La fine

Vorrei che vi immaginaste una scrivania in legno, un computer acceso e due sedie in una cameretta blu.

Vorrei che vi immaginaste una ragazza, bassa, gli occhiali tondi ed i capelli ricci lunghi fino alla schiena.

Vorrei che vi immaginaste sul computer acceso un concerto dei Kiss. Crazy nights, una delle date di aprile del 1988, in Giappone.

I capelli li ho tagliati, li ho fin sopra le spalle,  gli occhiali li ho cambiati, ora sono squadrati, e sul mio computer non c'è più un concerto dei Kiss, ma una playlist qualsiasi con musica Rap.

Le persone cambiano e crescono.

Avevo 12 anni quando ho iniziato questa storia, ora ne farò 17 a gennaio.

Questo capitolo suonerà malinconico, ma   vorrei salutare e concludere una parte della mia adolescenza con dignità.

Chitarrate in fronte per me era espressione, in cui io mi mostravo al 100% per quello che ero. Una ragazzina , innamorato di Gene Simmons, che si sentiva completamente rappresentata da un genere musicale forte, rumoroso e autentico.

Qui ho scritto la parte più vera di me, senza sentirmi giudicata o sbagliata.

Chitarrate in fronte non è stata solo una storia trash, ma è stata una fase importantissima per me, e spero (e credo) anche per molti dei miei vecchi lettori, che probabilmente hanno abbandonato la piattaforma.

Questo capitolo è diretto a Loro, a me, e a tutte le persone che verranno e leggeranno.

Anche per dimostrare che cambiare è normale ed è giusto.

Non mi piace più Gene Simmons.

Non sclero più guardando le sue fotografie con Shannon tweed (mia sosia palesemente, copiona, non ti ho ancora perdonato, strega.)

Non ascolto più il rock.

E la musica non è più il punto centrale della mia vita.

Non cancellerò mai questa storia, perché sono sicura che ci sarà ancora qualche rockettaro che cercherà contenuti ignorantissimi sulle sue rock band preferite.

Spero di avervi aiutato in questi anni, avervi fatto ridere, e di avervi fatto sentire capiti, oltre l'ignoranza generale che era sovrana qui.

Perché voi l'avete fatto.

Questo capitolo lo scrivo anche per me, per chiudere un cerchio, per ringraziare voi, e ringraziare chi verrà.

Non abbiate paura di maturare.

Non abbiate paura di crescere e di cambiare.

Mi ricordo perfettamente un messaggio di un mio lettore, mi venne inviato una sera, mentre stavo apparecchiando la tavola. La persona mi ringraziava, mi diceva che aveva riso leggendo la mia storia, che l'aveva aiutata in un momento buio.

Io mi misi a piangere.

Perché tutto questo, oltre la superficie, oltre la stupidaggine, e stato importare.

Per me e per voi.

Grazie.

~Bruce Wayne

(Ieri ho finito di leggere Lunar park, ringraziate Bret Easton Ellis se scrivo così bene.)

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