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Controllai meglio le date, e mi accorsi che i
pacchi saranno consegnati tutti nello stesso giorno a orari ravvicinati.
Avevano pensato anche a questo...
Sapevano benissimo che avrei potuto capire delle spedizioni di sedie, ma hanno contato sul fatto che manderò Rose a controllare uno di questi indirizzi.
E io cadrò nella loro trappola.
Devo avvisare Rose in anticipo, in modo che lei dica ai suoi amichetti sociopatici il luogo in cui dovranno essere consegnati gli accendini, ovvero l'indirizzo dove le dirò di andare per "controllare la situazione".
Negli altri indirizzi, invece, verranno recapitate delle normalissime sedie, come da ordine.
Ma la data della consegna è ancora lontana, quindi ho ancora circa 2 settimane per fare qualche dispetto a Rose.

Il primo consisteva nel dire ad Isabelle, la nuova collega, di dare un accendino uguale a quello usato dai piromani a Rose, e dirle che l'aveva trovato fuori dalla porta.
In questo caso, le possibili azioni che potrebbe compiere sono due:
La prima. Capisce che è un tranello e si limita ad accettare l'accendino, che poi userà quando arriveranno gli altri.
La seconda. Non capisce che è una trappola e ci sarà un altro incendio in queste due settimane.
La terza. Non mi sono permesso di citarla, perché le probabilità che avvenga sono del 0.1%.
Comunque, mi sembra giusto dirvela lo stesso: accetta l'accendino e lo nasconde nella tasca della mia giacca o nel mio appartamento, poi chiama qualcuno che, perquisendomi, trova l'accendino e mi reputi come colpevole.
Certo, a quel punto sarei sicuro che la colpevole è Rose, ma è comunque la mia parola contro la sua che, con l'aggiunta delle false prove, sarebbe di gran lunga più credibile.
È l'opzione più stupida ma, è talmente tanto stupida, da diventare la più intelligente.

Il secondo è troppo rischioso, quindi non penso che la realizzerò.
Consiste nel seguirla o farla seguire per una settimana e vedere se fa qualcosa, qualsiasi cosa, come una semplice ricerca o una gita, che potrebbe sembrare sospetta.
Questo, però, è pericoloso perché potrebbe accorgersi che la sto spiando e potrebbe comportarsi di conseguenza.
Potrei anche mettere delle telecamere, ma potrebbe denunciarmi se le scoprisse.
Ma non escludo che, se la situazione dovesse prendere una piega inaspettata, questa sarebbe l'unica cosa che si possa fare.

*DIARIO*
2/01/20
Caro diario...
È da molto che non scrivo qui, e un po' me ne pento. Mi ricordo che, quando scrivevo su queste pagine, mi sentivo subito libero da un grande peso. È come se qui potessi esprimermi liberamente senza essere giudicato...
Comunque, penso che, se la situazione non cambierà, sarò proprio io a rimetterci la vita.
Non so neanche io come riesca a dirlo con così tanta certezza.
È come se, in lontananza, vedessi ancora mio nonno, e alle volte lo vedo per strada.
Cosa può essere se non un chiaro segno di allontanamento dalla vita?

Decisi di andare a dormire presto, in modo da avere abbastanza forze per superare il giorno seguente.
Quando mi alzai, di nuovo quel senso di vuoto.
Cosa mi succede?
Mi alzai lentamente e mi preparai il caffè, cercando di ascoltare il notiziario.
Nulla di interessante.
< Perché ho deciso di occuparmi di questo caso? Perché non ho accettato la proposta dei Walker? ... >
< Perché, se l'avessi accettata, ora saresti morto. >
Mi girai di scatto.
< M-Miller? >
< No, non sono io. La mia forma è frutto dei tuoi ricordi. È come se fossi una parte di te che sa la risposta. Perché tu sai la risposta. Sapevi benissimo che quella casa sarebbe stata incendiata e sapevi chi sarebbe morto, ma non l'hai mai detto per paura di essere preso come pazzo o criminale. Cosa avrebbe pensato Emilton se tu gli avessi detto che la casa dei Walker sarebbe stata incendiata? >
< Avrebbe pensato che facessi parte dei piromani... >
< Esattamente. >
< Ma io potevo evitargli la morte. E lo stesso, non l'ho fatto. >
< Sarebbe morto comunque, prima o poi. Semplicemente tutto questo faceva parte del suo destino, e tu non puoi cambiarlo. >
< Capisco... ma perché sei qui? >
< Sono qui per dirti cosa fare. >
< ... Perché sei così sicuro del fatto che io vorrò seguire ciò che mi dici? >
< Perché io sono te. Ti fidi di te stesso? >

Andai a lavoro e dissi a Rose che sarebbe andata a controllare la London Victoria Station, a Westminster.
Lei annuì e tornò a lavorare.

Erano circa le 10:40 quando Rose bussò alla porta del mio ufficio.
< Posso? >
< Si, entri pure. Cosa le serve signorina Carlson? >
< Beh, mi chiedevo se avesse voglia di uscire... Da quello che mi ha spiegato, rimarremo inattivi per i prossimi 12 giorni, quindi, magari, potremmo fare una passeggiata, sempre se non ha altro lavoro da lasciarmi... >
< No, non ho altro da farle fare, ma penso che la sua sia un'ottima idea. >
Accennò un sorriso e uscimmo dall'edificio.

Passai il resto della giornata con Rose e mi resi conto del fatto che, anche se le probabilità che facesse parte del gruppo dei piromani erano alte, era una ragazza piacevole, con cui mi sarebbe piaciuto passare più tempo.
Parlammo del più e del meno e, inevitabilmente, arrivammo all'argomento relazioni...
Stavo iniziando a pensare che quello che mi disse quella volta Samuel fosse vero:
E se davvero gli uomini e le donne fossero destinati a piacersi, anche se l'intento iniziale era quello di essere amici?
< Sto iniziando a pensare che quello che ci disse Samuel sia vero... > disse fermandosi di punto in bianco.
Dovevo dirle che stavo pensando alla stessa cosa?
< Perché dice questo? > le domandai.
I nostri sguardi si incrociarono, ma mi è difficile dire se provavamo davvero le cose che pensavamo o se era un modo per cercare di vedere oltre lo sguardo dell'altro, in modo da capire le intenzioni altrui e le mosse, tutto quello che ci riguardava e tutti i nostri segreti.
< Non deve farmi delle domande se sa già le risposte. > rispose distogliendo lo sguardo.
< Semplicemente dà più soddisfazioni sentirselo dire. >
< Allora mi sa che non le darò alcuna soddisfazione, perché da me non sentirà proprio nulla. >
Stava davvero cercando di provocarmi?
< Allora penso che troverò un modo per farglielo dire. >
< Fossi in te non ne sarei così sicuro. >
< Fidati. >

Perché dovrebbe fidarsi di qualcuno che le dà la caccia?

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