La prima fase - Parte Due

Capitolo 22

Il torneo continuò. Rebecca Chambers, la ragazza che aveva accusato Scarlett qualche giorno prima, di aver rubato il suo comunicatore, vinse contro una ragazzina di quindici anni, facilmente.

Poi Chris riconobbe anche Shane Filds, il ragazzo che aveva provocato la professoressa Amelia a lezione di Cura delle piante magiche. Shane vinse contro un ragazzo di diciassette anni.  

Fu un incontro particolare, perchè sapevano usare entrambi la spade in modo quasi impeccabile. Ma dopo svariati minuti, Fields, che era anche più grosso e muscoloso dell'altro, riuscì a disarmarlo e a sconfiggerlo.

Chris assistì anche alla schiacciante vittoria di una ragazza dai capelli biondi scoloriti, di nome Lucy. Questa sconfisse una delle due gemelle,Jessica Mason. Entrambe avevano combattuto soltanto con la magia, senza armi. Ma Lucy padroneggiava la magia molto bene.

Adesso era il turno di Jacob, che avrebbne dovuto afforontare l'altra gemella Mason, Clarisse. Chris gettò un rapido sguardo in direzione del suo amico, Alex. I suoi grandi occhi verdi apparivano luminosi, come sempre, ma tradivano una certa quantità di angoscia e paura.                
Jacob e Clarisse avanzarono sulla pista, mettendosi uno di fronte all'altra e si esibirono in un breve inchino. Lui indossava un pantalone di pelle nero, stivali e una maglietta a giro maniche di pelle nera, che lasciava scoperti i possenti muscoli delle braccia, la treccia nera che gli ballonzolava sulla schiena. Lei, invece indossava una tenuta da combattimento nera e stivali. A quanto pareva, nessuno dei due era intenzionato a combattere con le armi.

La voce della preside Watson, forte e sicura, diede il via all'incontro e i due sfidanti iniziarono a combattere. Fu Clarisse ad attaccare per prima, lanciando una scintilla rossa verso Jacob, che la parò con facilità, utilizzando uno scudo difensivo. Clarisse continuava a lanciare incantesimi, ma venivano parati con facilità da Jacob.                                                                            
- Jacob ha un dono - disse una voce alle spalle di Chris. Lei si girò e vide Darren che osservava con attenione l'incontro. I capelli biondi riflettevano le scintille emanate dalle mani di Clarisse e gli occhi azzurri erano più luminosi del solito.

- E quale sarebbe? - Era la voce di Alex.

- Ha la capacità di creare campi di forza molto potenti - disse Darren, continuando a guardare i due sfidanti. - Quindi, ha una difesa praticamente impeccabile. Clarisse perderà le energie tra non molto. - Chris e Alex si voltarono.

- Certo che è davvero uno schianto - mormorò Scarlett.

Alex la fulminò con lo sguardo, ma Scarlett sembrò non accorgersene. Un minuto dopo, la previsione di Darren si avverò. Clarisse lanciava incantesimi sempre più deboli, mentre Jacob passava dalla difesa all'attacco. Creò una sfera d'energia grande quanto un pallone e la lanciò contro Clarisse, che tentò di deviarla, ma invano.

- Jacob Brooks avanza nella fase successiva - dichiarò la voce fredda della preside Watson.

La folla urlò e applaudì, mentre Jacob alzava il pugno in segno di vittoria. Poi, uscì dalla pista e si incamminò fuori della sala principale.

- Perchè Paige e Jacob non assistono agli incontri? - chiese Chris. - Pensavo che fosse importante capire i punti deboli degli avversari.                                                        
- Infatti, lo è - disse Darren. - O almeno lo è per Jacob - si corresse. - Jacob sarà andato a bere probabilmente. Paige, invece crede di non avere bisogno di guardare i punti deboli degli avversari, perchè vincerà in ogni caso. 

La prima fase del Torneo Magico si era conclusa. Darren aveva invitato Chris a cena. Lei aveva accettato. E adesso stava preparandosi. Lei e Alex erano andati a fare shopping quel pomeriggio. Su suggerimento di Alex, aveva comprato un vestito corto verde foglia. Era un vestito semplice, senza spalline. Anche se lei non aveva un seno prosperoso le stava addosso molto bene. Poi aveva completato il tutto, mettendosi gli orecchini della volta precedente, che gli aveva regalato sua nonna.

Il campanello suonò e Chris andò ad aprire. Sua nonna non c'era. Gli aveva detto che sarebbe tornata tardi dall'ufficio.  

- Ciao - salutò Chris.

Darren era in piedi, che la guardava con gli occhi azzurri spalancati. - Sei...splendida - disse con la sua voce melodica.

Chris arrossì, come al solito. Ricevere complimenti la metteva in imbarazzo. - A-anche tu - balbettò.

Il ragazzo indossava jeans, camicia bianca a maniche lunghe e neri. I capelli biondo platino, scompigliati dalla brezza notturna, gli conferiva un'espressione candida come quella di un bambino.

