Jason
Capitolo 7
Chris distolse lo sguardo imbarazzata da quel paio di occhi blu. Non aveva mai visto quel ragazzo a scuola,fino a quel momento. Si costrinse a guardare davanti a sè e a camminare accanto ad Alex. Chris notò che Justin, il bullo, la osservava in lontananza. Accanto a lui c'era Megan, la sua ragazza, e i suoi soliti tirapiedi, di cui Chris non conosceva neanche i nomi. Alex si irrigidì appena vide Justin, ma contiuò a camminare cercando di non apparire troppo nervoso.
Dopodichè, svoltarono a destra e salirono le scale. Poi, raggiunsero l'aula di scienza e si sedettero vicini.
Lea era già seduta, al primo banco, come al solito, e appena li vide li salutò con un cenno della mano.
Indossava una maglia bianca a mezze maniche con un cavallo inciso sopra e una gonna nera semplice.
Subito dopo entrò il professor Carter che iniziò la lezione.
Quando finirono le lezioni Chris, Alex, Lea, John, Stacy e Jeremy uscirono dall'aula di inglese e si diressero alla mensa. Presero i vassoi e occuparono un tavolo libero accanto alla parete est. Stacy e Jeremy si accomodarono vicini. Chris, Alex e John si sedettero di fronte, alle loro spalle vi era solo il muro bianco. Lea, invece, evitò di sedersi accanto a John. Evidentemente ancora non si parlavano. Si accomodò, con il suo solito modo precisino, accanto a Stacy.
Iniziarono a mangiare mentre Stacy alternava un boccone di bacon e qualche gossip scolastico.
- Avete visto il ragazzo nuovo che viene dalla California? - chiese ai ragazzi con il tono di voce basso di chi sta per sganciare un segreto clamoroso.
- Un ragazzo nuovo? - le fece eco Chris, socchiudendo gli occhi.
- Sì, è arrivato ieri sera dalla California. Lo so perchè abita nella casa accanto a quella di Lea - disse Stacy - E' davvero carino. Jeremy lanciò un'occhiataccia alla sua ragazza che subito gli stampò un bacio sulle labbra. - Sai che amo solo te, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare - aggiunse Stacy guardando Jeremy negli occhi, affettuosamente.
John sembrava avesse chiarito con Jeremy perchè non fece una delle sue solite facce disgustate, di fronte a quella scena melensa.
- Parli del diavolo... - esordì Lea lasciando la frase a mezz'aria. Tutti, compresa Chris, rivolsero lo sguardo all'entrata della mensa.
Un ragazzo alto stava entrando e avviandosi verso il bancone del cibo. La maglia a mezze maniche lasciava scoperti i muscoli scolpiti delle braccia e lasciava intravedere anche la solidità delle spalle. I capelli erano castono chiaro, tagliati corti e scompigliati. Sembrava che si fosse svegliato e avesse dimenticato di pettinarsi i capelli prima di andare a scuola. Indossava una maglia leggera a mezze maniche bianca, che gli metteva in risalto gli occhi di un blu intenso, un paio di jeans stretti e scarpe da ginnastica bianche con strisce nere.
Era lo stesso ragazzo che la stava fissando un paio di ore prima nel corridoio. Il ragazzo nuovo si girò con il vassoio in mano e si guardò intorno in cerca di un posto. Un attimo dopo Justin gli si avvicinò. Probabilmente, gli chiese di venire a sedersi con lui e i suoi amici-seguaci perchè il ragazzo lo seguì al tavolo al centro della sala, sorridendo appena.
- Carino vero? - domandò Stacy in cerca dell'approvazione di Chris.
- Uhm, sì...sì è carino - rispose Chris in imbarazzo.
Quando finirono di mangiare, svuotarono i vassoi e uscirono dalla mensa. Chris però, prima diede una rapida occhiata in direzione del ragazzo nuovo, che però non stava ricambiando il suo sguardo, ma piuttosto, sorrideva a Justine i suoi amici. Quindi seguì gli altri verso il corridoio. Posarono alcuni libri negli armadietti e uscirono fuori,nel cortile della scuola.
- Allora, ci vediamo stasera alle 22.00 al Jolly Bar,okay? - chiese Stacy per l'ennesima volta in quella giornata.
- Sì, passo a prendervi io se volete? - propose John a Chris e Alex.
- Va bene, però vieni solo da me perchè Alex resta a casa mia - rispose Chris.
- Ok. Lea passo a prendere anche te? - chiese John mestamente.
- Va bene - rispose Lea, in modo quasi indifferente.
- Bene, allora a stasera - salutò Stacy entusiasta. Poi, lei e il suo ragazzo rotearono su se stessi e si incamminarono sul marciapiede a destra.
