V.
Come sempre, Eilys e Chara, con le solite e nuove persone, si erano trovate fuori dal dormitorio appena dopo cena e, ora, potevano osservare lo spettacolo di coetanei in fibrillazione: la notizia che il giorno successivo Maxith avrebbe parlato a tutte le nuove reclute aveva messo completamente in subbuglio la Distorted Meridian, anche i più tranquilli e rilassati erano rimasti colpiti.
- Non rischierà venendo fino qui? – aveva chiesto Galea – E' ricercato ovunque.
- Non penso che si faccia questi problemi dopo aver fomentato una guerra – aveva riso Yos.
Ormai Raven Moon e Veridian Sun avevano preso l'abitudine di frequentarsi anche fuori dagli allenamenti, un po' per fortificare la fiducia gli uni negli altri e un po' perché inevitabile viste le amicizie tra i membri.
- In effetti... gli aveva dato manforte Taryn – La cosa che mi sorprende è che trovi il tempo di farlo: sarà oberato dall'organizzazione degli attacchi.
- Beh, ma quanto vuoi che stia qui? – le aveva risposto Malakye – Il tempo di dire che apprezza il nostro operato, che siamo coraggiosi ed è fiero che qualcuno combatta per quello in cui crede anche lui e se ne scomparirà.
- Ti sento un po' critico, Mala – gli era andata dietro Chara.
- No, nessuna critica, cerco solo di essere realista – l'aveva guardata alzando le mani in segno di resa – Oggettivamente, siamo l'ultimo dei suoi problemi.
- Certo, ma se non ci fossimo noi? – aveva tentato di farlo ragionare Iros.
- L'avrebbe mandata avanti comunque – era stata secca Chara – E' carismatico, intelligente, prestante...
- ...bello – aveva aggiunto Eilys.
- Bello! – aveva annuito convinta l'amica.
- L'hai già aperto? – si era girato Zandr verso di lei, confusa dalla domanda.
- Aperto cosa?
- Il fanclub di Maxith.
- Non riesci a essere serio tu, vero?
- Disse quella che ha descritto il capo di una rivolta mondiale come bello. Anche io sono bello e carismatico, ma non ho mai fatto la rivoluzione.
- Perché ti manca "l'intelligente", Zandr – l'aveva punto Chara.
- Jaeke, dille qualcosa! – per un attimo Eilys aveva tentato di dimenticarsi della presenza di Jaeke, rimasto in silenzio fino a quel momento.
- Chara – si era rivolto alla ragazza – hai ragione – aveva colto tutti impreparati, soprattutto la sacerdotessa: da quando faceva battute? E pure che facevano ridere tutti.
- Ma oh!
- Dai, Zandr – si era girata Taryn – Almeno sei bello e carismatico.
- Grazie, Taryn, almeno tu mi apprezzi – si era finto ferito mettendole una mano sulla spalla.
- E comunque – aveva deciso di puntualizzare la diretta interessata – Bello l'ha detto Eilys – si erano girati tutti verso di lei.
- Certo, lo è.
- Vicepresidente del fanclub? – era tornata a parlare Rebexi.
- No – aveva guardato tutti – Sarà anche la seduzione di mistero e intelligenza, ma è estremamente affascinante.
- Stiamo davvero facendo una discussione estetica su Maxith? – aveva domandato Yos.
- No, anche mentale – gli aveva risposto Malakye.
- Boh, non vi sto criticando, ma a me lui sembra un essere così lontano e inavvicinabile, quasi divino.
- Occhio, Yos, che poi Eilys deve trovare il collegamento a un altro dio – aveva sorriso sornione Jaeke nella direzione della ragazza, mentre Zandr lo fulminava con gli occhi allucinati e gli altri pregavano in qualsiasi modo che Eilys non dicesse niente.
- Hai della simpatia in eccesso stasera, Jaeke? – avrebbe riso in un altro caso, ma sapendo che da parte di Jaeke quella era solo una frecciatina, non si era tirata indietro.
Cosa che lui aveva, stranamente, fatto.
