.•*14*•.

< ... >
< Non sapevo fosse tuo padre. Me l'avessi detto prima avrei evitato di... >
< Smettila, Belle. Come pensi che io riesca a crederti? >
< Richard, te lo giuro. Non volevo che finisse così. Io tengo davvero a te. >
< Se ci tenessi davvero, non l'avresti  ucciso a priori. Se devi mentire almeno fai in modo che sia credibile. E grazie per avermi fatto tornare giù il morale. > dissi dirigendomi verso l'entrata.
< Richard! Ti prego, ascoltami!>
Ma io feci finta di non sentirla e chiusi con impeto la porta. Andai verso Travor:
< Hey...scusa per ieri. Non ti mancherò più di rispetto. >
< Ahahah. Si vede che sei appena arrivato: nessuno chiede scusa a nessuno qui. >
< Me lo dovevo aspettare. Qual'è la mia camera? >
< Quella in cui ti sei svegliato stamattina. >
< Oh, ma non è la camera di Belle? >
< Si. Tu dormirai sul pavimento. Nell'armadio c'è un materasso in più. >
<...Fantastico. > dissi allontanandomi prima che potesse tirarmi un altro pugno.

Entrai nella stanza e cercai il materasso, poi, quando lo trovai, lo poggiai per terra e presi un lenzuolo e una coperta dalla cassettiera. Rubai anche un cuscino a Rose, tanto ne aveva quattro.
Sistemai il letto, nascosi il diario prima che Isabelle arrivasse, e mi coricai.
< Chissà cosa dovrò ancora subire. >

*intanto, nell'agenzia investigativa...*

< Come? Cosa vuol dire che non è più tornato? >
< Vuol dire che non c'è più! L'avete cercato a casa? >
< Si, è il primo posto che abbiamo perquisito. > rispose Luis preoccupato.
< Magari è solo fuori per qualche notte...magari con una ragazza...> disse Gabriel.
< Ce l'avrebbe detto. > rispose Bob.
< Sono passati solo due giorni, non dobbiamo ancora preoccuparci. > commentò Jacopo.
< ...al prossimo commento stupido ti taglio la lingua. >
Jacopo, a quell'affermazione, chiuse di scatto la bocca e non parlò più se non interpellato: Gabriel gli faceva uno strano effetto.
< Dov'è andato l'ultima volta che l'hai visto, Isabelle? > domandò Luis.
< Alla stazione. > rispose la segretaria.
< Quale stazione, di preciso? >
< Tieni, qui c'è tutto quello che so. > disse porgendogli dei fogli uniti da una clip.
< Posso tenerlo? >
< Si, ne ho fatto una copia. >
< Grazie, Isabelle. > disse sorridendole.
< Andiamo, non abbiamo molto tempo. > continuò Luis.

Il motivo di tutta questa agitazione era creato dal fatto che io non ho avessi detto nulla a nessuno, non avevo scritto il mio resoconto e probabilmente non avevano trovato il mio diario e lo presero come un chiaro indizio: ovunque io fossi, o ero consenziente, oppure ero stato preso con la forza e, nel mio diario, c'era qualche segreto che interessava al rapitore.
Si, un rapimento, è come routine per i poliziotti.

< Posso venire anche io? > chiese Isabelle speranzosa di una risposta positiva.
< Err. Si, si! Siamo in quattro, i posti nella mia auto sono cinque. Però dovrai stare dietro, davanti deve starci Jacopo, soffre un po'. >
< Anche io ho la mia macchina, se ne abbiamo due voi stareste più comodi, no? >
< Mh... è che, nel caso dovessimo convincere qualcuno a farci passare, dovremmo inventarci una scusa in più. Alcuni, anche se sei un poliziotto, non ti concedono di proseguire. >
< Tranquillo: sono un'ottima attrice. Conta su di me. > disse Isabelle cercando di convincerlo.
< Va bene, hai vinto. Gabriel andrà con te mentre io, Bob e Jacopo staremo nella mia macchina. >
Uscirono e presero le loro auto, dirigendosi verso la stazione.

< Aspetta, prima di partire, ti serve questo. > disse Luis dando un adesivo a Isabelle.
< A che serve? >
< Nel caso dovessi infrangere i limiti di velocità, questo adesivo fa si che ti riconoscano come parte della polizia, quindi sapranno che eri con me e che avevamo un caso urgente. >
< Capisco...andiamo. >

Una volta arrivati alla stazione, si diressero subito verso il binario dove doveva arrivare il pacco.
< Qui non c'è nulla. > disse Luis accovacciandosi al suolo.
< Dovremmo andare a vedere la cabina di controllo: sicuramente ci sono delle  telecamere, basta vedere cosa hanno ripreso. > aggiunse Bob.
< Voi andate a controllare nella cabina, io e Jacopo andiamo a vedere in fondo al binario. > disse Isabelle.

