Capitolo 10

Caro diario,

Come ti stavo raccontando mi ero riunita con Barty dopo quattordici lunghissimi anni e il nostro amore era scoppiato.

A lui ero mancata e a me era mancato lui.

Avevamo fatto l'amore con tutta la passione che ci avvolgeva e il mattino dopo ci svegliammo per dirigerci dal nostro Signore.

Il Torneo Tremaghi...

Mi svegliai all'alba e la prima cosa che vidi fu Barty che dormiva teneramente: era così bello quando aveva gli occhi chiusi e sembrava tanto un semplice ragazzo e non un Mangiamorte pronto a uccidere e torturare.

Baciai quelle labbra così buone e lui sorrise svegliandosi:

«Buongiorno Morgan»

«Buongiorno amore. Sei così tenero quando dormi»

Lui sorrise a quel complimento e ricambiò con fervore il bacio.

Dopo aver fatto sesso per la seconda volta ci rivestimmo e fummo pronti per andare dal nostro Signore.

Barty mi disse che mentre era sotto la Maledizione Imperius Voldemort era venuto a trovarlo insieme a Codaliscia e lui, risvegliandosi in parte, attaccò suo padre. Voldemort gli diede le indicazioni per il luogo in cui si stava rifugiando: la villa dei Riddle a Little Hangleton.

Si trovava sulla collina che dominava il villaggio: alcune delle finestre erano inchiodate, al tetto mancavano delle tegole e l'edera cresceva incolta sulla facciata. Un tempo Casa Riddle era stata una dimora elegante, certo l'edificio più vasto e grandioso nel raggio di chilometri, ma ora era umida, desolata e disabitata.

Sentimmo due voci e comprendemmo che si trattavano di Peter Minus e Lord Voldemort.

Entrammo all'interno dell'abitazione facendo sentire la nostra presenza.

«I miei servi più fedeli sono arrivati, falli entrare Codaliscia» ordinò Voldemort con la sua voce simile a quella di un serpente.

Noi entrammo e ci mettemmo davanti a lui. Egli era ancora un piccolo essere debole ma sapevamo che in quell'anno lui sarebbe tornato forte come un tempo e noi Mangiamorte avremmo fatto di tutto per farlo accadere.

Quello che aveva in mente lui era un astuto inganno per uccidere Harry Potter: Barty avrebbe preso le sembianze di Malocchio Moody, il famoso Auror che a settembre avrebbe insegnato Difesa Contro le Arti Oscure, con la pozione Polisucco e avrebbe fatto partecipare il Prescelto al famoso Torneo Tremaghi che si sarebbe tenuto a Hogwarts.

Così in quei giorni, dopo aver rapito l'Auror, preparammo quella pozione e il 1° settembre fummo pronti per dare inizio al piano.

Quando arrivai a Hogwarts mi colpì l'assenza del professor Severus Piton e domandai a Silente il motivo di ciò.

«Mi ha detto che non se la sentiva di partecipare alle lezioni. Non mi ha voluto dire di più»

Da tempo ormai, praticamente dalla fine del secondo anno di Harry, lui mi evitava come la peste e non sapevo a cosa fosse dovuto tale odio nei miei confronti.

Non può essere dovuto ancora alla morte di Lily, vero? Mi sono scusata troppe volte!

Devo assolutamente parlargli e comprendere il motivo.

Dopo lo Smistamento e la cena Silente fece alcuni annunci importanti:

«È mio dovere annunciarvi che il Campionato di Quidditch quest'anno non avrà luogo. Ciò è dovuto a un evento che prenderà il via in ottobre e che continuerà per tutto l'anno scolastico, impegnando molto del tempo e delle energie degli insegnanti: ho l'immenso piacere di annunciare che quest'anno a Hogwarts...»

Ma in quel momento risuonò un tuono assordante e le porte della Sala Grande si spalancarono.

Sulla soglia c'era un uomo appoggiato a un lungo bastone, avvolto in un mantello nero da viaggio. Un lampo improvviso lo illuminò: l'uomo abbassò il cappuccio, scosse una folta chioma di lunghi capelli brizzolati, poi prese ad avanzare lungo il tavolo degli insegnanti.

