Problemi di cuore
Capitolo 52
Chris e Alex tornarono a casa, nel loro mondo. La ragazza aveva finalmente imparato a creare un portale. Avevano lasciato nonna Emily all'ospedale perchè, questi gli aveva assicurato di sentirsi molto meglio e che avrebbe preferito che i due ragazzi si godessero un paio d'ore di meritato riposo dopo tutto quello che avevano passato.
Chris, ovviamente, aveva accettato con riluttanza. Il solo pensiero di lasciare sua nonna da sola, la intristiva tremendamente. Però sapeva che se avesse deciso di restare anche Alex sarebbe rimasto al suo fianco e lei non voleva questo, voleva che il ragazzo si riposasse, quindi si convinse a tornare a casa.
- Oh, merda! - esclamò Chris, disperata, entrando dalla porta principale di casa sua.
Di fronte ai due giovani ragazzi vi era uno spettacolo impressionante: sedie ribaltate, piogge di schegge di vetro, tavolo tranciato in diverse parti e pavimento graffiato.
- Ci metterò una vita per sistemare tutto quanto. - Il tono di voce era disperato, stanco e malinconico.
- Se vuoi, posso darti una mano - si offrì gentilmente Alex. - Però prima devo chiamare mio padre, sarà in pensiero. Non mi sente da giorni.
- Sai che ti adoro, vero?!
Alex rispose con un sorriso sincero e amichevole, mentre si accingeva a prendere uno schienale spezzato di una sedia. - Credi che domani dovremmo presentarci fuori dal carcere e aspettare che Jacob e Darren escano?
La domanda spiazzò Chris. Non se la aspettava. - Non lo so. E poi, anche se volessimo non sappiamo dove si trovi la Prigione Oscura.
- Bè, possiamo sempre chiedere a tua nonna - replicò Alex. - Lei lo saprà sicuramente.
Chris ci pensò un attimo prima di rispondere. Se decideva di farsi trovare fuori dal carcere doveva aspettarsi da Darren qualsiasi tipo di reazione, sia positiva che negativa. Però, d'altronde, voleva anche andare a vedere Jason come si sentiva e se erano migliorate le sue condizioni fisiche. Ciò di cui era sicura al cento per cento: tornare la mattina seguente alla Città Magica.
- Sì, andiamoci. Sono sicura che a Jacob farà piacere vederti. Alex guardò l'amica di sottecchi. - Perchè dici questo? Sono sicuro che anche per Darren sarà lo stesso.
Chris si strinse nelle spalle, facendo oscillare i capelli sul petto poco prorompente, mentre si abbassava a raccogliere una parte di un tavolo o una sedia, questo non seppe stabilirlo. - Non ne sono sicura. Non dopo che l'ho respinto nella Foresta Oscura per ben due volte.
Alex smise di raccogliere i pezzi di tutta quella distruzione e si avvicinò all'amica, aggirando gli ostacoli sul suo cammino. - Chris - chiamò con voce bassa e dolce, come solo quella di un amico può essere. - La tua è stata una reazione comprensibilmente impulsiva. Avevi appena visto tua nonna prigioniera della strega oscura più temuta di tutti i tempi. Vedrai, capirà. Darren non è stupido, e anche se all'inizio non mi entusiasmava molto, devo dire che sono felice che tu e lui stiate insieme.
Chris sorrise, ma il suo era un sorriso malinconico e amaro, come se ci fosse qualcosa di irrimediabilmente rotto nel suo cuore. - Alex - prese un lungo respiro, mentre gli occhi castano-verdi si facevano sempre più lucidi a causa delle lacrime imminenti che si preparavano a scivolare irrimediabilmente sul suo viso stanco e pallido. - Non so più cosa pensare. - Adesso, le lacrime rigavano le sue guance in una discesa lenta e dolce. - Quando sono con Darren sento di essere nel posto giusto e di volerlo al mio fianco in ogni momento e sento di...amarlo.
-E quale sarebbe il problema? - chiese Alex, spalancando le braccia e aggrottando la fronte.
- Il problema è Jason - rispose Chris, guardandolo dritto negli occhi verde smeraldo. - Quando c'è Jason mi sento tremendamente a disagio. Non ho mai provato quello che provo per lui. E' un'attrazione indescrivibile che c'è tra di noi. Qualcosa, il mio cuore mi spinge verso di lui, però in parte so che è sbagliato e controverso tutto questo.
Alex era rimasto senza parole. - Okkey, sei chiaramente confusa, ma questo non vuol dire che non ami più Darren. E' normale provare della semplice attrazione per Jason. Insomma, è un bel ragazzo e poi ti fa la corte anche sapendo che sei impegnata. Inoltre, mi dicesti che dopo il vostro bacio sentisti che tra voi quel bacio non doveva esserci.
- Non lo so. - Chris scosse la testa. Il cervello era pieno di angosce in quel momento e rischiava di annebbiarsi. Si riscosse e tornò al presente. - Adesso basta pensarci, voglio soltanto riposare.
- E tutta questa roba?! - Alex indicò la stanza messa a soqquadro. - La lasciamo così?!
