Piante magiche
Capitolo 11
- Un lupo mannaro?! - disse Chris aggrottando le sopracciglia bionde e sottili. - Ma perchè mai un lupo mannaro mi ha salvato?
- Questo non lo so è abbastanza insolito in effetti - nonna Emily sembrò pensarci sù un istante. Poi si riscosse dai suoi stessi pensieri scrollando la testa. - Comunque sia, sono ormai abbastanza certa che la cosa che ti ha attaccato fosse un demone.
- Un demone? Esistono veramente?
- Sì, tesoro. Alcuni sono anche molto, molto potenti e pericolosi, perfino per una strega potente. - Sua nonna si mise una mano sulla fronte. Sembrava stesse pensando, rimuginando su qualcosa che gli sfuggiva.
Così, Chris decise di dare vita a suoi pensieri. - Nonna, perchè un demone mi ha attaccato? Attaccano spesso le streghe?
Nonna Emily la fissò con l'espressione pensierosa e preoccupata. - No, tesoro...o almeno non senza qualcuno che li obblighi a farlo attraverso la magia nera. I demoni preferiscono procurare del male agli umani, perchè indifesi.
- Nonna - s'interruppe Chris, temendo di pronunciare ciò che pensava e che pensava anche sua nonna - credi che Ombra sia tornata?
Sua nonna splancò gli occhi terrorizzati, poi battè le palpebre cercando di tranquillizzarsi, ma invano. - Tesoro, non ti succederà niente finchè ci sarò io a proteggerti. Questa mattina presto sono andata a Evelyne e mi hanno assicurato che manderanno qualcuno a prenderti. Inoltre, la preside è stata una mia amica per tanto tempo e mi ha assicurato che sarai al sicuro.
Chris annuì. Odiava l'idea di essere scortata da uno sconosciuto avanti e indietro come se fosse una bambina, ma si rendeva conto della gravità della situazione.
Nonna Emily si sfilò due oggetti dalla tasca: un ciondolo e un braccialetto. Il primo era d'argento a forma di goccia d'acqua intarsiato di schegge d'oro e il secondo un braccialetto di bronzo semplice con cerchi dorati intorno. Erano oggetti di valore. - Tesoro, prendi questo ciondolo, ti farà da scudo contro i demoni e dai questo braccialetto ad Alex. Mi farete stare più tranquilla sapendo che li avete addosso. Ho fatto un incantesimo di difesa molto potente a entrambi gli oggetti. Vi terranno al sicuro. - Chris ringraziò sua nonna con un bacio sulla guancia e raggiunse Alex che la aspettava vicino al marciapiede. Poi diede ad Alex il braccialetto e indossò il ciondolo. Alex sembrò stupito, non si aspettava che gli venisse dato un oggetto di valore come quello.
Andarono a scuola a piedi come oggi mattina. La ragazza disse tutto ciò che aveva scoperto al suo migliore amico e perchè dovevano indossare quegli oggetti.
- Sapevo che mentivi ieri sera, ma non ho replicato perchè c'erano gli altri. Quindi hai un amico a quattro zampe, a quanto pare - esordì con fare ironico Alex.
- Non scherzare, non ti ho detto tutto. - Chris si prese una piccola pausa e questo sembrò impensierire Alex che smise immediatamente di ridere. - Mia nonna ha detto che è quasi certa che la cosa che mi ha attaccato fosse un demone.
Alex aggrottò le sopracciglia confuse. - Perchè un demone ti attaccato secondo te? Forse odiano le streghe?
- No. Mia nonna dice che un demone non attaccherebbe una strega senza motivo a meno che qualcuno non glielo imponga. Inoltre, dobbiamo indossare questi oggetti perchè ci faranno da scudo contro i demoni.
- Credi che ti attaccherà un altro demone?
- Non ne ho la più pallida idea, ma come dice il detto? Ah sì, meglio prevenire che curare.
Quando finirono le lezioni Chris e Alex, andarono a mensa. Lì incontrarono Stacy e Jeremy. John e Lea erano assenti. Stacy disse che Lea era malata e Jeremy disse che John, semplicemente, non aveva voglia di andare a scuola quel giorno. Quindi mangiarono tutti e quattro insieme. Chris e Alex erano un pò a disagio da soli con la coppia, ma questi facevano di tutto per non farli sentire fuori posto.
Successivamente, uscirono dalla mensa e Chris e Alex salutarono i due fidanzatini e si avviarono verso l'uscita della scuola. Poi, quando furono arrivati a casa di Chris, la ragazza disse: - Alex, ti chiamo dopo per farti sapere se usciamo insieme a Darren e i suoi fratelli, questa sera.
- Va bene, ci sentiamo dopo.
Chris fece i compiti velocemente. Fortunatamente non erano tanti. Mentre aspettava che "qualcuno" venisse a prenderla per portarla a Evelyne, preparò lo zaino per il giorno seguente. Poi si cambiò e indossò una maglietta azzurrina e un paio di jeans puliti.
Il campanello suonò un attimo dopo, quindi scese al piano di sotto e aprì la porta. La signora Bell, la vicepreside di Evelyne, evidentemente, era quel "qualcuno" che avrebbe dovuto scortarla a Evelyne, si rese conto Chris con amarezza. Pensava che sarebbe venuta la professoressa Price o...qualcun altro, ma non lei. Non ci aveva nemmeno pensato che potesse venire a prenderla la vicepreside in persona. Tuttavia, dovette arrendersi all'idea di andare con lei.
- Buongiorno signora.
- Avanti, andiamo non ho tempo da perdere - fu la risposta della vicepreside al suo saluto.
Chris decise di non replicare anche se con una certa difficoltà, perchè adesso era anche la sua vicepreside.
