Capitolo 4...parte 2
Ormai tutti mi dicono di perdonare Riccardo...che non ha senso continuare ad ignorarsi in questo modo solo per una semplice litigata...
però molte volte litigare pesantemente porta anche a non sentire più una persona.
i giorni passano e posso affermare ufficialmente che il mio stato d'animo è pessimo, non riesco a trovare una via di uscita per questo dolore, per questa bugia che - pur sembrando banale - per me ha un grosso peso.
Non mi aveva mai mentito, e ovviamente se ne avesse parlato con me non mi sarei messa contro la sua decisione di andarci da solo, non potevo mica negarglielo, anzi.
Ci vuole ogni tanto la propria privacy e i propri spazi, non siamo sposati, quindi non dobbiamo vivere in simbiosi, facendo sempre le stesse cose, frequentando le solite persone.
Lui ha una vita per nulla semplice, ha una vita che tutti vorrebbero avere, ma che comporta responsabilità. In particolare quella di non deludere mai nessuno, di riuscire a far felici ragazze e ragazzi che lo prendono come esempio e punto di riferimento.
Era giusto che facesse qualcosa senza di me. Ma con le bugie non si va da nessuna parte, la situazione sfugge semplicemente di mano...io gli sfuggo di mano.
Non le sopporto.
Mi alzo da questo letto che ormai ha preso la forma anatomica del mio corpo, visto il numero di ore trascorse qui a piangere.
oltrepasso la mia montagna di fazzolettini impregnati di lacrime amare, e mi reco in bagno in stile zombie dal pigiamone rosa.
Tolgo ogni indumento, ed entro nella doccia. Lascio che il getto d'acqua mi accarezzi la pelle, goccia dopo goccia, mentre il vapore mi invade.
Dopo circa trenta minuti esco, avvolgendo un asciugamano intorno al seno, e una più piccola intorno ai capelli bagnati.
Li districo con la spazzola i legno di Carol, di quelle spazzole che non elettrizzano nulla, per non sembrare più pazza di quanto non lo sembri già.
Ho un disperato bisogno di fare shopping. Le nozze di Lorenzo si avvicinano e non ho ancora un vestito, le scarpe e qualsiasi altro accessorio da abbinare.
Avevo pensato ad un abito lungo, in stile damigella d'onore ma non troppo sfarzoso.
Afferro le chiavi di casa e la borsa, dopo aver stirato i capelli, messo un po' di trucco sul volto e aver indossato un semplicissimo jeans con una maglietta e gli stivaletti neri con il tacco abbastanza alto.
Riccardo una cosa buona l'ha fatta, mi ha rinnovato il guardaroba nel migliore dei modi.
Fino a qualche mese fa, per uscire in città a fare un giro, non avrei indossato nulla del genere.
Anche se possono apparire semplici, sono pur sempre firmati e con ricami particolari su punti strategici tanto da far invidia a tutti e da farli vedere nonostante la giacca che indosso.
Non sono vanitosa, non mi piace esserlo. Ma a chi non piacerebbe una cosa come questa? Nessuna ragazza direbbe mai di no.
Mi incammino verso le boutique migliori della città. Avevo messo dei soldi da parte tempo fa, quindi utilizzerò i risparmi per comprare queste ultime cose.
Sarà un bellissimo evento quel matrimonio, l'inizio di una famiglia per Lorenzo, di una vera famiglia.
Ha sempre fatto di tutto per rendere felici tutti noi, essendo il più grande si è sentito responsabile delle nostre vite, voleva farci crescere al meglio. E ci è riuscito alla grande.
Il bambino che avrà sarà molto fortunato.
Mando via le lacrime che minacciano di uscire, pensando che forse non sono portata per l'amore, non fa per me forse essere amata da qualcuno.
Succede sempre così, ogni volta qualcuno si approfitta del mio cuore grande, e a soffrirci alla fine ci sono solo e soltanto io.
Tralasciando questi pensieri. Entro nel primo negozio.
Ci venivo sempre con Carol, quando ero più piccola. Solamente che era troppo caro per poterci permettere abiti di questo livello, però mai dire mai.
Inizio a provarne alcuni, la commessa è molto gentile, ne ha usciti molti della mia taglia. Tutti di colori diversi.
Li provo dal nero al blu notte, ma nulla di entusiasmante.
Troppo appariscenti oppure troppo semplici. Non vi è via di mezzo.
Ne vedo uno in particolare, tra tutti quelli che ho provato fino ad ora, è rosso corallo, con un corpetto di pizzo di una tonalità più chiara. Dietro la schiena continua ad essere di pizzo, lasciando così vedere la pelle pallida al di sotto.
La parte inferiore dell'abito è lunga, fino a coprirmi quasi i piedi, ma nulla che non si possa aggiustare con delle scarpe alte.
Ha uno spacco vertiginoso sul lato destro, lasciando scoperta anche la gamba.
è splendido. Ci sono alcune applicazioni luccicanti sulla vita, come a formare una cintura molto molto sottile.
Mi calza a pennello.
Lo prendo, senza pensarci due volte. Non ha un costo così tanto elevato, per una volta voglio apparire bella, anche perchè Riccardo sarà al matrimonio ovviamente.
Ritorno ad indossare i miei vestiti, per poi seguire la commessa in cassa, dove ha già riposto l'abito in una grande borsa per non farlo rovinare.
Esco il portafogli dalla borsa, ma una voce alle mie spalle mi blocca.
"Pago io per lei"
Eccomiii !!! Scusate la lunghissima attesa ma è stato un periodo abbastanza complicato e pieno di impegni. Manca poco ormai alla fine di questa storia, spero vi stia piacendo, vi voglio un bene immenso. Siamo arrivati quasi a 28 k e non me lo sarei mai aspettato. Vorrei scusarmi con voi per eventuali errori di battitura, appena possibile tornerò a rileggere il capitolo e correggerò tutto. Fatemi sapere se vi piace <3
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