- Andiamo? - chiese Darren.

- Oh, sì - rispose Chris. - Prendo la giacca e ti raggiungo.

Chris propose a Darren di andare in un ristorante italiano a Brooklyn. Non voleva andare di nuovo alla Città Magica, non dopo quello che era successo l'ultima volta in cui c'era stata. E poi, voleva far finta di essere per un giorno, una persona normale. Non aprirono un portale, ma presero un taxi. Darren voleva pagare, ma non aveva i soldi che usavano gli umani. Aveva le monete del Mondo Magico. Gliele mostrò.

Erano monete normali. Le uniche differenze consistevano nel colore e nel simbolo. Infatti, i colori delle monete erano rosse e blu, mentre il simbolo era uno scudo. Quindi, Chris pagò il taxi e scese insieme a Darren dalla macchina. Il ristorante italiano era illuminato dai piccoli lampadari, che diffondevano una luce gialla soffusa.

Chris conosceva quel ristorante, perchè ci era andata diverse volte con sua nonna, a cenare. Improvvisamente, Chris sentì qualcosa che gli stringeva la mano. Abbassò lo sguardo e vide che era la mano bianca e affusolata di Darren. Poi alzò lo sguardo e gli sorrise.

Il ragazzo ricambiò con il suo sorriso incantevole,i dento perfettamente bianchi che scintillavano alla luce della luna. Il tempo era leggermente cambiato. Ormai il mese di ottobre era alle porte. Il vento soffiava leggero, ma era leggermente più fresco di qualche settimana fa.                        
Chris e Darren entrarono nel locale, mano nella mano. Il cameriere in divisa nera, li accolse cordialmente e li fece accomodare in un angolino del locale. Consegnò loro i menù e sparì in direzione della cucina. Chris consigliò a Darren, la pizza al formaggio. E lui accettò di buon grado. Dopo un pò di chiacchiere e qualche risata, arrivò un altro cameriere in divisa nera.

- Ciao, Chris. Che ci fai qui? - Era Jason, che teneva in mano un bloc notes.

La luce gialla nel locale, lanciava strane ombre sul suo viso. Ciononostante, gli occhi blu scintillavano come fari, anche nel locale illuminato.

- C-ciao - balbettò Chris. - Io sono venuta a cenare. Tu che ci fai qui? 

Il ragazzo indicò la divisa che indossava e disse: - Io lavoro qui. - Chris si sentì stranamente a disagio. Jason la metteva a disagio. Forse quella sensazione derivava dal fatto che lui era un lupo mannaro, pensò Chris. Jason guardò Darren con occhi indagatori.

- Oh, lui è Darren - disse Chris.

- Piacere di conoscerti, Jason - disse Darren con estrema gentilezza. Ma Chris avvertì qualche altra cosa nella sua voce, ma non riuscì a capire cosa.

- Il piacere è tutto mio, Darren - disse Jason con gli occhi blu cobalto che scintillavano. - Sei...                                                                                        
- Sono il suo ragazzo - lo interruppe Darren. Chris spalancò gli occhi, incredula. Non gli era dispiaciuto sentire quella frase, ma non credeva che l'avesse detta realmente. Quindi, erano davvero una coppia, a quanto pare.

- Ah, okay - disse Jason, con un'espressione noncurante. - Allora, cosa volete ordinare?                                                                                            
- Due pizze al formaggio e due birre, grazie - ordinò Chris. Jason segnò tutto sul bloc notes e si avviò in cucina.                                                                                                                
- Come lo conosci? - chiese Darren con voce calma.                                                                              
- Frequenta la mia stessa scuola - spiegò Chris. - E' arrivato da circa dieci giorni.                                

- Sa di te? Intendo del fatto che sei una strega.                                                                                      
- Sì, lo sa. Lui è un lupo mannaro. Lui mi ha salvata dall'attacco del demone.                                          

La cena andò avanti tranquillamente. Anche se, quando Jason tornava al tavolo, Darren gli lanciava occhiate di fuoco. Jason, invece lo ignorava altamente, mentre faceva qualche battutina sarcastica su Chris.

Quando la cena finì e pagarono il conto, Chris salutò Jason. - Ci vediamo a scuola.                  

- Sì - rispose lui. - Ci vediamo a scuola.                                                                                                  
Poi Chris e Darren uscirono fuori dal locale e chiamarono un taxi. Darren aveva l'espressione irritata. - Perchè fai quella faccia? - chiese Chris.                                                                      
- Perchè tu gli piaci - rispose. La voce non era più calma e musicale, ma secca e decisa.

Chris aggrottò la fronte. - Ma certo che no.                                                                                                      
- Sì, invece - disse Darren, gli occhi azzurri, cupi. - E la cosa non è a senso unico.

Chris reagì a quella frase come se avesse avuto uno schiaffo in pieno viso. - Ma non è vero. Non è così.                  
- Forse sarà meglio che ti accompagni a casa - tagliò corto Darren.

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