Writing tips: Cos'è una Mary Sue?


Di sicuro molti di voi avranno già sentito le parole "Mary Sue", o la loro controparte maschile, "Gary Stue". 

Ed eccomi qui, per schiarirvi le idee.

Le Mary Sue di norma si possono trovare in determinati habitat, nei quali proliferano molto facilmente:

- Fanfiction (ma non solo, non correte subito ai forconi, non ho nulla contro le fanfiction);

- Storie d'amore;

- Fantasy;

- Horror (e Creepypasta nel particolare);

- Fantascienza (un po' più rare, ma ci sono).

Almeno questi generi sono dove le ho trovate più di frequente, in base alla mia esperienza personale.

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Quali sono le loro caratteristiche?

Le Mary Sue sono facilmente individuabili grazie al loro manto striat...

*controlla lo script*

*sostituisce lo script di un episodio di Animal Planet con quello corretto*

Ehm-ehm. Stavo dicendo... le Mary Sue sono facilmente individuabili grazie ad alcune caratteristiche peculiari:

 - piatte come tavole (anche se non di petto);

 - spesso sono dei self-insert, anche se l'autore non se ne rende conto;

 - bellissime;

 - simpatiche a tutti (e chi sta loro antipatico è automaticamente uno stronzo o un nemico);

 - sono brave in tutto;

 - non hanno difetti;

 - spesso hanno dei nomi improponibili (della serie Fuoco della Fiamma Amigdalica o qualcosa di simile), oppure presi da una serie di nomi prestabiliti (penso ormai li conosciate, sono i soliti nomi inglesi o americani in stile Destiny, Hope e bella compagnia).

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Però... e qui arriva la sorpresona, non sempre sono così evidenti. Alcune Mary Sue sono più nascoste. Più subdole. Sono quelle Mary Sue che vengono dipinte come ragazze di tutti i giorni, ragazze normali - e parlo al femminile perché si trovano spesso nelle storie indirizzate alle donne, per qualche motivo - eppure hanno il mondo intero che gira attorno a loro, non sbagliano mai e hanno sempre, sempre l'asso nella manica. E per loro le cose finiscono sempre bene.

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Ma il metodo migliore in assoluto per rilevare una Mary Sue in realtà è vedere come interagisce con gli altri personaggi.

Fatevi questa domanda: gli altri personaggi sono davvero indispensabili, oppure sono solo lì per caratterizzare meglio la Mary Sue?

A volte è molto difficile, ve lo dico. Ci sono alcune storie che ho letto e mi sono ritrovata a chiedermi più volte se avessi a che fare con una Mary Sue o meno. Perché  a una prima lettura non è così evidente, e nemmeno così fastidioso. Però, un po' alla volta, scoprirete di mettervi le mani nei capelli sempre più di frequente e a chiedervi... PERCHE'?

E ci sono tanti tipi di perché. Quello principale, però, sarà sempre: perché questa persona agisce in questo modo? Perché i personaggi non hanno una volontà a sè stante e non fanno nulla che, alla fine, non ricada inevitabilmente sulla Mary Sue?

Scoprirete che la storia è interamente focalizzata sulla Mary Sue, anche se all'inizio non salta all'occhio. E così sono la maggior parte delle storie che spopolano adesso.

Con protagonisti e protagoniste incredibili, che si tirano fuori sempre le soluzioni da chissà dove. Piatti più di quelli nella lavastoviglie, anche se si cerca di dar loro una parvenza di caratterizzazione con un passato tragico et similia.

Il problema è che prima o poi quella che sembra una piccola crepa nel personaggio compromette l'intera logica della storia. Non si può, non si può costruire una storia attorno a una Mary Sue. Al contrario si può costruire una storia attorno a un solo personaggio! Ma non attorno a una Mary Sue. Perché senza tutta la nebbia creata dagli altri personaggi, dalla trama, perfino da intrighi incredibili, salterà fuori la verità.

Il problema è che tanti non hanno l'occhio allenato e si fanno fregare.

Tanto per mostrarvi una Mary Sue di cui molti non si rendono conto... avete presente Sherlock, della serie su Sherlock della BBC?

Lui è una Mary Sue. Io ho visto tutta la serie. Le prime stagioni sono comunque apprezzabili, però, un po' alla volta, la sua Marysuità comincia a pesare sulla storia, sempre di più, finché non viene fuori, nella quarta stagione. Si realizza che tutto è creato per caratterizzare Sherlock. Io ho letto i libri di Conan Doyle, e Watson lì era caratterizzato. Aveva una sua personalità. Ma di Watson della BBC non so dire molto. Martin Freeman è un bravo attore e per questo non pesa, ma poi... ah, c'è sempre un ma poi, nelle mie frasi!... alla fine si scopre che tutto quello che Watson fa è in funzione di Sherlock. Non posso fare spoiler. Ma tutta la sua vita è improntata su Sherlock. E Dio se pesa a un certo punto.

Non ha tratti distintivi!

Solo perché una persona ha un passato tragico e reagisce a questo passato tragico in dato modo, non significa che sia indice di profondità! Specialmente quando si usa tale passato tragico per giustificare alcuni tipi di azioni. Riguardo Watson, è molto interessante il suo background da soldato e medico militare. Però viene messo in evidenza solo di rado. Quando fa comodo o per uno scherzo. Invece dovrebbe sempre agire in questo senso.

Le Mary Sue sono così accentranti che rubano gli altri della loro personalità. E molto spesso neanche loro ne hanno una.

Se, dopo aver finito un libro, non saprete come definire un personaggio, se non saprete dire qualcosa che vi ha colpito davvero molto e lo fa spiccare fra le vostre letture, IL PERCHE' del suo agire in un dato modo, avete a che fare con una Mary Sue. E parlo di un perché sensato, non di una cosa ovvia, come dire "eh, il suo passato tragico". E' talmente semplice rispondere così. Le persone sono complicate, molto, e presentare dei personaggi in questo modo li rende delle figurine. Sono fatti di carta, non di carne e sangue. E per questo saranno uguali a tantissimi altri, indistinguibili.

Ai lettori rifilano questo. La cosa peggiore è che le persone spesso si accontentano e non sanno quello di cui hanno bisogno. Perché è meglio mangiare i comfort food che provare cibi più salutari. E' anche colpa di come a scuola ce li impongano come una medicina, facendoci perdere ogni interesse verso la letteratura per la quale si deve pensare anche solo cinque minuti in più.

Io personalmente non sono una grande lettrice di classici, specie dall'ottocento in giù. Li trovo ampollosi, stilisticamente pesanti. Mi piacciono il modernismo, gli scritti scarni, la psicologia, e pochi fronzoli. Questi sono i miei gusti. Tuttavia la semplicità formale non è indice di semplicità tematica o di poca profondità. A me piace leggere e scrivere cose che chiunque potrebbe capire, non sono particolarmente raffinata formalmente.

Però il fatto che noi non sappiamo più apprezzare tematiche diverse, un'opera che ci faccia pensare - e non parlo di leggere Dante o Dostoevskij! Semplicemente qualcosa di diverso! Che non abbia sempre la stessa trama! - e ci accontentiamo di cose formulaiche davvero mi mette tristezza. C'è una tale gioia da scoprire nella letteratura. Interi mondi inesplorati. Mondi fantastici che nessuno vuole visitare. Ed è questa la cosa triste. Nessuno vuole.

Dov'è finita la nostra curiosità e la voglia di mettersi alla prova?

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