Un sordo clunk echeggiò nella sala un passo sì e uno no. Una luce tagliente illuminò il suo volto e lo riconobbi immediatamente: ogni centimetro di pelle sembrava coperto di cicatrici. La bocca pareva un taglio diagonale, e mancava un grosso pezzo di naso. Gli occhi dell'uomo mi spaventarono: uno era piccolo scuro e lucente. L'altro era grande, tondo come una moneta e di un vivace blu elettrico.

Il mio cuore iniziò a martellare dentro il mio petto perché, anche se era sotto la pozione Polisucco, lo riconobbe: Barty sotto le sembianze di Malocchio faceva davvero paura.

Dopo aver parlato con Silente come se fossero cari amici si sedette accanto a me.

«Sei davvero spaventoso come Malocchio fattelo dire!» gli dissi sottovoce ridendo.

Lui ricambiò la mia risata stringendomi una mano.

Dopo che Silente presentò Malocchio come il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure continuò con il suo discorso:

«Come stavo dicendo nei prossimi mesi avremo l'onore di ospitare un evento assai emozionante, un evento che non ha luogo da più di un secolo. È con grandissimo piacere che vi informo che il Torneo Tremaghi quest'anno si terrà a Hogwarts. Questo Torneo fu indetto per la prima volta settecento anni fa come competizione amichevole fra le maggiori scuole di magia: Hogwarts, Beauxbatons e Durmstrang. Venne scelto un campione per rappresentare ciascuna scuola e i tre campioni gareggiarono in tre imprese magiche. Le scuole si alternavano nell'ospitare il Torneo ogni cinque anni e tutti convennero che fosse un modo eccellente per stabilire legami tra giovani maghi e streghe di diverse nazionalità...»

Lui continuò con la sua spiegazione fino a quando non rivelò che l'età, a causa del numero elevato di morti e per i molti pericoli che si correvano, era stata spostata a diciassette.

Ci furono molte proteste ma vennero rapidamente spente dal Preside che continuò con il suo discorso.

Quando finì decisi di andare da Severus per sapere il motivo della sua assenza a un evento importante come quello.

Arrivai a Spinner's End e bussai alla porta e una voce più triste e forse  ubriaca (?) chiese:

«Chi è?»

«Sono io, Morgan»

«Non ti voglio vedere!»

Io allora aprii la porta e lo trovai in salotto con delle bottiglie di vino quasi finite. I suoi capelli neri erano più unti di quello che erano normalmente.

«Severus che ti succede?»

Mentre lo dissi feci sparire le bottiglie e lui continuava a piangere senza dirmi nulla.

«Severus per favore parlami! Mi sto preoccupando!»

Lui si alzò dalla sua poltrona e improvvisamente mi baciò.

Fu un bacio passionale ma lo allontanai sorpresa dal suo gesto.

«Severus perché l'hai fatto?»

«Da quando sei arrivata a Hogwarts ho compreso che il mio amore verso Lily si stava indebolendo sempre di più. I tuoi sorrisi e soprattutto la tua determinazione mi hanno colpito e affondato. Non riesco a stare nella tua stessa aula sapendo che non posso averti. Sapendo che appartieni a qualcun altro. Ti amo Morgana Black»

A quella sua confessione mi sentii precipitare dentro a un baratro.

Come può amarmi? È sicuramente l'alcol a parlare.

«Sei ubriaco Severus. Sta parlando l'alcol»

Alla mia risposta fece comparire il suo Patronus: uno splendido cavallo volò per la stanza facendomi sedere sulla sua poltrona con le mani davanti alla bocca profondamente scioccata.

No, non è possibile! Non il mio Patronus!

No! No! No!

Lasciai Severus nella sua casa e decisi di parlarne con Albus. Lui mi sicuramente mi avrebbe compresa.

Appena il preside mi vide davanti alla sua porta profondamente sconvolta mi fece entrare.

«Morgan, cosa c'è?»

