Non tutto è perduto
Capitolo 64
Chris sgranò gli occhi, atterrita. Il pensiero di aver avuto come amica per due mesi la figlia di Ombra, responsabile di avergli rovinato la vita, le faceva ribrezzo. Ma la realtà gli era stata spiaccicata in faccia con vigore e non poteva ignorarla.
Quella ragazza minuta che adesso troneggiava su di lei, distesa a terra, era davvero la figlia di Ombra. Una risatina arcigna prese vita dalla gola di Scarlett, anzi Jenna, quello era il suo vero nome.
- Ti ho ingannata. Ho ingannato tutti per tutto questo tempo. Soprattutto la preside Watson, mia nonna, considerata la strega più potente dai tempi della strega Evelyne, dopo mia madre, ovviamente.
- Sei stata tu?! - sibilò Chris, incredula. - Tu hai permesso a Ombra di entrare all'interno dell'istituto.
Jenna sorrise beffardamente e si allontanò in direzione del portale aperto, poi si voltò nuovamente. - Già - disse in tono neutro. - Io e mia mamma comunicavamo a distanza da tempo, grazie al comunicatore che rubai a quella stupida ragazza, Rebecca...
- Quindi aveva ragione ad accusarti?! - commentò Chris, indignata. - Ed io che ti credevo soltanto una povera vittima di bullismo...
- Sì, infatti, riguardo a quella faccenda, ti ringrazio - disse Jenna in tono serio.
- Perchè? - domandò Chris, accigliata, mentre si rimetteva in piedi, la testa che le doleva terribilmente.
- Perchè... - pronunciò quella parola molto lentamente - altrimenti l'avrei uccisa all'istante, facendo saltare la mia copertura. - Il tono della voce era nuovamente contorto da un ghigno malefico che era diventato fin troppo presto familiare.
Ormai il cervello di Chris aveva già quasi completamente cambiato il viso dolce di Scarlett con quello di Jenna, astuto e perfido quasi quanto quello della mamma. Con la mente, Chris cercò di ripercorrere ogni tappa a ritroso, ma senza ottenere nulla.
Soltanto vuoto. Vuoto totale. Il cervello era come bloccato, non riusciva ad analizzare alcuna informazione. Jenna con lo sguardo divertito osservò il portale e improvvisamente, sciami di demoni ne uscirono fuori, seguiti da una dozzina di spiriti guerrieri uno diverso dall'altro.
Sotto lo sguardo inorridito di Chris, Jenna diede ordine ai suoi sottoposti di lasciar perdere Chris, perchè ci avrebbe pensato lei personalmente a sistemarla, e di dirigersi nella sala grande, dove infuriava la battaglia.
Chris, immobile, pensò che probabilmente Darren adesso o stava combattendo o era già morto in un bagno di sangue. L'orrore prese il sopravvento e la spinse a muoversi verso il portale, ma Jenna la vide e con un'onda invisibile scaturita dal suo palmo destro la scaraventò contro il muro del corridoio.
Accasciata a terra, Chris con la testa e la schiena doloranti, si disse che non doveva finire così. Il sangue le pulsava nelle orecchie e nella gola. Cercò di rialzarsi, ma scoprì di avere una caviglia slogata o molto probabilmente rotta, quindi cadde sulle ginocchia. Adesso Jenna veniva verso di lei, a grandi falcate, con sguardo furente. Chris, si ritrovò a pensare che probabilmente sarebbe stata la fine anche per lei e non le dispiaceva, in un certo senso. Il pensiero di avere, anche se non sicuramente, perso Darren, le prosciugava tutte le forze.
Alex e la nonna di Chris uscirono dal portale e si ritrovarono nella sala grande dell'istituto. Una battaglia furibonda infuriava intorno a loro, tanto che Alex dovette abbassarsi per schivare un mostro volante con enormi corna sulla testa a forma di teschio, mentre nonna Emily schivava un colpo di coda di un mostro grosso quanto un bue per poi disintegrarlo con una potente sfera d'energia.
Alex era andato a casa di Chris per chiederle di passare un pò di tempo insieme, ma al suo arrivo avevo trovato la signora Gray in preda all'agitazione più totale, che farfugliando un pò spiegò che Chris era all'istituto e che questo era sotto attacco dei demoni. Ad informare la signora Gray, a quanto pareva, era stata la preside Grace Bell.
Anche se la signora Gray aveva insistito tanto per far sì che lui restasse a casa, al sicuro, non era riuscita a convincerlo. Niente e nessuno avrebbe impedito ad Alex di andare in soccorso della sua migliore amica.
Così, a malincuore, la signora Gray aveva aperto un portale ed entrambi erano sbucati nell'istituto. Ma la situazione era anche peggio di come l'aveva immaginata. Alex vide vide dozzine di demoni di ogni forma attaccare uomini e donne in nero.
Degli strani individui mascherati da antichi guerrieri e dalla pelle tendente al blu facevano sferragliare le loro asce e spade contro quelle degli stregoni. Non si riusciva a calcolare quanti fossero gli stregoni e quanti i mostri. Il tutto appariva come un'assembramento di creature che formavano un'unica massa scura.