- Sì, Alex. Va' a dormire, penseremo in seguito a rimettere in sesto tutta la stanza. Adesso, va' da tuo padre, sarà terribilmente in pensiero per te.
Alex non sembrava volersene andare e lasciare l'amica da sola in quella casa. - Sei sicura di voler restare qui? Non vuoi venire a casa mia per questa notte? Chris sorrise affettuosamente. - No, ti ringrazio. Vorrei stare un pò qui. E' da tempo che non dormo nel mio letto, non so se mi spiego.
I due ragazzi risero all'unisono.
- A domani - salutò, infine, Alex, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle
- A domani - sussurrò Chris.
Il mattino seguente, Chris si svegliò sul suo letto, con ancora i vestiti addosso. Non aveva avuto la forza di levarseli, quindi si gettata a capofitto sul suo morbido e tanto agognato letto.
La ragazza piegò la testa di lato e guardò l'orologio sul comodino. Le lancette verdi luminose portavano le 07.00. Si mise a sedere di scatto rendendosi conto di essere maledettamente in ritardo. Scese dal letto e si sfilò la maglietta frettolosamente, mentre raggiungeva il bagno.
Dopo la doccia si asciugò e si vestì in camera sua. Indossò una maglietta a mezze maniche blu e una giacca leggera nera e jeans.
Il campanello di casa suonò e Chris si affrettò a scendere e aprire la porta d'ingresso, non senza aver prima visto dallo spioncino di chi si trattasse. Ovviamente, era Alex.
- Ciao - salutò il ragazzo. - Sei pronta?
- Ciao...sì, dammi solo un minuto. - Tornò in camera sua e prese il comunicatore dalla scrivania. Se lo infilò nella tasca della giacca e tornò di corsa al piano di sotto.
- Sù, avanti, entra - ordinò Chris ad Alex.
Il ragazzo aggrottò la fronte ed entrò in casa chiudendo la porta e girando la chiave infilata nella serratura. - Intendi aprire il Portale qui, vero?!
- Sì, altrimenti non arriveremo in tempo e poi qua non ci vede nessuno.
- Okay.
Chris disse ad Alex di farle spazio. Poi si concentrò. Dal nulla, scintille bianco-azzurre apparvero nel bel mezzo delle macerie della sala da pranzo e iniziarono a roteare vertiginosamente, mentre si allargavano a mano a mano che l'intensità dell'incantesimo aumentava.
Pochi secondi più tardi il portale era stato aperto con successo.
Chris strinse la mano di Alex, e insieme attraversarono il portale. Il vuoto d'aria in cui vorticavano e l'assenza di qualcosa di solido sotto i propri piedi ormai erano diventate sensazioni familiari per i due giovani, ma l'atterraggio restava pur sempre un disastro. Si ritrovarono a terra, a pancia in giù, a un metro l'uno dall'altra. Si rimisero in piedi con delle smorfie che gli increspavano le facce. Si pulirono i jeans con delle pacche sonore sulle gambe. Di fronte a loro si stendeva il lungo vialetto fiancheggiato da grandi alberi con il tronco e le radici di bronzo e le foglie rosa che luccicavano di luce propria, anche se meno visibile e spettacolare con la luce solare.
- Arriveremo sicuramente in ritardo se dobbiamo prima passare all'ospedale - decretò Alex. - Siamo troppo lontani.
- Infatti non è questo che faremo. - Chris tirò fuori il comunicatore e cercò nella rubrica il contatto di Paige che gli aveva aggiunto Darren. E anche se Chris gli aveva detto che preferiva non averlo, lui gli aveva detto che, invece, poteva servire se per caso non riusciva più a contattare lui. Bè, mai come in quel momento Chris desiderava essere con Paige. Dunque, chiamò. Dopo qualche attimo apparve la faccina di Paige sospesa sul comunicatore.
- Cosa vuoi a quest'ora del mattino? - sbottò Paige, poco gentilmente, come suo solito.
Chris ingoiò il boccone amaro, cercando di restare calma. - Ciao, Paige. Scusa se ti contatto a quest'ora, ma ho bisogno di te.
- So già cosa vuoi - disse Paige con aria seccata. - Vuoi che ti venga a prendere per portarti con me alla Prigione Oscura.
- Bè, ecco...sì - ammise Chris a disagio.
- Dove sei? - domandò Paige.
- Sono con Alex nel vialetto che precede la Città Magica.
- Ahhh. - Paige alzò gli occhi al cielo. - Va bene. Sto arrivando - disse, e chiuse la comunicazione.
- Perchè gli siamo così antipatici - chiese Alex con voce innocente. Chris allargò le braccia e alzò le sopracciglia. - Non ne ho idea.
Paige atterrò in piedi con un balzo elegante. Sembrava un cervo quando si muoveva: veloce e bellissima. Indossava jeans aderenti e una t-shirt nera. I capelli nerissimi sistemati in una semplice treccia. - Forza, non restate lì impalati - ordinò con voce limpida e fredda. - Non ho tutto questo tempo.
Chris e Alex si affrettarono a mettersi dietro Paige. Dopodichè un altro portale si aprì davanti a loro. Paige entrò per prima, seguita a ruota da Chris e Alex.
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