Lea salutò Alex e Chris con la mano e seguì a debita distanza i due fidanzatini.
- A stasera, ragazzi - salutò John con un cenno del capo, poi affiancò Lea.
Chris e Alex stavano per girarsi e andarsene anche loro ma videro Justin e i suoi scendere i gradini davanti al portone d'ingresso della scuola.
- Hey Collins!Smith! - li apostrofò avvicinandosi.
- Non ti avvicinare - lo avvertì Chris.
In realtà non aveva paura di lui ma di cosa avrebbe potuto fare se lui le avesse fatto qualcosa. Adesso, sapeva di essere una strega e sapeva anche di non avere il controllo dei propri poteri. Ma ormai era troppo tardi. Justin si fermò di fronte a lei, i suoi scagnozzi appena dietro di lui. - Sei stata fortunata ieri, non so cosa hai fatto, ma ti assicuro che se lo dici a qualcuno io spacco la faccia a te e alla tua amichetta - disse guardando prima lei, poi Alex.
Alex stranamente non sembrava aver paura. Forse credeva che lei avrebbe potuto proteggerlo facilmente, in quanto strega, pensò Chris. Ma non era così, lei non sapeva cosa fare, non conosceva incantesimi, non sapeva come fare per neutralizzare quell'energumeno di Justin. - Non chiamarlo in quel modo! - gli urlò contro, la rabbia che inziava a farsi spazio nelle sue viscere.
- Lo chiamo come mi pare. Ah, sai ho minacciato i ragazzi che ieri hanno assistito al nostro...incontro, dicendogli di non dire niente a nessuno se non vogliono avere guai seri - riprese Justin - vi consiglio di fare lo stesso.
- Hey, cosa sta succedendo qui? - chiese una voce alle spalle della banda di Justin.
Tutti si girarono in direzione della voce. Il ragazzo nuovo stava avvicinandosi sospettosamente al cerchio di ragazzi. Chris adesso, poteva vedere meglio il suo viso. Aveva un naso lungo e sottile, con una piccola gobba che rendeva il suo profilo misterioso e interessante, sopracciglia folte e chiare, lineamenti dolci e labbra carnose. Gli occhi blu risaltavano ancor di più sulla sua carnagione scura.
- Ah, Jason stiamo dando una lezione a questi due - rispose Justin indicando lei e Alex con un gesto vago della mano - vuoi unirti a noi?
- Lasciali stare, sono in due, di cui una è una ragazza - disse. La sua voce risuonava forte e chiara nel cortile.
- No, ti sbagli sono due ragazze e comunque se non stai con noi sparisci e non immischiarti.
- Sai, credo proprio di voler restare - disse il ragazzo nuovo, o meglio, Jason, avanzando senza paura verso Justin. Erano più o meno della stessa altezza.
- Non ti conviene avermi come nemico - minacciò Justin con un ghigno malefico sul viso.
Jason lasciò cadere a terra la cartella nera senza distogliere lo sguardo da quello di Justin.Poi disse: - Altrimenti...?
C'era qualcosa di terribilmente magnetico ma allo stesso tempo spaventoso in quegli occhi blu.
Justin sembrò pensare la stessa cosa di Chris perchè indietreggiò leggermente, poi ci ripensò, probabilmente cambiò idea perchè non voleva perdere il rispetto del suo branco e partì all'attacco con un pugno. Jason lo scansò fulmineamente, veloce come un ghepardo, poi lo afferrò per le spalle e lo sbattè a terra.
In un attimo, Jason troneggiava sul corpo di Justin che emanò un gemito di dolore. Sembrava un predatore che ha appena catturato la sua preda con facilità e astuzia, pensò Chris. Dopo qualche istante Jason si alzò scuotendosi le mani dall'erba e la terra. Justin indietreggiò spaventato, ancora a terra. Poi, quando ebbe acquistato un certa distanza si alzò e scappò. I suoi seguaci, che guardavano fino a un attimo prima increduli Jason, si affrettarono a seguire il loro capo che correva lungo il marciapiede, spaventato.
Jason, Chris e Alex li guardarono allontanarsi. Poi il ragazzo nuovo prese lo zaino da terra, lo ripulì velocemente con un paio di pacche e se lo mise in spalla.
Subito dopo si girò e fece per andarsene, ma Chris lo fermò prendendogli il polso.
Jason si girò, guardò prima lei,bpoi la mano di Chris che stringeva il suo polso, poi ancora lei. Chris lasciò immediatamente la presa. Lo sguardo scintillante e penetrante di lui le aveva incusso paura.
- Volevo solo ringraziarti - disse timidamente Chris, faticando per non abbassare lo sguardo.
- Non ho fatto niente di particolare - replicò lui, e se ne andò.
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