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Quella mattina mi svegliai stranamente di buon umore.
Io e Rose avevamo ingaggiato le spie e posizionato le telecamere, ma ancora nessuno di particolarmente sospetto.
Mi preparai il caffè e cercai di rilassarmi inutilmente: ero talmente gasato all'idea che avrei potuto catturare quel pazzo piromane che mi dimenticai anche di indossare la cravatta.
< Buongiorno Carter, em... >
La fissai cercando di sistemarmi la cravatta che non c'era.
< Oh! La cravatta! Oggi ho proprio la testa tra le nuvole. >
< Ho notato. Penso che lei sia emozionato quanto tutto noi. >
< Tutti noi? > le chiesi confuso.
< Non pensa alle spie...? >
< Beh, non credo siano molto felici di dover seguire un criminale che potrebbe dar fuoco a tutto da un momento all'altro... >
< ...Il mio intervento era alquanto stupido, non è così? > mi domandò leggermente in imbarazzo.
< Ha detto di peggio, non si preoccupi. > le risposi prontamente.
< Ei! Così non mi aiuta affatto! >
Le sorrisi e mi avvicinai alla sua scrivania.
< Novità? >
< N-no. >
< Uh? Si sente bene? >
< Non molto in verità... >
< Se non si sente di stare qui vada pure a casa, non è un problema. >
< No! N-non posso andare, io devo...i-io...devo...>
La presi appena in tempo.
< Rose? Rose! Mi sente? Rose! >
Mugugnò qualcosa, poi si girò su un fianco, incapace di alzarsi.
< Mhmm. S-sento molto f-freddo...i-io penso...>
< Shh, risparmi il fiato. > le dissi poggiandole una mano in fronte.
< Ma lei è bollente! Non può stare qui, è meglio se la porto a casa. >
< I-io voglio assistere a-alla cattura... >
< Mi dispiace, ma sarà per la prossima volta. Ha qualcuno che può stare con lei a casa? >
< N-no. La mia famiglia v-vive in Francia, i-io sono l'unica q-qui... >
< Ok, aspetti, l'aiuto ad alzarsi. >
< G-grazie ma... >
Ignorai quello che stava dicendo e la feci salire in macchina.
< Starò io con lei finché la febbre non le sarà passata, intanto controllerò dal mio portatile la situazione nei parchi, così potrà sapere anche lei quando il piromane verrà catturato. >
< G-grazie Carter... Lei è... lei è il miglior capo che un dipendente possa desiderare...> disse tutto d'un fiato.
Questa risposta mi fece tenerezza, lo ammetto, ma rimasi impassibile....d'altronde avevo detto di volere un rapporto professionale con lei.
< G-gli occhi mi sembrano... così pesanti...>
< Rimanga sveglia ancora qualche minuto, tempo di parcheggiare e portarla al piano. >
< Ci provo... >
Mi diede le chiavi e aprii la porta del suo appartamento.
Un dolce profumo di cannella invase le mie narici.
La poggiai sul letto e mi sedetti alla scrivania con il portatile.

Erano ormai le 9 di sera e ancora nulla...possibile che abbia deciso di non agire?
No, non era possibile.
Intanto Rose era stesa sul letto e non dava cenno di vita.
< Rose? >
< Si? >
< Oh, non pensavo fosse sveglia. Vuole un bicchiere d'acqua? >
< Si, grazie. >
Mi alzai dalla sedia e mi diressi in cucina: trovare i bicchieri non fu difficile e neanche l'acqua era nascosta.
Lo porsi a Rose, che adesso era seduta.

Erano ormai le 10 ma ancora nulla era accaduto.
< Carlson? >
< Si? È successo qualcosa? >
< No. Agirà in qualche minuto. >
< E lei come fa a saperlo? >
< Stia a guardare. >
Tempo di finire la frase che le telecamere sul pc si oscurarono e la luce andò via.
< U-un blackout? >
< Esattamente, Rose. Volevo vedere se il colpevole agiva da solo e, a quanto pare, sono più di uno. >
< Quindi lei sapeva che non avrebbe funzionato? >
< Si. Era un piano alquanto azzardato. >
Sapevo benissimo che questo piano non avrebbe dato alcun risultato ma, in quel momento, ho confermato la mia ipotesi: chiunque fosse l'assassino, aveva sentito la conversazione tra me e Rose.
Non le dissi nulla se non del fatto che fossero un gruppo, perché l'avevo assunta proprio perché sapevo che c'era qualcosa che non andava in lei: vive da sola, quindi non ha genitori che le possono impedire l'operato; non aveva bisogno di un lavoro ma, proprio quando hanno avuto inizio gli incendi, aveva assolutamente bisogno di un'occupazione
Altamente sospetto.
Non sapevo neanche io fino a quanto sospettassi davvero di lei.
Ad ogni modo, dopo quell'affermazione rimase inespressiva, come se non le dicessi nulla di nuovo.
< Quindi... potrebbe esserci una spia? Oppure potrebbe essere Miller. >
< Sappiamo tutti che è morto. >
< E se avesse solo inscenato la sua morte per poi agire inosservato? >
< Se una persona è morta, non può passare inosservata. >
Apprezzai il suo tentativo di portarmi fuori pista e, dopo un po', cedetti al suo gioco.
< In effetti...lui è la persona di cui mi fidavo di più perciò potrebbe aver usufruito di ciò. Inoltre aveva le chiavi per accedere all'ufficio, quindi potrebbe aver visto gli appunti. >
< Beh, è l'unica pista che mi viene in mente. >
Capii solo adesso che era capace di mentire spudoratamente senza dare nell'occhio.
Ma, come? Niente rimorsi né senso di colpa?
Me lo sarei aspettato da un serial killer, non da una ragazza sorridente e vivace.
Ma, alla fine, non erano troppo diversi: avevo sempre più voglia di trovare un modo per incastrarla e farla confessare.

Tornai a casa insieme ai miei dubbi e ai miei piani.
Il momento in cui avrei smascherato il colpevole era ancora lontano: mi serviva il momento giusto e, soprattutto, mi servivano più prove, anche se era impossibile che quelle che avevo fossero tutte coincidenze.
Mi stesi sul letto e, ad un tratto, il soffitto mi parve così interessante e rilassante allo stesso momento, che mi dimenticai cosa dovevo fare per qualche minuto.
Rimasi tutta la notte ad analizzare la situazione e cercare un modo per mettere in difficoltà Rose e il suo gruppo di pazzi piromani, ma ancora niente da fare: erano bravi, lo devo ammettere, ma io lo ero di più.
< Come ha fatto a fare tante deduzioni corrette sul caso senza sapere nulla? Perché dovrebbe portarmi fuori pista se non avesse nulla da nascondere? >
A un certo punto, mi venne in mente di cercare il profilo di Rose e, ovviamente, il suo nome non c'era, o meglio, c'era ma il suo vero nome non era Rose Carlson, bensì Isabelle.
< Perché una persona dovrebbe nascondere la propria identità? Avrà anche dei documenti falsi...? Idea! >

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