Alla fine del binario, come si aspettavano, non trovarono nulla.
Intanto, Bob, Luis e Gabriel erano nella cabina di controllo e stavano parlando con la guardia.
< Dobbiamo vedere il filmato della telecamera puntata sul binario 12. >
< Chi me lo chiede? >
< La polizia. > risposero i tre in coro mostrando il distintivo.
< Oh, um. Va bene. >
Nel filmato non c'era nulla di sospetto ma, a un certo punto, proprio all'arrivo del treno, lo schermo iniziò a diventare sempre più scuro, impedendo di vedere ciò che stava succedendo. Quando la telecamera riprese a funzionare, la stazione era vuota.
< Hanno un hacker. >
< Si può sapere su chi state indagando? >
< Su dei dannati serial killer. Ha visto quest'uomo ieri? > disse Bob mostrando una mia fotografia alla guardia.
< No. Non credo di...>
< Può rispondere solo con si o no, niente credo, penso, può darsi. > rispose Bob infastidito.
< No. >
< Avete una telecamera esterna? >
< Si. >
< Ci faccia vedere il filmato. >
Nel filmato, si vedeva la mia macchina parcheggiata, poi, si interruppe e riprese pochi minuti dopo, ma la Giulietta era ancora lì.
< Ok, grazie, ora andiamo. > disse prima di uscire.
< È stato rapito, ormai non c'è più dubbio. > continuò Gabriel.
< Luis, Bob, Gabriel! > li chiamò Isabelle.
< Abbiamo trovato la macchina di Carter. >
< Si, anche noi. È stato rapito. > risposero insieme.
< Luis, penso di sapere con chi sia. > disse Isabelle tutto d'un tratto.
< Vada avanti. >
< Rose doveva venire qui ma Carter, visto che sospettava di lei, l'ha seguita...e magari se n'è accorta...>

< Non penso che se ne sia accorta: ne era certa. > disse Gabriel.
< Quindi aveva ragione...? > intervenì Jacopo.
< Si e noi non abbiamo fatto nulla per aiutarlo. Potevamo venire con lui o aiutarlo a spiare Rose. >
< Penso che questo possa servirvi. > disse Isabelle prendendo delle chiavi dalla tasca.
< Sono le chiavi della macchina di Carter, me ne ha dato una copia, non so bene per quale motivo. >
< Si, lo fa sempre. Vediamo cosa c'è nella sua auto, allora. >
Raggiunsero la Giulietta rosso fiammante nel parcheggio e controllarono ogni singolo posto.
< Non c'è la pistola. La tiene sempre sotto al sedile ma ora non c'è. > disse Gabriel.
< Bene. Questo può essere un'indizio. Jacopo, Isabelle, ho bisogno che voi torniate all'agenzia. >
< Ma...perché? >
< Per vedere se qualcuno ha intenzione di usare la pistola di Carter: non sarà difficile riconoscerne i proiettili. >
< Quindi...secondo te l'hanno ucciso? >
Non rispose. Lo fece Bob per lui.
< O l'hanno ucciso, oppure... >

Uno sparo interruppe la conversazione.

Ho riletto, ma non so se ci sono ancora errori. Farò più tardi una rilettura più precisa.
Comunque non so perché ma ho troppa voglia di continuare questa storia, è troppo bella per essere mia, non mi capacito.
Metti che uno scrittore si è impossessato di me? XD nah, scherzo. Penso sia ok, ma non fantastica, altrimenti avrebbe già attirato più attenzione.
Comunque...
Siiih finalmente qualcuno è morto yeee.
Non potete capire quanto è divertente.
Ok, seriamente, per voi non lo è ma questo far fare ai personaggi ciò che vogliamo sembra quasi...uau.
Ti fa capire il concetto di "io l'ho creato e io lo distruggo" 
In pratica, un modo per farvi capire che i personaggi sono mie marionette ( e non mi interessa tanto delle persone che saranno dispiaciute alla morte di qualcuno 🌚)e, se voglio, sopravviveranno...ma la maggior parte no, anche perché tutti i mei personaggi hanno una fine tragica e ciò ha anche a che fare con i sequel che io detesto fare, ma magari si scopre che qualcuno è maggico e poi resuscita XD
Non mi dispiacerebbe tanto vedere cosa la gente farebbe con i mei personaggi, se tipo si creano delle ship o qualcosa del genere...
Personalmente, shippo un sacco Gabriel e Jacopo XD non so perché. Poi Isabelle (la segretaria) e Luis.
Ma non shippo troppo Rose e Richard, anche se la storia si basa soprattutto sulla loro relazione, perché succederanno tutte cosse.
Anche se si odieranno dal profondo.
Ma basta spoiler e basta parlare, sto scrivendo troppo. Adieu.

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