«Riguarda Severus» dissi cercando di calmarmi.

Lui mi fece cenno di entrare e mi chiese se volessi una tazza di tè e io annuii per poi iniziare a raccontare il  tutto.

«Silente cosa dovrei fare? Io amo profondamente Barty tanto che abbiamo deciso anche di sposarci quando la nostra parte vincerà però allo stesso tempo non vorrei far soffrire di più Severus.» finii di raccontare.

«Io sono troppo vecchio per questi problemi ma ti posso dare un consiglio. Ascolta il tuo cuore. Cosa ti dice?»

«È confuso anche lui. Non so veramente che fare» affermai con le mani tra i capelli.

«Il tuo cuore sa sempre la decisione giusta da prendere, Morgan»

A quelle parole presi una decisione che avrebbe cambiato la mia vita con Barty per sempre: gli avrei nascosto la relazione con Severus.

Così dopo aver parlato con Silente andai da Severus e gli dissi che avevo accettato il suo amore verso di me.

Per giorni andò a quella maniera anche se quando io e lui facevamo sesso mi sentii sporca dentro. Una puttana.

Barty non ne seppe mai niente.

Però, un brutto giorno, accadde l'impensabile.

Era il 23 dicembre e da settimane mi sentivo diversa: avevo forti giramenti di testa, nausee al mattino e la sera dopo aver mangiato, avevo forti sbalzi d'umore e soprattutto il seno mi faceva un male terribile.

Avevo paura di essere incinta di Severus ma, da una parte, ero felice perché poteva essere anche il figlio di Barty.

Decisi di andare al San Mungo per avere maggiori certezze e per il Ballo del Ceppo, il 25 dicembre, ricevetti un invito particolare da Severus.

Quella sera mi vestii con l'abito più bello che trovai e mi misi la collana che Barty mi regalò per Natale l'anno scorso.

Appena entrai nella Sala Grande, che per quell'evento venne trasformata in una sala da ballo, Severus mi venne incontro.

«Sei davvero bellissima questa sera. Spero che Barthemius, ovunque si trovi, non sia geloso. Vogliamo entrare?» mi chiese prendendomi a braccetto.

«Ma certo Sir Piton» affermai ridendo e facendolo sorridere.

Entrammo nella sala e dopo che i partecipanti al Torneo Tremaghi ebbero aperto le danze ci unimmo anche noi.

Vidi Barty/Malocchio ballare a tempo di danza con le sue gambe e mi sentii studiata dal suo occhio azzurro. Pensai che fosse geloso di Piton e da una parte potevo comprenderlo perfettamente così lasciai la mano del professore di pozioni per avvicinarmi a lui.

«Sir Moody vorresti concedermi questo ballo?»

Lui parve sorpreso ma accettò con gioia la mia mano.

Stavamo felicemente danzando quando lui mi fece una domanda inaspettata.

«C'è qualcosa tra te e Piton?»

«Barty, io ti amo più di qualunque altra cosa. Io e lui siamo solo migliori amici, niente di più» gli mentii sperando che i risultati dell'analisi del sangue indicassero che il bambino appartenesse a lui.

Lui parve sollevarsi e mi chiese se volessi qualcosa da bere.

«Sì un bicchiere d'acqua, grazie»

«Un bicchiere d'acqua? Ma non ti va un bel Wisky Incendiario?» domandò sorpreso.

«No, grazie. Un bicchiere d'acqua è più che su...» non finii di parlare che un violento attacco di nausea mi fece correre in bagno.

Uscita vidi Barty/Malocchio preoccupato per me.

«C'è qualcosa che mi nascondi, Black?»

Decisi di dirgli una mezza verità.

«Barty, non so come potrai prendere questa notizia ma... Sono incinta»

I suoi occhi strabuzzarono fuori dalle orbite e compresi che sicuramente non era felice della notizia.

«Barty?»

«Se il nostro Signore scopre che abbiamo una relazione ci ucciderà e non voglio che succeda. Io ti amo e non voglio perderti»

«Dovrei abortire quindi? Uccidere nostro figlio? Non credevo che la tua crudeltà potesse arrivare a tanto Crouch. Davvero non lo pensavo. Sei davvero uno stronzo egoista» dissi con gli occhi che mandavano saette.