O era solo il suono della sirena che avvisava i ragazzi di rientrare nei dormitori ad averlo bloccato con le parole tra le labbra? Eilys non avrebbe passato la notte a chiederselo.
- Mi spiace molto informarvi che oggi Maxith non potrà essere insieme a noi... – un coro di delusione aveva riempito la Grande Sala – ...in orario – si erano ammutoliti tutti sotto la voce di Vasei – Un piccolo contrattempo, ma sta arrivando. Comunque, chiede scusa a tutti voi.
- Non ci credo...- aveva commentato a bassa voce Chara.
- Ti cade un mito? – aveva risposto ad altrettanta bassa voce Eilys, come al solito al suo fianco.
- No, che sta facendo di tutto pur di essere qui.
- Chara, ma stai bene?
- Perché?
- Tu non ragioni così, non parli così.
- Non so davvero cosa dirti, ma mi ha colpito in una maniera che nessuno ha mai fatto.
- L'ho notato – Eilys era sinceramente sorpresa dai modi dall'amica: in tutti quegli anni di conoscenza, non l'aveva mai vista così tanto in balia di qualcosa. E tantomeno di qualcuno.
- Tranquilla, non mi deconcentrerà questa cosa.
- Su questo sono certa, Chara – le aveva sorriso e si era subito girata sentendo la folla cominciare a mormorare verso il palco – Credo sia lui.
- E' lui – una voce maschile le aveva risposto da dietro facendole roteare gli occhi.
Per quanto strano le sembrasse il suo comportamento, Eilys non poteva dare torto alla sua amica: Maxith aveva qualcosa di magnetico, di attraente nello sguardo scuro, nel fare risoluto: - Buongiorno – nella voce profonda – Chiedo, prima di tutto, scusa a tutti voi – e nel sorriso ammaliante – e grazie per essere qui a combattere per una causa così importante per tantissime persone a Nozirho, persone nate con un'unica sfortuna – aveva alzato il polso – Uno Zero tatuato – per ora Malakye aveva ragione – Ma non sono qui per lamentarmi di un destino che nessuno si è scritto – aveva preso a camminare – e nemmeno per raccontarvi la mia storia come se fossi un martire, perché non lo sono assolutamente – aveva dato un'occhiata a Vasei e a tutto il "suo" pubblico – In realtà, non so bene nemmeno perché io sia qui, so solo che volevo esserlo: volevo potervi vedere, guardare negli occhi le ragazze e i ragazzi che hanno fermato la loro vita per combattere – gli erano brillati gli occhi – Combattere ingiustizie che loro non subiscono – si era bloccato in mezzo al palco, eretto e serio come una specie di divinità antica – Sono stati anni difficili per me: fin da piccolo mi sono sentito fuori posto, costretto a vivere un destino che era stato scritto sulla mia pelle senza che io lo desiderassi, ma è stata una notte che ho capito qual è la realtà – aveva passato i suoi profondissimi occhi su tutti – Zién stesso mi è comparso in sogno e mi ha parlato dicendomi che dovevo oppormi a quello che era diventato il nostro mondo, che dovevo finalmente lasciar scatenare la tempesta che unisce molti di noi, Zero e Numeri insieme – aveva allargato le braccia con un ghigno sicuro – In fondo, quanti di voi si strapperebbero un braccio pur di non vedere più quel tatuaggio? – con la coda dell'occhio Eilys aveva notato che sia Taryn, sia Jaeke aveva mandato indietro le spalle e gonfiato il petto – Lo so che ci siete, so che esistete e vi comprendo, ho deciso di iniziare questo anche per voi, per liberarvi da questo peso che avreste dovuto trascinarvi per tutta la vita, e vi ringrazio per esservi uniti – si era fermato – Ma ringrazio, forse di più, chi invece il suo destino l'ha accettato, lo segue e lo ama, perché voi non avete motivo di essere qui, eppure lo siete: siete qui e non dovreste nemmeno, però lo siete – stavolta si era illuminata Chara, una di quelle, di quei ragazzi, che avevano deciso di unirsi alla causa per senso di giustizia.
Come Eilys.
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