Esco il portafogli dalla borsa, ma una voce alle mie spalle mi blocca.

"Pago io per lei"

Solo sentire quelle parole i brividi mi assalgono. Non può essere lui...non adesso.

Vorrei voltarmi ma è come se i miei piedi fossero incollati al pavimento, come se fossi intrappolata contro una parete, contro qualcosa che non posso oltrepassare.

Devo cercare di mettere da parte questa sensazione, in contrasto con il sorriso che, ormai perso nei ricordi, vorrebbe nascere.

Faccio un respiro profondo, non facendo caso alla commessa alla cassa che con una certa disinvoltura accetta i soldi, porgendomi la busta con il vestito all'interno, provando a capire se mi senta bene o meno.

Ed ecco che i miei occhi incrociano i suoi.

"Alex, ciao" lui si avvicina a me con il suo sorriso smagliante, lasciando un dolce bacio sulla mia guancia destra.

Lo seguo fuori dal negozio, mentre penso a cosa dire senza apparire ridicola davanti a un tipo come lui.

Indossa un abito elegante, il classico smoking nero con camicia bianca e cravatta del medesimo colore del vestito.

I capelli dorati sono perfettamente pettinati con il gel in maniera ordinata, senza lasciar nulla fuori posto.

la valigetta è nella mano sinistra, vicino alla tasca dalla quale sbucano le chiavi della sua lucente auto sportiva nera tirata a lucido proprio come lui.

Sono sbalordita.

"Come stai piccola Dali?  è da tanto che non  ci si vede"

Saranno circa tre anni forse, io e lui stavamo insieme, solo che lui è quasi otto anni più grande di me. A confronto mi sento uno scricciolo.

"Io sto bene... tu sei-sei cambiato"

Perchè le parole non riescono ad uscire in maniera decente? Sono una stupida.

"Eh...sono cambiate molte cose dopo che ci siamo lasciati..ho continuato gli studi, mi sono laureato in giurisprudenza e ora lavoro come avvocato nello studio di mio zio, diciamo che sarò il suo successore come miglior avvocato penalista della regione"

Dovevo immaginare fosse diventato importante a così giovane età. La sua famiglia è benestante e non gli ha mai fatto mancare nulla.

Tutto ciò che desiderava e poteva avere era suo. Mi riempiva di regali e attenzioni...ovviamente di nascosto dalla mia di famiglia, nessuno avrebbe mai accettato questa situazione. Per questo continuo a dire di non aver mai avuto storie importanti prima dell'idiota.

"Sali in auto, ti accompagno a casa...sempre nella solita zona giusto?" 

Annuisco incapace di parlare, e concentrata a non far danni a questa costosissima macchina.

Parliamo del più e del meno, è sempre il ragazzo divertente di tre anni fa, non è cambiato di una virgola, a parte l'aspetto ovviamente.

"Comunque piccola ti ho visto su tutti i giornali eh...bellissima come sempre"

Arrossisco...perchè?

"Sì...ero la fidanzata di- di Riki..."

"Eri?"

Annuisco senza aggiungere altro, mentre guardo la strada scorrere fuori dal finestrino, mentre siamo sempre più vicini a casa mia.

"Mi dispiace..." Comprensivo, appoggia una mano sulla mia gamba, continuando a guidare non curandosi di quel gesto.

"Tu invece? Immagino che avrai tutte ai tuoi piedi" Mi è sempre piaciuto prenderlo in giro su questo argomento, anche se non sembra, è un ragazzo dai sani principi e che non bada molto al suo fascino.

"Io niente ragazze...sto bene così per ora...pensando al lavoro...dovevo scegliere tra amore e carriera, e ho scelto la carriera"

Nessuno dei due aggiunge una parola, e il silenzio diventa quasi imbarazzante. 

Per fortuna arriviamo a casa, ed è arrivato il momento di lasciarlo per salire e far vedere a Carol ciò che ho comprato.

Una classica scusa per rifiutare anche un invito a prendere un caffè ed eliminare la vergogna.

"Che ne dici di sentirci ogni tanto ? Come ai vecchi tempi"

Mi porge il cellulare sulla quale sto memorizzando il mio numero senza neanche pensarci due volte...

Sono una stupida? Sto facendo una cazzata? Assolutamente sì.

Lo saluto facendo l'occhiolino, pensando a ciò che potrebbe accadere.

Eccomii❣
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto...
Cosa ne pensate?
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