La donna grassoccia, senza proferire alcuna parola lungo il cammino, la scortò allo stesso vicolo cieco buio e sporco in cui l'aveva portata Amelia un paio di giorni prima e come lei aprì un portale. Grace Bell gli fece segno di passare per prima e lei obbedì. Questa volta atterrò in ginocchio. E avvertì la stessa sensazione di vuoto allo stomaco che aveva avvertito la prima volta che aveva oltrpassato un portale.
La signora Bell si avviò verso la scuola senza neanche vedere se lei la stesse seguendo. Chris represse la rabbia crescente e la seguì. Una volta entrati nell'istituto, la vicepreside la portò nell'aula di Cura delle piante magiche e se ne andò.
La professoressa Amelia Price stava davanti alla cattedra di legno chiaro con il suo solito sorriso stampato in faccia. La lavagna era alle sue spalle e di fronte invece, c'erano circa una ventina di banchi dello stesso legno charo della cattedra. Le pareti erano tappezzate da strane cartine e disegni di piante altrettanto strani. Chris si sentì gli occhi addosso di tutti i ragazzi nell'aula. Erano una decina. L'aula anche essendo molto spaziosa sembrava abbastanza vuota perchè la metà dei banchi erano liberi.
- Benvenuta, signorina Collins, prenda posto, prego. - la invitò la professoressa con un ampio gesto della mano. Chris si sedette in un posto libero nella seconda fila. Alla sua destra non c'era nessuno mentre, alla sua sinistra c'era una ragazza più o meno della sua età. Aveva capelli lunghi castani e occhi del medesimo colore, sopracciglia sottili, naso piccolo con la punta all'insù. Ma la cosa che creava un contrasto bellissimo in quella ragazza erano le labbra rosse, anche se non portava rossetto, e la carnagione chiara, quasi diafana.
- Bene - iniziò la professoressa Price - oggi parliamo di alcune piante velenose, come l'aconito,meglio conosciuta come "strozzalupo". Questa pianta oltre ad essere velenosa, in generale, lo è soprattutto per i licantropi. Quindi, può rappresentare un'efficace difesa. Tuttavia, come ho già detto, può essere pericolsa da usare perfino per una strega molto potente, perchè è una pianta velonosa in generale. Il suo solo tocco potrebbe causare allucinazioni e febbre, quindi consiglio a tutti vivamente di indossare i guanti. - Si girò e andò a sederdi sulla sedia dietro la scrivania. - Poi...
- Ma come potremo usarla in combattimento?! Sì, insomma...se un lupo mannaro ci attacca come potremmo convincerlo a fargli bere una pozione di aconito - esordì un ragazzo paffuto e panciuto all'estremità destra della terza fila, interrompendo la professoressa. Un sorriso sghembo gli attraversò il viso. Sembrava volesse deridere la professoressa Amelia, come se la sua fosse una lezione inutile o di sicuro non indispensabile.
- Oh, signor Fields, mi aspettavo sinceramente, una domanda così sciocca da lei. - Un mormorio basso di risate risuonò nell'aula. Anche Chris rise sommessamente. Invece, il ragazzo grassoccio, Fields, smise di ridere e sul suo viso si fece strada un ghigno irritato.
- Comunque sia, la risponderò molto volentieri. Una volta preparata la pozione di aconito, sempre ammesso che lei riesca a prepararla - gli studenti risero ancora - si può lanciare il contenuto direttamente sul licantropo. Vedrà, difatti, che la bestia inzierà a dimenarsi in tutte le direzioni, a contorcersi dal dolore. Ci sono altre domande?
La professoressa fece scorrere lo sguardo per tutta la classe e si fermò sulla ragazza che sedeva alla sinistra di Chris, che aveva alzato timidamente il dito. - Dica, signorina Perri - la esortò la signora Amelia.
La ragazzina parlò con una voce timida, incerta, come se quello che stesse per dire fosse una stupidaggine a priori. - Si possono immergere anche armi fatte di legno nella pozione, così che il materiale possa assorbire l'aconito, giusto?
- Certo che sì, complimenti signorina Perri, giusta osservazione. Così facendo lei avrebbe un'arma ancora più efficace. Tuttavia, devo ricordarle che se non si sa come impugnare un'arma forse non è proprio una buona idea. Però, presumo che il professore di Difesa personale, il signor Reyes potrà aiutarvi molto più di me su questo.
La ragazzina di nome Perri abbassò lo sguardo e Chris non seppe stabilire se fosse triste o offesa. - Dunque - riprese la signora Price - un'altra pianta velonosa, ma non per i licantropo bensì per i demoni è il loto. Questa pianta può disintegrare un demone inferiore e indebolire un demone di livello superiore. Tuttavia, queste due pozioni non sono così semplici da preparare, quindi vi darò una settimana per completarle. Le ricette sono quì sulla cattedra e il materiale lo potrete trovare nella serra.
La lezione finì e Chris prese la ricetta e uscì. Chiese alla professoressa Amelia dov'era situata l'aula di Controllo dei cinque poteri base, dopodichè si avviò spedita nel corridoio. Improvvisamente, Chris udì un rumore forte proveniente dal fondo del corridoio, dov'era la l'aula di Cura delle piante magiche. Tre ragazze alte troneggiavano sulla ragazzina che sedeva poco prima alla sua sinistra. La ragazzina stava con la schiena contro il muro. Le ragazze le urlavano contro, infuriate. Quella centrale stava dicendo: - Hai rubato il mio comunicatore. Lo rivoglio indietro, Scarlett.
- I-io n-non ce l'ho, non s-sono stata io - balbettò Scarlett Perri, impaurita. Chris non riuscì a resistere un minuto di più e si avvicinò a grandi falcate e con determinazione verso le tre ragazze. Doveva aiutare Scarlett.
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