11. Facciamo pace.
Klaus mi tiene stretta a se come se avesse paura che io vada via. Io non andrò mai via, ma è giusto iniziare a mettere dei chiarimenti.
-Klaus dobbiamo parlare.-
Mio marito si stinge a me ancora con più vigore.
-Non possiamo farlo dopo?-
Vorrei cedere alla passione anche io ma per me è più importante parlare di questa situazione, ora.
-No, voglio chiarire ora.-
Mi allotano quel poco che lui stesso mi permette. Ma non sembra molto contento della mia lontananza.
-Quello che ho visto stasera non si deve più ripetere.-
Sa che mi riferisco al bacio. Per questo annuisce senza fare domande.
-Per fare in modo che ciò succeda, devi mandare via Camille. Non la voglio più in casa mia.-
Mi guarda come se volesse dire qualcosa ma io lo interrompo.
-Ho sorvolato su molto, sui suoi sguardi ammiccanti verso di te, per aver messo bocca sul mio operato con i vampiri, ho sorvolato anche quando voleva mettere bocca sui miei figli, ma ora basta. Non posso è non voglio andare avanti così.-
Mi guarda, sa che con la sua ex sono stata fin troppo buona, se ci fosse stata lui al mio posto Camille sarebbe già bella che andata, ma io sono stata paziente. Finché non è traboccanto il vaso e io ho detto basta.
-Parlerò con lei è la farò andare via.-
Annuisco e lo ringrazio.
-Anche io ho una richiesta a questo punto.-
Lo guardo in attesa che parli.
-Se io devo mandare via Camille, tu manderai via Lucion.-
Mi sarei dovuta aspettare una richiesta del genere.
-Manderò via Lucion quando avrò tutte le risposte che cerco.-
Mi guarda e so già cosa mi risponderà.
-Allora finché Lucion resta qui, Camille non andrà via.-
Faccio un grosso respiro, non può farmi questo.
-Tu non vuoi sapere perché il primo vampiro che hai creato mi vuole? E poi mio bel ibrido non ci dimentichiamo che io devo lottare anche contro Aurora.-
Mi metto seduta sul letto e lo guardo.
-Al momento Aurora non sta dando nessun problema.-
Lo sento dalla sua voce che si sta alterando.
Lo guardo è lui mi guarda visibilmente stanco, come me, di litigare continuamente.
-Da quando sono arrivati non facciamo altro che litigare.-
Sono sconfortata e stanca. Prima non era così tra di noi, certo litigavamo ma poi facevano pace, invece ora sento come se qualcosa si stesse rompendo.
-Io ti amo-
Sentire quelle tre piccole parole pronunciate da Klaus e sempre un immensa sorpresa, non è facile che apra il suo cuore, pensa ancora che dire ti amo sia una debolezza.
-Anche io ti amo.-
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi stringo a mio marito.
-Hai tre settimane, dopo di che devi mandare via Lucion.-
Alzo la testa e lo guardo, in attesa che agiunga altro.
-Parlerò con Marcel dicendogli di ospitare Camille.-
Lo bacio senza che aggiunga altro, lo sapevo che mi avrebbe capita.
Si stacca da me e mi costringe ad alzarmi inseme a lui. Mentre mi guarda con il suo sguardo beffardo mi toglie la vestaglia di seta e il vestito bianco che avevo usato per uscire.
Non mi tiro indietro lo privo dei suoi vestiti è insieme ci buttiamo sul letto.
Per questa notte basta litigare, è arrivato il momento di fare la pace.
...NEL FRATTEMPO...
Per le vie di Nola una figura elegante passeggia indisturbato.
Mente la sorella è impegnata a trovare un modo per riconquistare Niklaus e Lucion e impegnato a conquistare la bella Caroline, Tristan pensa a come poter conquistare la città.
Sa che il primo passo da fare e quello di parlare con le streghe. Sa che la bella regina bionda ha dato vita ad un patto che mette d'accordo tutte le creature della città, ma lui lo sa che le creature sono sempre desiderose di avere più potere. Sopratutto le streghe.
Ma come si può far crollare un patto ben assestato?
Semplice basta uccidere qualcuno.
Mentre Tristan passeggia pensa a chi dovrà uccidere per primo per poter mettere in atto il suo piano.
È sembra quasi che il fato sia dalla sua parte dal momento che mette sul suo cammino una vecchia, ma al contempo giovane, strega dai lunghi capelli rossi.
-Buona sera Genegieve.-
Angolo autrice
Scusate gli errori.
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