Tornai a casa e iniziai a piangere tutte le mie lacrime. Anche se questo bambino mi faceva dannare già lo amavo e lo avrei protetto con tutta me stessa.

Una settimana più tardi ricevetti una lettera via gufo dall'ospedale del San Mungo nella quale mi si diceva che le analisi erano pronte e i risultati positivi.

Con il cuore che batteva come un treno quel lunedì mattina mi diressi al San Mungo e vi trovai la stessa medimaga che mi fece l'analisi.

«Buongiorno, mi ha mandato una lettera e vorrei vedere i risultati se possibile»

La medimaga mi fece cenno di entrare nella sala e mi mostrò i risultati con un grande sorriso sulle labbra.

«Congratulazioni lei è incinta! Visto che il padre non è qui sicuramente vorrebbe fargli una sorpresa. Le analisi mostrano che è un certo Severus Piton»

Appena quelle parole arrivarono alle mie orecchie mi sentii svenire.

Oddio sono incinta di Severus! Come farò con Barty? Se lo venisse a scoprire mi torturebbe o peggio ancora mi ucciderebbe.

Devo assolutamente nascondere i risultati e in qualche maniera evitare che Severus scopra della gravidanza.

Pensai tutto ciò con il cuore in subbuglio.

Arrivai a casa nascosi i risultati e quando Barty tornò dal suo lavoro lo vidi più felice.

«A cosa è dovuta questa felicità?»

«Ci ho pensato molto a quello che mi hai detto e ho deciso che faremo comprendere al nostro Signore che il vero amore esiste. Vorrei tenere questo bambino, Morgan. Mi dispiace di aver reagito a quel modo ieri, ma è stato inaspettato. Sarò un padre migliore del nostro e lui imparerà i veri valori del sangue puro» mi rivelò con gli occhi che brillavano.

Ma Severus è un mezzosangue quindi il bambino sarà... Oddio!

Barty impazzirà sicuramente se scoprirà che il bambino è un mezzosangue.

Io sorrisi a quella affermazione e nei mesi seguenti cercai in tutti i modi di nascondere la gravidanza mettendomi in assenza.

A Silente avevo spiegato tutta la situazione e mi aveva compreso.

Qualche giorno prima della prova finale avevo saputo da Barty che uccise nostro padre trasformandolo in un osso e la Coppa del Torneo in una Passaporta. Ne fui sconvolta però da una parte se lo era meritato.

Arrivò giugno e con esso l'ultima prova del Torneo Tremaghi in cui Harry partecipava.

Il Marchio Nero sul braccio continuava a bruciare sempre di più e quello voleva dire solo una cosa: Voldemort stava per resuscitare.

Il giorno dell'ultima prova ne ebbi la conferma. Mi trovavo a Hogwarts per presenziare almeno alla prova finale e dopo dei momenti lunghissimi vidi uscire Harry dal labirinto insieme al corpo di Cedric Diggory. Fu straziante e lo fu ancora di più vedere il padre piangere disperatamente.

Cedric era uno dei ragazzi più belli della Casa Tassorosso ed era anche molto simpatico non si meritava di morire per mano di Peter Minus o, per essere più precisi, di Voldemort.

Stavo piangendo disperatamente anch'io quando vidi Malocchio/Barty prendere per un braccio Harry e portarlo nella sua stanza.

Li seguii a ruota anche se con grande fatica a causa della piccola, ma pesante ed energica, Lily.

Lily tendeva ad agitarsi moltissimo e la prima volta che la sentii le lacrime bagnarono le mie guance e vidi Barty com'era realmente sotto la sua maschera, non fisica, di Mangiamorte: un giovane ragazzo senza infanzia ma capace di amare a modo suo.

Amico mio si dice che l'apparenza inganna ed è proprio vero. Almeno lo era all'epoca.

Sì avevo deciso, caro diario, di darle il nome della mia carissima amica e anche per onorare la memoria di un grande eroe: Severus.

