Darren. E oltretutto, quello non era il periodo giusto per ascoltare il suo cuore.
Si sedette sul letto, con le gambe incrociate. Pensava. Si domandava ancora una volta se fosse la cosa giusta da fare. Poi pensò a Paige, a quanto si era sforzata per amore del fratello.
La ragazza le era stata di enorme aiuto ultimamente.
Chris sapeva di dover ricambiare in qualche modo, quindi decise di accettare la richiesta.
Mentre usciva dalla porta, avvertì lo stomaco contorcersi. Pensò che, tuttavia, il solo pensiero che di lì a poco avrebbe rivisto Darren, le faceva ancora quell'effetto.
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