Incredibili legami di sangue
Capitolo 8
- Un pò nervosetto il ragazzo,vero? - chiese ironicamente Alex a Chris.
- Forza, muviamoci. Dobbiamo andare ad Evelyne - rispose Chris, ignorando ciò che aveva detto il suo amico e sospingendolo in avanti per un braccio.
- Già - disse Alex, portandosi un dito sotto il mento come se lo avesse ricordato solo in quel momento. - Ma come ci arriviamo a Brooklyne?
- Con un taxi, ovviamente.
- Oh...credevo che aprissi anche tu un portale - ammise Alex, la voce tradiva una certa delusione. Chris gli lanciò un'occhiataccia.
Il taxi li accompagnò davanti all'istituto. Questo, era maestoso come il giorno prima.
Chris avanzò lentamente verso il cancello in ferro battuto e si blocco lì davanti. Poi disse il suo nome ad alta voce proprio come aveva visto fare la professoressa Amelia il giorno prima e il cancello si aprì con uno scatto. Attraversò il cortile e salì i gradini,fiancheggiata dal suo inseparabile amico. Il portone d'ingresso era spalancato completamente.
Chris e Alex si trovarono di fronte, una donna bassa e tarchiata, sulla cinquantina. - Cosa volete? - domandò la signora grassottella con voce seria. Aveva scuri occhi marroni, un naso lungo, molto lungo, viso paffuto e grassoccio e capelli corti sistemati in un'acconciatura elegante. Indossava un vestito di classe nero, con i bordi bianchi.
- Ah, salve mi chiamo Christina Collins e lui è...
- So chi siete - la interruppe bruscamente la donna - infatti, ho chiesto cosa volete, non chi siete.
Chris era stata colta di sorpresa,non si aspettava di essere interrotta a quel modo. - Ecco, stavamo...volevamo...posso parlare con la professoressa Amelia? - chiese balbettando come un'idiota.
- Perchè, io non le vado bene, signorina Collins? - la voce della donna era tagliente come un rasoio e fredda come il ghiaccio.
- Oh, non volevo offenderla, mi scusi tanto se...
- Crede davvero che una ragazzina possa offendermi? - domandò la donna con glaciale ironia.
Questa volta Chris decise di risponderle per le rime. - Direi che le buone maniere non vanno tanto di moda qui, a quanto pare - rispose, alzando le sopracciglia bionde.
La donna strinse le labbra alquanto inesistenti, che scomparirono totalmente. Chris l'aveva colpita, lo vedeva dalla scintilla arcigna dei suoi occhi.
La donna si costrinse a riprendere il controllo di sè e disse: - La professoressa Amelia non è ad Evelyne per questioni d'ufficio, quindi addio signorina Collins. - alzò un sopracciglio mentre si accingeva a chiudere il portone.
- Aspetti - Chris bloccò il portone con una mano. - Ho bisogno di parlare con la preside Watson.
Dopo un lungo istante la donna, riluttante, annuì e le fece segno di seguirla.
- Scusi, lei chi è? - chiese Chris alla donna nel modo più gentile possibile, mentre attraversavano il lungo corridoio.
La signora si fermò e sì raddrizzò per bene, accentuò ancora di più l'espressione autorevole, dopodichè disse: - Io sono Grace Bell,vicepreside di Evelyne.
Poi si girò e continuò a camminare. Chris e Alex si scambiarono un'occhiata veloce, divertita, poi la seguirono. La vicepreside scortò i ragazzi davanti alla porta della preside. Poi bussò con una mano grassoccia e aprì la porta quando la preside disse: - Avanti.
La signora Bell entrò lentamente nella stanza e si fermò a pochi passi dalla scrivania sontuosa della preside. - Preside, la signorina Collins vorrebbe parlarle, la faccio entrare?
- Sì.
La vicepreside Bell uscì e fece segno ad Alex di aspettare fuori. Chris, riluttante, abbandonò il suo migliore amico fuori della porta con la rigida vicepreside, quindi si chiuse la porta alle spalle e avanzò verso la scrivania di legno scuro.