Come ti stavo raccontando la prova finale era terminata e Barty/Malocchio voleva sapere tutto del nostro Signore.

Gli fece tante domande e proprio quando si stava per riprendere la sua vera forma arrivarono Piton, Minerva e Silente con la piccola Winky, l'elfa domestica della famiglia Crouch.

Silente versò nella bocca di Barty il Veritaserum, la pozione per dire la verità, e lui diventò di nuovo sé stesso.

Il preside iniziò a interrogarlo.

«Come sei riuscito a fuggire da Azkaban?»

«Mi ha salvato mia madre. Sapeva di stare per morire. Ha convinto mio padre a salvarmi come ultimo desiderio. Lui l'amava come non ha mai amato me. Acconsentì. Vennero a trovarmi. Mi diedero una dose di Pozione Polisucco che conteneva un capello di mia madre. Lei bevve una dose di Pozione Polisucco che conteneva un mio capello. Prendemmo l'uno le sembianze dell'altra. I Dissennatori sono ciechi. Hanno avvertito una persona sana e una morente uscirne. Mio padre mi portò fuori di nascosto, travestito da mia madre, nel caso che qualche prigioniero guardasse dalla porta della cella. Mia madre morì poco dopo ad Azkaban. Fece attenzione a bere la Pozione Polisucco fino alla fine. Fu sepolta col mio nome e le mie sembianze. Tutti credettero che si trattasse di me.»

«E cosa fece di te tuo padre una volta che ti ebbe riportato a casa?» chiese Silente piano.

«Inscenò la morte di mia madre. Un funerale privato, discreto. Quella tomba è vuota. L'elfa domestica mi guarì. Poi dovetti rimanere nascosto. Dovevo essere controllato. Mio padre fu costretto a ricorrere a parecchi incantesimi per soggiogarmi. Quando ebbi ripreso le forze, pensai solo a ritrovare il mio maestro... A tornare al suo servizio»

«Come fece tuo padre a soggiogarti?» chiese Silente.

«Con la Maledizione Imperius » disse Barty « Ero in potere di mio padre. Ero costretto a indossare un Mantello dell'Invisibilità giorno e notte. Ero sempre con l'elfa domestica. Era la mia governante e custode. La facevo pena. Convinse mio padre a farmi qualche regalino. Come ricompensa della mia buona condotta...»

«Nessuno ha mai scoperto che eri ancora vivo?» chiese piano Silente.

«Sì, una strega dell'ufficio di mio padre. Bertha Jorkins. Venne da noi con dei documenti da far firmare a mio padre. Lui non era in casa. Winky la fece entrare e tornò in cucina, da me. Ma Bertha Jorkins la sentì parlare con me. Venne a vedere. Ascoltò abbastanza da indovinare chi si nascondeva sotto il Mantello dell'Invisibilità. Mio padre tornò. Lei lo affrontò. Lui le scagliò un potente incantesimo di Memoria per farle dimenticare ciò che aveva scoperto. Troppo potente. Disse che le aveva danneggiato per sempre la memoria.»

Winky durante tutto il racconto batteva i pugni per terra disperata.

«Dimmi della Coppa del Mondo di Quidditch»

«Fu Winky a convincere mio padre. Le ci vollero mesi a persuaderlo. Erano anni che non uscivo di casa. Avevo amato il Quidditch. ' Lo lasci andare' gli disse. ' Porterà il Mantello dell'Invisibilità. Può vedere la partita. Gli lasci respirare un po' d'aria fresca una volta tanto '. Disse che mia madre avrebbe approvato. Disse a mio padre che era morta per darmi la libertà. Non mi aveva salvato per infliggermi una vita di prigionia. Alla fine lui accettò. Fu studiato tutto con la massima cura. Mio padre scortò me e Winky su in Tribuna d'Onore molto presto. Winky doveva dire che stava tenendo il posto a mio padre. Io dovevo star lì seduto, invisibile. Quando tutti fossero scesi dalle tribune, sarebbe toccato a noi. Improvvisamente la vidi. Era molto più bella dell'ultima volta. Morgana. Lentamente stavo contrastando la Maledizione Imperius di mio padre e mi ritrovai in pubblico, in mezzo alla partita, e vidi una bacchetta spuntare dalla tasca di un ragazzo davanti a me. Non avevo il permesso di tenere una bacchetta da prima di Azkaban. La rubai. Winky non se ne accorse. Winky ha paura dell'altezza. Aveva il viso nascosto.»