Soltanto quando inciampò in qualcosa, Alex notò le dozzine di corpi stesi a terra e senza vita. Era inciampato proprio in uno di essi e con il cuore ancora palpitante si girò per guardare chi fosse.
Era una ragazza di un anno o forse due, più grande di lui, con dei lunghi capelli biondi che le accerchiavano la testa scompostamente. Con la paura che le cresceva nelle viscere dello stomaco, capì che non era Chris e si ritrovò a ringraziare il cielo, anche se gli dispiaceva per la ragazza morta.
- Presto - lo incitò la signora Gray, mentre lo aiutava a rialzarsi. - Dobbiamo trovare Chris.
Alex restava dietro la nonna di Chris, mentre questa provvedeva a spianare la strada. Si stava facendo largo tra la folla di demoni in direzione del tavolo dei professori. Alex capì subito perchè.
Sulla piattaforma vi era la preside che uccideva un demone dopo l'altro. Adesso la preside stava per essere attaccata alle spalle da uno d quei mostri dalla pelle blu, ma la signora Gray intervenne prima che ciò potesse accadere, lanciando un lampo verdastro verso l'attentatore, che si disintegrò all'istante in una nuvola di polvere.
La preside Bell si accorse un momento dopo di quello che era successo. - Emily! - ruggì. - Finalmente sei arrivata!
- Scusami - rispose la signora Emily. - Non è stato facile raggiungerti.
La preside Bell parò il colpo di un demone con un scudo difensivo, poi lo colpì al petto pieno di squame viscide. - Comunque, tua nipote è al sicuro. - La sua voce era forte al di spora del frastuono della battaglia. Il suo vestito, invece, si presentava sporco e con diversi lembi penzolanti e altri del tutto mancanti. - L'ho lasciata al piano superiore... - schivò un demone alata molto grande - nella stanza segreta.
La signora Emily distrusse il demone alato che tornava a puntare verso di loro. - Va bene, grazie. - Si girò per tornare indietro, poi sembrò avere un piccolo ripensamento. - Sei sicura che non avere bisogno di aiuto? - chiese alla preside Grace che tornava a difendersi dagli attacchi incessanti dei demoni.
- Me la cavo benissimo da sola - sentenziò la preside. - Và e porta in salvo tua nipote. Abigail dice che è di vitale importanza tenerla in vita, adesso.
La signora Gray non replicò e si girò subito per raggiungere l'ingresso della sala, con Alex alle calcagna.
Jacob proteggeva se stesso e suoi fratelli concentrando le sue energie per formare un campo energetico che potesse ripararli costantemente dagli attacchi dei nemici. Nel frattempo, Paige faceva saltare in aria, letteralmente, diversi demoni e spiriti guerrieri scagliando una sfilza di scariche elettriche di grande potenza e Darren lanciava sfere di fuoco potentissime.
Anche se il portale aveva trasportato di versi stregoni del Consiglio, dall'altra entrata della sala grande entravano altre dozzine di demoni e spiriti guerrieri. Quindi, la battaglia non riusciva ad avere la sua conclusione. Jacob vide uscire dal portale anche Adam, il difensore delle fate che gli aveva strappato via ogni tipo di futuro con Alex.
Jacob stava cercando di accontentare Alex standogli alla larga come gli aveva chiesto, anche se questo gli causava un dolore che non aveva mai provato prima. Aveva sempre creduto di potercela fare a reprimere i suoi sentimenti, ma Alex aveva scombussolato i suoi equilibri e anche se ora non stavano insieme ne era felice ugualmente, perchè gli aveva dato la possibilità mettersi a nudo almeno per una volta in vita sua.
Poi, improvvisamente, nel caos più totale, una chioma riccia attirò la sua attenzione. A prima vista credette di essersi sbagliato poi un attimo dopo ebbe la conferma. Si trattava di Alex, che si allontanava quasi correndo verso l'ingresso della sala grande.
- Jacob! - Era Darren che lo chiamava. Jacob si voltò verso il fratello. Lo scudo che proteggeva loro tre era sparito.
Jacob tornò a ricrearlo. - Darren, ascolta, ho visto Alex.
- Alex?! - Darren era visibilmente perplesso.
Anche Paige era accigliata. - Sei sicuro? - domandò Paige. - Perchè dovrebbe trovarsi qui?
- Per Chris. - Darren guardò prima Jacob poi Paige, quindi di nuovo Jacob. - Dove l'hai visto? - chiese con l'ansia di sapere la risposta al più presto.
- Era lì, un momento fa - rispose Jacob, indicando un punto vicino l'ingresso.
- Ok, andiamo - replicò Darren, secco.
Un attimo dopo tutti e tre i fratelli si apprestarono a raggiungere le porte dell'ingresso della sala.
Chris era decisa ad arrendersi. Lo sgomento che aveva provato quando aveva scoperto che Scarlett non era una sua amica ma una talpa di Ombra le aveva inferto un ennesimo colpo brusco. Ormai era convinta che non ci si potesse fidare più di nessuno. Inoltre, il solo pensiero di aver probabilmente perso Darren l'aveva indebolita ulteriormente. Jenna era davanti a lei, tirò indietro la gamba per sferrargli un calcio e...un potente spostamento d'aria fece volare via Jenna.
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