La preside stava davanti alla porta-finestra e osservava il cielo azzurro con soffici nuvole bianche che disegnavano forme bizzarre. - Hai sistemato la situazione con tua nonna? - chiese, ancora girata.
- Ah, sì, ma non ero venuta per questo...
- So per cosa sei venuta - la interruppe la preside - sei venuta per Ombra, non è così? - Finalmente si girò e la guardò dritta negli occhi.
Chris battè le palpebre, poi disse: - Bè, ecco mi...mi domandavo se potesse dirmi di più su Ombra, ora che ho scoperto che ha ucciso i miei genitori e qualcosa mi dice che lei ne sa più di chiunque altro. Magari può darmi una foto tanto per iniziare.
La preside Watson era impassibile, se ne stava lì, ferma come un palo con la sua fiera autorevolezza. Quella della preside era autorità allo stato puro, mentre quella della vicepreside, pura spavalderia che mascherava con forza e tanta, tanta autostima si rese conto Chris. Improvvisamente, la preside si mosse verso la scrivania e aprì un cassetto. Dopo che ebbe rovistato per un pò, tirò fuori una foto piccola e quadrata, poi superò la scrivania e si fermò a un paio di passi da lei.
Chris si sentì a disagio di fronte a quella incredibile compostezza. La preside emanava potere da tutti i pori, un potere enorme, Chris riusciva a percepirlo.
La preside Watson la guardò negli occhi per un lungo istante, poi le offrì la foto. Chris la prese con cautela e la guardò. Raffigurava una donna bellissima con un fisico mozzafiato. Aveva lunghi capelli rosso fiamma, ondulati, naso sottile leggermente appuntito, sopracciglia rosse e sottili,vzigomi alti e pronunciati e labbra sottili ricoperte da uno spesso strato di rossetto rosso. Ma ciò che notò di più furono gli occhi verdi molto accesi, come fiamme che divampano sempre più durante un falò. Stava appoggiata su un tronco d'albero. Chris avvertì una stretta forte al cuore, come se qualcuno glielo stesse stritolando. Così è quello il volto dell'assassina dei miei genitori, pensò con la rabbia che cresceva a velocità smisurata. - Voglio studiare qui, ad Evelyne. Voglio diventare ufficialmente una studentessa di questo Istituto - affermò improvvisamente, senza neanche rendersene conto. Le parole gli erano uscite da sole, ma non le avrebbe rimangiate. Era veramente quello che voleva.
- Va bene - disse la preside riprendendosi la foto - ma permettimi di dirti che la vendetta non è una cosa nobile da perseguire, non ti restituirà i tuoi genitori. So che la professoressa Amelia ti ha riferito che probabilmente Ombra è tornata, ma non è così.
- Non voglio vendetta, voglio solo imparare a controllare i miei poteri - replicò Chris, allargando le braccia in un gesto innocente. Chris stava mentendo, ma solo in parte. Se Ombra fosse tornata, il suo unico obiettivo sarebbe stato quello di annientarla definitivamente. Se invece non fosse tornata sarebbe stata contenta di apprendere quanto più possibile da quell'istituto.
- Va bene - disse nuovamente la preside, girando su se stessa e avanzando verso la scrivania - ora puoi andare.
Chris si voltò e avanzò verso la porta, mise la mano sulla maniglia e la girò, ma venne bloccata dalla voce della signora Watson prima ancora che riuscisse ad aprirla.
- Signorina Collins! - la voce era stranamente tesa, agitata.
Chris si girò di nuovo. La preside adesso osservava nuovamente il cielo che si stagliava oltre la porta-finestra. - Per favore, non faccia lo stesso errore di Madison. Lei è stata una brava ragazza un tempo anche se i fatti dicono chiaramente il contrario - si era girata a guardarla di nuovo. I suoi occhi castano scuri erano leggermente diversi, più spenti. - E lei che ne sa di com'era Madison? - chiese Chris brusca.
- Madison era mia figlia.
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