«Così hai preso la bacchetta e poi cosa hai fatto?»

«Tornammo alla tenda. Poi li sentimmo. I Mangiamorte. Quelli che non erano mai stati ad Azkaban. Quelli che non avevano mai sofferto per il mio padrone. Gli avevano voltato le spalle. Non erano finiti in schiavitù come me. Erano liberi di andare a cercarlo, ma non l'hanno fatto. Si erano limitati a prendersi gioco dei Babbani. Il rumore delle loro voci mi risvegliò. La mia mente non era così limpida da anni. Ero furioso. Avevo la bacchetta. Volevo aggredirli per la loro infedeltà al mio padrone. Mio padre era uscito dalla tenda, era andato a liberare i Babbani. Winky ebbe paura, vedendomi così arrabbiato. Usò la magia in suo potere per tenermi legato a lei. Mi fece uscire dalla tenda, mi spinse nella foresta, lontano dai Mangiamorte. Poi sentii una voce a me familiare gridare il mio nome e scagliare la Maledizione Cruciatus all'elfa. Era Morgana. Mi liberò dall'incantesimo e mi baciò. In quel momento mi risvegliai completamente. Scagliai in cielo il Marchio Nero. Facemmo l'amore come non ci era capitato da tempo. Pochi giorni più tardi il nostro Signore ci chiamò alla villa dei Riddle per mettere in atto il piano. Avrei preso le sembianze attraverso la Pozione Polisucco di Malocchio Moody per uccidere una volta per tutte Harry Potter. Lui comprese che noi eravamo i suoi servi più fedeli di tutti. Io avrei fatto di tutto per servirlo e dimostrargli la mia abilità. Pose mio padre sotto la Maledizione Imperius e a comportarsi come se non ci fosse niente che non andava.»

Iniziò poi a raccontare come facemmo a soggiogare l'Auror, come uccise suo padre e infine come trasformò la Coppa in una Passaporta terminando il tutto dicendo:

«È tornato e verrò accolto come un eroe. Il figlio mio e di Morgana verrà educato in un mondo meraviglioso»

A ciò emisi un urlo soffocato mettendomi le mani davanti alla bocca.

«Morgana è... Incinta?» domandò Severus scioccato.

«Sì, me l'ha detto lei stessa, ma penso che voi due dobbiate chiarire» disse Silente.

Severus uscì dalla stanza e si avvicinò a me.

«Quindi alla fine tu e Barthemius...» il suo tono rivelava una profonda tristezza così come i suoi occhi neri così espressivi.

«No, Severus. Le analisi rivelano che Lily appartiene a te. È tua figlia»

Appena pronunciai quelle parole vidi molte emozioni diverse attraversare il suo volto.

«Mia figlia? Diventerò padre?»

«Sì, ma ho deciso di mantenere la nostra relazione segreta agli occhi di Barty. Lily vivrà sotto il nostro tetto. Se lo venisse a sapere mi torturebbe fino alla pazzia. Mi dispiace moltissimo»

Lui mi comprese e mi abbracciò. Poi sorrise sentendo la piccolina agitarsi in mezzo a noi.

«Credo che qualcuno voglia avere delle attenzioni»

Si avvicinò al mio ventre per baciarlo e accarezzarlo.

«Sei dolcissima piccola Lily. Io già ti amo e un giorno, forse, riusciremo a vederci»

Ci baciammo a lungo fino a che non vidi Barty attraversare la sala scortato da delle guardie per essere riportato ad Azkaban.

Fu in quel momento che Severus comprese che la nostra relazione doveva finire.

Quello fu il nostro ultimo bacio.

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